Aloona ha scritto:

Toh guarda! Ho appena finito di litigare per la stessa cosa con il sito. Alla fine ho chiamato un'operatrice, chiedendole di controllare la mia domanda perché dal sito NON SI CAPISCE se sia stata inviata o meno. Questo perchè il sito INPS, fatto davvero benissimo, ti chiede prima il Pin online, poi nel corso della domanda ti chiede di convertirlo e appare il pulsantino "converti il tuo Pin"; uno lo clicca e sembra si avvii una procedura, poi ti rimanda al modulo domanda come se fosse tutto fatto. INVECE no! Tu la compili di nuovo e di nuovo ti richiede la conversione del Pin! Insomma, alla fine, al controllo è risultata nessuna domanda attiva da parte mia e ora devo richiedere via fax il famoso Pin dispositivo e rifare tutto da capo.
Tutto ciò per ricevere due lire, considerato che il mio era un contratto a progetto.

disoccupazione? quanto dovrebbero elargirti questi generosi dell' inps?

Tralascio di continuare ad inveire contro l'INPS con la quale ho avuto diverse brutte esperienze, ma tutte off topic.
Vorrei rivolgere un paio di domande a coloro che vivono e lavorano all'estero.
1) Nella mi azienda sono anche delegato sindacale, il chè vuol dire che mi tocca talvolta dar loro brutte notizie, come i licenziamenti collettivi, ad esempio. Quanto è facile, all'estero, liberarsi dei lavoratori in esubero, visto che in Italia ci vuole ben poco? Cambia se si parla di licenziamenti collettivi oppure individuali?
2) Perchè secondo voi all'estero le aziende tendono a pagare alcune professionalità (al lordo delle tasse) molto di più che in Italia, costringendo di fatto una buona percentuale di Italiani ad andare all'estero (si parla di circa 5-7% all'anno)?

babacampione ha scritto:

2) Perchè secondo voi all'estero le aziende tendono a pagare alcune professionalità (al lordo delle tasse) molto di più che in Italia, costringendo di fatto una buona percentuale di Italiani ad andare all'estero (si parla di circa 5-7% all'anno)?

1) problemi culturali (in Italia gli imprenditori non riescono a vedere quale sia il beneficio reale che ricevono dai dipendenti, a meno che non siano dei commerciali preferibilmente ingaggiati come collaboratori esterni, e poi non si fidano del fatto che, anche se l'anno scorso hai reso tot, in future continuerai da cosi' a meglio...)
2) problemi strutturali (in Italia le aziende sono in generale medio-piccole e non possono / vogliono garantire il costante aggiornamento e le attrezzature che permettono a ottimi specialisti di non rimanere indietro man mano che la tecnica progredisce)
3) problemi di fiducia (nelle piccole e medie aziende, se uno e' bravo il suo capo divebta sospettoso e non gli vuole dare tutte le informazioni e i mezzi per esprimersi al meglio, perche' conoscendo in dettaglio tutta la realta' aziendale teme che a quel punto voglia mettersi in proprio "rubando" i clienti eccetera - in effetti poi questo comportamento ha spinto molti a mettersi in proprio per poter vedere due lire...)

Ah. Non lo sapevo. Come si fa?

babacampione ha scritto:

2) Perchè secondo voi all'estero le aziende tendono a pagare alcune professionalità (al lordo delle tasse) molto di più che in Italia, costringendo di fatto una buona percentuale di Italiani ad andare all'estero (si parla di circa 5-7% all'anno)?

Qua dico la mia per aver toccato con mano, anche se indirettamente, la vera differenza.
Prendi 5-7% in più all'anno? Ottimo, specie se di tasse paghi il 25-40$ in meno.
Un mio ex vicino ha trovato lavoro allo stesso stipendio lordo italiano, ma di netto ha in tasca quasi il 20% in più SOLO DAL LAVORO!!! Se poi conti quelli che in italia sono chiamati assegni familiari, l'aiuto sociale per l'istruzione ai figli e soprattutto il fatto che i libri, quaderni e strumenti base sono a carico della scuola e rimborsati statalmente...
Fa la differenza.
Se poi vai a vederti i dati, la media europea della pressione fiscale è assestata al di sotto del 42%. In Italia, PRIMA DELL'AUMENTO DELL'IVA era calcolata al 65,8%. Dici che andare all'estero, anche per uno stipendio livemente inferiore non faccia la differenza? Soprattutto contando che il costo della vita, proporzionalmente, è inferiore. Meno tasse, meno rincari, prezzi notevolmente più abbordabili, paragonati allo stipendio ricevuto. Poi che i locali si lamentino ci sta perché si sono abituati a vivere in un certo modo, ma chi viene da realtà peggiori, vedi Italia come esempio, con i soldi che riceve fanno vita che qui sarebbe considerata da signori.