Re: CORTI 2013 2/9 - ''KRAANQUEST''
Danilo Baldoni ha scritto:Chiedo subito anzitutto che questo mio intervento sia letto da chi di dovere, onde toglierlo se giudicato fuori luogo e non pertinente e/o forviante rispetto al Concorso... così da sfatare lamentele probabili.
Non mi muovo a favore del corto, anche se lo sto apprezzando, ma vorrei dire la mia in fatto di narrativa e -sento- attendibilità col Regolamento.
Anzitutto questa attendibilità c'è certificata dal fatto che il Corto è in gara, e ciò sta a dire che una giuria l'ha trovato idoneo... In seconda istanza, considerate questo: quando Brennan scrisse ACdRA, qualcuno ebbe da dubitare sul fatto che lui non stesse affrontando 'seriamente' il mondo del ciclo bretone...?
Ma sapete che a distanza di tempo, il modo in cui l'ha tratteggiato lui è ancora tanto efficace da rendere vere certe situazioni e certi luoghi...? Tanto che una spada infitta nel formaggio può seriamente gareggiare, a livello d'inventiva, con una infitta nella roccia...
L'ironico non è che un pretesto, a volte, un escamotage per affratellarsi il lettore: una sorta di occhiale un po' pazzerello col quale stuzzicarlo, occhiale che sta a dire 'le cose in realtà si sono svolte diversamente, ma dacché hai un libro in mano, e sei lì per divertirti, io te le metto in questo modo'.
Cioè: ironico non è sinonimo di ridicolo... non credo sia questo l'effetto che si vuol dare allo scritto. Quando ho spulciato una biblioteca, la biblioteca l'ho immaginata realistica; che dentro v'abbia trovato una rivista per minori ad altezza di orchetto, per me è del tutto indifferente: l'insuccesso dell'azione non sarebbe diverso se c'avessi trovato un mazzo di tarocchi...
Per concludere, per me il mondo (certo, nel senso di scenario, d'accordo: ma chi l'ha detto che un mondo debba essere interpretato unidirezionalmente e basta?) è rispettato in toto; credo si dovrebbe, per questo ed altri corti, dissociarsi dall'effetto 'roba mia che non devi toccare'.
PS: anche perché lo scopo del Regolamento di quest'anno non penso verta sulla gran voglia popolare di impersonare ancora una volta il mitico lupo... se così fosse, dove sarebbe l'originalità...? E guardate che una mente nella quale entrare, fa cambiare di molto la scrittura... Un'idea del genere, se non fosse smontata con un po' d'ironia, ma sarebbe più folle d'un racconto alla Lovecraft...!
PPS: a livello di esercizio stilistico, dacché in un'altra discussione se ne parlava, considerate anche questo: se 'L'Armata Brancaleone' di Monicelli tratteggi o meno un medioevo credibile... eppure, pur strano ma vero, proprio perché esagerato, la sua credibilità è indubbia. Molte volte, l'esagerazione ha l'effetto della lente d'ingrandimento: non distorce, ma avvicina...
Usando una delle mie caratteristiche, ovvero la sintesi.
A livello di gusto personale a me Brennan non piace tranne per fire wolf. Per il resto ci sono parodie che fanno ridere e no. A me questo corto non ha fatto ridere e non l' ho trovato un capolavoro. Non ho ovviamente sparato un 4 ma un 5,5 perchè riconosco l' impegno. Il giudizio è sempre soggettivo e cosi deve essere.
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Re: CORTI 2013 2/9 - ''KRAANQUEST''
L'ho rigiocato; ci sono elementi fiabeschi molto ben resi, e, se proprio volessimo riconoscere la capacità di Joe di aver tratteggiato un mondo tolkieniano, beh, l'accostamento alla fiaba è molto più in questo corto che in tutti i suoi libri!
Lonewolf: per carità, ognuno giudichi secondo coscienza... e badate bene: si dovrebbe sempre giudicare secondo coscienza, perché i gusti hanno troppe volte dirottato le sorti di un premio, di una buona penna o anche peggio... Forse il mio intervento stava a dire proprio questo: cercate, per questo e gl'altri, di giudicare facendo l'opposto che in un lg: per una volta tanto, anziché entrare in noi, si dovrebbe uscire... sarebbe bello se questi concorsi si trasformassero in onestissime ordalie, invece che voler sempre appagare i gusti personali e poi buttarla sul 'ma è un gioco'. Se sono un bravo giudice super partes, mi spoglio da ogni maglietta e giudico, proprio come un bravo arbitro. I più bravi non tifavano per nessuna squadra, o se tifavano, non s'è mai capito per chi fino al pensionamento...
In merito al realismo o meno: ma davvero lo considerate solo ironico...? Io invece ci sto vedendo l'ottusità della mia testa atrofica di pterodattilo, e dunque pieno realismo... nessuno, come me, sta cogliendo la cosa in questo senso? Sento le voci degli orchetti che altrimenti, sentite da Joe e tramite le orecchie di Lupo, sarebbero il serioso quanto casuale 'Nu-hen, dà, gohack nebuuu...!'. Scommetto che nessuno direbbe nulla, in questo caso :-) Eppure io c'ho messo due secondi, e questo scrittore chissà quanto avrà lavorato per darci occhi pterodattili efficaci (dunque sì: di creatura stupida, che intende tutto con un linguaggio basso e elementare... al quale bisognerebbe abituarsi, però: è anche questa, capacità di immedesimazione...).
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Re: CORTI 2013 2/9 - ''KRAANQUEST''
Danilo Baldoni ha scritto:Sì-sì... ma i miei interventi sono sempre... in senso lato, non miro nessuno...
L' avevo capito. Ma ci tengo ad essere preciso in certe cose.
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Re: CORTI 2013 2/9 - ''KRAANQUEST''
Il secondo corto ci mette nei panni (o nellle piume) di un Kraan, temibile volatile al servizio, generalmente, dei Signori delle Tenebre. Mi aspettavo qualcosa di epico, invece il Corto è improntanto sull'umorismo, ottenendo secondo me un risultato "a metà": da una parte apprezzo la verve dello scrittore, che è facilmente riconoscibile (ma potrei sbagliare, se fosse un emulo dell'indiziato!) una buona dose di citazioni, un certo humour e un'idea certamente originalissima. Il sorriso lo strappa in più punti e soprattutto nell'epilogo, ma, se valutiamo il Corto in sé, secondo me l'opera cede su altri aspetti: C'è qualche scivolata lessicale: il Kraan si fa scivolare DI MANO un oggetto al paragrafo 30 e poi ok lo humour e l'idea di ARRAFFARE, ma per i primi paragrafi ero convinto che per un tragico errore il correttore di bozze avesse automaticamente sostituito questo verbo al posto di un semplice AFFERRARE, che, insieme ad "artigliare" avrebbe reso più l'idea del kraan; nella versione ARRAFFARE, ricorda di più di il politico Italiano medio: ma questo è un altro librogame, per presidenti del Consiglio... Nel complesso la forma mi sembra curata.
Le regole sono semplici (bene) ma la storia dei tempi poco utile; al primo tentativo mi sono (volutamente) messo a svolazzare nel laboratorio cercando di creare confusione (ovvio!). Al secondo tentativo ho sbagliato oggetto, ma in soli 6 tempi di gioco. Al terzo tentativo sono entrato nella mente in disequilibrio dell'autore e ho portato a casa l'oggetto giusto, ma sempre in 6 mosse. Con una quarta lettura di maggior respiro invece ho letto tutto il resto, godendomi le scenette, alcune anche divertenti. Di conseguenza il sistema gioco del libro non può per me definirsi ottimale, seppur il sistema di raccolta di soli due oggetti funzioni bene, secondo me.
Il Corto punta molto sulla simpatia e sulle citazioni, e sfugge a una analisi sulla concretezza delle azioni ,sulle possibilità di chi giudica di contraddire "seriamente" ciò che è stato immaginato in chiave comica. Considerato il voto che ho dato al primo Corto, per il quale ho votato con prudenza, il mio voto complessivo per KRAANQUEST è 6.
In questo libro il protagonista sei TU!
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Re: CORTI 2013 2/9 - ''KRAANQUEST''
In merito al suddetto primo spoiler:
Il Kraan si fa scivolare di mano qualcosa, e non c'è nulla di strano: il verbo è 'scivolare di mano', inteso, credo io, e così come lascia supporre, 'sfuggire di mano'. L'errore sarebbe nel guardare il dito e non la luna; se io dico 'm'è sfuggita di mano un'occasione', si capisce cosa voglio dire, così come qui si capisce che la 'sfuggita di mano' sia il tentativo di artigli poco prensili di mantenere qualcosa che sfugge e cade...
Cioè: il verbo si rivolge alla nostra capacità di comprensione, da umani; va adattato a contesto, situazione e soggetto...
Potrebbe giocare al limite con la natura rettile dell'uccello, ed esordire con 'ti sfugge di zampa', per rimarcare la tua condizione... ma a quest'autore gli si va contro, a volte, per molto meno; mettiamoci pure questo... :-)
In merito all'arraffare, oddio, tu ci vedi il politico...? Se il vero significato del verbo è stato sostituito da questo nuovo, beh... colpa dei politici, non dell'autore. Arraffare è sempre pigliare qualcosa alla svelta, e questo ben descrive l'atto che compie un pterodattilo in volo...
Se c'è una cosa bella di questo scritto è proprio la proprietà di linguaggio: i termini sono scelti proprio a modello delle situazioni, e tanto professionismo, magari lo si fosse veduto in ogni lg...
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Danilo Baldoni
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Re: CORTI 2013 2/9 - ''KRAANQUEST''
Finito di leggere il corto anche io. Votazione davvero davvero difficile: l'entusiasmo generale mi aveva contagiato, e anche se avevo appositamente evitato di leggere i commenti per non rovinarmi la sorpresa, devo dire che sono rimasto un pochino deluso.
Come sempre quando le aspettative sono altissime, si rischia di bruciarsi un po', ed è quello che mi è capitato. Mi aspettavo in particolare un capolavoro di comicità, che mi avrebbe fatto sganasciare dalle risate dal primo all'ultimo paragrafo, come aveva anticipato qualcuno nel suo commento.
Questo non è avvenuto: il racconto è gradevole, ben pensato e ben scritto, con qualche piccolissimo, discutibile, utilizzo dei termini improprio (ma si tratta di minuzie che non pesano sul voto: per esempio quando al Kraan sfugge un oggetto di "mano"), ma non mi ha fatto ridere. Mi ha fatto sorridere, mi ha divertito in alcuni punti, con alcune chicche notevoli (per esempio il raduno finale dei cattivi della serie, che a Max non è piaciuto, l'ho trovato divertente, una bella idea), ma non ridere.
Questa considerazione però non può ovviamente portare da sola a un voto negativo: in fin dei conti questo non è un concorso riservato a racconti comici, e quindi il fattore risata va considerato con il giusto peso.
E questo corto ha delle indubbie caratteristiche positive: l'ottimo incastro degli oggetti, che si condizionano in un gioco di scatole cinesi, per cui molto spesso è necessario trovare A per sbloccare B, per sbloccare C che si rivela poi l'utensile che realmente ci serve al fine di concludere la missione. La cosa notevole di questa struttura è da rilevare nell'ottima gestione del sistema: è complesso, poteva facilmente portare a imprecisioni e così non è stato. L'autore è stato bravo a non farsi sfuggire di mano il controllo della sua creatura e a non offrire così il fianco a errori e imperfezioni.
Il comparto narrativo è molto buono: lo stile dello scrittore è curato ma allo stesso tempo fresco e diretto. Senza essere troppo aulico riesce nell'intento di coinvolgere e avvincere il lettore e rendere l'ora necessaria per sviscerare completamente il corto piuttosto piacevole.
L'ambientazione mi sembra abbastanza curata: anche se la nostra avventura è ai margini delle vicende che colpiscono il Magnamund le descrizioni riescono a trasmetterci l'aria familiare che tutti noi lettori di Lupo Solitario di vecchia data dovremmo percepire leggendo le opere di un concorso dedicato al mondo ideato da Joe Dever.
Il sistema di gioco non mi ha convinto del tutto, e forse questa mancanza ha contribuito a mantenere a un livello non siderale il mio entusiasmo.
L'autore ha deliberatamente optato per una struttura semplice, gestione degli oggetti a parte (e ripeto che questa configurazione aggiunge tanta profondità al lavoro che senza ne avrebbe risentito parecchio): però personalmente ho sentito fortissima la mancanza di un sistema di combattimento. I Kraan sono creature feroci e coriacee, e vedere il nostro alter-ego impossibilitato a combattere mi è pesato, e ha diminuito la godibilità del racconto.
L'unico scontro che affrontiamo, basato su un sistema di scelte, è quello finale, ed eventuale, con Carag: ma anche lì i conti secondo me non tornano. Il giak non sembra particolarmente forte o insidioso, sebbene sia tenace, e di fatto nel corpo a corpo con lui usciamo sconfitti. Possiamo infatti avere la meglio solo se il caso ci ha permesso precedentemente di trovare un oggetto apparentemente inutile che, in perfetto stile western "bibbia sul cuore", può salvarci la vita. Ecco, questa impostazione secondo me stona un po': siamo Kraan, dovremmo essere molto più temibili e letali di così!
Rilancio: anche la mancanza di armi, monete, pasti si è sentita, anche se sarebbe stato ridicolo pretendere che una sorta di uccello mostruoso andasse in giro a fare compere, impugnasse uno spadone, e fosse munito di bisaccia. Ma non voglio farne una questione di opportunità o di coerenza: il racconto da questo punto di vista non ha pecche. Il mio appunto è legato al fattore divertimento: mancano diverse cose che diminuiscono la varietà delle nostre scelte e limitano le possibili evoluzioni della storia; questi elementi contribuiscono a far sì che il lavoro non prenda completamente, e alla fine rimanga un po' piatto.
In definitiva non ho appunti da fare o quasi sotto il punto di vista narrativo, strutturale o concettuale (anche se la gestione del tempo da un certo punto di vista è paradossale. Perdendo tempo a girovagare sui monti infatti si può raggiungere l'epilogo senza dover affrontare l'enigma finale, né dover reperire gli oggetti necessari per aprire la porta bloccata): il corto è ben scritto, ben pensato, ben assemblato.
Nonostante ciò, pur considerandolo un lavoro degno di un giudizio positivo, non riesco proprio a trovarlo entusiasmante, e complessivamente, anche se è strutturato e forse proposto meglio, mi ha divertito e coinvolto meno del primo scritto in concorso. Non credo sia assolutamente giusto dare un voto meno che discreto a questo Kraanquest, ma allo stesso tempo non posso ignorare il fatto che, complessivamente, l'opera che l'ha preceduto mi è piaciuta di più. Per questo motivo, pur sentendo l'assoluta necessità di fare i complimenti all'autore, non me la sento di dare più di 7 a questo corto.
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