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Re: Come è fatto il dado?
Ma guarda, insisto, la questione "tipo di dado" inizialmente ERA attinente al Corto. Il discorso è andato OTizzandosi poi, ma non scherzo: a me, in un LG, non fornire dettagli sul tipo di sistema o di dadi da lanciare da fastidio, sembra un'incompletezza. Più formale che pratica, ma posso ave' le mie manie?
Tornando ai dadi nello specifico, a me personalmente viene in mente (parlando di gdr e LG) sempre la magica tripletta: D10/100, D6 e D20. L'ultimo, sono d'accordo, non esiste praticamente nei LG, ma ho accorpato le due cose. Non sono d'accordo con tutta questa distinzione degli LG dal gdr e non ci riuscirò mai, scusami Mornon: forse viaggiano in parallelo, come videogiochi di ruolo e giochi di ruolo da tavolo, live, ecc., ma la sostanza non cambia. Tant'è che ormai si sperimentano altri sistemi di dado e si gioca tranquillamente di ruolo con ambientazioni prese dai LG e viceversa: si scrivono LG ispirati a sistemi di gdr, dove il dado non è più il canonico 6 facce. Io, ad esempio, prediligo il D100 e un mio libro sarebbe quasi sicuramente basato su una tabella simile a quella del Destino (che è un D100 trasposto su carta). Il fatto che siano avventure in solitaria cosa cambia nella definizione di Role Playing? Ho giocato avventure in solo sperimentali anche di gdr, con amici pionieri, a suo tempo. Sempre hai caratteristiche e modi di combattere o indagare, sempre hai punteggi o modi di morire/fallire, sempre ci sono ambientazione, compagni e nemici, più o meno complessi. Anche un gdr può non essere complesso o esserlo, questo dipende dai gusti di chi crea l'ambientazione.
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Aloona
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Re: Come è fatto il dado?
Aloona ha scritto:Il fatto che siano avventure in solitaria cosa cambia nella definizione di Role Playing?
Cambia propria la definizione di gioco. Il Role Playing prevede l'interpretazione di un personaggio, il che non coincide sempre con "fare la scelta migliore". Un videogioco in solitaria (o un libro in solitaria...) non può essere paragonato ad un gioco di ruolo. E' ininfluente il fatto di avere caratteristiche, punteggi, obiettivi da sbloccare. La differenza sta nell'interpretazione del proprio ruolo.
P.es. Diablo viene definito "videogame gioco di ruolo". Mah. Io vedo il personaggio che gira coi suoi compagni ad abbattere mostri e raccogliere oro per pompare il proprio punteggio, il che succedeva anche con Golden Axe del tempo che fu.
Il pueblo confonde il gioco dove bisogna tenere nota dei punteggi e tirare i dadi per superare le prove (o lasciare che il PC lo faccia al posto del giocatore) con il gioco di ruolo. Ma pazienza: i media confondono i giochi di ruolo con Magic.
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gabrieleud
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Re: Come è fatto il dado?
Il dado è a 6 facce. Punto. Gli altri dadi sono varianti, e in caso di variante si specifica.
Qualche esempio.
"Marlboro rosse": e ti danno il pacchetto da 20.
Se le vuoi 100s o da 10 lo specifichi, perché il pacchetto normale è da 20.
"Via Tiburtina": è quella costruita da Tiburzio.
Se vuoi prendere la variante si chiama Tiburtina quater e lo devi specificare, perché Via Tiburtina Valeria è un'altra cosa.
"Il dado è tratto": a questa storica affermazione di Giulio Cesare si associa il dado a 6 facce, qui in Italia come in tutto il mondo, non si dice "Il dado a 6 facce è tratto".
Continuo?
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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Re: Come è fatto il dado?
Vocabolario Treccani ha scritto:dado s. m. [lat. datum «dato», con cui si indicò prima il getto del dado e il complesso dei punti fatti, poi il dado stesso]. –
1. Cubetto di osso, avorio, legno, ecc., con incisi sulle sei facce, progressivamente, i numeri da 1 a 6 (rappresentati, nei dadi moderni, da punti neri o colorati), in modo che le cifre delle facce opposte, sommate, diano sempre 7; è usato fin dall’antichità per varî giochi d’azzardo.
2. Qualunque oggetto di forma cubica
Per il resto posso concordare con Aloona sul fatto che in un gioco dove è ammessa l'esistenza di dadi non cubici, può essere utile specificare che ci si riferisce al dado a 6 facce. (Ma senza specifica, va da sè che trattasi di dado a 6 facce, e tutto questo dilemma non ce lo vedo).
Riguardo alla Tabella del destino: NON è un dado a 10 facce. Se noti, Dever non dice mai "tira un dado a 10 facce; se non ce l'hai puoi anche usare la tabella del destino in fondo al libro", ma parla sempre e solo di "estrarre un numero dalla tabella del destino".
Per confronto, nota come invece in tutti i libri che riportano la stampa dei dadi a bordo pagina invece si dica "tira due dadi, ma se non ce li hai puoi usare quelli stampati nelle pagine del libro".
Non voglio entrare nel dettaglio, ma le due entità TDD e D10 sono diverse. Se estrai cento numeri dalla TDD e tiri cento volte un dado a dieci facce, non otterrai la stessa distribuzione dei risultati.
(Ciò vale anche usando i dadi stampati a bordo pagina, naturalmente)
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Re: Come è fatto il dado?
Dado è quello per il brodo, tira un dado o tira due dadi non vogliono dire nulla a meno che tu non stia giocando a Monopoli, la corretta declinazione di dado è questa:
1d4
1d6
1d8
1d10
1d12
1d20
Il primo numero è il numero di volte che va lanciato, la lettera "d" è un semplice separatore, il numero successivo indica le faccie del dado. Le uniche operazioni possibili sono addizione e sottrazione (1d6+2 ; 2d20-4). I dadi percentuali sono stati aboliti con decreto, quindi non esistono e non voglio sentirne parlare.
"Leggi, e diventerai capace di creare i personaggi DELLA fantasy!" Terza di copertina di Tunnel & Troll Edizioni Mondadori
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Mimimmi
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Avalôtrahzar
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Re: Come è fatto il dado?
Mimimmi ha scritto: I dadi percentuali sono stati aboliti con decreto, quindi non esistono e non voglio sentirne parlare.
Chiedo l'espulsione di Mimimmi.
Dall'Unione Europea.
Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.
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Charles Petrie-Smith
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