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Re: Grand Clochard - La sfida per il carrello d'oro
Voto anche io, a pochi minuti dalla scadenza.
Il racconto colpisce soprattutto perché, in soli 40 paragrafi, riesce a inserire una molteplicità di situazioni e non due ma bensì tre possibili finali. Ottiene questo risultato "condensando" alcune scelte od opzioni in un singolo paragrafo, ma non è niente di inaudito o scandaloso (basta guardare "Night Dragon" per capirlo).
Lo stile è fresco e scorrevole, in grado di strappare più di un sorriso (memorabile la possibilità per il nostro eroe di unirsi al gruppo di attivisti capelloni simil-hippy). Il regolamento è semplice, ma così deve essere in un'avventura lunga un decimo rispetto a una "normale".
La difficoltà è il punto dolente, perché ho trovato il tutto fin troppo semplice. Basta acquistare sempre il cibo per evitare gli istant death e il punto in cui si può accedere alla sottotrama non è affatto nascosto. Inoltre, una volta arrivati alla prima "deviazione", l'accesso alla seconda è pressoché automatico.
In definitiva, pur con le dovute difficoltà dovute alla mancanza di altri termini di paragone, il voto è 8.
"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"
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Rygar
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Re: Grand Clochard - La sfida per il carrello d'oro
In una corsa contro il tempo, eccomi qui a votare. Dato che non so mai se il mio orologio è sincronizzato con il resto del mondo, mi affido alla fortuna: spero di essere arrivato in tempo.
Grand Clochard è un corto che si prefigge un compito arduo: realizzare in pochi paragrafi una storia ricca, mantenendola interessante nonostante la forzatura imposta dalle tappe obbligate di cui è composta. I suoi punti di forza sono di certo l'originalità, un sistema di gioco semplice e solido (ma con qualche pecca, come vedremo) ed una costante ironia, ma non manca certo di difetti, soprattutto di scrittura. Detto questo, passo immediatamente a commentare i diversi parametri di valutazione.
ATTINENZA AL TEMA DEL CONCORSO - Voto 8,5
Il tema della gara è ben integrato nel racconto e viene sviluppato a più livelli. Innanzi tutto la sfida per il carrello d'oro, in se, è una gara contro altri concorrenti. C'è però anche una gara che mette alla prova l'intuizione del lettore: scoprire il mistero che si cela dietro alla inaspettata partecipazione alla sfida, da parte del protagonista. Inoltre il tema della gara ricorre all'interno del testo:
Come ad esempio l'evento delle mongolfiere in cui si imbatte il protagonista quando si trova alle Hawaii Anche l'utilizzo del dialogo obbligato sembra essere stato per non risultare scontato, il che non guasta.
ORIGINALITA', AMBIENTAZIONE & TRAMA - Voto 8
L'originalità, come ho detto all'inizio, è uno dei punti forti di Grand Clochard. L'idea di fondo è simpatica: impersonare un barbone viaggiatore esperto in sopravvivenza, che appartiene ad una sorta di società segreta (o comunque underground e sconosciuta ai più). La trama riesce a far risaltare l'ambientazione grazie a trovate "surrealmente realiste", ed a modi sempre diversi di procedere verso le varie tappe.
Detto questo, non si può di certo dare un voto altissimo all'originalità di questo corto proprio a causa delle costanti citazioni di altre opere, una tra tutte "Il giro del mondo in 80 giorni".
STILE NARRATIVO - Voto 7
Lo stile è asciutto, bada al sodo e non decade fino alla fine; l'ideale per un corto. L'ironia è la chiave di lettura ed a volte il testo scherza con il lettore utilizzando le regole stesse:
Ad esempio: Al paragrafo 4, quando devi ottenere un 6 con il dado a sei facce per NON dover aspettare 20 ore in fila per prendere il volo Roma-Londra della Ahyanair. Un altro esempio può essere il paragrafo 38 (rapimento alieno), che può essere raggiunto soltanto se si ottiene 1 sei volte di fila con un dado a sei facce: come dire che è quasi impossibile! L'autore ha deciso di mettersi alla prova escludendo le ambientazioni fantasy ed orientandosi su una ben più difficile descrizione di luoghi esistenti. E' decentemente scritto ma ha parecchie pecche, forse attribuibili a sviste, ma comunque non perdonabili.
Oltre ad un uso qualche volta ridondante degli aggettivi:
Ad esempio: Paragrafo 1, "rumorosi schiamazzi", Paragrafo 17, "sonoro tonfo" ...ci sono parecchie ripetizioni:
Ad esempio: Al Paragrafo 8 "Pink si rivela un tipo simpatico ed alla mano e raggiungete presto una tregua temporanea. Al paragrafo 17 "...annaspa nell'acqua... lanciandoti in acqua...". Al paragrafo 19 "registro di gioco" viene addirittura ripetuto due volte nella stessa frase. Al paragrafo 32 "effettuate" si ripete due volte. Ho trovato infine anche una grave dimenticanza, al paragrafo 30:
"Grazie ad hamburger" invece che "grazie ad un hamburger. Certo, lo considero un errore dando per scontato che non fosse "Grazie ad una persona che si chiama hamburger"... Infine, sebbene lo stile surreale sia quasi sempre attinente alla realtà (e di conseguenza divertente), a volte si lascia un po andare a situazioni più assurde che comiche:
Mi viene in mente il paragrafo 27 dove il protagonista ed i suoi sventurati compagni di viaggio, si mutilano a vicenda per non morire di fame, nonostante il testo specifichi che sono in un vagone pieno di mucche... Alla luce di tutto questo, nonostante la buona prova, il mio voto per questo parametro non può essere troppo alto.
FRUIBILITA', GIOCABILITA' & REGOLAMENTO - Voto 7.5
La struttura di gioco è sviluppata in verticale, dato il tema centrale: un viaggio a tappe. I 40 paragrafi hanno decretato lo scarso numero di bivi possibili ad ogni tappa. Se questo può sembrare uno svantaggio, questo corto lo trasforma in un modo di essere; la struttura non è casuale, ma una condizione necessaria a raccontare la storia. Degno di nota è il sistema di "icone" che ha due vantaggi: rende più bella la grafica e più scorrevole il testo (a questo proposito devo ammettere che avrei preferito che ci fosse stato un link che dall'icona "cestino" conducesse al paragrafo 2).
Purtroppo, nonostante la buona giocabilità, anche qui ci sono parecchi errori.
Ad esempio, la descrizione della bibita energetica, dove si dice di "ridurre di un mezzo arrotondando per eccesso" oppure la poca chiarezza riguardo la sportina (va utilizzata come oggetto? Occupa o non occupa spazio?). Nel caso della sportina, se ci si affida al regolamento, occorre considerarla a tutti gli effetti un oggetto... sorge però un problema di logica: se la sportina concede 3 spazi e ne toglie 1, è più corretto che ne conceda 2 e ne tolga 0. Anche il vestito di stracci non è gestito nel migliore dei modi: infatti sarebbe stato meglio se fosse stato già scritto nel registro, concedendo 4 spazi invece che 5. Voto medio: 7.75
Che mi sento di arrotondare per difetto (o di ridurre per eccesso, come direbbe l'autore) a causa delle numerose imperfezioni. Il mio voto finale è quindi: è 7.5.
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monpracem
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Scienziato Pazzo
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Re: Grand Clochard - La sfida per il carrello d'oro
Ecco i voti dei Giudici!
Icedlake
Originalità/Trama: ottimo. Un corto sui senzatetto non me lo sarei mai aspettato, e anche l’idea della scommessa clandestina è superba. Fare il “giro del mondo in 40 paragrafi” non è cosa semplice e ha stuzzicato sin dall’inizio la mia curiosità. In effetti alcune soluzioni, che ho trovato molto forzate, mi hanno fatto storcere il naso. Voglio dire: un giaccone che pesa 70 kg? Rimaniamo attaccati con le sole mani ad un camion da Roma a Parigi? La spiegazione è giunta, però, quando ho letto il paragrafo degli alieni. E’ chiaro che l’autore ha rinunciato volontariamente a ogni legame con il reale.
Bisogna ammettere che le scappatoie ai limiti della realtà semplificano la stesura della trama e, personalmente, avrei preferito un’impostazione più “terrena”.
Menzione a parte per i personaggi: coloriti e decisamente caratteristici.
Come ultimo appunto segnalo di aver trovato qua e là alcune pecche logiche. Al 17, per esempio, salvo la vita al capitano e lui come premio, solo perché svengo dalla fame, mi butta in mare. Mi sembra che qualcosa non funzioni.
In totale sono comunque pienamente soddisfatto per questa sezione.
Sistema di gioco: impeccabile. Ogni meccanismo sembra funzionare alla perfezione. Senza il discorso “centesimi” probabilmente la storia scorrerebbe più fluida senza penalizzare il divertimento.
Stupenda l’idea dell’enigma del personaggio misterioso, risolvibile anche seguendo la propria intuizione, senza aver raccolto l’indizio del falso nome.
Mi è sorto ogni tanto qualche piccolo dubbio sulle decisioni dell’autore. Al paragrafo 30, ad esempio, perché dobbiamo eliminare la chiave inglese dopo aver costruito la vela? Non vedo perché dovrebbe rompersi e, anche nel caso succedesse, une veloce delucidazione non sarebbe guastata. Sono, comunque, dettagli.
La struttura è ovviamente forzata verso la spina dorsale costituita dalle locazioni/vertebre, ma risulta inevitabile una costruzione di questo tipo quando si opta per una trama piuttosto lunga.
In sostanza: il sistema è solido e permette numerose giocate in virtù dei diversi oggetti che sceglieremo di possedere e della gestione dei pasti. Pollice su.
Stile: a parte qualche piccola imperfezione grammaticale mi sembra ben scritto. La scrittura schietta e scorrevole si confà all’ambientazione e libera il lettore da ogni peso, permettendogli di fruire appieno dell’ilarità che avvolge l’intero corto.
Le “morti” sono semplicemente fantastiche e, a dir poco, fantasiose: su tutte quella al 33.
Un plauso va alla ricerca dei dettagli geografici che aiutano non poco a calarsi nell’ambiente in perenne evoluzione.
Come ultimo, le immagini rendono il complesso più appetibile e sono il perfetto coronamento di un ottimo corto.
Corto che si attiene alle regole del concorso e che, se non fosse per qualche leggera pecca, raggiungerebbe il pieno voto. I miei complimenti.
Voto: 7,5
Apologeta
Da marmocchio, mi esaltai con il Giro del Mondo in 80 giorni. Mai avrei detto di riuscire a farlo con 80 centesimi!
Grand Clochard è un racconto che si legge volentieri per tanti motivi: il tono scanzonato che permea ogni paragrafo (qui metto un * Asterisco, ché ci tornerò più avanti); gli eventi incredibili che si susseguono - sembra quasi di essere nelle reclame dell'Amaro Montenegro; l'elemento gioco ben gestito.
Il regolamento si basa su tempo, soldi e oggetti. Il primo è ovviamente evidenziato dai giorni che passano, risultato delle nostre scelte, il secondo deve essere gestito con attenzione estrema per permetterci l'acquisto di quello che effettivamente ci serve. Negli oggetti che possiamo portare è fondamentale il cibo, onde evitare fini ingloriose in giro per il mondo: queste sono tutte volutamente esagerate, ma si sposano bene con il clima goliardico del racconto. Più forzato l'utilizzo della bibita energetica: come faccio a risparmiare tempo su un viaggio in treno bevendo questo drink? Certo, magari mette le ali... Nota di merito per la sportina di plastica non ecologica, perché odio con tutto me stesso quelle ecologiche che a) costano più delle vecchie b) non arrivano dalla cassa del supermercato al baule della macchina senza rompersi.
L'avventura del nostro barbone si snoda in una serie di tappe attorno al mondo (tema centrato al 100%) sullo sfondo di un mistero di partenza: la nostra partecipazione imprevista a questa gara, dato che a competere doveva essere nostro padre Phileas Fogg... ehm, Grogg, campione indiscusso e favorito d'obbligo. L'arcano viene svelato quando impariamo che è proprio il terribile paparino ad aver organizzato la sua scomparsa, per evitare che gli altri clochard lo facessero fuori. Problema: qui c'è un bug nella trama, forse piccolo eppure per me importante, dato che è il motore dell'intera vicenda. Phileas si finge in carcere, ma scommette su di me per incassare comunque un bel gruzzolo da questa gara... Ma lui non ha nessuna certezza che io riesca a vincere!
Per il resto, lo svolgimento è molto lineare: tappa/opzioni che comportano diversi giorni impiegati/tappa/ecc., check finale sul tempo impiegato, tre possibili conclusioni con sconfitta, vittoria e vittoria+incasso scommessa, anche se nel finale negativo si dà per scontato che io non sappia le colpe di mio padre. Insomma, giocabilità e longevità più che sufficienti.
Lo stile non è malvagio, anche se ci sono alcune frasi molto lunghe, alcuni avverbi da tagliare, alcune cantonate con i tempi verbali e una manciata di refusi. Ah, il dialogo richiesto è inserito bene, in un paragrafo obbligatorio centrale, e marca un bel passo in avanti nello sviluppo della trama.
* Asterisco: ok, il Corto è divertente e mi è piaciuto. Ma non voglio trascurare il fatto che stiamo scherzando con situazioni che non sono così piacevoli; sì, al mondo ci sono barboni che vogliono esserlo, che non accetterebbero un'altra vita: è questo il caso di cui stiamo parlando, quello - ne sono convinto - che ha tenuto a mente l'autore mentre scriveva. Però ci sono anche tante persone finite sulla strada per motivi sui quali c'è poco da scherzare. Certo, questo non influenza il mio voto, né ne faccio una colpa particolare all'autore, ma ci tenevo a sottolinearlo.
Concludendo: bel lavoro, che premio con un 7,5!
Dirk
-Stile scrittura: scorrevole, piacevole da leggere e spiritoso, descrittivo per quanto possibile dati i ristretti spazi a disposizione, ma con qualche occasionale refuso che poteva essere corretto con una lettura finale più attenta. Voto: 7
-Attinenza al tema e adattamento: molto originale senza dubbio. Il tema della gara è stato abilmente ricondotto a una gara a scommessa con premio finale, corsa contro il tempo e ricamato con un "giallo" che arricchisce la trama. Voto: 8
-Conformità al regolamento: conforme.
-Struttura ludica e longevità: Semplice ma molto efficace. Il corto è rigiocabile per cercare di migliorare il risultato della gara, grazie ai tre finali. Molto ben gestita l'idea dei paragrafi nascosti. Unica pecca minore è la linearità: tra una tappa e l'altra le scelte non sono poi così fondamentali: l'importante è la gestione dei soldi/pasti/oggetti. Voto: 8
-Ambientazione: Molto originale e inedito il mondo librogamistico di un clochard. Un po' rapida la descrizione dei luoghi, ma giustificata dalle poche pagine a disposizione. Forse qualche esagerazione che potrebbe far storcere il naso a qualcuno (alieni, oggetti non sempre usati modo realistico, ecc.). Voto: 7
-Regolamento di gioco: ben strutturato, semplice e efficace. Ottima l'idea del registro e della tabella del cestino. Voto: +mezzo voto
-Illustrazioni: molto ben fatte e danno un valore aggiunto al corto. Voto: +mezzo voto
In sintesi: 8,5
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Dirk
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Amministratore
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Re: Grand Clochard - La sfida per il carrello d'oro
VOTI POPOLARI:
-Danilo Baldoni: 6,5
-Prodo: 8
-Yanez: 8
-Suaimondi: 8
-Lamello: 7
-Seven Legion: 8
-BenKenobi: 7,5
-Mornon: 9
-Gpet: 8,5
-Kingfede: 8
-Rygar: 8
-Lucky: 7,5
-Monpracem: 7,5
MEDIA POPOLARE: 7,81
VOTI GIURIA:
-Icedlake: 7,5
-Apologeta: 7,5
-Dirk: 8,5
MEDIA GIURIA: 7,83
VOTO COMPLESSIVO: 7,83
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Dirk
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Amministratore
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Re: Grand Clochard - La sfida per il carrello d'oro
Mi felicito per il profluvio di voti popolari... e mancano insigni giurati (di cui non faccio i nomi) molto attivi gli anni scorsi. Speriamo che scrivano la recensione e la mandino a giuochi finiti, almeno.
Lo scarto fra il voto popolare e il voto dei tre caballeros è infimo... Che strano!
Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.
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