No grazie, niente elfi, ho smesso.
Beh, sì, è interessante, ci si potrebbe fare uno studio. Soprattutto perchè non è cosa che accade nelle normali letture, di solito, il cervello lì "sceglie" sempre un preferito in cui immedesimarsi. Prodigi dei LG.

http://www.youtube.com/watch?v=_fQUsMcIYoQ

Coloro che avessero voglia di videre un ian livingstone come non s'è mai visto (e coloro che avessero voglia di videre un ian livingstone semplicemente mai visto) sono ben serviti...! :-)

Sì, volevo solo una conferma, ma alla fine l'impressione generale è questa...
Io avevo solo il primo, l'ho giocato e stragiocato, e più o meno ne saltò fuori ciò che pure saltava con il gdr de ISdA: qualcosa di prolisso e pedante, un realismo che prevede anche la giornata noiosa e 'inutile'... Chissà perché Tolkien e il suo mondo fanno questa impressione: un mondo fondamentalmente in assoluta quiete, e molto realistico... Vi sono invece dei connotati fiabeschi, nella Terra di Mezzo, che non andrebbero sottovalutati, specie guardando a Lo Hobbit.
Ti dirò, a me piaceva moltissimo, non dico il sistema di gioco (credo fosse semplicemente una semplificazione del gdr ISdA, che a sua volta è una semplificazione di RoleMaster, il più realistico gdr della storia -e io amavo tantissimo quello, pensa te a che livelli spingevo la voglia di realismo! In realtà ne nasce un gioco sempre molto compromesso dal dato inalienabile), ma il sistema tattico di scelta dei paragrafi, l'interattività della mappa: era quanto di più interattivo e realistico, e anche se convengo con tutti: le storie erano assai scialbe, e più vicine al giallo che al F., credo che quello costituisca a tutti gl'effetti il massimo della potenzialità d'un LG -penna a parte, ovviamente: il massimo dell'arbitrarietà del Lettore, diciamo così.

Confermo anche io, talmente difficile che è impensabile finirlo alla prima lettura. E' necessario farsi un elenco di cosa è assolutamente imprescindibile prendere per uscire dal labirinto indenni e soprattutto per non trovarsi a 3/4 di libro nell'impossibilità di proseguire perché abbiamo perso un oggetto prima. Consigliabile anche una mappa. E' un volume a cui ti devi approcciare con l'intento di dedicare diverse ore alla lettura e sicuramente più di un giorno, da avvicinare quindi quando hai tempo.
Riguardo a Grecia antica l'ho letto e  riletto decine di volte: è una serie eccezionale, checcé ne dica qualcuno, se hai una sviluppata passione per la mitologia. E' condizionata da un regolamento di combattimento troppo semplicistico secondo me, e sicuramente molto molto rischioso, nel senso che in qualsiasi momento, indipendentemente dalla tua forza, un paio di tiri sfortunati possono mandarti al creatore. Inoltre il secondo volume, è pesantemente condizionato da una  sorta di true path mascherato, nel senso che se non arrivi allo scontro del Minotauro ben allenato e con le tue armi in pugno è praticamente impossibile farlo fuori. In realtà il libro si potrebbe finire anche senza affrontarlo, ma la soddisfazione di farcela facendolo è ben diversa...

Danilo Baldoni ha scritto:

dalla matta della locanda

No era Procuste, l'oste che allunga i suoi ospiti se sono troppo corti per il letto e gli taglia le gambe se sono troppo lunghi. E' un mito greco che fa parte dell'epopea di Teseo, che gli autori hanno ripreso inserendolo anche in quella di Alteo .