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Re: Grand Clochard - La sfida per il carrello d'oro
Bene, adesso sta a me.
Il racconto è ben scritto, a parte qualche piccolo refuso (ad esempio un "da" senza accento al par 6). La grafica è davvero carina e ben fatta, che dà senso di cura e rende più vivo e personale il corto. Le icone sono davvero ben pensate. Io avrei messo il link al par 2 ad ogni icona del cestino, per facilitare la consultazione della Tabella del Cestino.
La storia è molto originale e nel mezzo della gara si trova anche un mistero da svelare che procede in modo parallelo e non inficia la risoluzione della gara (ma rende più ricco il racconto e permette di accedere al finale "migliore").
Chi ha scritto il corto si è ben documentato in geografia e ciò rende molto reale il sentirsi davvero in quei posti descritti.
Il regolamento è davvero ben pensato e funziona alla perfezione: niente di troppo né di carente. E' solo un po' fastidioso il dover scrivere e cancellare i pasti ogni 3 secondi (e senza i quali si perde la gara). E' cmq un dettaglio insignificante. Il regolamento è davvero originale e sfrutta molte cose diverse (oltre agli oggetti, i giorni da segnare e i soldi, ci sono anche indizi da saper usare in modo intelligente che aprono nuovi paragrafi).
Un difetto per me sono quei paragrafi che io definisco "plurimi": cioè paragrafi in cui viene detto: "se hai questo vai al 5, altrimenti continua a leggere". Usati perché far entrare tutto in 40 paragrafi è difficilissimo, ma che ai miei occhi rendono il tutto un po' raffazzonato. Siccome ce n'è un uso frequente, addirittura certi paragrafi ne hanno più di una, mi ha reso la lettura un po' meno avvincente, spezzettata, che distacca un po' dal calarsi dentro la storia. Come i ripetuti: "sei hai questo, riesci a far questo sennò perdi 3 giorni" dentro lo stesso paragrafo che mi hanno disturbato un poco. E' vero che mettere in 40 paragrafi la ricchezza di questo corto era impossibile, ma a mio avviso si poteva sacrificare un pochino più di "gioco" per rendere un po' più vera la "storia".
Ho letto che molti di voi hanno riso, anche sbellicandosi, leggendo in corto. Io ho sorriso al massimo, e mi è successo una volta sola. Il racconto è si ben scritto e ironico, per nulla pedante e sempre su uno stile che non devia mai dai suoi binari, ma a me non è che abbia divertito molto. In generale non mi ha fatto impazzire l'ambientazione e certe trovate mi sapevano di già sentito o di troppo esagerate, un po' come vedere un film americano
In definitiva un ottimo corto, che per me è penalizzato soltanto dal mio gusto personale.
Conoscendo la mia tirchiaggine, il mio voto è 7
P.S.: ho la certezza su chi ha scritto questo corto! Ci scommetto una pizza!
Il numero di pecorelle scannate dai pastori è di gran lunga superiore al numero di pecorelle mangiate dai lupi. Per cui, se qualcuno si proponesse di essere il vostro pastore per salvarvi dai lupi, pensateci bene
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Re: Grand Clochard - La sfida per il carrello d'oro
Danilo Baldoni ha scritto:scommeto che se il carrello d'oro era vero, e in palio, votavano tutti...
Beh, visto che il carrello d'oro era in scala e in realtà placcato in simil oro non credo che attirasse molto le votazioni
Il numero di pecorelle scannate dai pastori è di gran lunga superiore al numero di pecorelle mangiate dai lupi. Per cui, se qualcuno si proponesse di essere il vostro pastore per salvarvi dai lupi, pensateci bene
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Re: Grand Clochard - La sfida per il carrello d'oro
Ottimo lavoro che inizia alla grande questa edizione del concorso.
Il primo impatto (la prima mezz'ora di gioco) e' decisamente accattivante e fara' sorridere e spesso sghignazzare di gusto... soprattutto se si e' in vena di cogliere le mille citazioni/giochi di parole.
Altro aspetto da considerare, visti i precedenti, e' la cura del testo e dei meccanismi di gioco che non scendere mai sotto un livello buono. Anche lo svolgimento risulta fedele al tema proposto, cosa non scontata...
Bella la grafica, poche ma simpatiche illustrazioni disegnate con mano felice.
Gia' da qualche edizione sembra di notare che i primi corti esaminati spesso appaiono essere anche i migliori ...per poi finire nelle posizioni piu' alte del podio. Viene maliziosamente da pensare che quando c'e' un' ispirazione felice, non solo il corto viene meglio ma e' anche molto piu' veloce scriverlo!
Per tornare a "Grand Clochard - La sfida per il carrello d'oro", se proprio devo citare anche qualche aspetto meno riuscito, c'e' il fatto che la sensazione di euforia in partenza, per trovate e simpatia, si indebolisca un po' man mano che si procede attraverso una sequenza di paragrafi a "se stanti" e un po' ripetitivi. Ma direi che questo doveva accadere quasi giocoforza... visto il tema a "viaggio a tappe". Ed e' forse lo stesso motivo per cui il romanzo "giro del mondo in 80 giorni" non l'ho mai apprezzato esageratamente. Bellissima idea narrativa ma, costretta a dover rispettare le tappe geografiche che si e' autoimposta, la scrittura procede a forzosi e continui "strappi" che rendono oltremodo difficile mantenere il filo narrativo imbastito e l'umorismo di fondo.
Nel corto in questione, (senza trovare alcun difetto di rilievo) "a feeling" ho ricavato la sensazione che, proprio mentre la storia "molla la presa" sul lettore, cominciassero a pesarmi le numerose operazioni da fare col registro. Fortunatamente pero' non mancano alcune valide contromisure anti-noia: come gia' citato, i finali multiplli e la sottotrama della cospirazione... e ho apprezzato anche che si debba fare attenzione ai suggerimenti piu' o meno nascosti forniti dal testo...
Attenzione pero' allo stile di scrittura:
(Par.5) Intanto uno dei vagabondi estrae un coltellino dalla tasca e lo passa di mano in mano, fissandoti con sguardo assassino.
Qui lo scrittore ci pone davanti ad una situazione altamente drammatica... ma nel frattempo ci nega il "minimo sindacale" per poterci immedesimare. Come dire; " c'e' uno che ti vuole uccidere..." "oddio, chi?!? ... no, tranquillo e' solo "uno" dei vagabondi... "uno" in senso indifferenziato, che adesso non ho voglia di sprecarmi in descrizioni!"
Ecco, senza voler rimandare al sito di Gamberetta e alle sue teorie estremiste, ma penso sia facilmente comprensibile perche' una simile descrizione risulti difficilmente accettabile oggigiorno, specialmente in un librogame.
E' invece necessario fornire sempre quel livello di dettaglio (anche minimo) che corrisponda ad un giocatore veramente presente alla scena, evitando descrizioni "indifferenti" a quanto potrebbe vedere, specialmente di cio' che lo minaccia o lo riguarda direttamente.
"uno dei vagabondi, quello con gli occhi piu' spiritati di tutti, estrae il coltellino e..."
In definitiva, un serio candidato al podio e degno di rimanere tra i racconti "umoristici" memorabili del concorso...
Voto 8
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Re: Grand Clochard - La sfida per il carrello d'oro
Seven_Legion ha scritto:a proposito del registro va detto che, nell'ipotesi di fare una revisione, si potrebbe:
1) specificare meglio se la "sportina" aggiunge 3 posti... ma conta come oggetto in se?
2) i tre posti extra andrebbero separati graficamente o "retinati" in grigio proprio per ricordare che sono a disposizione solo se hai la sportina.
Durante il gioco, mi e' accaduto di sbarrare gli oggetti e mettere i nuovi nei posti liberi, poi pero' mi sono accorto che se non avessi avuto la sportina sarebbe stato facile confondersi e infrangere la regola del massimo numero di oggetti.
Sono due problemini che ho notato anch'io, inoltre fra i "difetti" è che di fatto il vestito di stracci è senza utilizzo, non serve altro che a diminuire di uno gli spazi disponibili... mi chiedo quindi perchè non far partire direttamente con 4 posti.
Il buongiorno si vede dal mattino. E' la giornata di merda che ti coglie completamente impreparato...
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