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Librogame Magnifico 2024, inizia la finalissima: vota il miglior LG dell'anno!

Life's Lottery

Re: Life's Lottery

Sembrerebbe mooolto interessante. Francamente a me sembra che rientri nella categoroa librigioco al 100%, anche se è un caso originale.

ilsaggio79
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Re: Life's Lottery

L'ho letto un paio di volte, ma non sono entusiasta come altri lettori.

Ho l'impressione che in diversi casi, l'autore dia un giudizio morale alle tue scelte, anche se lo fa attraverso i commenti di altri personaggi della storia. Ti fa sentire una merdaccia, una nullità, un bigotto ecc, e secondo me, in un racconto che non ha un contesto morale preciso (come è invece il classico LG dove sei l'eroe buono), non è la scelta migliore.
In questo senso, il bistrattato È un gioco da ragazze è migliore: in quel libro puoi "fare" delle cazzate tremende, ma ti senti anche protagonista del modo in cui le percepisci e le giudichi. In alcune scene, per dire, puoi sentirti un'idiota o, al contrario, assolutamente convinta dell'azione che stai commettendo: il libro raramente ti suggerisce come dovresti sentirti. In Life's lottery, invece, vieni giudicato e vieni indotto a pensare che il giudizio che gli altri danno di te sia corretto, anche quando è negativo. Il tono in cui vieni giudicato ti rende molto difficile pensare "ma andatevene affanculo, ho fatto bene e non me ne pento".

E sebbene Life's lottery venga spesso indicato come un capolavoro, un modello di interactive fiction, un traguardo a cui i LG possono solo guardare con invidia, io non sono d'accordo. Non trovo che la formula dell'interattività sia adatta a racconti di questa lunghezza e complessità: penso, anzi, che metta ancor più in risalto i limiti di questa formula narrativa, come il limitato numero di ramificazioni della storia, la ripetitività del testo nelle riletture successive alla prima, ecc.

Per me, l'interactive fiction funziona meglio proprio nella formula classica che molti trovano limitata e superata. Racconti relativamente brevi, con pochi finali "giusti" e altri finali chiaramente "sbagliati", con un contesto preciso di fondo, degli obiettivi precisi e, perché no, un minimo di "gioco". Perché leggere un romanzo a bivi che mi parla della vita di una persona qualunque, che può svolgersi in qualsiasi direzione e finire in qualsiasi modo, non è altro che vivere una vita che potrei vivere nella realtà, ma nella realtà la vivrei con più dettagli, più varietà, più sfumature e più interpretazioni. Non amo i giochi e le simulazioni di vite alternative; non mi attirano i vari Sims, Second Life, MMORPG, god game et similia. Preferisco leggere due volte un romanzo che resta sempre identico, piuttosto che esplorare tutte le opzioni offertemi da Life's lottery.

Ci saranno pure dei motivi se il LG ha avuto un successo colossale (per quanto effimero) e invece libri come Life's lottery sono divertissement una tantum, a cui ben pochi si sono interessati, sia come autori che come lettori. Ci sarà un motivo se, nel marasma di sperimentalismo cinematografico, il film "a bivi" non è mai decollato né è mai stato preso in seria considerazione. Ci sarà un motivo se Stephen King, Umberto Eco, Alessandro Baricco e Cormac McCarthy non scrivono romanzi a bivi. Per quanto tu sia bravo a scrivere, è difficile che il racconto resti interessante quando raggiunge la lunghezza di un Life's lottery.

Scegli la tua avventura, in definitiva, può essere migliore di Life's lottery perché il brivido e l'interesse che ottieni dal poter scegliere la strada derivano dalla brevità e dalla tensione di un racconto che ha un obiettivo e un contesto precisi. Se invece il racconto è il racconto di tutta una vita, che può portare in qualunque direzione, senza un filo conduttore, uno scopo e una coerenza di fondo, non riesce ad avvincermi. Non riesco ad immedesimarmi, che è l'elemento chiave del librogame. Non mi sento messo alla prova. Mi pare di leggere un quiz "psicologico" su un rotocalco, dove a seconda delle mie scelte, l'autore del quiz decide che io merito un giudizio A, B o C, in nessuno dei quali mi rispecchio pienamente.

EGO
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Re: Life's Lottery

EGO ha scritto:

In questo senso, il bistrattato È un gioco da ragazze è migliore:

Stanotte giuro che lo leggo, ce l'ho sulla mensola da più di due settimane!

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: Life's Lottery

Allora, ho finito di leggere questo libro. Commenti un po' più generali qui sotto, e quelli più approfonditi sotto spoiler.

Prima di tutto, confermo che non metterei questo romanzo sotto la categoria "librogame" (per vari motivi). Le mie impressioni sono state altelenanti: inizialmente mi ha impressionato molto positivamente. Il primo "finale" che ho raggiunto è stato quello in cui diventi Primo Ministro (che, sinceramente, è la migliore fine che può fare il personaggio - anche se altre storie sono mooolto più interessanti). Poi ho iniziato a ritornare indietro e fare altre scelte di vita.

Via via che lo leggevo però mi è iniziato a sembrare piuttosto schizofrenico e a volte francamente incomprensibile (cambi di registro abbastanza insensati tra una "storia" e l'altra, accadimenti che non hanno né capo né coda, ecc). Arrivato a un certo punto, ho "capito" cosa in realtà voleva fare Newman e a quel punto ho riapprezzato un po' di più il libro, anche se alla fin fine non è che sia tutto 'sto capolavoro che dicevano. Voto finale: 7.

Non ho trovato questo aspetto di giudizio morale che diceva EGO, anzi, in diversi casi mi sono ritrovato a fare delle azioni francamente riprovevoli (es. diventare un serial killer) senza che mi sentissi particolarmente giudicato negativamente per questo, anzi, alla fin fine la narrazione sembrava assumesse un tono del tipo <eh, vabbé, è capitato>. Tenete conto che ce ne sono diversi di "path" del genere (non dico proprio la metà, ma una buona percentuale). Per quanto riguarda il giudizio degli altri personaggi (immagino che EGO si riferisse in particolare a Victoria Conyer, una delle persone più smaccatamente critiche nei confronti del protagonista in diverse circostanze), c'è, ma è coerente con lo sviluppo di questi personaggi nel corso della storia.

Più sotto gli spoiler.

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Allora, la prima cosa che c'è da dire è che questo romanzo non è assolutamente un romanzo sulle varie scelte che può fare il protagonista nella sua vita e sugli effetti che queste scelte hanno - ovvero una specie di "Carriere" per lettori adulti. Questo è quello che può sembrare all'inizio, ma in realtà è solo il primo strato di lettura. Ed è per questo che secondo me non si può considerare un librogame. In realtà è un romanzo di fantascienza/horror.

Nel corso della storia succedono una serie di avvenimenti inspiegabili, e molte volte nella narrazione ci viene detto che siamo passati attraverso "una ragnatela" e per poco tempo abbiamo visto quello che sta succedendo in realtà. Questo stride tantissimo con le aspettative che hai inizialmente, perché ti aspetti una storia di ordinaria quotidianità. Questa è la parte in cui il libro mi è sembrato insensato e che non sapesse in realtà dove andare a parare.

La cosa è cambiata quando, durante una "partita" (per mancanza di un termine più esatto), sono riuscito a incontrare il narratore (che si presenta come Derek Leech, un tizio che viene rammentato varie volte nel corso della storia come un sinistro magnate dell'editoria Thatcherista e responsabile di tutti i mali del mondo per la versione liberal-sinistroide del protagonista in alcune delle sue vite parallele). In pratica il narratore ti dice quello che si aspetta da te, ovvero non seguire il libro come se fosse una singola "avventura", ma saltare liberamente da un paragrafo all'altro per cercare di mettere insieme i pezzi delle varie vite parallele del protagonista Keith Marion - vite che poi scoprirai in seguito che diverse volte si intersecano tra loro (ad esempio, in una vita finisci sul lastrico e impazzisci, tagliandoti le dita di una mano e mandandole come pegno all'impiegato dei prestiti della banca. In un'altra vita sei l'impiegato dei prestiti della banca, e ti arriva un pacco con dentro le dita tagliate di una mano. E quelle dita scopri che sono le tue!)

A quel punto il libro assume tutta un'altra dimensione, e inizi ad apprezzare come la storia tratti dei parallelismi tra i personaggi in tutte le vite parallele, e gli effetti che questi hanno non solo sul protagonista Keith Marion, ma anche sui personaggi secondari - che sono gli stessi in praticamente tutte le iterazioni: più in primo piano in alcuni casi, più in secondo piano in altri - Rowena Douglass, Victoria Conyer, Shane Bush, Mary Yatman: ognuno di questi cambia completamente a seconda delle scelte da te fatte nel corso della storia (Mary Yatman da brava moglie e madre di famiglia in una iterazione può diventare una feroce assassina prezzolata pagata per ucciderti in un'altra).

Quello che ho fatto io è iniziare a disegnare una mappa dei paragrafi, per scoprire quali erano le ramificazioni delle varie scelte e capire dove andare a parare. In questo modo si scoprono i paragrafi "segreti" - quelli non raggiungibili da nessun altro paragrafo e che non portano a nessun altro paragrafo - nei quali si racconta di come la Terra sia stata invasa da questi mostri Aracnoidi che hanno preso il controllo della popolazione cambiandone le percezioni, schiavizzandoli e succhiandone l'energia vitale. Una specie di "Essi vivono" praticamente. Che poi, come pure il film di Carpenter, non è altro che una metafora dell'edonismo e della fame di soldi e potere che hanno iniziato a cambiare la società moderna nel corso degli anni '80.

[Rileggendo quello che ho scritto mi viene in mente che la trama di fondo è estremamente simile a quella di "This Book Is Full Of Spiders" di David Wong, che però avendolo letto prima mi era sembrato molto originale. Devo, a distanza di un paio d'anni, ricredermi, dato che Newman ha scritto questo romanzo almeno 10 anni prima.]

In questo modo si capisce anche che tutte le cose insensate che succedono non sono altro che le allucinazioni che avvengono nella mente del protagonista che si sta riprendendo in un ospedale dopo che gli Aracnoidi sono stati sconfitti. E quindi che, esattamente come le sinapsi mentali del protagonista, tutte le scelte fatte e le storie che ne conseguono si intersecano tra loro, a volte esplicitamente, altre in modo più subdolo.

Ed anche tutta una serie di segnali che in prima lettura passano inosservati (la fobia dei ragni del protagonista, il suo disgusto per la crema pasticcera della scuola, il fatto che in tutte le vite parallele abbia sempre e comunque due figli le cui iniziali sono J e J, ecc.) acquistano tutto un'altro significato.

Alla fine poi, viene detta la cosa più significativa (da parte di uno dei due dottori che stanno curando il protagonista): <se lei fosse nei suoi panni, quale penserebbe che fosse il vero Keith Marion? Quello che è diventato ricco, quello che è stato arrestato per omicidio, quello che è diventato impiegato di banca, quello che è impazzito, quello che è sposato e padre di due gemelli? Oppure quello che è sopravvissuto ad un'invasione di Aracnoidi? Quale tra queste storie è quella più verosimile?> Per cui alla fine ti viene il dubbio che anche questa storia di "framing" non sia altro che una possibile finzione (come in effetti è, dato che si tratta di un romanzo. Metanarrativa for the win!)

Infine, c'è da dire che l'ultimo paragrafo della storia (il paragrafo 300), che tra l'altro si può raggiungere solo con un percorso abbastanza astruso vincendo la lotteria, è francamente banale e poco soddisfacente - come dicevo, ho preferito la fine a cui sono arrivato alla prima "partita", quella in cui diventi Primo Ministro.

All'elettricista non far sapere quant'è buono il voltaggio con gli Ampere.

vetinari
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Re: Life's Lottery

Dallo spoiler direi che si tratta di un volume molto interessante, subito messo in lista da leggere.

Matteo
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Re: Life's Lottery

Se la cosa è come nello spoiler, tanto di cappello definitivo a Newman!!!! yikes

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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