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Re: CORTI 2013 8/9 - ''ULTIMO GIORNO DI FESTA''
mh... beh... sì... cioè... atipico.
mi sento un po' in colpa a votare perché (aspettandomi tutt'altro genere di opera) non potrò esprimere un parere del tutto oggettivo, comunque di buono c'è:
-discreta la struttura, path duro ma facilmente intuibile: una scelta intelligente può rimediare alla mancanza di oggetti/abilità. le sfide (direi 3-4) si fronteggiano senza troppi problemi.
-regolamento assolutamente a norma, senza combattimenti né tiri di sorte è assolutamente essenziale, un po' come kraanquest. abilità abbastanza sfruttate, o meglio, poco, ma nei momenti chiave, come è giusto che sia: unica pecca, una delle tre è assolutamente inutile. anche gli oggetti sono ben calibrati, e c'è perfino l'oggetto "nefando", non inutile, ma addirittura dannoso -lieto fine improbabile ma trovarlo dà veramente un certo sollievo, visto che per tutto il corto si ha la sensazione di lottare contro l'inevitabile (è il giorno prima del gran giorno... e il lettore lo sa!)
-ottima decrizione del monastero e conoscenza del magnamund, bellissimo vedere prima un LS bambino nel corto precedente, e uno scapestrato "liceale" in questo: magnifico essere la causa della sua salvifica punizione.
di male ho trovato:
-troppo ambizioso scrivere una parte femminile: autore, dubito tu sia una donna... non commettere mai l'errore di credere di capire cosa pensano le ragazze. se sei una donna (ma non credo) hai sprecato l'occasione di sfatare un po' di luoghi comuni su come pensano le donne. insomma, il personaggio è una macchietta, un classico PNG... come protagonista non ce la fa a mio parere... TROPPO classica.
-troppo TROPPO fuori canone (viceversa al punto precedente) la situazione del mercenario: ragazzi, uno stupro? ma stiamo scherzando? per di più vissuto in prima persona in quanto a sensazione di impotenza e di di... dai! o mi scrivi tutto il libro con toni cupi crudi e purtroppo realistici, oppure evita. di cattivo gusto. ma non è solo questione di "cattivo gusto" (pur non trascurabile) è anche un problema di coerenza di stile e di attinenza al genere (che è sempre stato orienteto verso un pubblico piuttosto giovane).
-un po' troppo lineare, semplice e breve il racconto, una sensazione accentuata dalla divisione in capitoli, che dà la sensazione di essere sempre sulla pista giusta e di fare continuamente progressi. paradossalmente è più difficile farsi strada nella tendopoli che in un monastero di gente che possiede il sesto senso, e che a rigor di logica dovrebbe notarti SUBITO e non farsi fregare da una panzana.
-lo stile di scrittura è buono (si ha davvero la sensazione di avere a che fare con degli esseri superiori quando ci si avvicina ai ramas, e il monastero è il monastero), ma l'autore si perde un po' troppo nell'analisi dei pensieri della protagonista: è giusto ricordarci continuamente la nostra missione, però si finisce per stancare un po'.
in generale: il corto di per se funziona, e nel magnamund ci cala, il regolamento è rispettato e il lavoro è accurato. Tuttavia, dati alcuni spunti di miglioramento (in volgare "difettti") elencati sopra, il fatto che nel complesso ha un taglio che non incontra il mio gusto, e che comunque non rispecchia affatto le mie (dolorosamente deluse) aspettative, mi costringe a pronunciarmi abbastanza severamente: è un corto perfetto per essere un corto, ma non mette la voglia di nient'altro, finirlo è un sollievo che giustifica il lungo epilogo. Pur sentendomi un po' s*****o perchè (ripeto) il problema è soprattutto mio, non mi sento l'ispirazione per dargli più di un sincero 5,5 con scuse all'autore.
Voto: 5,5
P.S: sarà Volpe d'argento da Ken Parker o un caso di omonimia?
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Maestro Ramas
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Re: CORTI 2013 8/9 - ''ULTIMO GIORNO DI FESTA''
Non me ne voglia il Maresciallo, ma non sono d'accordo con lui stavolta.
Secondo me Ultimo Giorno di Festa è un corto poetico, che mette in evidenza le ottime capacità narrative dell'autore. E' volutamente semplice, pur non rinunciando a introdurre una forma estremamente basica di inventario e un piccolo comparto regolamentare formato da tre caratteristiche, sfruttate con intelligenza e bilanciamento, ma che non influiscono minimamente sulle possibilità di riuscita della nostra avventura. Infatti compiendo le scelte giuste abbiamo le identiche possibilità di completare la storia indipendentemente dall'abilità prescelta, e nella decisione finale, quella che ci può consentire di raggiungere l'unico epilogo caratterizzato da un lieto fine del titolo, c'è anche una certa coerenza tra l'attitudine preferita e il comportamento da tenere per sedurre Volpe d'Argento e salvare così la sua vita e quella del nostro alter-ego femminile.
Se devo essere sincero l'unico grosso difetto del lavoro (non considero molto importanti alcune sviste a livello di lettere saltate e passaggi verbali che non tengono conto della consecutio temporum) l'ho riscontrato in questa fase. Dal momento del concepimento alla manifestazione dei primi sintomi di gravidanza trascorrono 6 o 7 giorni almeno: mi sembra impossibile che un maestro Ramas indottrinato, dopo aver saputo del massacro del Monastero e di quello che sta succedendo non si precipiti, fin dal primo minuto in cui riprende conoscenza, da Re Ulnar, mettendosi a disposizione del sovrano della lotta contro le forze delle tenebre. Volpe al contrario si intrattiene con la sua bella più di una settimana prima di esprimere il desiderio di combattere la sua guerra. Non è una pecca da poco, perché su questo comportamento si basa l'intero epilogo e anche la tenuta logica dell'opera. Francamente mi sembra un passaggio molto debole, come il successivo, che vede il nostro adagiarsi su una vita grigia e ordinaria senza mai provare davvero a intervenire nelle vicende gravi e capitali che caratterizzano le fasi della guerra descritte, che temporalmente si collocano tra il primo e il quinto volume della serie classica (che, peraltro, l'autore dimostra di conoscere bene).
Per fortuna questo approccio insoddisfacente viene bilanciato dall'elemento nascita della figlia, che in un certo qual modo giustifica meglio l'immobilismo del Ramas, legato non solo dall'affetto per Eryn ma anche dalla responsabilità che prova nei confronti della sua prole, e che rende più sostenibile l'intera situazione. Ho adorato poi l'ultimo passaggio del racconto: gli sguardi di Volpe e Lupo che si incrociano, lui che lo riconosce e la consapevolezza che qualcuno sta combattendo la guerra al suo posto che lo solleva da molte delle responsabilità che sentiva di avere. Momento quasi commovente ben esaltato dalla frase "E' lui l'ultimo dei Ramas, non io", davvero azzeccata.
Il resto dell'avventura si lascia giocare e leggere nella più assoluta godibilità: ho apprezzato le situazioni che si vengono a creare, l'atmosfera resa davvero bene dalle descrizioni che creano una netta cesura tra l'aria quasi "soprannaturale" che si respira all'interno del fortilizio Ramas e quella molto più greve e povera che contraddistingue l'accampamento. Credo che anche la scena dello stupro regga: non è raccontata con cattivo gusto, ci sta che una festa così grande attiri gente di ogni genere, tra cui anche delinquenti e violenti senza scrupoli. Ci sta anche che una ragazza avvenente e molto giovane, come viene descritta la nostra Eryn, andando in giro da sola attiri le attenzioni indesiderate di qualche balordo e non sia in grado di difendersi al meglio.
Credo anche che reggano le considerazioni molto nette e un po' banali che Eryn fa pensando al suo amato. E' un'adolescente, ha fatto la sarta tutta la vita, non ha studiato, non ha viaggiato. E' plausibile che, di fronte a un giovane di enorme fascino, sia fisico che carismatico, come può essere un futuro cavaliere Ramas, perda completamente la testa e si abbandoni a fantasie e considerazioni da romanzo harmony. Non è una donna, è una ragazza molto giovane, e a quell'età, soprattutto quando si ragiona in termini di amore e ormoni, la complessità dei pensieri espressi, la varietà degli stessi e l'acume che li connota raramente raggiungono vette d'eccellenza.
Il taglio della storia è particolare, su questo concordo con il Maresciallo: è di gran lunga privilegiato l'aspetto narrativo, elemento che l'autore conosce e padroneggia molto bene. Nonostante ciò ho apprezzato lo sforzo di non abbandonare del tutto il comparto ludico, introducendo anche un piccolo enigma logico, anche se di semplicissima risoluzione (in pratica la risposta ci viene fornita in automatico fin dal primo capoverso). Carina anche l'idea dei titoli aggiunti alla numerazione dei paragrafi che sottolineano i momenti chiave del nostro percorso. Contribuiscono ad aggiungere atmosfera al cammino, e mi ricordano scelte analoghe fatte in alcuni videogiochi di notevole ambientazione (per esempio l'italianissimo Anna uscito qualche mese fa): personalmente la considero una scelta che paga.
E' chiaro però che la complessità generale dell'opera è inferiore a quella che abbiamo visto in altri racconti in gara quest'anno: se penso per esempio a tutto il lavoro che c'è dietro Trappola nelle Tenebre non posso che constatare come, pur con le sue trovate intelligenti, questo corto rimanga un paio di lunghezze indietro.
Il taglio però non è dovuto principalmente a delle mancanze: l'autore non ha provato a introdurre dinamiche di gioco che non ha saputo rendere al meglio o che ha concertato male; ha fatto piuttosto una precisa scelta, consapevole dei pro e dei contro che questa scelta portava con sé.
Ci sta che il lavoro possa non piacere, proprio perché il concept di fondo è estremamente e deliberatamente "quadrato". Il punto però è che una struttura simile a me non dispiace affatto (considerate che sono un accanito fan della prima ora di collane a preminenza narrativa come Scegli la tua Avventura), e, tenendo conto dell'altissima qualità letteraria che caratterizza Ultimo Giorno di Festa non posso esimermi dall'alzare il pollice verso l'alto. Soprattutto perché, al contrario di quello che è successo in altre occasioni, questo corto ha saputo trasmettermi una certa emozione durante la lettura, e mi ha portato a riflettere anche terminata la stessa. E questo è un pregio non da poco.
Il mio campione per quest'anno rimane Trappola nelle Tenebre, ma secondo me questo scritto merita il podio. Alla luce di quanto sopra esposto il mio voto è 7,5.
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Re: CORTI 2013 8/9 - ''ULTIMO GIORNO DI FESTA''
MI E' PIACIUTO:
Il non-regolamento (anche le caratteristiche sono introdotte nel corso della narrazione): OTTIMO!
Scritto molto bene dal punto di vista formale
Personaggio non "eroe" - abbiamo avuto un sacco di personaggi antieroi / non-eroi in questo concorso, e li ho apprezzati tutti...
Buonissima conoscenza dei Ramas
"Vero" corto (ovvero non si ha l'impressione che sia stato "accorciato" a colpi di mannaia)
NON MI E' PIACIUTO:
Un paio refusi sfuggiti al correttore (mete anziche' mente, per esempio...) e un paio di cosecutio temporum saltate (veniale)
L'uso di un carattere di stampa diverso da quello previsto dal regolamento (questo e' l'unico strappo al regolamento, mentre quasi tutti gli altri corti hanno fatto ben piu' strappi...)
I titoli dei "capitoli" e, ancor piu' i sottotitoli tra parentesi che ti fanno sentire un deficient al quale bisogna specificare quali capitoli sono importanti per capire la storia e quali no... va cambiato, ma basta poco...
A volte le descrizioni sono un pelino troppo lunghe
Il personaggio e i suoi sentimenti sono descritti molto (troppo), ma sono troppo stereotipati
La tempistica del capitolo finale e' un po' strampalata: non possono ragionevolmente essere rimasti nel villaggio per piu' di qualche giorno (in realta' mi sarei aspettato che un Ramas non si attardasse piu' di qualche ora...), prima di muoversi verso Holmgard - troppo poco perche' siano gia' venute grandi nausee - sembra quasi che la bambina sia stata sfornata in una settimana! Sicuramente questa parte puo' essere sistemata con poco sforzo
IN GENERALE:
Che dire, l'impressione e' che sia un bel regalo, ma con la confezione piu' bella del contenuto: l'esecuzione e' veramente buona, con pochissimi difetti (che probabilmente risaltano di piu' proprio perche' il resto del corto e' impeccabile), formalmente tutto e' fatto per bene, con ingredienti sulla carta molto interessanti (la protagonista che non e' un guerriero senza macchia e senza paura, ma una ragazzina, il periodo storico cruciale, la conoscenza dettagliata dei Ramas, l'aggiunta di aspetti romantici che vanno ad arricchire il canone...), eppure... la storia non mi acchiappa! Non so bene perche'... Non mi fa ridere ne piangere, ne appassionarmi in alcun modo.
Purtroppo non saprei come chiarire meglio la sensazione ne cosa consigliare al solerte autore: gli ingredienti formalmente ci sono tutti, la cottura e' praticamente impeccabile, eppure ho fatto fatica a finire la storia, e non per la difficolta' (medio alta, con diverse instant deaths) ma perche', pur apprezzando moltissimo lo sforzo, non ho trovato quel qualcosa che mi facesse veramente appassionare alla storia.
Per questi motivi non la comprerei, se fosse in vendita.
VOTO: comunque 7, perche' si vede che dietro c'e' stato un lavoro non indifferente, per il quale mi levo il cappello (virtuale).
Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione. Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.
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Re: CORTI 2013 8/9 - ''ULTIMO GIORNO DI FESTA''
Niente male.
Mi sono divertito parecchio a giocare questo Corto, la cui semplicità è assolutamente un punto di favore, a mio avviso. Solo equipaggiamento e abilità, il minimo sindacabile per il concorso, ma anche QUANTO BASTA per un gioco come questo, una storiella semplice ma divertente, a tratti appassionante.
Mi piace molto il gameplay e il modo di sfruttare il capitolo 13, fin dall’inizio, così come la perfetta gestione di oggetti e abilità: BRAVO AUTORE!
Tra tutti i corti letti finora è quello che ha più sapore di “racconto”, con uno stile abbastanza buono. Non voglio sindacare troppo su parole, sinonimi o caratterizzazione dei pg, ma anch’io trovo spaesante che si rischi uno stupro, che si usino termini come “puttana” (al limite “sgualdrina?”) o baraccopoli per parlare della fiera attorno al monastero. Avrei ammantato tutto di una patina di leggerezza in più, se devo essere sincero. La ragazza è un po’ troppo fessa, se devo dire la mia, ma anche Volpe d’Argento non sembra essere uno troppo sveglio, quindi lasciamoli pure fuggire assieme…
In oltre, ricordate che i Kai Lord non sono “monaci” in senso occidentale e si sposano tutti tranquillamente. Vi ricordo che la festa del Monastero era quella dove gli anziani tornavano da tutto il Regno per vedere I PROPRI FIGLI prendere i voti….
Detto questo, come un perfetto PRECISINO DELLA FUNGIA, non mi sento di aggiungere molto altro. La storia fila, il gioco c’è, il magnamund e gli eventi della saga pure (compreso l’ottimo aggancio per Lupo Silenzioso e quello dei finali perdenti).
Voglio dare un voto a paro con altri corti che mi sono piaciuti molto, sicchè ecco un bell' 8
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM http://www.caponatameccanica.com
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Re: CORTI 2013 8/9 - ''ULTIMO GIORNO DI FESTA''
Bello, bello, bello.
Il racconto è davvero ben scritto, congeniato e costruito. La parte Game lascia il posto a quella Libro, rendendolo simile a un SLTA, ma non è certo un difetto. Soprattuto qui, dove combattimenti e tiri di dado si sarebbbero male intonati alla storia.
La protagonista femminile - quest'anno ne abbiamo potute impersonare ben due! - è una bella novità. L'adolescente di "L'Ultimo Giorno di Festa" è più ingenua e "vera" rispetto a quella precedentemente interpretata.
Il tutto è molto ben ambientato, con un uso intelligente degli oggetti e delle caratteristiche.
Molto particolare anche la scelta della terza persona, quando normalmente siamo abituati alla seconda singolare.
La scena dello stupro secondo me invece non è così raccapricciante come altri prima di me hanno denunciato. D'accordo che il racconto sembra leggero, ma ricordiamoci che siamo nel Magnamund, alla vigilia di uno degli eventi più traumatici di sempre.
Allora, per rendere tutto più "edulcorato" e in linea con lo stile del racconto, l'autore avrebbe dovuto scrivere che l'esercito di Zagarna ha fatto irruzione nel Monastero Ramas con l'intento di fare prigionieri?
L'Ultimo Giorno di Festa è un corto che mi ha davvero emozionato (che ci volete fare, sono un sentimentale). Solo Kraanquest, quest'anno, è riuscito a fare di più, e perciò il mio voto è 8,5.
Complimenti vivissimi all'autore (o forse dovrei dire al poeta?)!
Il buongiorno si vede dal mattino. E' la giornata di merda che ti coglie completamente impreparato...
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suaimondi
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Miracle Blade
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Grande Maestro Ramas
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Re: CORTI 2013 8/9 - ''ULTIMO GIORNO DI FESTA''
Ragazzi, i Ramas si sposano, hanno figli e famiglia senza problemi. O almeno questo è quello che io ho sempre capito dalle prime pagine di Fuga dalle Tenebre. Non ho sottomano la versione italiana, ma la inglese dice:
In the northern land of Sommerlund, it has been the custom for
many centuries to send the children of the Warrior Lords to the
monastery of Kai. There they are taught the skills and disciplines
of their noble fathers.
The Kai monks are masters of their art, and the children in their
charge love and respect them in spite of the hardships of their
training. For one day when they have ?nally learnt the secret
skills of the Kai, they will return to their homes equipped in mind
and body to defend themselves against the constant threat of war
from the Darklords of the west.
Io capisco che dopo l'addestramento tornano a casa e mettono su famiglia. E' corretto?
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM http://www.caponatameccanica.com
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Re: CORTI 2013 8/9 - ''ULTIMO GIORNO DI FESTA''
Mornon ha scritto:In oltre, ricordate che i Kai Lord non sono “monaci” in senso occidentale e si sposano tutti tranquillamente. Vi ricordo che la festa del Monastero era quella dove gli anziani tornavano da tutto il Regno per vedere I PROPRI FIGLI prendere i voti….
Ah ecco: non avevo ancoa letto questo post prima di scrivere il precedente.
I ramas mi stanno improvvisamente più simpatici.
Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.
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Charles Petrie-Smith
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