Boopen e libri nostri
Il post originale di Seven che ho splittato dalla discussione su Obscura Genesi.
Inoltre puo' non essere tutto oro quello che luccica...
Quello che mi sembra sia ancora debole in queste iniziative "print on demand" e' uno sbocco verso il mondo reale. (o comunque una realistica prospettiva di e-commerce)
Per il momento sembrano proporre un modello di comunita' auto sufficente ma dalle prospettive asfittiche. In pratica, resta tutto tra noi aspiranti-scrittori, io compro il libro tuo e tu il mio per contraccambiare... come dice un amico di Shaman sul suo blog: " le prospettive sono bassissime, tra i miei libri il piu' venduto ha fatto 3 copie..."
Insomma questo "print on demand" sembra aver risolto il problema della tipografia ma mi lascia molto dubbioso quando tenta di surrogare il resto di un vero sistema editoriale.
Cioe' non e' inserito in una decente catena produttore-consumatore.
Si, c'e' una vetrina dei libri a rotazione, le schede di presentazione etc... ma funziona in modo del tutto automatico e deresponsabilizzato.
Non c'e' nessuno di esterno ed imparziale, ad esempio, che recensisca il tuo libro ne' qualcuno che si prenda l'incarico di portare avanti il materiale valido rispetto alla marea di prodotti qualunque.
Il problema di fondo e' che la democrazia e l'immediatezza di internet sono cose grandiose, pero' cosi' tirano su per ogni scrittore valido anche molta gente negata (ma ovviamente convinta di essere dei geni della penna...)
Sotto queste premesse, il consumo di massa non riesce a innescarsi perche' l'aquirente non viene ne' indirizzato ne' garantito.
(comprereste i libri fidandovi unicamente delle descrizioni entusiastiche che ne fanno i loro stessi autori?)
In ogni caso, al momento, mi sembra di cogliere un potenziale collo di bottiglia: grazie al fatto dei costi zero stanno attirando molti scrittori, questo pero' senza garantire adeguati sbocchi sull'altro lato.
Ultima modifica di: Shaman Gen-25-10 16:51:13
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Re: Boopen e libri nostri
gpet74 ha scritto:Dal topic "librigame per collezionisti da edicola?"
Se non erro su Lulu è possibile anche l'opzione: "non mettere in vendita il volume". In sostanza è possibile utilizzare Lulu solo per stampare in proprio i volumi senza dare la possibilità a terze persone di visualizzarli e acquistarli.
Tale opzione sarebbe fondamentale per la stampa di tutti i LibriNostri che, per forza di cose, debbono avere una veste grafica di proprietà della E.L. penso ai DA dal 13 in poi, ad esempio. I signori di Trieste potrebbero aversene a male se qualcuno commercializzasse dei prodotti con le Q"loro" grafiche.
Usando l'opzione di cui sopra, invece, ecco che un responsabile nominato da LGL (in maniera del tutto identica a come ho fatto io finio ad ora, potrebbe raccogliere prenotazioni sul forum, ordinare i volumi su Lulu (a 10-15 euro, a questo punto, anzichè 30 come accade adesso) e quindi ridistribuirli agli utenti. In questo modo si delegherebbe a Lulu esclusivamente il lavoro di stampa. Andrebbe, insomma, a sostituire la mia tipografia mentre non cambierebbe alcunchè d'altro.
Diverso il discorso dei LibriNostri originali (non fanfiction) per i quali gli autori potrebbero pensare ad una doppia distribuzione: da una parte quella sopradescritta e da un altra una distribuzione libera a chiunque tramite Lulu ma usando una cover e delle grafiche ( e anche un formato, l'A5) differente.
Sarebbe la soluzione ideale: stampa a basso costo e distribuzione ridotta per i testi non pubblicabili (fan-fictions, DA ecc.), pubblicazione allargata per i volumi pienamente originali. Basta trovare un sant'uomo come appunto gpet che si faccia carico di anticipare parecchi soldini e ridistribuire i volumi.
Questo progetto con lulu si potrebbe provare, prima o poi... magari nei prossimi mesi lo farò io stesso se, e solo se, avrò l'approvazione del sito, che è e rimane la priorità e il punto di riferimento per quanto mi riguarda.
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Re: Boopen e libri nostri
Guardate, da quel poco di esperienza che ho posso dirvi che quello che dite è tutto giusto MA purtroppo:
- l'autore medio italiota NON possiede doti di autocritica e quando gli si muove qualche obiezione scazza di brutto e parte con discorsi sul "non mi capite", etc etc. Ho letto in giro cose da non crederci eppure è così. Siamo un popolo di scrittori TUTTI BRAVI e GUAI a chi osa dire il contrario (vi consiglio in tal senso il bel blog Secondo Piano);
- la casa editrice piccola NON offre molto di più, ANZI, spesso richiede allo stesso autore, se non soldi (e questo accade spesso purtroppo) di FARSI pubblicità da sé, che con la struttura che hanno non ci riescono;
- una grande percentuale dei lettori italiani in media legge LA PRIMA COSA che trovano sulla bancarella della libreria e della quale "han tanto sentito parlare in giro". Quindi vedi il successo dei "bestsellers" e vedi perché altri autori da noi non sono nemmeno tradotti e vedi perché certi generi noi italiani "non ci piacciono". Inutile menarsela, fantascienza e horror sono per lo più nelle mani degli stranieri e spesso di stranieri che noi NON CONOSCIAMO perché a noi ci piace leggere altre cose (penso a un Brian Keene o a un Thomas Ligotti per l'horror ad esempio). Ci siamo affezionati al fantasy perché è un genere che riteniamo (erroneamente) FACILE da scrivere e leggere, basta provare (e io ho provato sigh) i romanzi della Troisi, della Strazzulla e via dicendo e vederli accostati a "grandi" autori come Brooks (Brooks? minchia ha scritto due libri decenti e poi una tonnellata di spazzatura copia incolla!) da gente che pensa che Conan sia solo un film con Schwarzy;
Quindi, scusate il deragliamento... Boopen offre lo stesso servizio che Photocity offre a un fotografo, ti stampa la tua roba, lo fa anche decentemente, per quanto ho visto, tu paghi solo se compri e poi sono affari tuoi. Una persona di questo se ne deve rendere conto e può usare quelle stampe a prezzo decente per dare i libri a amici/parenti oppure portarsele in giro e proporle agli editori (i diritti si comprano e vendono, nel caso) se proprio ci crede tanto.
Se uno vuole vendere qualche copia agli affezionati fan, come è il mio caso, va anche bene. Io ho sempre premesso che NON credo che una diffusione capillare del libro game ne rivaluterebbe il successo. Il mercato non è quello di 30 anni fa, basta vedere come stanno andando i giochi di ruolo e le altre attività interattive e cartacee.
Se uno vuole invece vendere a tappeto e farsi un pubblico di lettori, a mio avviso, si deve fare il mazzo tanto con case editrici vere e solide, partecipare a concorsi per romanzi e quant'altro.
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Re: Boopen e libri nostri
Dragan ha scritto:Quoto completamente! Invito Jegriva a usare toni più tranquilli.
Beh, non era un attacco verso nessuno nel forum... il fatto è che io avevo già letto commenti del genere "Ho messo il mio libro su Boopen e non vende!" anche su Ciao.it e altri siti, mentre mi documentavo sul PoD.
E il mio giudizio su tali persone è quello: sono idioti. Ma non come mera e inutile offesa, proprio come constatazione di rientrare nella definizione da dizinario di "idiota" (stupidità: l'i. di una domanda, di una proposta).
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