parlo da profano ma il problema ipotizzo sia nel famoso detto "la pubblicità è l'anima del commercio". io i librogame negli anni '80 li scoprii per caso. io ero uno di quelli che li prestava ai ( stronzi che me li rovinavano) compagni di scuola e aumentavo il tam tam. ora nell'era digitale dove tutto si scarica illegalmente dalla rete dove in libreria ci trovi al massimo 30-enni in su e manco tanti e pochissimi ragazzi se non accompagnati dai genitori, cosa ci si può aspettare? non si fa pubblicità, ci vorrebbe un po' di marketing virale ci vorrebbe insomma qualcuno alla oramai armenia che sappia fare il suo lavoro. io stesso li ho trovati per puro caso. altro capitolo a parte è il prezzo: al solito per me è troppo alto, poi ignorerò le 100 regole del mercato e della produzione ma devo ancora capire perché in america tantissimi libri anche mattonosi li trovi a qualche dollaro e qui invece anche edizioni vergognose sotto i 5 euro non si trovano mai ma questa è solo una mia polemica personale dettata dalla mia anima pulciara.
insomma la armenia/ e.elle pensa ancora di far pubblicità alla vecchia maniera senza rendersi conto che il mercato è cambiato.
personalmente aspetto dei lettori e-book che sappiano gestire per bene pdf e html e poi pace...

Se i librogame costassero 5 euro non credo se ne venderebbero molti di più..

EDT e Lapis sono per l'appunto case editrici piccole. La EL non è che vada in fallimento, ma se un libro non porta un minimo di attivo, che senso ha pubblicarlo in perdita? Mica sono associazioni benefiche!

Probabilmente i librogame anni '80 avrebbero più continuità se fossero pubblicati da una casa editrice minore e specializzata, come la Mongoose inglese (un po' meno cialtrona sarebbe anche meglio...).

PS:
La distribuzione è IL MALE.

Zot ha scritto:

EDT e Lapis sono per l'appunto case editrici piccole. La EL non è che vada in fallimento, ma se un libro non porta un minimo di attivo, che senso ha pubblicarlo in perdita? Mica sono associazioni benefiche!

Probabilmente i librogame anni '80 avrebbero più continuità se fossero pubblicati da una casa editrice minore e specializzata, come la Mongoose inglese (un po' meno cialtrona sarebbe anche meglio...).

PS:
La distribuzione è IL MALE.

E quindi perchè non investire nella narrativa interattiva, mantenendo basi online? Fatti i dovuti distinguo penso ai romanzi videoludici (o alle guide strategiche), una fetta di mercato per utenze di nicchia che - prima dell'acquisizione di diritti a basso costo - semplicemente non esisteva. Da lì un boom che perdura a distanza di anni. Tirature limitate che consentono di pagare ogni singolo passaggio (dalla traduzione alla stampa), rientrando ampiamente nei costi. Il problema riguarda le aspettative future, dacchè mi pare che il mercato gamebooks sia tutto fuorchè fiorente.

"investire mantendo una base online"?
"romanzi videoludici con diritti a basso costo"?

...non ci ho capito molto neppure io ma immagno che Dies Irae ci sapra' spiegare meglio visto che sembra un esperto di videogame e argomenti correlati...