Non avendo mai letto o collezionato gli Scegli la tua Avventura non conosco il volume in questione, ma la sensazione di smarrimento nello scoprire molto peggiore un libro che anni addietro era piaciuto mi suona invece molto familiare. Non mi stupisce che libri a semplici bivi fossero costruiti con un target giovanile, trattandosi tutto sommato di un invito alla lettura da parte di una casa editrice che poi pubblicava ben altri prodotti.

Non bollerei il tutto come un "siamo troppo cresciuti", però, né per quanto riguarda la struttura specifica della narrativa a bivi "sciolta" da regolamenti e strutture più complesse, né per il fenomeno in generale. Il più grande controesempio per il primo punto è l'operazione che ha portato avanti (pare, con ottimo successo) Dave Morris con Frankenstein, che spero un giorno di poter leggere pure io: i principi dell'app sono quelli di uno SLTA, letteratura interattiva insomma, molto orientata sul personaggio nel caso specifico.

kingfede ha scritto:

Non bollerei il tutto come un "siamo troppo cresciuti", però, né per quanto riguarda la struttura specifica della narrativa a bivi "sciolta" da regolamenti e strutture più complesse, né per il fenomeno in generale. Il più grande controesempio per il primo punto è l'operazione che ha portato avanti (pare, con ottimo successo) Dave Morris con Frankenstein, che spero un giorno di poter leggere pure io: i principi dell'app sono quelli di uno SLTA, letteratura interattiva insomma, molto orientata sul personaggio nel caso specifico.

Assolutamente d'accordo: secondo me con una buona caratterizzazione del personaggio e un ottimo intreccio, oltre le necessarie qualità narrative, si possono sfornare opere di eccellente qualità, in grado di avvincere e condizionare lettori adulti e smaliziati per ore.
Infatti il mio discorso non era generale ma più specifico: volevo cercare di capire se la qualità del libro che ho letto/recensito fosse proprio scarsa come ipotizza Mornon, o la qualità bassa che ho riscontrato dipendesse più che altro da parametri soggettivi. Un discorso che magari si può estendere ad altri capitoli della serie.
Sarebbe interessante anche capire come si è evoluta la collana negli anni successivi: in Italia sono arrivati pochi libri e quasi tutti tra i primi realizzati negli USA, ma ne esistono decine e decine inediti, che sono stati prodotti anche in epoche recentissime.
Probabilmente le ingenuità e gli errori di inesperienza e di indifinitezza del target di riferimento che si trovano nei primi volumi pubblicati (come In Pallone sul Sahara), tendono a scomparire nei lavori successivi: sarebbe interessante leggerne un po', o confrontarsi con chi ne ha letti un po', ed avere la controprova. Mornon, tu non puoi recuperarne qualcuno lì dove lavori? Amazon UK vende CYOA a pacchi ancora oggi...
Io ne ho qualcuno, ma ho letto, tra gli inediti, solo Lost in the Amazon, trovandolo discreto.

http://www.amazon.co.uk/review/RXY9AB6Z … tore=books

Aquanto pare non siamo gli unici a pensarla cosi'....

Carino il Signore degli Anelli scritto secondo lo stile di Montgomery a fine intervento . Comunque il nostro amico su Amazon è andato oltre quelle che sono le mie considerazioni: ho letto molti CYOA in età adulta e i difetti pesanti che lui cita li ho trovati solo alcune volte. Per lo più si tratta di storie semplici ma piuttosto ben scritte, intervallate da alcune autentiche chicche come Sopravvivere in Montagna o La Corsa Senza Fine.
Certo è che quando ci si imbatte in opere in cui si fatica a trovare un capo e una coda uno comincia a farsi delle domande...