Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!
E.A. Coockhob ha scritto:Danilo Baldoni ha scritto:Quoto, ovviamente quoto.
Aggiungendo che la soggettività dell'oggettivo è tanto soggettiva che fa schifare a molti lavori madornali come 'La Storia Infinita' (a mio avviso, caposaldo non solo del fantasy moderno ma anche della letteratura tutta); come forse m'è già capitato di dire altrove, se per questa Opera molti editori furono restii -Ende non lo nascose in più d'un'intervista- come possiamo pretendere che le cose mutino dall'oggi al domani...?
Lui stesso disse: se oggi Goethe o Dante volessero pubblicare, non saprebbero con chi... concentrato com'è l'editore a far valere la sua identità rifilando con un classico 'ci spiace, ma la sua opera non è in linea con la nostra pubblicazione'.
Hai un bel coraggio ad accostare Ende a questi quattro pezzenti, ma pazienza. 
...beh... è più grande il tuo che vede accostamenti lì dove non esistono...
PS: per venire al tuo post, Mornon, direi che ormai questo processo d'emulazione ha innestato la classica catena inarrestabile... gli effetti sono devastanti, nel senso che per mezzo di questi spazi ognuno si sente attento giudice d'un fatto artistico qualsiasi; il già citato Ende oggi sarebbe martoriato dai cosidetti 'doppi aggettivi', che sono brutti esteticamente e insulsi a livello di significato. L'Endiade non esiste più, fagocitata nel Nulla dell'ignoranza letteraria che come un tornado avanza e fa letteralmente sparire buona parte delle figure retoriche che sono proprie dei canti omerici, persino...
Direi a questo punto che sia del tutto inutile spendere tempo e soldi in scuole e università (ma sì: Italia fai bene) quando un costoso manuale può dirci tranquillamente qual è la verità in merito alla scrittura.
E il bello è che ormai non ha più senso nemmeno la lettura: se questo è verità, e se la verità parte oggi da Manuali che il più delle volte sono ragionamenti di un inglese tradotti pari pari per un italiano -il che sarebbe idiota il solo pensarlo- allora effettivamente tutti sono in errore, tutti hanno sbagliato, tutti sono nel tinello del 'quantomeno devi darti una pulita, così non si scrive'. Nessuno stupore che continui ad esserci anche Manzoni, fautore del Romanticismo europeo...
Mi è capitato di subire l'arroganza di più d'un 'saccente' (qui sì che il termine calza a pennello) che pretendeva di annoverare come strafalcione -io che mi rileggo fino alla nausea; io che quando cambiavo parole a LEdGR e poi volevo rimetterlo in ordine, potevo farlo perché lo sapevo a memoria- delle parole che non conoscevano... semplicemente per la pigrizia di non andare a cercare quelle parole... in internet!
Capisco che il vocabolario pesa, ma su internet...
E questa pigrizia la dice lunga: è inutile cercare, io SO di aver ragione, SO che costui è un imbecille perché non applica le Regole, SO che posso martoriarlo come mi suggeriscono di fare (eh sì: perché purtroppo lo suggeriscono... hanno la loro Mordor, che vi credete...).
Non vi sto parlando di 'tipetti che la sanno lunga'; non vi sto parlando di gente che ci prova; vi sto parlando di un'arroganza così dilagata che saperne, conoscerne le proporzioni sarebbe allarmante... Questo è successo poco tempo fa, ed è da poco tempo che, posso ben dirlo, non esiste più un pubblico; perché il pubblico prevede un disincanto sulle realtà artistiche che questo più non ha...
Non che debba essere disinformato, ma bisognerebbe leggere un libro sempre come fosse il primo; con la curiosità di imparare cose nuove, e come se fosse l'unico della tua biblioteca...
Costoro ormai leggono come dei critici, non come pubblico; ma interroghiamoci sulla natura di questi critici, che non sanno di Tolkien, di Ende, di Lovecraft, di Howard, e per i quali il Fantasy parte da loro, da un Manuale e da un sito.
Ma la cosa che più mi spiace, poi, fondamentalmente, è che queste persone abbiano preso per buono dei pareri che... nascono da un sito, porca miseria; mentre Forlani sgomitava sulle sudate carte come un Leopardi, questi pigliavano per buono delle cose estrapolandole semplicemente da dei ragionamenti... questa è una cosa che davvero m'indispettisce più di ogni altra; c'è chi suda su delle cose non semplici da erigere, anche per come parte il Fantasy in Italia, e c'è chi prende per buone delle teorie e CON QUELLE, non con la scrittura, non avendo in mano un titolo, spera di cambiare il gusto comune.
E il bello è che c'è pure riuscito... dunque mi spaventa il livello d'ignoranza generale, mi spaventa quando queste cose non nascondono bimbiminkia, mi spaventa il dover spiegare che un qualsiasi metodo di scrittura annoverabile come corretto non diparte da me, o da questo e quello, ma da tanti autori alle nostre spalle che probabilmente proprio non si frequentano. Non ne va di nostre future vendite, magari fosse solo questo; quando si dissacra la memoria dei maestri, ne va di una cultura nazionale.
PS: vorrei poi, per chi ha tempo e pazienza, dilungarmi ancora a favore di una banalità: tutto questo è successo perché esiste internet, che fino a qualche tempo fa era 'territorio vergine', che partiva da zero e che poteva essere irrigato o inquinato come meglio si credeva... ed internet è facile ad un contagio collettivo.
Se questi stessi concetti fossero stati gridati nelle piazze... meglio ancora: se questi concetti fossero stati esposti ai nostri professori... quelli che ci ricordiamo, che ci hanno formato... io non oso immaginare dove mi metterebbe un Manuale di Narrativa il mio prof. di Storia dell'Arte, e lui sì ch'è critico; probabilmente sarebbe l'unica volta in cui giustificherei dei corpi estranei lungo il mio deretano.
Si potrebbe continuare dicendo 'che ne sarebbe stato di queste regole se non fosse stata una donna ad enunciarle (non potete capire le volte in cui i discepoli chiedevano foto, biografie, ecc. Tipo poster di Ramazzotti appiccato in camera; non mi ci fate pensa' che divento frocio)', 'che ne sarebbe stato di assalto fatato se non fosse stato scritto da un paio di gambe'ri', ecc. ecc. eccì.
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Danilo Baldoni
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!
Gentiluomini sarò breve: se una cacata a spruzzo potesse defecare una cacata a spruzzo questa certamente sarebbe Unika perciò trovo infamante per Ende che si parli di lui in questa cloaca.
Detto questo Gamberetta sbaglia i congiuntivi e i suoi seguaci sono dei troll, non è un'esagerazione retorica ma un semplice fatto, quando scrivi dei messaggi di moderazione più volgari di quelli che stai moderando i casi sono due: o sei un troll o sei troppo imbecille per fare il moderatore, stare lì a scervellarsi se la risposta giusta sia la uno o la due secondo me è sbagliato moralmen
Comunque ci sono i manuali di stilistica fatti col culo (perché in italia la prosa e la letteratura d'intrattenimento non hanno mai tirato troppo) ma ci sono. Ad esempio c'era ricettario di scrittura creativa della Zanichelli che è una cialtronata e un furto di soldi ma è sempre meno cialtronata e furto di tempo di quei blog lì.
Poi Unika & cumpa sono ammassi di bischerate random buttati giù come viene viene.
Dietro ai lavori di Ende c'era una sofferta riflessione sull'uomo, sulla realtà, sulla fantasia, sulla solitudine, c'è uno stile che non è ingegnerizzato, ma era comunque vigoroso, eloquente, visionario e poi... Come fai a leggere la Storia Infinita e a non commuoverti? La prigione della Libertà e non commuoverti? La notte di San Silvestro e non emozionarti? O Momo?
Niente a che vedere con bestialità tipo Unika o anche Warm Bodies che sono, quando va bene, inutile pompa.
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E.A. Coockhob
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!
Ti quoto subito perché hai la stessa sensibilità letteraria -e umana- mia... però non decontestualizziamo: se leggi bene, ero ben lungi dall'accostare Ende, mio maestro, mia musa, mio tutto... a costoro; di tutt'altro avviso, ero: stavo semplicemente spiegando che se difficoltà vi furono per lui, è indubbio che una buona scrittura oggi come oggi -in un panorama ulteriormente ingrigito- non ne abbia... anche in caso di pubblicazione, perché pubblicare è come dire 'ho fatto una barca; ora la metto in acqua'... ma se l'acqua è bassa, la barca, per quanto grande, pomposa e sfarzosa, non naviga.
Per cui non finirò mai di spendermi in parole per frenare ove possibile questa emorragia, che a mio avviso è il danno numero uno del fenomeno; dacché è sul territorio dei ragionamenti, che si muove la battaglia (molto poco cavallerescamente e assai molto vigliaccamente, mi viene da dire), questa battaglia la si gioca così, e non certo per volere di chi ha un parere opposto... Ne va anche della difesa dei posteri, e ancor più degli avi, se c'è cara una memoria... a me sì; Roma ancora odora della Genzano di Ende, per me...
Se rileggi bene ti rendi conto che sposto il problema dagli scrittori agli editori: in fondo sono loro, no?, che pubblicano Unika et simila...
PS: Ego, dopo questo commento debbo comunicarti purtroppo che da oggi sei il mio medico curante... o anche incurante, come vuoi.
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Danilo Baldoni
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!
Ma infatti E.A., non hai letto bene quello che scriveva Danilo. Ha scritto che Ende, se si trovasse a pubblicare oggi, farebbe una fatica enorme a trovare un editore, e anche un pubblico; ma per le caratteristiche del mercato, degli editori e del pubblico, non per la qualità dei suoi scritti!
Del resto, non è che Ende sia comunque tra i più citati quando si parla di letteratura fantastica. Nella mente collettiva c'è Tolkien, c'è Lewis, c'è Herbert, tra poco ci sarà Scott Card per quelli che già non lo conoscono. Poco altro. E la maggior parte li conosce grazie a film recenti. Poi il film della Storia Infinita l'han visto in tanti, ma il nome di Ende non è rimasto in molti (all'epoca era meno frequente che i libri venissero ripubblicati/ricopertinati/pubblicizzati come diretta conseguenza dell'uscita del film).
Quello che stiamo dicendo -come se ce ne fosse bisogno!- è che alla qualità non corrispondono la fama, le vendite, il passaparola. Narnia è vecchio e sempliciotto come pochi, guarda quanti ne hanno venduti e fatti leggere grazie a un film dove ci sono tre bambini imbarazzanti (la più piccola recita meglio di tutto il cast) e un leone che parla in siciliano sdentato...
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!
A meno che non sostituisci con un mornoni... in qualità di estimatore, io sarei di certo un mornone...
C'è da riquotare EGO, e molto... Ende ebbe una eco piuttosto diffusa grazie al progetto del film, il quale ha convinto molti editori europei e mondiali a mettere mano sul malloppo...
Pur vero che Ende veniva da un grosso successo editoriale con Momo, successo da quel che so italiano/tedesco quantomeno.
Però con La Storia Infinita -tolto il contatto editoriale tedesco, storico per Ende; ma se ne andò dal suo paese proprio perché troppo socialista per occuparsi di fiabisti...- in molti, in troppi storsero il naso, e oggi sarei curioso di sapere nomi e cognomi di quegli editori...
Motivo? A mio avviso da ricercarsi nel 'nuovo'... se fai delle cose molto 'azzardose', sembra che non t'appigli ad un filone pre-esistente, dunque ti guardano come un marziano...
Ma, stando alle parole di Ende, 'solo nel nuovo c'è fatto artistico'; anche perché fuori di questo non c'è arte ma artigianato...
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Danilo Baldoni
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