Io lo sapevo che, a forza di rimandare e rimandare, avrei finito per rischiare di perdermi una votazione.
Anche se devo dire che tutta questa attesa dei miei commenti mi lusinga non poco. Accidenti!
Purtroppo questa volta mi tocca deludervi.
Da un punto di vista stilistico, che poi è quello che maggiormente mi preme, ho poco da dire su questo Corto. Okkei, non è perfetto, qualche magagna ce l'ha. Numerosi errori di battitura, tanto per dirne uno. Come ho detto per altri Corti io non scasso troppo per gli errori di battitura che sfuggono al correttore di Word. Ma se parliamo di un paio di errori, diamine! Tre al massimo. Qui invece ne ho visti un po' troppi. E l'unica spiegazione è che l'autore non ha riletto quanto avrebbe dovuto il suo lavoro. Può darsi lo abbia fatto per mancanza di tempo, sì, ma la mia impressione è che ci sia un po' di arroganza dietro.
Insomma, l'autore sa scrivere bene, e ne ha piena coscienza, l'impressione che ho avuto è che fosse così convinto della bontà del proprio lavoro da non prendere neppure in considerazione la necessità di ulteriori riletture e limature.
Magari mi sbaglio, nel qual caso l'autore non me ne voglia. Ma con un paio di limatine di qua e di là, oltre agli errori di battitura avrebbe potuto sistemare anche quel paio di termini eccessivamente desueti (Ma si può criticare l'uso di un termine desueto, chiamandolo "desueto"?) che mal si incastrano al tono medio del Corto. Parlo, per esempio, di quel "Abbisognare" che già è stato segnalato, ma che non è un caso isolato.
Ma a parte questo, ribadisco, lo stile mi piace. Il racconto è ben scritto e il mostrato è nettamente predominante sul raccontato, i dialoghi sono tutti credibili e gli aggettivi inutili, per non dire dei i doppi aggettivi, si possono trovare solo con il lanternino.
Quindi per la mancata revisione finale tolgo -0,5 punti.
Parlando d'altro devo dire che l'uso della terza persona, invece della seconda mi è piaciuta, anche se questa soluzione accentua la distanza tra il lettore e il protagonista. Cosa alla quale siamo abituati leggendo un qualunque racconto "lineare", ma che all'inizio mi ha lasciato un po' spiazzato (ma che dico, o sono spiazzato o non lo sono! Come faccio a essere un po' spiazzato... AIUTOOOO ). Non è comunque un difetto in se. Diciamo che l'autore ha voluto sperimentare e ben venga.
Quello che mi è piaciuto di meno è l'utilizzo di alcuni paragrafi. Uno per tutti il 26, che dopo aver analizzato il racconto, ci si rende conto essere inutili. Non danno nulla di più alla storia, non modificano in alcun modo l'evolversi della trama e sembrano messi lì solo perché i paragrafi dovevano essere 40 e a 40 in qualche maniera occorreva arrivarci. Insomma tali paragrafi avrebbero potuto essere utilizzati assai meglio.
Tanto più che il paragrafo 40, quello finale, è evidentemente ipertrofico. Esso, strutturalmente, è composto da tre paragrafi distinti: la notte d'amore, l'attacco di Zagarna e poi l'Epilogo. Ma l'autore li ha appiccicati tutti insieme per evidente mancanza di spazio. Mancanza di spazio che si era procurato da se, però... mah?
E caviamo altri -0,5 Punti per questo.
Considerando che il regolamento qui non c'è e non posso dunque parlarne male (mi hai fregato!)
Cosa rimane? Be' c'è la faccenda dello stupro che molti hanno criticato. Ammetto che ho inarcato un sopracciglio nel leggerla. Tanto più che, secondo me, il racconto è molto ironico. Io ho sorriso nel leggere gli "sbrodolamenti" della ingenua ragazzina, ogni volta che si trovava a pensare o a parlare del "suo" Volpe d'Argento (E non Falco, ecco un'altra cosa che mi ha infastidito!). Insomma come la testolina ottusa di Erin si orienta verso il giovane Ramas, ecco che comincia a sbrodolare, incurante di chi ha davanti o di cosa stia facendo. Addirittura mentre un possibile maniaco la sta minacciando lei non riesce a fare a meno di farsi un "viaggio" mentale in cui Volpe la salva e così poi lei, ovviamente, ci può limonare. Io ho sorriso tanto a questi passaggi perché mi ricordavano al 100% le mie fantasie ero(t)iche adolescenziali, dove magari gli alieni invadevano la terra, io mi salvavo eroicamente e salvavo la bella di turno, che, per ringraziamento, ovviamente, me la dava, poi di solito la fantasia finiva lì. Non è che sconfiggevo gli alieni o risolvevo la "trama" iniziale della mia fantasia. perché? tanto la tipa me l'aveva già data, no?
Quindi la scena dello stupro è stata una specie di doccia fredda. Come un voler ricordare al lettore, nel modo più crudo possibile, che Erin pensa da adolescente cretina ma ineluttabilmente si muove in un mondo reale e "adulto" dove il lupo cattivo esiste ed è pronto a mangiarti.
Era questo l'intento dell'autore? Non lo so, ma so che avrebbe potuto rendere questo concetto ugualmente bene senza necessità di stupro e sgozzamento finale. Insomma mi è sembrata una cattiveria davvero gratuita, così voglio togliere -0,2 punti per questo (e così faccio contento Lone che può dire, come sempre, "Ma che vuol dire -0,20?")
Rimane l'ultimo e più importante punto a demerito del Corto. La coerenza interna della trama. Di questo avete detto già tutto.
Personalmente posso accettate che attorno al monastero ci sia una specie di fiera, con tanto di puttane e assassini (tra l'altro, se non c'è la morale cattolica e gli stessi monaci Ramas non sono tenuti a celibato e astinenza, perché mai dovrebbero avere qualcosa contro la prostituzione?).
Posso al limite trovare anche una giustificazione ai tempi che la ragazza impiega per accorgersi di essere incinta. Insomma, LS ci mette quanto a raggiungere Holmgard? Quattro giorni? Cinque? Ma lui si muove leggero, da solo. Volpe d'Argento, invece, deve trascinarsi dietro a mo' di palla al piede la ragazza, proteggerla ecc, ecc. Inoltre questa, immagino, se lo sgaloppa tutte le notti. Più volte a notte. Insomma per consolarlo dell'accaduto, no, mi sembra il minimo. Riducendo però così i suoi "Punti Resistenza". Possiamo quindi ammettere che Volpe per arrivare in quel posto vicino a Holmgard ci impieghi anche quindici/venti giorni? A quel punto con un po' di fantasia nausee e malesseri ci possono stare.
Insomma io passo sopra a tutto in virtù della sospensione dell'incredulità che l'autore è riuscito a creare. Ma non posso passare sopra al fatto che i monaci Ramas NON fanno voto di castità, e, a quanto pare, nemmeno di celibato. Io lo ignoravo fino a pochi giorni fa. Ma se l'autore fa del celibato monacale Ramas la pietra angolare della sua trama, perdindirindina, dovrà ben informarsi su quello che scrive, no?
il Duca e Gamberetta sono tassativi in questo, e mi sento di dargli ragione: Informarsi, informarsi e ancora informarsi. Non si possono sparare cagate, sperando che i lettori siano più ignoranti di noi.
Per questo motivo mi sento di dover togliere -1 punto pieno al mio voto.
A questo punto il mio voto ponderato è di 7,80.
Direi che lo arrotondo a 8 per un motivo che fino a qui avevo solo accennato: In questo Corto il (la) protagonista TROMBA! E questo è un aspetto che nessuno ha sottolineato come avrebbe meritato.
Quindi il mio voto è 8. Complimenti all'autore, anche se stilisticamente Notte d'Indagine mi è piaciuto di più, questo Corto si posizione al secondo porto per me.