Ok, vuoto il sacco:
qualche vita or sono, io e lo Hobbit Simo solevamo sollevare le nostre liete giornate in quel della Contea di Tuoro con un gioco di ruolo dal bizzarro nome di 'il gioco di ruolo del Signore degli Anelli'; a parte l'Huruk o l'Olog di cui si parlò in una recente intervista (quello che vi rimise l'occhio per mezzo d'un martello affatto scagliato onde raggiungerlo), uno dei blocchi legati al gioco fu una notevole -e mai interrotta- disquisizione su un paio di classi legate alle Razze: fra queste, infatti, come ben ricorderà chi v'ha giocato quanto noi, figuravano anche quelle de Il Contadino e Il Cittadino.
Essendo lo Hobbit legato alla prima, mentre io alla seconda categoria, forse per questo ne nacque una sostanziosa diatriba dalla quale mai veramente uscimmo: giusto, è, che vi siano classi del genere, in mezzo all'Uomo di Rohan o il Numenoreano...?
Egli -lo Hobbit, legato alla semplicità delle cose e ad un aspetto prettamente rurale della vita, piuttosto bonario e ingenuo di fondo- crede di no: non è giusto che queste siano rappresentate come Classi o Razze.
Io, di contro, trovavo ben logico che, per condizione sociale, queste categorie -non proprio razze, ma categorie- di persone potessero avere il proprio spazio, fungendo né più e né meno che da 'comparse' per il gioco.
Ma ora a voi, amici: siete per il Contadino o per il Cittadino? E ritenete che sia giusto o ingiusto, rappresentare tali 'atipiche' categorie in un gdr?

ahahah! :-) :-) :-)
Eh no: tu devi pensare in termini di gioco: può benissimo essere che un contadino nato a Tuoro abbia tutte le caratteristiche per essere l'avventuriero che farai nascere con i lanci di dado... ma può darsi che per indole e costituzione, ciò non potrà affatto avvenire... in tal caso -purtroppo- egli è di una categoria 'out' rispetto a ciò che il gioco chiede... però è giusto anche che, se incontro un contadino e voglio lottarci, ciò possa avvenire. E' un di più che non toglie nulla alla giocabilità in sé... cmq sono dell'idea che se la cosa non conosca soluzioni sia molto meglio... così la cosa potrà conoscere il suo più corretto seguito di fronte ai troni dell'Altissimo: 'mi scusi Dio... lei è pro o contro il Contadino e il Cittadino nel Girsa'? :-)

:-)
Vabbuò, avete vinto... :-)
Ma come si fa se s'incontra un cittadino o un contadino...? In quel caso semplicemente si dovrebbe considerare l'uomo di Rohan o di Gondor... eppure tutti potrebbero giurare che, in fatto di abilità, chi cresce a contatto con la natura ne sviluppa alcune che altri non hanno... La cosa evidentemente merita degli approfondimenti che si sono superati per non rendere il gioco più farraginoso di quanto già non fosse. Ad esempio: sono uomo di Rohan, mio padre era contadino; fino all'età di 15 anni ho sviluppato l'amore per le piante e la conoscenza delle medesime... ora però sono cavaliere, e a queste doti ne ho aggiunte altre.
Il cruccio tuttavia mi resta se io, da Master, lascio che il Simo si scagli contro un contadino che zappa la terra per accedere alle sue pur misere ricchezze... Lasciando ai dadi e alla mia incallita paraculaggine di Master, può darsi benissimo che il Simo, Cavaliere di Rohan, soccomba al contadino -stupidissima comparsa-!
Cioè: le razze non sono solo per i giocatori, ma per il gioco in sé...
Da questo punto di vista, è come se su Golden Axe io me la piglio con un cittadino maltrattato, e quello non solo mi risponde, ma m'ammazza pure... Tuttavia, comprendo l'anomalia della cosa...
Sarebbe bello un gdr semplicemente basato sulla storia del pg, come ho fatto io: cioè, lancio un dado, il risultato corrisponde agl'anni spesi su un'applicazione specifica. Così fino alla mia attuale età, che conoscerà dei malus se è troppo avanzata...

E su questo infatti siam d'accordo...
Ma sul secondo punto che sollevo...? Beh: di certo non è grossa difficoltà per un Master fare un ometto 'sdatto' (nel senso di inadatto :-) che vada bene come contadino o cittadino -es: voglio derubare la gioielleria, voglio depredare i campi, ecc. ...
Considera però che si parla di un rpg molto realistico: e nella realtà delle cose, certo, non si ragiona per 'razza', ma per discendenza sicuramente (razza e discendenza, per certi versi, possono risultare come sinonimi). Non è stupore, in fondo, in epoche affatto 'libere' dal punto di vista esperenziale, che se nasco da contadini sono contadino, se da commercianti sono commerciante. Credo che gli scrittori avessero voluto semplicemente rappresentare la stragrande eterogenia del Mondo di Mezzo, sapendo che non esistono solo i figli della guardia, i figli dell'esercito e i figli del Re (considera che il background del pg sarà un po' questo, perché si basa sul libro de ISdA: non c'è un solo pg che non sfugga a questa 'importanza' di fondo, nel libro... Per certi versi, categorie 'inutili' da un punto di vista di gioco sono anche gli Hobbit, che incarnano sia la realtà del contadino che del cittadino). Insomma, io non lo vedo così inutile per il gioco; sarò un pg importante se sarò Uomo di Rohan, colui che discende dall'esercito reale, ad esempio, e guardiano dei cavalli. Ma sarò cittadino (di Rohan o del regno che mi pare a me) se vorrò incarnare nella storia un qualsiasi profittatore, un personaggio bieco e meschino...
Secondo me si rende necessario per questa suddivisione di fondo che c'è anche nel libro: Uomini Divini (Gandalf, Aragorn), Uomini Importanti (Boromir), perfette nullità da proteggere (gli Hobbit e, perché no, dei comuni mortali senza troppe capacità d'avventuriero).

a parte che i rohirrim non sono guerrieri,come lo si intende epr i gondoriani che hanno un esercito fatto da professionisti, i cavalieri di Rohan è una semplice milizia , sono contadini,fabbri artigiani,che in tempo di guerra combattono,gli unici soldati di professione sono le guardie del palazzo d'oro che sono una decina,non di piu...se poi picchiano come fabbri senza esser guerrieri e perchè hanno un pò di sangue di Numenor ,come tutti gli uomini del sud