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Online il Magazine di Aprile: Intervista a Bonaventura Di Bello

Re: Online il Magazine di Aprile: Intervista a Bonaventura Di Bello

Qualche anima (anche non di Lupo) gentile vorrebbe spiegarmi la differenza tra un gioco a 8 bit e un gioco a 16 bit?

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: Online il Magazine di Aprile: Intervista a Bonaventura Di Bello

Il bit in questa accezione non rappresenta altro che l'unità di misura della quantità di informazioni che un computer può processare e gestire.
Evito di entrare nel tecnico perché sarei noioso e poco chiaro: ma credo che anche se non sei un grande esperto di informatica dalla definizione di cui sopra ti puoi rendere conto che un computer a 8 bit può gestire una quantità di informazioni minore di uno a 16 bit. Questo fatto, insieme a molte altre caratteristiche, rendevano i computer 8 bit ( Commodore 64, Spectrum, Amstrad CPC 464, MSX e molti altri) decisamente meno potenti della successiva generazione di computer a 16 bit (Amiga e Atari ST i più diffusi nel 1989-90, poi anche i PC si inserirono nel mercato).
A livello generale quando si parla di gioco 8 bit si intende software dalle limitate espressioni tecniche (grafica, sonoro, scrolling, e anche la stessa possibilità di sviluppare il game in ampiezza e complessità) ma strutturato in modo tale da risultare, in molti casi, lo stesso estremamente avvincente e longevo.
Con i giochi 16 bit si entra già in una generazione di home computer (e di console) in cui il lato tecnico ed estetico diventa importante. Si intende perciò riferirsi a giochi in cui l'impatto grafico e sonoro, oltre che quello strutturale, passa in primo piano e raggiunge canoni di qualità, per l'epoca, assolutamente notevoli.

Prodo
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Re: Online il Magazine di Aprile: Intervista a Bonaventura Di Bello

esatto!
Lo dice la matematica stessa: con 16 bit vuol dire poter indirizzare memoria dalla locazione 0 alla 65535... ovvero: 64 Kbyte di memoria!  teach

mentre invece il povero vecchio C64, essendo un misero a 8 bit poteva gestire soltanto...  o cavolo, mi sono incartato!  rolleyes


------
no dai, scherzavo. Il numero di bit in genere fa riferimento alla dimensione dei dati che il processore puo' elaborare, mentre gli indirizzi sono sempre stati da 16 bit in su, altrimenti i computer avrebbero avuto 256 celle di RAM in tutto come negli anni 60!
La differenza tra 16 e 8 bit, come spiegava Prodo, non e' solo tecnica ma di mentalita' "generazionale".
Gli 8 bit sono stati indispensabili per rompre il ghiaccio e portare il computer nella case della gente comune, per farlo vennero adottati criteri di risparmio all'osso sacrificando molti aspetti dei computer "veri" (che all'epoca esistevano ma avevano prezzi improponibili)

Cito alcune curiosita' :
-lo Spectrum che e' fatto con RAM scartate dalla fabbrica perche' bacate nel banco superiore. (con l'accorgimento di usare solo il banco inferiore.)
-il C64 adotta il MOS6502, semplice processore da pochi dollari, nato pensando a banali applicazioni di telefonia (ma che si rivelera' soprendentemente versatile)
-la quasi totale assenza di progettualita' futura: gli 8 bit sono macchine senza un vero e proprio sistema operativo (hanno una sorta di "core" programmato in ROM, non upgradabile) ne' un vero "file system" nel senso che oggi intendiamo. Li accendi e ti ritrovi in BASIC a programmare (perche' si pensava che l'utente si sarebbe fatto i programmi da solo).
-L'architettura e soprattutto la RAM non e' praticamente pensata per essere espansa.

Sono macchine nate all'insegna del  "successo o morte, chissefrega del futuro!" Anche perche', agli inizi degli anni '80 baleno' il miraggio di un possibile nuovo mercato degli "home" e ci fu la corsa ad arrivare per primi.
Come noto, poi gli 8 bit ebbero un successo molto superiore alle aspettative. Tra le "vittime" proprio Bill Gates che convinto che il Commodore vedesse poco, concesse il suo BASIC a "forfait". Dopo 17 milioni di C64 venduti, in seguito con IBM accetto' contratti solo a percentuale!

Ovviamente a posteriori, vennero escogitati numerosi artifici per aggirare i limiti e prolungare la vita degli 8 bit. Si va da cartucce ROM esterne per integrare le carenze del sistema operativo (ehm, poi per lo piu' usate per sproteggere i giochi!) ad espansioni di RAM piu' o meno utili (perche' comunque erano artificiose e il BASIC e i giochi non le vedevano neanche)

Qualche anno dopo, con un mercato "home" ormai creato, i 16 bit poterono introdurre tutto quello che manco' agli 8 bit. Disco di serie, sistema operativo e RAM upgradabile, etc... Anche i processori, al di la dell'essere 16, bit sono pensati con molto piu' di respiro. In particolare la famiglia Motorola 68000 (Amiga, Atari ST, Mac) e' considerata tra le piu' eleganti degli anni '80-'90 potendo evolversi a 32 bit in modo armonico.

Seven_Legion
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Re: Online il Magazine di Aprile: Intervista a Bonaventura Di Bello

Ma... ma... il C64 non aveva 64k di memoria?

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: Online il Magazine di Aprile: Intervista a Bonaventura Di Bello

Sì, ma come hanno scritto Prodo e Seven, 8 bit si riferisce alla dimensione dei dati del bus, non alla memoria RAM.

Per gli ipernostalgici, tempo fa ho trovato un'altra chicca, così nascosta che ci ho messo un po' a ritrovarla. Non so se qualcuno ricorda una rivista a fascicoli uscita negli anni 80 e intitolata "Il mio computer". Era una enciclopedia a fascicoli in 8 volumi (che alla fine dovevi rilegarti da te con le copertine fornite) che parlava di tutti i computer a 8 bit. Di fatto parlava benissimo del C64 e malissimo di tutti gli altri bigsmile
Io la possiedo tutta, perfino rilegata, e gli ultimi volumi mostravano come programmare in Basic due avventure testuali. Alla fine veniva riportato l'intero codice, e mi ricordo ancora come avessi provato in tutte le salse a trascrivere quel codice sul mio C64 per giocare all'avventura, senza successo.
Comunque in internet si trova l'intera scansione degli 8 volumi, in sola lettura in questo sito: http://www.dizionariovideogiochi.it/dok … ciclopedia

(Se a qualcuno interessasse, io ho le versioni pdf, occupano una 60ina di mega l'una, ma metodi per passarle si trovano facilmente).

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abeas
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Re: Online il Magazine di Aprile: Intervista a Bonaventura Di Bello

Seven_Legion ha scritto:

Per il momento mi limito a dire che la foto di BdB e' notevole! ...e' scattata nel deserto?

Quasi... sono le dune di Fuerteventura, un'isola delle Canarie su cui ho trascorso una decina di mesi l'anno scorso. Il paesaggio è desertico e circondato da enormi vulcani (spenti per fortuna), ma dall'altra parte ci sono le onde dell'oceano per fortuna smile
Approfitto per fare gli auguri pasquali a tutti e prometto che cercherò di interagire il più possibile sul thread, compatibilmente con i miei impegni!

BDB

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Re: Online il Magazine di Aprile: Intervista a Bonaventura Di Bello

EGO ha scritto:

Poi è arrivata la PlayStation, è arrivato il pubblico adulto e sono arrivati i Game Studies, e la stampa specializzata si è imbolsita. Oggi se non scrivi squisito e non usi qualche parola ricercata, la tua recensione non vale un fico secco (anche se poi la tua esperienza è limitata e la tua opinione fa acqua da tutte le parti, cosa di cui può accorgersi solo uno che di giochi ne ha visti).

Appunto, che tristezza, direi. Senza contare che a permettersi di parlare di videogiochi sono anche molti sedicenti 'giornalisti' della stampa generalista, che in quanto ad 'esperienza limitata' in certe cose sono dei campioni.
In ogni caso, l'esigenza di far evolvere la critica videoludica assurgendola ai livelli di quella cinematografica credo sia inevitabilmente derivata proprio dalla tendenza ad avvicinare sempre di più i videogame al cinema, in tutti i sensi.
In ogni caso se uno se la vuole tirare, se la tira comunque, vuol dire che gli piace fare il 'bacchettone' e l'intellettuale. Ci sono modi e modi per scrivere di videogiochi e anche di cinema, menziono per quest'ultimo un esempio lampante: http://morellismovieguide.com/
Parliamone, io preferisco questo approccio, ora come allora. E non è questione di 'farlo da ragazzini', come avrete capito. smile

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Re: Online il Magazine di Aprile: Intervista a Bonaventura Di Bello

phantomfh ha scritto:

Personalmente spero che sul blog non ci saranno troppe dissertazioni teoriche, più passano gli anni e più divento insofferente alle discussioni fini a sè stesse

Hai tutta la mia comprensione, già all'epoca non amavo il dibattito 'fine a sé stesso', figurati invecchiando! smile
Da parte mia prometto che proporrò solo argomenti pratici e legati al progetto cui si accenna nell'intervista, ma piuttosto non so se è il caso di utilizzare un thread apposito visto che qui si tende, da quel che vedo, a parlare anche di retrocomputing e retrogaming, inevitabilmente smile

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Re: Online il Magazine di Aprile: Intervista a Bonaventura Di Bello

Seven_Legion ha scritto:

io preferisco vederla come "periodo d'oro" che puo' tornare sotto altre forme

Ben detto, infatti intendevo proprio quello, e del resto IperNarrativa fa parte di quel 'ritorno sotto altre forme'. Hai reso bene l'idea nel parallelo con l'IF, naturalmente.

bonaventuradibello
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Re: Online il Magazine di Aprile: Intervista a Bonaventura Di Bello

abeas ha scritto:

Come i nostalgici già sapranno, è possibile reperire in internet tutte le storiche recensioni di Zzap!, dal sito http://www.zzap.it/

Mi permetto di segnalare anche la lodevole iniziativa di retroedicola, e in particolare le sezioni Approdo OldMagsVG e DataMatrix, che contengono anche altre riviste dell'epoca: http://www.retroedicola.it/

Richiede la registrazione per accedere, ma ne vale la pena smile

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