A parte la concezione del punteggio maniacale di gpet ( -0.5 ecc, -1 )  che mi ricorda i metri assurdi di un mio professore al liceo artistico, ma ovviamente ognuno sceglie i parametri di giudizio come vuole, trovo comunque banale che ci siamo degli scambi di opinioni sul concetto di comico o no.
A me il corto non è piaciuto, al saggio nemmeno ( e condivido con lui). Non mi ha fatto ridere ad altri si.
E bona li. Che stiamo a dover spiegare il perchè e per come , se ci sia il fiabesco o no cosa ha voluto fare l' autore oppure no.
Ce lo dirà lui a fine concorso
Ognuno da il suo metro di giudizio, rispettabile e godiamoci questa gara senza troppe dilungaggini.

lonewolf79 ha scritto:

Ragazzi capisco essere ignoranti in materia calcistica, ma se aprite un quotidiano on line ogni tanto lo vedere che Messi ha vinto il pallone d' oro piu' volte visto che viene riportato in prima pagina...

Nel quotidiano che leggo io, queste notizie sono giustamente relegate nelle pagine sportive.
Chiedo scusa ad autore, giudici e giuria per questo ennesimo OT.

Mah... scusate, sembrerò pedante e ripetitivo, ma secondo me è troppo presente e fondamentale la componente ironica per considerarla solo di secondo piano: questo corto va giudicato PRIMA DI TUTTO in base al fatto che ci abbia divertito o no, proprio perché quella è la sua impronta personale. Che la gestione dell'aspetto ludico sia buona o anche eccellente credo sia difficile da negare, che lo stile dell'autore calzi a pennello è un merito che riconoscono tutti, che l'ambientazione mostri la sua profonda conoscenza in fatto di Magnamund è indubbio (anche se con alcune riserve a proposito dei convitati della scena finale), ma tutto questo è secondario: è un racconto improntato alla parodia e all'umorismo? allora deve far ridere e divertire, poi ci possiamo vedere cultura in ogni sua forma e tutto il resto, però non dobbiamo perdere di vista quello che è (perchè lo è, dai!) il fulcro della narrazione.
Tutto questo per dire che, al di là delle discussioni che possono sorgere, credo che il corto abbia ricevuto esattamente i voti che meritava: chi ha riso l'ha incensato, chi non ha riso l'ha penalizzato (o perlomeno non l'ha premiato), ma d'altra parte credo anche che l'autore stesso si aspettasse di spaccare la critica in tal senso...

P.S: proprio per quanto ho appena scritto, ci si potrebbe aspettare in media un voto medio, scaturito da dei 4 e dei 9.
Anche se in realtà la media di KRAANQUEST deriva più che altro da degli 8 e dei 6, il voto attuale del corto è poco più di 7, quindi (Yaztromo) possiamo considerare ancora aperta la corsa al primo posto: senza offesa, mi è sembrato scortese nei confronti degli autori non ancora valutati giudicare questo corto il vincitore del concorso. Io che non partecipo sono stato comunque infastidito dalla tua uscita un po' prematura (non prenderla sul personale, magari sono matto), e se fossi un autore mi avrebbe fatto schiodare... poi nessuno pare averci fatto caso, ma davvero a me è rimasta lì! eri il terzo o quarto votante insomma, su 20! ti sei lasciato un po' trasportare... scusa se puntualizzo, non è propriamente una critica, è più una specie di... salace suggerimento, spero di non offenderti

Comunque ragazzi, non ricordo dibattiti così accesi e una tale quantità di post per singolo racconto in nessuna precedente edizione del concorso. Alla fine credo che la scelta del tema Lupo Solitario stia pagando oltre le più rosee aspettative, e di questo sono molto contento.

La confusione generata è di certo generata anche da una scelta stilistica: vi sono cose realistiche, improntate alla farsa (il rapporto con l'uccellaccia, che alla fine va solo 'depurato' un po' dell'ironia che lo riveste, ma poi resta realistico e possibile), ve ne sono altre totalmente assurde, legate ad un humor inglese che fa tanto ACdRA (trovo una rivista per minorenni in una biblioteca antica; non solo: rivista per minorenni confezionata secondo i gusti di un orchetto. Non solo: rivista impregnata di... beh, avrete capito che non si tratta di 'cultura' :-).
Ciò detto, nella sua quasi totalità, le situazioni che presenta lo scritto sono improntate alla verosimiglianza: 'non è esattamente così, ma potrebbe essere'...
Questo, io credo, anche per non screditare completamente il mondo di Dever, e comunque per conciliare il proprio al suo.
Però esistono delle differenze eccome; se non si colgono, allora ditemi con quali parametri giudicate i veri Classici della narrativa: su quali basi di divertimento è possibile giudicare 'Alice Nel Paese delle Meraviglie', 'Pinocchio', 'Il Mago di Oz', 'Peter Pan', e via di seguito...?
Se li giudicassimo col metro della gola strozzata dalle risate, sarebbero riposti in un cestino invece che in un cassetto. Eppure in molte delle situazioni che offrono, la comicità è mista, convive con l'assurdo, con l'allegoria e con la 'stramberia'.
Eppure 'dilettare' era, più o meno, l'intento di questi autori, né più né meno...

Ripeto: se era risata a prescindere, ma scusate... secondo voi a quest'autore manca arguzia e capacità di sciogliere completamente le briglie al cavallo...? E chi l'avrebbe frenato...

PS: quoto ovviamente gli ultimi due post, bellissimo...