Mentre Ketharr e Lorelai sembrano fronteggiarsi e il tempo tra loro pare essersi fermato, Zagrabal conduce l'uomo ingioiellato ed il suo servitore nei pressi dell'arena. Ad alta voce getta un po' di pepe nella contesa: "Messer Quel, non ce n'è nessuno tra costoro che meriterebbe nemmeno un pezzo d'oro..." Fa una lunga pausa per attirare l'attenzione ed indica Damas.
"Pur tuttavia quel topo di fogna laggiù potrebbe avere qualche possibilità di spaccare le ossa a quei trogloditi..." ed indica i due fratelli barbari.
"Anzi, ecco qua il mio oro, canaglia". Così dicendo cede la sua borsa con i due pezzi d'oro a Nikolaji.
"Non farmi pentire della mia scelta, viscido ratto", dice infine, avvicinandosi pian piano a Damas e mormorandogli qualcosa sottovoce, che nessun altro riesce a sentire.
Poi faccio lo sguardo schifato e mi pulisco la mano con la quale l'ho toccato.

Appena Zagrabal finisce di parlargli Damas sogghigna e annuisce lievemente. Ride sguaiatamente all'indirizzo della folla: "Hai scelto bene Fratello, hai puntato sul peggior topo di fogna dell'arena!"
Poi gira attorno all'arena incitando la folla. grugnisce ammiccando in direzione di Regina e infine si dedica a osservare con attenzione gli altri partecipanti alla mischia.

Nel frattempo Vallorch si volta verso la folla, e poi guarda nuovamente Dorfus. Capisce che non ha molta voglia di fare conversazione, perciò non insiste oltre.
Gli da una pacca sulla spalla in segno di saluto e si congeda con un lieve cenno del capo.
Raccoglie la sua roba e si sposta verso l'arena, camminando accanto agli individui che si stanno preparando alla contesa, fino ad arrivare nei pressi dell'uomo vestito in nero, esattamente alle spalle di Costantine.
Qui si ferma e inizia a guardare l'arena, con l'obiettivo di osservare il più possibile le tecniche di combattimento di coloro che si stanno per affrontare.

Constantine si rivolge all'uomo in nero: "Non vi scaldate, messere! Son ben lungi dall'essere qui in missione, mi chiedevo solo se fosse possibile ritrovare un vecchio amico per bere qualcosa insieme... Tuttavia, se non avete altro da aggiungere, prendo congedo".
Resta in attesa per vedere se l'uomo ha qualcosa da replicare, ma quello lo scruta in tralice per tutto il tempo, senza aggiungere nulla e fissandolo con una espressione di disgusto.
Senza più interesse in quella figura così inquietante e si avvicina a Vallorch, rivolgendogli la parola a bassa voce, senza guardarlo in faccia.


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E così ha inizio.
Il brusio si attenua e gli occhi ora sono tutti puntati sugli otto combattenti:
Lotharr e Kroman, sono due grossi bruti dalla pelle nuda cotta dal sole, con pantaloni di pelle e complessi marchi bianchi sul corpo, fatti con ferri roventi e raffiguranti simboli di protezione dai demoni. Lotharr è più alto e massiccio, mentre Kroman è più giovane e agile.
Arland il Guerriero e biondo e ben rasato e si libera con cura del pesante giaco di maglia, appoggiandolo con le sue cose ai lati dell'arena.
Jed è una delle guardie della Carovana, un uomo duro dal fisico asciutto ed allenato. Si dice sia stato membro del Battaglione Tormento qualche anno fa.
Bojask è un energumeno rasato dal torace villoso e ampio come quello di un bue. Ha dei baffi simili a quelli di Nikolaji ma è sicuramente appesantito da una pancia un po' strabordante.
Renard è il più piccolo e gracile dei contendenti, si muove lentamente e si guarda intorno timoroso, come se si stesse chiedendo che diavolo ci fa lì.
Torbald è pelato come Bojask ma con una grande barba bruna a incorniciargli il viso. Non è particolarmente alto o grosso, ma possiede degli avambracci che sembrano in grado di spezzare dei tronchi a mani nude.
Infine c'è Damas, corporatura media, capelli neri lunghi, luridi e stretti in una coda. Porta una rada barba incolta che incornicia costantemente un ghigno malizioso.

Nikolaji inizia ad estrarre delle tessere incise da una sacca e a proclamare i contendenti che si sfideranno in quell'arena improvvisata.

Sorteggio casuale:
Renard contro Arland
Lotharr contro Torbald

Damas contro Kroman
Jed contro Bojask

Primo incontro
Arland si avvicina al suo avversario e lo attacca per primo con gesti sicuri ma, inspiegabilmente, Renard sembra molto più veloce e abile del previsto ed evita il primo assalto. Si lancia poi in una mossa di gambe contro il Guerriero che riesce all'ultimo momento a bloccare la caviglia del piccoletto e torcerla fino a farlo cadere a terra, tempestandolo di calci. Veloce come un furetto Renard riesce a rialzarsi e a colpire il nemico, provocandogli una piccola ferita al sopracciglio. Il guerriero sembra non curarsi di quella piccola lesione e cala un pugno pesante come un maglio contro il piccoletto, che casca di nuovo al suolo. Renard cerca di sollevarsi di nuovo con un gioco di gambe e colpire al volo il suo avversario, ma Arland blocca di nuovo il colpo e con una mossa di lotta lo scaglia a terra a tre metri di distanza, lussandogli la spalla. L'incontro termina con una netta vittoria del Guerriero.
"Credevi che non mi accorgessi delle tue finte?" esclama il biondo, detergendosi la ferita al volto. "So riconoscere quando qualcuno cerca di nascondere le proprie abilità!"

Secondo Incontro
Lotharr inizia a girare attorno al suo avversario con passi laterali, simile a un leone di montagna che cerchi di trovare un varco nelle difese della sua preda. Poi con un grido di battaglia si scaglia contro il boscaiolo, in un assalto feroce. L'uomo alza le braccia e riesce a parare parte dei colpi ma non è in grado di reagire e per un paio di minuti il Barbaro continua a tempestarlo, senza riceverne un contraccambio. Poi, per un istante Lotharr si ferma a rifiatare e Torbald approfitta per colpire. I suoi colpi sono calibrati, ma risuonano sulla testa del'avversario come colpi di scure su tronchi di quesrcia.
E tuttavia il barbaro non cede. Anche sotto quella scarica di schiaffoni colossali riesce a indietreggiare e farsi da parte e ben presto ritorna alla carica. Il combattimento che ne segue e stremante. I due avversari si scambiano colpi pesantissimi senza tregua per oltre dieci minuti, mentre tutti assistono in silenzio.
Alla fine, Torbald alza la mano e si arrende, uscendo dalla pista con le proprie gambe. Nonostante abbia perso, il Barbaro sembra messo peggio di lui. "Ti auguro di vincere il tuo titolo, amico mio," dice il Boscaiolo. "Io di schiaffoni ne ho preso anche troppi per stasera.

Nikolaji annuncia Damas e Kroman, che entrano nello spiazzo delimitato dalle corde...

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