Home Forum General Librogame e dintorni I Corti di LGL 2013 CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Danilo Baldoni ha scritto:

Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

suaimondi ha scritto:
Danilo Baldoni ha scritto:
Anche tu, Rygar, hai pensato a quando rischi di mettere il sale nell'acqua che bolle due volte...?
Io di solito l'acqua la faccio bollire una volta sola...   
sola: senza pasta? :-)
evvia evvia...

mai fatta bollire l'acqua, scusate ma come fate? la mia bolle grazie al fuoco...

ilsaggio79
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Giusto; e poi egli voleva dire un'altra cosa: la sua bolle 'una volta sola', cioè senza occhi che stanno lì a importunarla... che poi è scientificamente provato, perché la mia si comporta tale e quale.

Danilo Baldoni
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

usciamo da questa bolla di stupidera (molto gradita comunque tongue ) e aggiungo il mio giudizio

concordo con tutti sulla qualità dello scritto.. ben scritto, ottimo uso della lingua, descrizioni efficaci etc
non mi importuna assolutamente la lunghezza della scena iniziale.. certo, il 60%-70% è superfluo, ma mi ha comunque fatto piacere..

mi sono trovato combattuto sulla questione dei due finali.. insomma.. come si fa a punire chi approfondisce? eppure a ben ripensarci, il racconto del capo sui tizi immantellati poteva darci il segnale di stop... quindi alla fine ha vinto la mia approvazione..

quello davvero che non mi va giù:
dal lato narrativo.. tutti i commilitoni se ne sbattono altamente.. quanto meno assurdo e si poteva risolvere senza stravolgere i paragrafi, ma solo cambiando la narrazione delle loro azioni..
dal lato ludico:
A) la famosa via d'uscita.. "prosegui le investigazioni altrove" e dove che non abbiamo altri indizi? ma tanto poi il paragrafo gliela dai allegramente su e vai a sfumacchiare con i commilitoni...
b) longevità minima.. una volta letto e trovato il finale quando mai lo rigiocherai? basta fare 2 scelte (sempre disponibili fin da subito) e hai concluso l'avventura.. vai in taverna, compri il gioiello dai vassagoniani e ti rifiuti di consegnarlo, smetti di indagare e magicamente hai risolto il caso..

potrei dilungarmi sulle illogicità dei collegamenti.. come fatto notare da tutti, nel finale negativo non torneresti affatto in caserma.. ma allo stesso modo la sorella che sa che hai il medaglione (e come faccia a saperlo non si sa) la mattina dopo viene in caserma per farsi fregare dal fratello?

per questi motivi non vado oltre il 7

Sabretooth
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Una mia curiosità profana: questa vita da commilitone, così ben tratteggiata... è frutto d'una licenziosa interpretazione o è proprio ben delineata così in alcuni libri di J. Dever?
Può darsi che io non sia sufficientemente addentro (anzi: senza dubbio... i miei ricordi si fermano al 9 o al 12, con alcune discontinuità), però non mi ricordo affatto un mondo militare annesso al Magnamund; sul primo so che faccio parte d'una tal scuola ora distrutta, ma come si svolgesse la vita all'interno, non mi sembra venga esplicato -forse nemmeno nella versione estesa, che vi si dilunga sfuggevolmente, più per tratteggiare il disastro che la disciplina che governa l'ordine.
Fosse una libera scelta dell'autore, certo questo non sminuirebbe nulla della sua fatica... e può anche essere un modo di arricchire, di far luce o di liberamente interpretare i rapporti fra le varie parti di un corpo... 'militare'? O la cui vita è molto simile? E' questo che non ricordo... Io li ho sempre immaginati in qualità di chierici alla ded, quindi con molto 'mana' da acquisire oltre che molta scherma; dunque con una 'saggezza' profusa nell'aria che regolamenti la vita interna in una certa 'disciplina naturale'... che tagli corto con i sermoni e concioni.
Un piccolo spunto di dibattito, ovviamente, non di discussione.

Danilo Baldoni
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

qualcosa sui Ramas sicuramente c'è nel companion e nei libri dal 13 in avanti... (e si, è una vita molto alla chierico di D&D con meditazione etc)

il particolare è che però questi non sono Ramas quindi avrà al massimo dedotto e immaginato dalle scarsissime informazioni sulla regione (se non ricordo male sono eserciti di mercenari) e dai pochi incontri avvenuti tra LS e i soldati della regione (forse da qui l'idea della corruzione dilagante)...

Sabretooth
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Allora ho semplicemente frainteso l'incipit... :-) Thanx

Danilo Baldoni
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Eccomi.
Mi sa che se continuo a traccheggiare così, fino all'ultimo momento, il tartarughino d'Oro sarà mio!

Che dire? Sono paritito pensando subito: "Ecco un 10!" poi il voto è calato leggermente per i motivi che dirò. In generale, comunque, questo è per me il miglior corto della stagione. Sarà davvero difficile per chi deve venire riuscire a fare di meglio.
Prima di elencare i pochissimi difetti riscontrati vorrei chiedere all'autore (mi risponderà a contest concluso) quanto è stato influenzato e quanto c'è di omaggio (e quanto di plagio) rispetto al ciclo delle Guardie (A me le Guardie, Piedi d'Argilla e non mi ricordo che altro) di Terry Pratchett. Dico questo non solo per via dell'evidente correlazione (guardie cittadine in questo racconto, guardie cittadine in quelli di Pratchett) ma proprio per lo stile che unisce il tono scanzonato, a tratti umoristico, a situazioni e ambientazioni ben più pesanti e noir.

Infatti anche qui, come in Kraanquest ho trovato modo di sorridere più volte, la scena dell'adunata iniziale, le battute fulminanti dell'ex soldato monco ecc, ma a differenza di quello ho trovato che tale ironia di fondo non snaturasse troppo l'ambientazione.

Insomma un plauso all'autore e veniamo alle cose sgradevoli.

Lo stile è ottimo. Non mi ha dato fastidio la prolissità di certi paragrafi, anche se ho trovato alcuni un po' forzati (come la corsa per l'appello, sembra di avere a che fare con una manica di idioti). Invece ho trovato esagerato il fatto che tutti debbano avere un soprannome, manca lo Smilzo e il Piattola e poi siamo al completo. Ci sono davvero tanti comprimari che poi fanno davvero troppo poco nell'arco della narrazione e si comportano, spesso, in modo incongruente (ma anche di questo parlerò dopo). Lo stile dicevo è molto buono, anche se non privo di qualche scivolone, come al paragrafo quattro quando afferma come i Cavalieri di Durenor "tengano in alta considerazione la sincerità e l’onestà" pessimo esempio di doppio aggettivo da evitare. Oppure ci sono pochi errori di battitura (ho notato un paio di minuscole al posto di maiuscole), ma roba così veniale da non doverne tener conto.
La cosa che più mi ha infastidito, e preavviso che si tratta di una cosa da nulla, è la pervicace insistenza nel voler mettere l'articolo determinativo davanti al soprannome di Avvoltoio.
Dando per assodato che il Sig. Avvoltoio non sia un rapace mangiatore di carogne, bensì un essere umano con un simpatico soprannome, non capisco perchè "Covone e Rastrello guardavano a destra, mentre l'Avvoltoio a sinistra" Se Covone e Rastrello non richiedono l'articolo (non è mica Il Covone e Il Rastrello), allora non capisco perchè Avvoltoio lo richieda.
Comunque si tratta di robetta così robetta che anche con tutta la cattiveria di cui dispongo non posso togliere più di -0,5 punti.

I problemi più grossi il racconto li ha nell'aspetto logico delle azioni compiute dai protagonisti. Insomma, quando mi chiedo perché un personaggio faccia una determinata cosa, spesso rimango lì, senza sapermi dare una risposta.
Parendo proprio dal fattore scatenante di tutta la storia ci si accorge che questa non sta in piedi. Roark ammazza la sua amante, incinta di lui, per i suoi sporchi motivi. Roark è l'autorità più alta di Amory, esso non deve rispondere a nulla e nessuno delle proprie azioni. Non è che è morto un personaggio illustre, la figlia di un re straniero o un ambasciatore, per cui avrebbe senso che recitasse la parte di colui che vuole giustizia. No! E' morta una cortigiana, come a dire una puttana d'altro bordo.
Perchè Roark fa tutta quella manfrina e scatena le guardie ad indagare? Se se ne stava zitto non sarebbe successo nulla. Il corpo della donna sarebbe stato solo un cadavere in più tra quanti le guardie, probabilmente, raccattano ogni mattina e scaricano in una fossa comune.
Insomma il comportamento del cattivo non ha senso. Come ho detto lui non deve rispondere ad alcuna autorità, non deve temere alcuno scandalo, insomma il suo comportamento non mi è andato giù.
Ugualmente poco sensato è il comportamento del protagonista. Scopre tutto, sa di essere stato individuato, e non scappa nella notte? Sapendo come vanno le cose ad Amory perché rimane al suo posto aspettando di farsi ammazzare per ordine di Roark? Assolutamente insensato.
Ugualmente non capisco l'atteggiamentod el sergente. Arriva ad un punto nelle indagini in cui si accorge di non poter andare oltre, senza pestare i piedi a qualcuno. Ok, decide di tornare a casa assieme ai suoi uomini. oppure, meglio ancora, dice ai suddetti uomini di continuare le indagini e poi scarica la colpa su di loro se poi pestano i piedi a chi non dovevano. Non ha senso che invece se ne torni in caserma lasciando il compito di indagare a uno solo. Perché? Non l'ho capito. Anche il comportamento del sergente secondo me ha poco senso.
A queste illogicità di comportamento, poi, si affiancano alcune imprcisioni logiche tra un paragrafo e l'altro. Che so, tipo il vassagoniano che prima tira fuori dalla manica il medaglione, poi in un paragrafo successivo lo tira fuori di nuovo, senza che fosse mai stato detto che lo rimetteva via. Oppure il protagonista che entra travestito nella riunione dei ceneresi, ma poi, quando scappa poco dopo, ha con se la sua lancia! Mi domando dove mai l'abbia nascosta quella lancia durante il rito. Oppure se non l'aveva nascosta, perchè nessuno dei druidi presenti si sia insospettito nel vedere un confratello con una lancia da fante in mano.
Ok. Per tutte le cose dette qua sopra, purtroppo, devo togliere almeno 1punti.

A conti fatti rimane comunque il Corto migliore della stagione. Il mio voto è dunque 8,5. E con questo mi gioco anche il posto in classifica come Crudelone... acc!

gpet74
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Ci tengo a specificare una cosa: nulla vieta a un autore di scegliere finali complicati (io lo faccio sempre) o ragionamenti che solo lui comprende al 100% (anche questo faccio sempre).
Può essere una precisa volontà dell'autore di lasciare ombre sulla dinamica degli eventi: lecito, ma masochistico perché controproducente. Il lettore è esigente, è il suo mestiere! wink

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

Apologeta
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Lo stile dicevo è molto buono, anche se non privo di qualche scivolone, come al paragrafo quattro quando afferma come i Cavalieri di Durenor "tengano in alta considerazione la sincerità e l’onestà" pessimo esempio di doppio aggettivo da evitare.

http://it.wikipedia.org/wiki/Endiadi
L'endiadi è una forma retorica normalissima, invece... al quale si fa sovente ricorso per gettare luce maggiore su una realtà, sottolinearla o rafforzarla; o dargli più enfasi, come in poesia...
Immaginando uno dei due termini, avremmo a mio avviso l'effetto di un periodo tronco, che ci vuole circoscrivere una realtà precisa escludendo ogni sua variante. Di onestà senza sincerità, avremmo un concetto burocratico ed/o economico, e di sincerità senza onestà, una visione prettamente intimistica ed empatica. Accomunare le due realtà, avvisa il lettore in merito a 'lo spirito moralmente elevato' che hanno quest'uomini, qualsiasi sia la sfera che lo riguarda.

Danilo Baldoni
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Danilo Baldoni ha scritto:


L'endiadi è una forma retorica normalissima, invece... al quale si fa sovente ricorso per gettare luce maggiore su una realtà, sottolinearla o rafforzarla; o dargli più enfasi, come in poesia...
Immaginando uno dei due termini, avremmo a mio avviso l'effetto di un periodo tronco, che ci vuole circoscrivere una realtà precisa escludendo ogni sua variante. Di onestà senza sincerità, avremmo un concetto burocratico ed/o economico, e di sincerità senza onestà, una visione prettamente intimistica ed empatica. Accomunare le due realtà, avvisa il lettore in merito a 'lo spirito moralmente elevato' che hanno quest'uomini, qualsiasi sia la sfera che lo riguarda.

No.

gpet74
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