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Il protagonista (non) sei tu

Il protagonista (non) sei tu

Leggendo questo post di Mornon ho pensato come l'educazione/cultura/morale dei lettori si possa spesso scontrare con i vincoli delle scelte imposte dalla narrativa a bivi (pur nell'ambito contestuale del mondo creato dall'autore). Prendendo il caso di Lupo Solitario, voi vi sareste realmente applicati alla causa con la sua medesima devozione oppure - liberi dai legami con l'Ordine - avreste sfruttato le capacità acquiste per darvi ai piaceri della vita? In termini più specifici; c'è mai stata una particolare situazione in cui avete disapprovato la condotta della vostra controparte cartacea?

Ultima modifica di: Dies Irae
Apr-09-13 18:48:02

Salsapariglia addicted
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Dies Irae
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Re: Il protagonista (non) sei tu

Semplice dal mio punto di vista:
-se bisogna raggiungere un obiettivo importante si possono infrangere le regole.

lonewolf79
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Re: Il protagonista (non) sei tu

Quoto lonewolf,  in determinati casi bisogna saper accettare dei compromessi, prima di tutto con se stessi e con i nostri valori, arrivando così a compiere azioni che disapproviamo in nome di un risultaro più alto. Ma questo non vale per Lupo Solitario, come non vale per Tex Willer, Superman e tutti gli altri Eroi poiché l'eroe non scende a compromessi.
Lupo solitario è l'eroe a tutto tondo e ha solo qualità: non si atteggia, non abusa della sua posizione coi nobili e non fa il tamarro con le ragazze.
Io al suo posto avrei fatto diverso (specie la terza cosa), ma così facendo probabilmente sarei morto prima di trovare Vonatar. Perché non sarei stato un'eroe.

La vita è dura per i soldati di ventura.

Jhongalli
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Re: Il protagonista (non) sei tu

Diciamo che LS è un eroe molto "orientale" in un contesto "occidentale" come Holmgard... Non per niente i Kai Lord sono una sorta di monaci, con pippe mentali da monaci. monaci-ranger-paladini-psionici, certo... ma pur sempre monaci, con dei gradi che ricordano le cinture delle arti marziali...

Io avrei fatto la stessa cosa di lupo solitario, ricostruendo il monastero, però di certo mi sarei atteggiato molto di piu... e avrei usato i fatti della guerra, il potere monastico-marziale e la spada del sole per unificare Holmgard e Durenor e poi espandermi verso sud...

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
http://www.caponatameccanica.com

Mornon
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Re: Il protagonista (non) sei tu

Jhongalli ha scritto:

Quoto lonewolf,  in determinati casi bisogna saper accettare dei compromessi, prima di tutto con se stessi e con i nostri valori, arrivando così a compiere azioni che disapproviamo in nome di un risultaro più alto. Ma questo non vale per Lupo Solitario, come non vale per Tex Willer, Superman e tutti gli altri Eroi poiché l'eroe non scende a compromessi.
Lupo solitario è l'eroe a tutto tondo e ha solo qualità: non si atteggia, non abusa della sua posizione coi nobili e non fa il tamarro con le ragazze.
Io al suo posto avrei fatto diverso (specie la terza cosa), ma così facendo probabilmente sarei morto prima di trovare Vonatar. Perché non sarei stato un'eroe.

Non è detto. Magari una persona del genere sarebbe stata anche piu' furba e astuta.

lonewolf79
The Black Swordsman
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Re: Il protagonista (non) sei tu

Potrebbe essere interessante riscrivere le prime avventure di Lupo Solitario con il re che, considerando il giovane ramas ancora inesperto, affida le missioni ad un altro eroe meno "puro" e più "duro", ad esempio un cinico avventuriero o un temprato veterano. Le storie che ben conosciamo si aprirebbero a nuove ed inaspettate dinamiche...

La vita è dura per i soldati di ventura.

Jhongalli
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Re: Il protagonista (non) sei tu

Il probelma, nei libri-gioco in cui non ci si limita a scegliere la trama che si preferisce (di norma quelli per bimbi piccoli) ma si diventa protagonisti, è quello dell'immedesimazione con un personaggio di finzione. Il lettore non è se stesso, il lettore è un cavaliere in quel mondo fantastico o, in altre storie, un investigatore, un poliziotto, un gatto dei cartoni animati, una lontra, Lupo Alberto. Ha i limiti fisici del personaggio in cui si immedesima: la sua forza, la sua agilità e così via. Ha i limiti delle sue conoscenze (sa quel che sa il suo personaggio e non gli altri personaggi della storia), ha i limiti di quello che possiede e delle sue relazioni sociali. E' corretto che abbia anche i limiti dati dal suo sistema etico. Secondo me fa parte integrante dell'immedesimazione quanto immedesimarsi in un personaggio forzuto o debole, ricco o povero, rispettato o disprezzato, eccetera.
A me è capitato di fare libri-gioco in cui il protagonista è un lupetto ed è premiato in base all'etica scout, o in cui è un ufficiale della Regia Aeronautica in missione di aerosiluramento e riceve medaglie (il che non significa arrivare al completamento della specifica missione con successo) in base al suo comportamento più o meno eroico.
Ma anche libri-gioco dove non c'è un sistema etico esplicito di riferimento ne hanno spesso uno sottointeso, come il nostro "I mistri delle catacombe" dove certi comportamenti che piacciono all'autore sono più premianti  altri meno. Essere troppo monelli non premia...
A me dà solo fastidio quando le scelte "errate" dal punto di vista dell'autore sono bacchettate continuamente, eplicitamente e immediatamente come in "Nome in codice Assad" (Giunti). Allora diventa frustrante.

Angiolillo
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Re: Il protagonista (non) sei tu

Diamo per scontata e implicita la volontà del lettore nell'entrare all'interno di un ruolo distante alle proprie attitudini. Sono pur sempre mondi fantastici e fittizi che raramente ricalcano il reale. E quando lo fanno (penso a "realtà e fantasia") riscuotono ben poco successo. Del resto non è forse più semplice astrarre la propria etica da personaggi immaginari forti delle proprie caratteristiche poste in ambiti decisionali impossibili, rispetto a situazioni plausibili o comunque possibilmente riscontrabili nel reale?..

Salsapariglia addicted
MANCOLISTA/DOPPIONI

Dies Irae
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Re: Il protagonista (non) sei tu

Assolutamente d'accordo. Non a caso si chiama "narrativa d'evasione"...

La vita è dura per i soldati di ventura.

Jhongalli
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Re: Il protagonista (non) sei tu

Ci sono poi infine dei libri gioco, che a mio avviso scelgono per il meglio: prendono un punto di vista piuttosto standard di riferimento per la tipologia di lettore e quello mantengono...
Sortilegio! a mio avviso è ancora sul podio, da questo punto di vista, proprio perché inghippi e tranelli sono tutti giocati sul buon senso/non buon senso comuni.
Succede insomma come quando si scrive un comunissimo libro, dove l'impegno dell'autore sarà quello di lasciare che la maggior parte delle persone possano identificarsi nel protagonista di turno...
Evadere da questo punto di vista, a mio avviso significa entrare nella follia o niente: fammi essere un mostro lovecraftiano che non si ricorda quante zampe abbia attaccate lungo il ventre, ma non l'orco cattivo... Creatura del Male credo sia campione anche da questo punto di vista.

Danilo Baldoni
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