"Sembra che siamo arrivati." dice il ragazzo con tono sarcastico.
"Adesso che si fa?"

Zagrabal: "Signori e dame, perdonatemi, ma non riesco proprio a sopportare questi abiti ormai conciati così. Attendetemi un istante...". Il nobile si allontana quel tanto che basta a garantire la sua riservatezza. Pochi istanti dopo, i suoi due occhi, accesi di un fuoco diverso dal solito, sono le uniche sembianze visibili nel buio. I suoi vestiti, neri come la notte, lo rendono quasi invisibile. "Ed ora, cacciatore, credo che sia arrivato il mio turno. Avanzerò verso le rovine, e voi mi seguirete a poca distanza. Io mi accerterò che non ci siano problemi" poi sfodera i due pugnali e li riverbera della luce della luna. "Un lampo, venite avanti. Due, fate attenzione. Nessun lampo... Beh, ve lo potete immaginare... E tu moccioso, sei meno imbranato di quello che sembri. Fa come preferisci...". L'assassino non attende risposte e si incammina silenzioso verso le rovine.

Un sorriso preoccupante attraversa per un momento il volto del giovane.
Dopodiché tornato serio in un lampo, avvisa i due:
"Io mi sposto parallelamente a lui per copertura e se è il caso per distrarre da lui eventuali aggressori, se lo vedo in difficoltà. Voi aspettate il suo segnale, mentre io userò voi due come riferimento."
Quindi mi sposto per una decina di metri in diagonale e poi mi dirigo nella stessa direzione di Zagrabal parallelamente a lui e cercando di non perderlo di vista.

Zagrabal abbandona i suoi compagni, tastando ogni centimetro del percorso. Cammina acquattato come un ragno, avanzando lentamente.

LORELAI:
Ascolto le parole di Ketharr sbigottita, lasciandolo andare avanti solo. Poi, di colpo, affretto il passo per raggiungerlo e lo afferro per il braccio, guardandolo con occhi infuocati:
"Ma di cosa parli? Tu...non puoi! C'e' un patto tra noi! Non puoi ignorarlo, non puoi lasciarmi anche tu...io...ho bisogno di te qui". L'ira nei miei occhi lascia rapidamente posto ad un lampo sofferto. Stringo la mano del cacciatore, quasi a pregarlo, ma con determinazione: "Non ti lascero' fare follie, dovrai rassegnartici. Finche' abbiamo un problema in comune sarai con me, no?" Accenno un sorriso.