Ho letto il tuo bel pezzo Yaztromo e tra i tanti spunti interessanti ti chiedi: "Qual e’, se c’e’, la strada “giusta” per i librigioco in Italia?"

Nessuno ha la risposta certa al 100% ma probabilmente la strada giusta è questa che già stiamo percorrendo. Cioè quella che ci ha tenuti in vita fino adesso in un contesto di nicchia dal quale è impossibile uscire.
Oltre alla crisi economica che non ci permette di spendere (parlo sia dei consumatori che degli editori) c'è poco interesse verso il genere "librogioco" e con questo aspetto bisonga farci i conti, non si può ignorare.

Se le perle dei librinostri fossero in commercio quante copie venderemmo? I dati (e le sensazioni) a nostra disposizione dicono poche, molto poche per gli standard richiesti dal mercato per avere un ritorno soddisfacente.
Eppure sono Lg eccezionali, scritti bene, con storie varie e stimolanti.

Il pompiere di Barcellona sarà anche soddisfatto delle 10 pubblicazioni in un anno in Spagna ma i dati? Quanti volumi ha venduto? Quanto nuovi lettori ha coinvolto? Lui ci vive di Lg o fa ancora il pompiere?

Tra la vecchia guardia e le nuove generazioni c'è un abisso e dato che i veterani sono già "sistemati" ampiamente da LGL e dai LN chi dobbiamo coinvolgere se non i nuovi adolescenti?

Impossibile con il cartaceo, l'unica speranza per me è l'ebook.
Esso è dinamico, moderno, piu economico, facile da usufruire e più accattivante del libricino vecchia maniera che tanto piace a quelli come noi.
Ci vorrebbe magari una linea comune da lanciare in grande stile (anche pubblicitario) con grafica uguale (come fu con la fascetta della EL) perché i casi da te citati erano davvero isolati.
Nonostante ciò potremmo fallire comunque per i problemi che ho già ricordato in precedenza.

Concludo con le tue parole che condivido:
"il lancio del “nuovo” prodotto editoriale appare molto debole e isolato, per cui ha senso ripensare il tutto per riproporre un’offerta piu’ chiara, organica e ampia. Sempre che gli editori ci credano e che gli autori siano interessati a proporre qualcosa di originale e che sappia calamitare l’attenzione di “nuovi” leggiocatori".

Sono proprio contento che dalle nostre riflessioni stia nascendo un bellissimo confronto! Ho letto tutti gli interventi e anche i suggerimenti (ottime riflessioni e ottimo articolo Yaztromo, davvero ben scritto!), e secondo me si possono già trarre degli spunti per farsi un'idea.

Anima di Lupo ha scritto:

Quindi i ragazzi di oggi non hanno bisogno dell'effetto novità perchè hanno di "meglio", dal punto di vista tecnologico e ludico almeno.

Io sono sempre stato della convinzione che le tecnologia debba facilitare il percorso creativo delle persone, ma non è quello che sta accadendo coni videogiochi attuali. Sì, abbiamo dei bellissimi videogiochi... ma con questi software è possibile crearne di nuovi? No. I ragazzi di oggi possono creare nuovi scenari? No. Tutto è molto "chiuso", molto "sigillato"...

Anima di Lupo ha scritto:

Noi invece prima delle adrenaliniche emozioni delle avventure a bivi avevamo la staticità dei soldatini di plastica comprati alle fiere!   Il salto è stato notevole, giusto?

... ecco, il salto notevole potrebbe essere quello di trovare il modo di rendere i ragazzi di oggi protagonisti della cosa, come lo siamo stati noi ai nostri tempi. Protagonisti in maniera diversa, ovviamente, ma sfruttando la tecnologia a nostro vantaggio.

Anima di Lupo ha scritto:

Cioè quella che ci ha tenuti in vita fino adesso in un contesto di nicchia dal quale è impossibile uscire.

Secondo me uscire dalla nicchia è possibile ma bisogna accettare una verità: dobbiamo aiutare i futuri scrittori ad emergere eliminando quante più barriere tecniche e dobbiamo attirare i lettori eliminando quanti più ostacoli possibili alla fruizione dei librigame.

C'è un ostacolo tecnico? Va tolto.
C'è uno strumento troppo complicato per scrivere librigame? Va rifatto.
I libri costano troppo? Regaliamoli e si guadagni con altri mezzi.

Anima di Lupo ha scritto:

Impossibile con il cartaceo, l'unica speranza per me è l'ebook.

Qui mi trovi d'accordo, ma ti dirò di più: siccome abbiamo a disposizione un intero elaboratore, come sono i tablet / lettori attuali, perché ci dobbiamo limitare a un oggetto "passivo" come un e-book? Perché non pensare alla autoproduzione di app per i vari sistemi operativi?

Ci vorrebbe qualcosa che semplificasse il processo di produzione.

Per esempio, sul sito che sto curando proprio oggi ho terminato uno strumento con cui si possono generare direttamente App per Android 4.0 a partire da una qualsiasi delle storie a bivi scritte sul sito, oltre a generare il libro (in PDF) e gli altri formati. E' in beta ed è sicuramente migliorabile, ma secondo me è un ottimo passo per emanciparsi dal cartaceo.

Nella versione online e in quella App si possono fare cose molto interessanti... per esempio, adesso è possibile indicare sull'editor (per ogni paragrafo) quante opzioni al massimo si devono visualizzare -- e questa impostazione è particolarmente significativa per le versioni interattive del gioco.

Per fare un esempio pratico, se un paragrafo ha diciamo 5 scelte possibili ma ne mostri sempre e solo 2 scelte a caso, l'App è tecnicamente diversa ogni volta che vi si gioca...

... e dove si trova una longevità così alta nei videogiochi moderni?

Anima di Lupo ha scritto:

Gli autori ottimi ci sono già e li trovi qui nell'arena di LGL dove sono acclamati dalla folla e dove i loro scritti sono valorizzati...

Mai detto il contrario! Tuttavia...

Anima di Lupo ha scritto:

questo fatto conferma l'impossibilità di uscire dalla nicchia, giusto?

... si rimane nella nicchia finché si fanno le stesse cose che l'hanno ingenerata.

Anima di Lupo ha scritto:

Se neppure un iscritto a LGL si impegna per partecipare un pochino e poi acquistare un LN fatto bene figuriamoci la massa di ragazzi li fuori.

Secondo me, posto in questi termini, il discorso non è corretto e ciò scrivendo non giudico assolutamente la qualità dei LN (che sono godibilissimi!).

Il fatto è che pochissimi di chi sta "là fuori" acquisterebbero un LG solo per "partecipare": lo si acquista perché si ha il piacere di farlo, perché si desidera possedere quel libro o perché si ritiene che il costo pagato giustifichi il divertimento provato nel giocarli. Ciò è particolarmente vero per chi non ne ha mai letto uno.

Personalmente ho acquistato il primo LG facendo una sorta di "scommessa", non sapendo se mi sarebbe piaciuto oppure no e vedendolo come una novità. I successivi li ho acquistati per l'esperienza fatta con i precedenti.

Questa è la dinamica che (sempre secondo me) dobbiamo, in qualche misura, riattivare dal lato dei lettori... ma ciò è assai ostico, non fosse altro perché ora vanno di moda le App e librigame in italiano funzionanti si contano sulle punta delle dita!

Allora forse si potrebbe "rimpolpare" l'offerta per aumentare la probabilità di imbattersi in un App LG, e di parlarne bene, facendo quindi da traino per le altre... e cosa c'è di meglio che predisporre strumenti semplici per scriverne/trasformarne uno in App?

In questo modo, oltre ad aumentare la disseminazione dei singoli LG si da' la possibilità ad autori tradizionali di entrare in questa nicchia, ampliandola e quindi facendola diventare mainstream.

Non sottovalutiamo il potere inerziale di una massa!

Yaztromo ha scritto:

la segmentazione fatta da dave Morris in "veterani" e "nuovi"

Ecco... a proposito di questa, mi sembra troppo rigida come suddivisione. È vero che il vecchio lettore ama saltare burroni e aggiornare registri ma non è vero che la "scelta logica" è una prerogativa delle nuove generazioni.