Non direttamente ma l'argomento ha parecchi punti che sono interessanti.

-e' a racconti perche'  all'epoca nagli states andavano forte i pulp magazines, che raccoglievano appunto storie fantastiche. Da quella palestra di narrativa popolare uscirono un sacco di ottimi personaggi (Tarzan, Zorro, Conan, the Shadow...) e fior di autori.

-l'autore pare facesse una vita assai frustrante, forse per questo le sue storie sono cosi' ricche di elementi epici e fantasiosi. In bolletta e con problemi personali si tolse la vita. Di li a pochi anni il suo Conan divenne un successo strepitoso.

-i film con Schwarzenegger hanno scolpito nell'immaginario collettivo la figura di un Conan potente e "culturista" . Ma se guardate le illustrazioni d'epoca, il Conan originale era tutt'altro: un guerriero abbastanza normale e agile di fisico.

Li ho letti tutti. Fantastici (e comunque gli ultimi in linea cronologica sono sono lunghetti).
Bella la critica di tutto Conan, in cui Howard sembra dire che lo stato "giusto" e unico possibile della società sia quella che lui chiama "barbarie."
Ho amato anche la sua fissazione, un pò razzista, di suddividre l'umanità in tanti gruppi diversi tra loro (invece di classiche razze da fantasy) con qualche bella spalata di merda sul nero di turno (un pò come l'amico Lovecraft). In altri racconti Howard approfondisce questa tematica ambientando le storie nel suo secolo tra persone con antenati Pitti che si menano con quelli che dicono di discendere da "Ariani" puri.
Eppoi col tempo Conan evolve, da coglioncello e ladruncolo a pirata a re ecc.
Sta per uscire un altro film con Schwartzy. Speriamo meglio della ciofeca con Khal Drogo (a me non era dispiaciuto tantissimo in realtà, ma quello NON è Conan).

Conan è un personaggio che è diventato un archetipo (IL barbaro), un po' come James Bond che è LA spia o Arsène Lupin che è IL ladro. Ho letto un libro una volta ma non mi ricordo molto, forse dovrei ricominciare a leggerlo. Però, mi ricordo bene delle storie di Howard a fumetti e distribuite dalla Marvel negli anni 70-80: erano belle ed i disegni erano molto realistici, tutti in bianco e nero.

Sono stupito del lato "razzista" di Howard: Conan è stato in Asia (dopo essere stato schiavo e gladiatore) ed ha ricevuto una buona istruzione filosofica e marziale, poi non ha smesso di viaggiare attraverso tutto il continente e mi ricordo bene di fumetti in cui era nel deserto (a volte predone, a volte difensore di una città tipo mediorientale). Però, questo personaggio non è per niente stupido... vabbè non avrà l'intelligenza di Sherlock Holmes ma non è neanche il deficiente dai muscoli massici che vediamo nella serie TV degli anni 2000 con Ralf Moeller...

Secondo me, Conan fa parte di questi eroi con un forte potenziale ma che è stato capito malissimo da molti autori post-Howard: i vari sceneggiatori delle serie di fumetti Marvel, quelli del cartone animato, della serie TV e dei film più recenti (per me vale solo il primo).

Se ne ho la possibilità, troverò dei libri e li leggerò ascoltando la colonna sonora del primo film !

Io credo piuttosto che una visione (anche parziale) sessista e razzista del ciclo di Conan sia più il frutto di una lettura superficiale fatta a posteriori e che non fosse nelle reali intenzioni di Howard.
Gli odi razziali nell'era Hyboriana ci sono e sono feroci, ma sono trasversali e non "bianchi contro neri" o "occidente contro oriente". Così Conan, un nordico-occidentale, odia i selvaggi Pitti ma anche i nordici Vanir; contemporaneamente combatte fianco a fianco con uomini di colore di stampo africano in "La regina della costa nera" o con le popolazioni simil-mongoliche di Turan.
Conan è un personaggio molto moderno e culturalmente aperto e dimostra comunque rispetto per le donne. È sicuramente un uomo del suo tempo, in un mondo dove la donna ha un ruolo decisamente arretrato,  spende fortune in prostitute e la ragazza di turno ha l'unico compito di farsi salvare e XXXXX da lui; tuttavia nei suoi racconti non sono poche le donne che si svincolano da questo cliché, dimostrandosi forti ed indipendenti o in grado di ricoprire cariche di potere: la capitana-pirata Belit, la ladra Valeria e la regina Zenobia.

Uh, Red Sonja nel film la faceva Brigitte Nielsen, ve la ricordate? Al tempo davvero bellissima.
Non ho letto i racconti di Conan, anche se mi ero ripromessa di farlo un giorno, ma il film è stranamente tra i miei preferiti. Dico stranamente, perché DI SOLITO il personaggio del barbaro mi annoia a morte. Conan ha, però, qualcosa che oggi è svanita dal cliché del barbaro fantasy: intanto un'atmosfera piuttosto drammatica attorno (oggi la figura del barbaro è violenta, ma quasi comica); poi, la capacità di essere qualcos'altro rispetto al classico berserker da combattimento, punto. Se vi ricordate, Valeria nel film parla del loro gruppo come di un gruppo di "bravi ladri". Non mi stupisce, se ciò è preso dai racconti, che l'originale Conan non sia descritto come un bestione, ma come un guerriero abbastanza normale e agile. C'è anche da dire che un 60% del gradimento lo fa la colonna sonora.
Schwarz, secondo me, rese molto bene l'idea di un uomo cupo e tormentato, nonostante i muscoli e non sono d'accordo che abbia poi questi pochi neuroni: sa essere molto auto-ironico quando vuole, lasciamo stare le sue idee politiche, parlo di cinema.
Comunque, ora mi avete davvero incuriosito, dovrò leggerli prima o poi. Non sapevo neanche che alcuni personaggi femminili di mia conoscenza provenissero dai suoi racconti.