...Hum.
Non so come finirebbe tra Stormbringer vs Spada del Sole.
Stormbringer (e a sua graziosa gemellina) comunque era stata forgiata dalla stessa materia di cui erano composti gli dei del caos da una razza estinta di semidei devota alla legge in modo disumano.
...Le tre spade delle cuginette di Elric non so ma spero fossero dei fake (la descrizione era un po' bamboleggiante).
Ma poi era di una coerenza implacabile la struttura del multiverso se tu pensi tutti quei cicli dove le deità agiscono a casaccio...
Li c'erano gli dei della Legge che ubbidivano al dettato del Fato (e portavano la stasi)
Quelli del Caos che si opponevano e portavano a un cambiamento che culminava con la dissoluzione,
Quelli dell'Equilibrio che cercavano di tenere in piedi la baracca (o si facevano i fatti loro)
...E poi c'è il Fato: il fato ha deciso tutto non ti puoi opporre neanche se sei un divinità... ...Del Caos l'universo va avanti con la tabella di marcia fissata dal Fato (se un mondo o una civiltà deve finire nessuno, neanche Arioch, può farci niente, la corsa finisce lì).
Il background di WHF e WH40.000 al confronto è una riduzione for dummies di questo grandioso schema.
Tutti quei romanzi dove le deità mandano cataclismi a casaccio o agiscono in modo leggerino o aggirano le profezie in modo triviale diventano immediatamente carta straccia buona per profani e bambini ciccioni.
C'è da dire poi che l'autore di Elrik ha una vena visionaria che non vedevo dai tempi del migliore barocco.

Qui stiamo parlando di Fantasy con la effe maiuscola (non minkiate alla Naruto o i soliti plagi di Tolkien).
...Roba così però IMHO non la scrivono più oggi c'è un politicaly corret pazzesco (e se lo dico io che sono un bacchettone potete credermi sulla parola).

Moorckoc è un grande... Ma poi se si guarda la miseria di oggi giganteggia sempre più. Il Multiverso Moorckococchiano era un disegno tremendamente ambizioso ma che fondamentalmente come resa mantiene tutto quello che promette...
Tu guarda tutti quegli autori che s'incartano e non riescono a gestire decentemente nemmeno un singolo piccolo infimo angolo similmedioevale di mondo simil terrestre!
Per me Moorckoc è la prova vivente che una fantasy non solo decente ma addirittura meravigliosa si potrebbe anche scrivere.
Tutto non è tra i primi dieci libri della mia classifica perché il flebile lirismo di Ende (il 10° libro) riesce sempre a far vibrare di malinconia le corde del mio animo cinico e inaridito da... Bho, forse da sempre.

Ho iniziato ieri sera Eymerich, l'iinquisitore, primo libro della saga di Eymerich di Evangelisti. Mi intriga molto il connubio tra giallo e fantascienza. a occhio e croce è un volume che dovrebbe piacere ad alcuni habituè del forum, per cui chiedo se qualcuno l'ha letto e cosa ne pensa.

Io l'ho riletto l'anno scorso e, a parte una manciata di capitoli interessanti come saggio ma del tutto inutili ai fini dello svolgimento della trama, anche io l'ho trovato davvero bellissimo. Infatti subito dopo mi sono riletto la fattoria degli animali e poi, per la prima volta, Omaggio alla Catalogna.

Qui voglio però segnalarvi un bellissimo romanzo Steampunk (da altre parti ci si chiedeva cosa fosse questo genere).
Procuratevi Macchine Mortali di Philip Reeve. Bellissimo!

Prodo ha scritto:

Ho iniziato ieri sera Eymerich, l'iinquisitore, primo libro della saga di Eymerich di Evangelisti. Mi intriga molto il connubio tra giallo e fantascienza. a occhio e croce è un volume che dovrebbe piacere ad alcuni habituè del forum, per cui chiedo se qualcuno l'ha letto e cosa ne pensa.

Io penso che dopo Cherudek e Picatrix sia il libro meglio riuscito di tutto il ciclo.
Evangelisti avrà una scrittura super stylosa (come un po' inopportunamente gli rimprovera qualcuno) però se pensi che la prosa in Italia in generale e il fantastico in particolare è praticamente un cratere fumante con un po' di macerie attorno il fatto che lì in mezzo ci sia sbocciato un Valerio Evangelisti fa' urlare letteralmente al miracolo.

I critici, gli editori e i borghesi dabbene che ci siamo sciroppati negli ultimi duecento anni sono stati letteralmente un peste per il gusto, anche l'abitudine di comprare la plaquette, gli adelphi e i saggi assurdi per metterli nella scansia del tinello (guardandosi bene dal leggerli, ovviamente) e imboscare il fantastico e il giallo d'importazione in altre stanze imho ha prodotto dei danni devastanti da cui, molto lentamente si cominciano a scorgere, leggeri segni di guarigione.

di evangelisti ho letto metallo urlante, che più che un romanzo è una serie di racconti tra cui un prologo e un epilogo che se non sbaglio riguardano proprio l'inquisitore di cui parlate, ma che non c'entrano una mazza con tutto il resto. Che i racconti siano inseriti in una cornice più ampia costituita da altre opere dell'autore?
cmq in se erano parecchio belli