Il Guardiano fin’ora è stato il corto più difficile da giudicare: è pieno di belle idee, purtroppo molte non sono state ben realizzate, abbassando chiaramente il mio giudizio.
Partiamo dall’ambientazione: Favolosa, veramente, veramente bella; se c’è una cosa per cui ho un debole sono i mondi immaginari che si possono sviluppare nella mente di un bambino, forse l’autore  come me è stato un fan del mitico “Raimbow Island” prodotto per l’amica 500 nell’età del ferro dei computer. Ottimi gli scenari, belli i nemici (bello il trogloglobo!), ottimo il protagonista. Mi piace sempre poi l’accoppiata paradossale ambientazione infantile e cruenza: la mente di un bambino partorisce mostri che la realtà per quanto cruda neanche riesce ad avvicinare e la scena iniziale dell’uomo nero mi ha precipitato in età prescolastica. Una scena che al di là della bontà dell’idea ha ritmo, suspence, brivido. Applausi.
L’idea della mappa con zone diverse da visitare è molto carina, e tutte le zone sono state di mio gusto con particolare riguardo alla distesa puzzle (anche qui l’autore ritocca una mia ossessione infantile: le isole sospese nello spazio) e la foresta lecca lecca. L’unica pecca dell’ambientazione secondo me è la superflua strizzata d’occhio ai ben noti personaggi per bambini che si trovano in tutti gli ambienti. Io l’avrei risparmiata ma sono gusti personali e nell’insieme una cosa abbastanza trascurabile.
Il protagonista è azzeccato un tenero coniglietto, che fiuta, che cerca e…mena tosto: un vero ranger dell’infanzia.
Narrazione: buona anche qui il più delle volte, alcune parti sono veramente notevoli: oltre il già citato incontro con l’uomo nero, anche la descrizione dei vari ambienti (distesa del puzzle e del mare col rimando alla precedente vacanza coi genitori) è gustosa. Sembra però non essere curata sempre nella stessa maniera, a volte è frettolosa, secondo me frutto di una revisione che non ha avuto il tempo meritato (non ci sarebbe voluto poi tanto x un autore del genere per portare anche lo scontro finale a livello del primo incontro col nostro acerrimo nemico, che invece appare un po’ più fiacco)
Sistema di gioco: è la parte meno riuscita, e non per mancanza di idee,ma perché c’è stata messa troppo carne al fuoco col risultato ovvio che qualcosa è bruciato e qualcosa d’altro è rimasto crudo.
Gli scontri semi-predeterminati non mi han fatto impazzire, ma neanche li biasimo, col regolamento di quest’anno inserire scontri era veramente difficoltoso. L’autore se la cava più che dignitosamente però il tutto risulta troppo complicato. Troppe mosse tanto per iniziare e con l’aggravante che si parte da 3 e si incrementa una mossa ogni due nemici sconfitti, forse questo era inutile, magari far scegliere 4 mosse su 6 sarebbe stata una soluzione migliore. Poi segnare un punto di energia onirica ogni nuova zona (senza che la cosa venga ricorata nel testo). Ricordarsi che il danno al nemico può venire variato spendendo punti di energia; ricordarsi che se non si hanno punti energia e dobbiamo perderne allora bisogna in realtà perderne permanentemente la stessa quantità in resistenza…MAL DI TESTA!!! L’autore se ne rende conto e tenta in angolo una buona carta (che nuovamente rende il corto simile a un videogioco) se lo finisci una volta sblocchi una modalità con regole più semplici. La trovata in sé è buona, però la nuova modalità rende più noiosi gli scontri riducendoli a check. La cosa mi garba poco…
Secondo me il sistema interessante era il primo, andava però migliorato semplificandolo. Anche il secondo sistema poteva essere interessante ma anche qua bisognava modificarlo magari dando più possibilità di spesa dei punti energia (ovvera riducendo i punti energia necessari al cambiamento elementare) e dando ai nemici sequenze di glifi più complessi.Insomma un lavorone che sicuramente non c’è stato tempo di fare. Bel tentativo comunque.

Alcune cose che non mi sono proprio piaciute:

1)L’abbrivio con la presentazione di ventitré molto molto molto ingenuo. L’avrei totalmente evitato

2)nella seconda modalità non viene spiegato nel regolamento cosa bisogna fare di Spill quando si è contro il Gatto Rosso

3)l’impaginazione: le tabelle sono spezzettate

4)i l gatto tim e il topo lerry che si comportano differentemente a seconda dei nostri punti di energia onirica: PERCHE’???

5)La zampa strappata anche nella realtà di Virgilio. Non mi sembrava il caso di un tale traferimento al piano del reale…

6)le due abilità, la prima mi sembra più interessante della seconda, perdendo però utilità dopo un paio di partite…insomma una cosa non proprio riuscita, e poi perché devi saltare 5 paragrafi avanti o indietro? E cosa succede se vado avanti e non trovo nulla? Posso andare indietro di 5 paragrafi o ormai ho bruciato le mie possibilità?

Avrei dato al corto un voto più alto ma in virtù di tutte queste pecche mi vedo costretto a non dare più di 7,5

Nonostante i buoni propositi, non sono riuscito a dedicare al Corto il tempo che meritava. Mi scuso con l'autore, ma ho avuto accesso allo stampato relativamente tardi, e fino a quel momento ho solo letto a video, "rovinandomi" in parte le sorprese.
Non riesco ad essere obiettivo nel valutare l'operato, quindi vado a spanne e sarò stringato. Anche perché avevo già scritto la recensione, che è stata cancellata dal log-out.

Mi è rimasta la perplessità sull'attinenza ai temi del Corto: il protagonista non è veramente un animale né è veramente svantaggiato. Per lo meno, lo svantaggio non appare tale: viene descritto ma non sembra determinante. Tuttavia, se gli Organizzatori hanno accettato lo scritto, per me va bene.

Idea e realizzazione: mi è piaciuta molto, e sotto qualche aspetto mi ha ricordato Toy Story. Devo riconoscere un notevole impegno nella delineazione del Mondo dei Sogni, centrando gli interessi e le fantasie tipiche di un bambino piccolo. E, naturalmente, le paure. Però non ho capito a cosa si riferisce il Trogloglobo.

Nel complesso mi sono piaciuti i personaggi incontrati (con l'eccezione del menzionato globo), ed anche la caratterizzazione dei genitori - specialmente il papà: compriamo quel dannato pupazzo e torniamo a casa.

Il Mondo dei Sogni è interessantissimo, tipo la Città dei Mattoncini e la distesa del Puzzle.

Non sono riuscito a "giocarlo" nel vero senso della parola. Per un corto di 50 paragrafi il Regolamento è abbondante. Caratteristiche, mappe, abilità, attacchi speciali, 2 pagine di registro di combattimento, 3 appendici da consultare per ogni combattimento, glifi, appendice 4...
Sicuramente tutto questo ha richiesto giorni interi di lavoro e pianificazione, col risultato di un prodotto assolutamente gradevole e rigiocabile.

Il mio voto è 8, considerando nel peso del giudizio il Regolamento, che per una storia come questa fa da zavorra piuttosto che da propulsore.

Sono sinceramente, ma sinceramente sorpreso (in positivo) dal livello dei corti di quest'anno. È il secondo concorso del quale leggo i racconti ma li trovo nel complesso decisamente migliori di quelli della passata edizione - e non ci avrei scommesso visti i numerosi vincoli del regolamento: evidentemente, almeno per la mia personale sensibilità, i paletti posti l'anno scorso dall'ambientazione (LS e dintorni) hanno influito di più rispetto a quelli fissati per questo giro.

Gioco
Il regolamento degli scontri inizialmente mi ha generato un certo spaesamento e, a un primissimo approccio, rischiava addirittura di scoraggiarmi da una lettura più approfondita. Le nubi però si sono diradate già con il primo combattimento e, a lettura terminata, posso affermare che il sistema mi è sembrato raffinato, funzionale e simpatico. Soprattutto, viene aggirata con eleganza e arguzia la proibizione del lancio di dadi inserendo i risultati predeterminati degli scontri. Non sempre questi mi trovano d'accordo: talora ci sono conseguenze oggettivamente non prevedibili in funzione delle premesse ma, tutto sommato, ci può stare come adeguato sostituto dell'alea data dai dadi o dalla tabella del destino. Un plauso anzi all'autore per il certosino lavoro di descrizione di ogni singolo round di combattimento.
Il maggior limite è che forse il complesso delle regole, che sarebbe adattissimo per un'opera di più ampio respiro (e per la quale forse era stato concepito), rischia di essere sovradimensionato per un racconto di questa lunghezza e pare talora che l'autore si trovi a pagare pegno all'impalcatura da lui stesso costruita forzando qualche situazione per permettere l'utilizzo di tutte le numerose opzioni previste.

Mi pare però che si possa e si debba valorizzare il grande impegno profuso in generale per tutti questi aspetti.

Voto al gioco: 9.

Narrazione
Bella. Veramente. L'ambientazione è originale e gestita con ironia e maestria: il testo scorre fluido, sistematicamente al servizio delle scene, con un ritmo costantemente adeguato alla situazione descritta. Un plauso particolare al prologo, che a me è veramente piaciuto tanto, con quell'inizio simpaticamente ironico e la continua commistione tra favola e film horror, comune del resto all'intera opera: i due generi peraltro, come gli ingredienti dei piatti cucinati dai migliori chef, si sposano alla perfezione e nessuno dei due sopravanza mai l'altro.

Voto alla narrazione: 10 (chapeau!).

Voto
Probabilmente con questo racconto ci muoviamo ai limiti del regolamento, in quanto non stiamo parlando né di un animale (anche se non credo l'intento dell'autore fosse di farlo ricadere in questa categoria) né, in fondo, di uno 'svantaggiato': è vero che qualche volta viene posto in evidenza il fatto che 'se funzionasse anche l'altra zampa...' ma tutto sommato, poiché non abbiamo l'effettivo confronto con una situazione reale, non possiamo negare che il personaggio e l'intera narrazione avrebbero funzionato anche senza questa premessa iniziale. Tuttavia ritengo che, se i giudici l'hanno considerato ammissibile, non spetti a me giudicare su questo aspetto.

Per quanto mi riguarda il corto mi ha appassionato, divertito, coinvolto. Avendo alle spalle un passato abbastanza cospicuo di educatore e formatore, la mia standing ovation va al finale del par. 25, che mi ha colpito e commosso perché in quel momento ho pensato sinceramente che quello era esattamente ciò che avrei fatto io se fossi stato in quel peluche. Più immedesimazione di così ...
Il mio voto complessivo finale è 9,5.


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Edit: Giusto due osservazioni da PDF [© Mornon]:
- pag. 1, terza riga - "far si": "sì" è avverbio e vuole l'accento.
- pag. 1 par. "conoscenza dei brutti sogni": "centra", nel senso di "riguarda", "implica" va scritto "c'entra" (è un utilizzo figurato del verbo "entrare" con avverbio di luogo).

Mi piace, e non poco.
Ma non l'ho letto e giocato abbastanza per poter motivare il giudizio e dare un voto in tempo. Mi scuserete ma l'organizzazione delle presentazioni del mio libro mi tiene molto occupato, e non sono abituato a gestire simili impegni.

Sono in difficoltà nel votare questo corto. E' palesemente fuori tema, e se c'è una e una sola cosa che ho imparato a scuola nel compito di italiano è che un tema, scritto anche magistralmente, fosse anche a livello di premio strega, ma che esce fuori tema, vale 2.

Heimdall di Bifrost ha scritto:

"centra", nel senso di "riguarda", "implica" va scritto "c'entra" (è un utilizzo figurato del verbo "entrare" con avverbio di luogo)

Questo errore è stato commesso anche nei primi due corti, ma mi sono scordato di farlo notare nei rispettivi thread. Invito comunque gli Autori di quei corti a segnare il refuso da correggere.