Premessa: la fiction contemporanea, qualunque sia il media, difficilmente riesce a fare a meno di mettere al primo posto il tema "sesso" in ogni dove. Sarà perché siamo affogati di stimoli sessuali da quando ci svegliamo a quando andiamo a dormire; probabilmente è anche giusto tenere l'argomento in debito conto, senza timori vittoriani. Però quando si trasla questa, diciamo,
sensibilità ad altre epoche o contesti sento qualcosa che stride: mi sembra di vedere anche qui l'assurdità così diffusa di giudicare altri momenti storici in base ai nostri metodi di giudizio, anziché a quelli del tempo in questione.
Bene, il cappello iniziale l'ho fatto. E in fondo quello che non mi piace del Corto si trova all'80% in questo aspetto. Ehi, badate che mica mi scandalizzo:
Viatico penso mi metta al riparo da ogni accusa di moralismo!
Apprezzo la scelta coraggiosa della ragazzina protagonista, meno la foja di portarsi a letto il Ramas a tutti i costi. 14 anni lei, 14 lui, in un mondo dove magari ci si sposa presto ma sicuramente l'infanzia non è stata segnata da youporn (per lui) e dai forum femminili (per lei): è sensato che lei miri a infrattarsi a tutti i costi? Un filo di ingenuità in più, no? Perché i due protagonisti devono tassativamente stantuffare? Ormai le storie davvero originali sono quelle in cui alla fine ci sono due che non sfurgonano. Avrei gradito molto più il finale romantico con gente più grande, un finale dove la frase "fu forte ma delicato, esattamente come se lo era immaginato" è poesia pura.
Punto altrettanto critico, se non di più: i monaci Ramas non sono monaci cristiani! L'idea di celibato associata allo stato religioso è tipicamente cristiana, pressoché assente nel mondo pagano - dove piuttosto abbondava la prostituzione sacra. Quindi la tensione dei paragrafi pre-finale, dove il Ramas dovrebbe far lottare testosterone e senso religioso in un mirabile scontro psicologico, si scioglie come neve nella Vassagonia.
Come in tutti i Corti che mi piacciono, sarò veloce a fare i complimenti per concentrarmi poi sulle critiche. Mi piace lo stile. Mi piace l'assenza del fattore caso. Mi piace il regolamento minimale in-game. Mi piace l'assenza dei combattimenti. Mi piacciono i Corti in cui la parte narrativa non è un orpello da scontare per poter lanciare i dadi. Mi piace come è presentato Lupo Silenzioso. Mi piace la narrazione in terza persona e i capitoli stile Fire*Wolf (meno le richieste a fine paragrafo con il "voi", mi sa di master in un gioco di ruolo). Mi piace la protagonista fanciulla e sì, anche l'incentrare un Corto su un love affair. Sono un romanticone, che ci volete fare?
Alcune cose che mi puzzano: i Maestri Ramas che usano il Sesto Senso ogni tanto, invece di nasare subito gli scopi della marmocchia. Il bailamme per la festa di Fendar: possibile che un party così elitario richiami così tanti delinquenti, prostitute & violentatori? La velocità con cui la ragazzina si scopre in stato interessante, giusto per evitare che l'amato vada in guerra. E poi, la perdita di continuità nel discorso con l'aspirante stupratore: è solo un caso, e solo per un paio di battute di dialogo, però dà fastidio.
EDIT: dimenticavo la parolaccia, di cui sono fermamente convinto si possa sempre fare a meno. E (grr!) un capoverso copiaincollato fra i diversi paragrafi finali.
E poi, solo per gli appassionati e per l'autore, pignolerie su stile e sui refusi!
* Non mi piace l'incipit. Non mi piace perché - gusto mio - voglio essere catturato dalla prima frase: quindi due capoversi di spiegazione non fanno per me. Iniziare in medias res è il modo più coinvolgente per narrare una storia, specialmente in questo caso dove (onore al merito) non c'è un'introduzione sul Magnamund o un regolamento di gioco.
* Mancano tutti i punti fermi dopo i rimandi. Qua e là trovo una gestione delle virgole che non condivido: userei piuttosto i due punti o il punto fermo. O alcuni avverbi che io taglierei senza problemi... Ma qui forse vuole dire la sua anche Gpet?
* I refusi. Boia mondo, scappano sempre, è il loro mestiere. Però quando ce ne sono un certo numero vedo una sola spiegazione: l'autore non ha stampato su carta quel che ha scritto. Mancanza grave, per lavori di questo livello. Su carta risaltano immediatamente dettagli che a video possono sfuggire... come il refuso più divertente che ho incontrato: nelle ultime righe del
31 Eryn si solleva "il
brodo della gonna".
Sono combattuto sul voto finale. La valutazione è largamente positiva, ma non posso negare che questo Corto mi abbia preso meno di altri. Comunque voglio premiare il gran lavoro dell'autore per questo episodio di
alLupo Solitario.