Molto interessante, parrebbe quindi che ci sia almeno un autore di librogame molto entusiasta e prolifico.

Leggendo l'articolo ho visto che Green ha scritto Night of the Necromancer; io posseggo , e ho letto un paio di volte, la versione francese, credendo che fosse opera di livingston e jackson. Pur notando uno stile sicuramente diverso da Livingston, e forse anche non proprio jacksoniano, ho attribuito in parte questa discordanza alla traduzione francese. Oggi scopro invece  che l'autore è un altro. Sono quindi andato a riprendere in mano il volume per cercare di capire come sia stato possibile commettere un tale errore di attribuizione, e la risposta è sorprendentemente semplice: Non c'è scritto sulla copertina il nome dell'autore, mentre ci sono quelli di livingston e jackson, cosa quanto meno equivoca dato che non c'è nenache la dicitura "Livingston e Jackson presentano". Il nome di Green si  trova solo sulla  pagina interna, per altro insieme a quelli di livingston e jackson (sebbene scritti leggermente più piccoli). Sarebbe stato interessante chiedere a Green cosa pensasse di questa impostazione editoriale. Va bene rispettare gli ideatori della serie, ma qui mi sembra che si sottragga la paternità dell'opera.

ilsaggio79 ha scritto:

Non c'è scritto sulla copertina il nome dell'autore, mentre ci sono quelli di livingston e jackson, cosa quanto meno equivoca dato che non c'è nenache la dicitura "Livingston e Jackson presentano". Il nome di Green si  trova solo sulla  pagina interna, per altro insieme a quelli di livingston e jackson (sebbene scritti leggermente più piccoli). Sarebbe stato interessante chiedere a Green cosa pensasse di questa impostazione editoriale. Va bene rispettare gli ideatori della serie, ma qui mi sembra che si sottragga la paternità dell'opera.

Ovviamente gli e' stato chiesto piu' volte e lui ogni volta ha risposto che tutto cio' era scritto chiaramente e fin dall'inizio sui contratti che gli sono stati proposti, e lui li ha firmati consapevolmente.

D'altra parte si rende anche conto che sono i nomi di jackson e Livingstone che "fanno vendere" i libri piu' che il suo...

Detto questo, Howl of the Werewolf e' uno dei migliori gamebooks della storia, scritto benissimo.

Vero stile Analand... ove col nome si potrebbe giocare fino a intendere... la filosofia che regola rapporto presentatore-scrittore :-)
Non ho mai inteso questo loro agire; basti pensare che a Joe Dever avrebbero voluto dare l'1 per cento... per capire chi era in realtà l'Arcimago travestito da mendicante :-)
La cosa mi farebbe tifare Joe a vita, ma debbo tristemente ammettere che sono un fan di Sortilegio! sfegatato.

Non vorrei aver preso un abbaglio (cioè: lo vorrei tanto, in realtà...)... ma dalla sua viva voce, un dì -non mi chiedete l'intervista perché non saprei proprio, ad oggi, arrivare alla fonte- appresi che il caro mito Jackson propose, agl'albori dei lg, l'un per cento dei profitti per i libri di Joe destinati alla collana che avevano appena aperto; questo, ho inteso...
Dever rifiutò... e aprì la lunga serie di Lupo Solitario credo io con altro editore; e probabilmente ne nacque anche una silenziosa rivalità, nonostante suppongo la stima reciproca...
The End.