Tempus fugit (Corti 2015!)
Ora che l'estate sfuma verso il periodo delle caldarroste (lo so che è ancora tecnicamente tempo di mare, ma per me dopo ferragosto è tutta discesa verso Natale), è giunto il momento di riprendere in mano le fila del concorso dei corti (per l'occasione mi sono cambiato pure l'immagine del profilo).
Può sembrare ai più che il concorso 2014 si sia appena concluso, e che quindi parlare ora della prossima edizione sia prematuro e che si possano lasciar passare altri 4 o 5 mesi prima di riprendere il discorso.
In realtà i tempi sono più stretti di quel che non possa sembrare. Infatti mi son concesso di delineare il seguente cronoprogramma che andrebbe idealmente seguito:
@1@ settembre-ottobre: discussione plenaria sulla precedente edizione dei corti: cosa ha funzionato, cosa non, proposte di regole da tenere, cambiare o introdurre, discussione sui possibili nuovi temi, ecc;
@2@ entro ottobre: formazione della nuova terna di giudici/organizzatori;
@3@ entro fine novembre/inizio dicembre: pubblicazione della bozza del nuovo regolamento;
@4@ dicembre: domande e osservazioni da parte degli utenti, in modo da pubblicare una FAQ e la versione finale del regolamento entro Natale;
@5@ gennaio-marzo: tempo concesso alla scrittura;
@6@ fine marzo: scadenza consegna corti;
@7@ da aprile in poi: inizio concorso, pubblicazione corti e votazioni.
Le tempistiche sopra elencate sono state pensate in modo da non fare le cose troppo di corsa (specie per i futuri giudici) e soprattutto per non far protrarre il concorso fino ai mesi estivi, come già successo nelle due passate edizioni. Idealmente il tutto si concluderebbe entro giugno.
Questo thread può essere considerato l'avvio del punto 1 del mio cronoprogramma (discussione plenaria). Dateci sotto!
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Re: Tempus fugit (Corti 2015!)
Io, come organizzatore uscente, non mi ricandiderò per la posizione. Di sicuro cercherò di votare e, ispirazione permettendo, vorrei partecipare come già feci lo scorso anno.
Uno spunto di discussione interessante, che venne fuori durante la discussione sul corto Mornon (Il Consiglio dei Topi), riguarda l'attinenza al tema. Io, personalmente, ritenevo fosse giusto essere abbastanza di manica larga nello stabilire se uno corto fosse o meno "in tema", ma di penalizzare quelli che lo erano "di stretta misura", in modo da premiare gli autori che vi si attenevano più attentamente; altri utenti, tra cui lo stesso Mornon e Heimdall di Bifrost, si dicevano perplessi perché il giudizio su di un corto deve riguardare la qualità del testo e non l'attinenza al tema (il fatto che sia stato ammesso al concorso è già una convalida).
Ecco, io credo che chiunque voglia organizzare i Corti del 2015 debba chiarire questo punto, a scanso di equivoci. Io sono pronto ad accettare entrambe le tesi, però trovo giusto che tutti lo sappiano in anticipo.
La tempistica ipotizzata è ottima e suggerisco agli organizzatori di non concedere (e nemmeno concedersi) proroghe.
"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"
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Re: Tempus fugit (Corti 2015!)
D'accordo con il sistema attuale di voto e con le osservazioni di Anima di Lupo; per me il discorso si estende, chiaramente, anche alle osservazioni verso gli altrui giudizi, dato che considero la discussione letteraria anche animata un arricchimento e un qualcosa di normale in questi casi, PURCHE' si resti su toni civili e strettamente relativi al giudizio (mai alle persone).
D'accordo anche con il discorso attinenza al tema: anch'io trovo abbastanza assurdo che si accettino in concorso dei Corti e poi li si dichiari fuori tema. O lo sono o non lo sono, una volta presi lo sono. Premiando, però, chi ha messo più sforzo e ha avuto più "gabbie" per poter presentare il racconto con maggior attinenza possibile.
Perplessa sul restringimento al tema storico puro: interessante e bella iniziativa, ma che richiede una certa quantità di studio obbligato. Considerato che non tutti sono esperti di storia, ma molti lo sono di fantasy o di serie di LG o di fantascienza e quant'altro, lascerei la possibilità di esprimersi a tutti, scegliendo il campo in cui sono più ferrati; premierei magari chi ha fatto un miglior lavoro anche dal punto di vista della documentazione, come si è sempre spontaneamente fatto. Sarebbero enormemente (troppo) avvantaggiati gli studenti o appassionati di storia e basta. Non mi dispiace proseguire su temi "generici", senza nemmeno obbligare ad un genere particolare, come quest'anno, per le ragioni di cui sopra.
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Aloona
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Re: Tempus fugit (Corti 2015!)
Io ribadisco la mia obiezione. Se un racconto viene ammesso al concorso vuol dire che va bene. Non può piu essere penalizzato dopo per attinenza o numero di paragrafi. A quel punto devono intervenire solo i criteri qualitativi insiti nel racconto stesso.
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM http://www.caponatameccanica.com
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Re: Tempus fugit (Corti 2015!)
Ribadisco la mia opinione richiamata da Rygar: l'attinenza al tema dovrebbe essere vagliata preventivamente dai giudici; una volta che il corto è stato ammesso, la faccenda non dovrebbe più essere oggetto di valutazione.
Per quanto riguarda le osservazioni che seguono, prevengo alcune possibili obiezioni premettendo una considerazione importante: sono perfettamente consapevole del fatto che il sistema ha sempre funzionato egregiamente così, permettendo di realizzare con successo numerose edizioni del contest. Un contest, peraltro, in cui il primo premio in palio sono due amichevoli pacche sulla spalla e nient'altro, per cui niente guerre di religione: esprimo il mio parere per quello che vale il giudizio dell'ultimo arrivato.
Pubblicazione contemporanea - discussione separata
In primo luogo mi parrebbe più equo pubblicare contemporaneamente tutti i corti, mantenendo la scansione temporale esclusivamente nell’apertura dei topic dedicati alle discussioni particolari sopra a ogni singolo corto, che corrisponderebbero quindi anche al periodo di apertura delle votazioni. In questo modo, come in un qualsiasi concorso letterario i giudici (in questo caso, anche la giuria popolare) avrebbero modo di leggere tutto con la dovuta calma, eventualmente anche concentrando la lettura di più racconti nello stesso periodo. Nell’arco di tre mesi a me capita, come penso a quasi tutti, di attraversare periodi lavorativi e personali di relativa tranquillità alternati ad altri di lavoro intenso: in questi ultimi rischio di leggere il corto con approssimazione, esprimendo una valutazione superficiale o affrettata, cosa che non accadrebbe se potessi, ad esempio, concentrare la lettura di due o tre di essi nei periodi di maggiore calma.
Sistema di votazione
Inoltre, la pubblicazione e la possibilità di una lettura preventiva di tutti i corti, permetterebbe una buona volta di esprimere per ciascuna opera dei giudizi tarati sul valore delle opere in concorso: s’è detto più volte che il vincitore per risultare tale non deve scrivere la Divina Commedia a bivi ma semplicemente risultare il migliore tra i partecipanti. A mio avviso non esiste e non può esistere nella nostra testa una definizione di 'eccellente' o 'scarso' in termini assoluti, ma solo relativi: posso ritenere 'eccellente' 'Le città invisibili' di Italo Calvino nell'àmbito della letteratura mondiale e, senza sentirmi in contraddizione, nel nostro contesto più raccolto posso esprimere lo stesso giudizio per l'ottimo 'Liberami, disse l'uomo' (che pure stacca di molti punti parecchia della cartaccia che viene imbrattata quotidianamente nel mondo). In questo modo anche le nostre valutazioni potrebbero esprimersi a ragion veduta.
Ritengo che il ventaglio di 10 punti non sia adeguato e provochi anche degli effetti distorsivi. Il perché è semplice: i voti da 1 a 10 rimandano immediatamente all'esperienza scolastica personale, soprattutto a quella delle superiori. Il fatto è che questo vissuto è profondamente diverso per ciascuno di noi: c'è chi ha fatto un tipo di scuola e chi un'altra con criteri di voto completamente differenti; chi ha frequentato il liceo col voto di maturità espresso in sessantesimi ha avuto un'esperienza completamente diversa da chi ha sperimentato quella in centesimi. Per i primi, tra cui ricado anch'io, un 'otto' era un evento da segnare sul calendario, un 'dieci' si vedeva solo dopo aver offerto una cena galante alla prof. racchia di fisica; questo però non impediva di ambire ad un voto di maturità pieno. Per i secondi, la cui valutazione è legata a criteri più strettamente matematici, è abbastanza normale incappare in voti decisamente più alti.
Nel giudicare ciascuno ha quasi sicuramente in mente il metro di questo o quell'insegnante in particolare e, ci piaccia o no, ne è condizionato. In molti l'hanno anche scritto: 'per un tema fuori argomento il voto è due' e cose così.
Allo stesso modo, trovo che una scala di ventuno punti diversi (da zero a dieci, includendo i mezzi voti) costituisca un ventaglio decisamente esagerato che dà a chi lo esprime solo l'illusione di aver dato la sfumatura di voto che si ritiene più adeguata, mentre non si fa altro che ripetere il meccanismo mentale scolastico cui ho fatto cenno sopra. Questo fatto, poi, è suscettibile di generare malumori negli altri votanti: non sono state rare le situazioni in cui qualcuno è sbottato lamentando: 'Come si fa ad esprimere un giudizio di [eccellente / buono/ scarso], votando poi X?!'. E, perdonatemi, non posso credere – davvero non posso – che nessuno si sia mai fatto influenzare da qualcun altro nell’esprimere il proprio voto, magari alzando o abbassando anche di poco il giudizio che aveva preventivamente in animo di esprimere solo per avere la sensazione di dover riequilibrare dei voti espressi in precedenza che vengono magari percepiti come ingiusti? Personalmente ho sempre cercato di non cadere in questa trappola ma non posso giurare di esserci riuscito, di non essermi mai fatto condizionare nemmeno per mezzo punto, magari inconsapevolmente.
Per evitare questa distorsione vedrei di buon occhio innanzitutto la segretezza del voto: nel topic dedicato si discute, si possono anche esprimere valutazioni, si chiedono chiarimenti ma il voto viene inviato privatamente ai giudici, che lo svelano alla fine del tempo dedicato alla votazione. Oppure anche alla fine di tutte le votazioni. Soprattutto, riterrei più adeguata una scala di quattro o cinque voti al massimo (che, non a caso, sono le più utilizzate nelle ricerche di mercato).
Capisco bene le resistenze che in molti possono opporre a questo sistema, sentendosi in qualche modo defraudati della possibilità di esprimere nel più perfetto e minuto dettaglio il proprio pensiero; personalmente dico: ma ha davvero tutta questa importanza? In una scala da 5, un voto di ‘3’ esprime la media, la sufficienza. Un voto in più o in meno rappresenta qualcosa in più o qualcosa in meno della sufficienza; due voti in più o in meno stanno a significare uno scostamento importante dalla media. Basta. Insufficiente, quasi sufficiente, sufficiente, più che sufficiente/buono, ottimo. Senza scomodare Dante.
Una volta che mi sono pronunciato per un sufficiente o un insufficiente ho veramente bisogno di specificare la mia opinione scendendo nel dettaglio più minuto e, direi, irrilevante?
Su che cosa si vota?
Infine, ma non ultima, una considerazione che nasce da un’osservazione elementare. Anche questo è stato fatto notare: nei commenti ai vari corti gli intervenuti esprimono tutto e il contrario di tutto. Insomma: su che cosa si vota? Sull'attinenza al tema? Sull'originalità, sulla rigiocabilità o, semplicemente, sul 'mi è piaciuto/non mi è piaciuto'?
Le considerazioni in materia di stile e uso della lingua fanno profondamente parte del gusto di una persona: alcuni prediligono una sintassi articolata, altri vedono meglio una più spiccia paratassi; vi è chi ama l’utilizzo di parole ricercate e chi lo penalizza, ma in questo non si può né si deve intervenire. Però, per amor di chiarezza e di equità, lo si può fare su quelle che sono le caratteristiche peculiari del genere librogame introducendo una valutazione articolata in alcune caratteristiche specifiche, che potrebbero essere: giocabilità, longevità, orginalità, stile. Su ciascuna di queste il votante potrebbe esprimere il famoso giudizio da 1 a 5. In alternativa, sarei dell’idea di specificare debitamente nel bando quali tra queste caratteristiche dovrebbero essere possedute dal racconto e, di conseguenza, oggetto di valutazione.
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Heimdall di Bifrost
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Langravio di Analand
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Re: Tempus fugit (Corti 2015!)
Mornon ha scritto:Io ribadisco la mia obiezione. Se un racconto viene ammesso al concorso vuol dire che va bene. Non può piu essere penalizzato dopo per attinenza o numero di paragrafi. A quel punto devono intervenire solo i criteri qualitativi insiti nel racconto stesso.
Punto.
Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.
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Re: Tempus fugit (Corti 2015!)
Mornon ha scritto:Io ribadisco la mia obiezione. Se un racconto viene ammesso al concorso vuol dire che va bene. Non può piu essere penalizzato dopo per attinenza o numero di paragrafi. A quel punto devono intervenire solo i criteri qualitativi insiti nel racconto stesso.
concordo
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Re: Tempus fugit (Corti 2015!)
Prima di tutto, complimenti ad Abeas per aver tirato fuori l'argomento. Personalmente sottoscrivo col sangue questo cronoprogramma, che lascia il tempo giusto a organizzatori, scrittori e lettori.
Io chiedo che il tema sia più semplice e univoco possibile. Come già richiesto nei passati anni, sceglierei "l'ornitorinco".
Scherzi a parte: scegliere un tema inequivocabile è il modo migliore per evitare tutti i problemi in tema/fuori tema.
Sull'aderenza al tema, appunto, io la vedo come Rygar. Se un racconto è stato ammesso, allora ha l'attinenza minima per essere votato e giudicato. L'aver centrato pienamente o meno il tema è un quid che va a influenzare la valutazione degli utenti, insieme a tutti gli altri fattori personali che ciascuno ritiene importanti.
A proposito di valutazione: secondo me il sistema che propone Heimdall è perfetto ma irrealizzabile. Ognuno ha i propri canoni di valutazione, c'è chi lista minuziosamente i singoli aspetti, fa una tabella in excel con i voti, trova la media e si fa altre duecento pippe mentali (io), c'è chi vota di pancia. Come faccio a dire che il mio metodo è migliore del tuo? Inoltre, la semplicità del voto da 1 a 10 aiuta in tanti a esprimersi: se dovessero argomentare per filo e per segno (anche in privato) scommetto che l'80% dei votanti si asterrebbe. Nemmeno vale la pena che almeno gli organizzatori adottino un canone particolare, visto che il loro voto vale come quello di ogni altro utente. Abbiamo voluto la democrazia diretta, adesso ce la teniamo! (ogni riferimento a miei Corti apparsi di recente è puramente casuale )
Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.
I miei racconti
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Re: Tempus fugit (Corti 2015!)
Apologeta ha scritto:
Sull'aderenza al tema, appunto, io la vedo come Rygar. Se un racconto è stato ammesso, allora ha l'attinenza minima per essere votato e giudicato. L'aver centrato pienamente o meno il tema è un quid che va a influenzare la valutazione degli utenti, insieme a tutti gli altri fattori personali che ciascuno ritiene importanti.
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