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I Corti 2015 - Legami di sangue

Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Rygar ha scritto:


Questo mi pare un po' drastico, poi davvero è uno SLTA. Un minimo di regolamento lo lascio volentieri.

Però se ci pensi è un regolamento "fittizio" perché non ci sono regole vere e proprie:
- innanzitutto la funzione di oggetti e parole è la medesima; non ci sono oggetti che danno +2 a qualcosa: gli oggetti sono tutti tecnicamente solo dei codici.
- per seconda cosa, scrivere dei codici potrebbe avere senso se vuoi davvero tenere segreto "come ti sei procurato" quel codice (esempio: tucano); Se chiedi a un certo punto "hai il codice tucano?" oppure "hai già incontrato MAry-Ann?" cambia solo la "segretezza" di come tu possa accedere a quel rimando. Nel primo caso, quando rigiocherò la partita, saprò che se voglio ottenere l'accesso a quel rimando dovrò trovare il dannato codice tucano (e come si fa?), altrimenti, avrò già l'indizio che dovrò parlare con Mary Ann a tavola. Se il tuo scopo è tenere la cosa segreta (ha senso), allora mantieni i codici ed estendili anche agli oggetti. Se invece vuoi che quei codici NON siano una sorpresa (anche questo ha senso), usa semplicemente una modalità narrativa, che rende tutto più discorsivo.

Questo secondo me, ovviamente...

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Prodo ha scritto:


Rygar credo che tu abbia scritto il post più lungo della storia di LGL. Devo farti i miei complimenti, perché non è da tutti impiegare due ore della propria vita allo scopo di rispondere a tutti i commenti ricevuti.

Di niente!
Feci una cosa simile già due anni fa. In generale non amo molto lasciare i discorsi a metà e poi, parliamoci francamente, due ore non sono nulla rispetto al tempo che ho speso sul racconto.

Mornon ha scritto:

Rygar ha scritto:


Questo mi pare un po' drastico, poi davvero è uno SLTA. Un minimo di regolamento lo lascio volentieri.

Però se ci pensi è un regolamento "fittizio" perché non ci sono regole vere e proprie:
- innanzitutto la funzione di oggetti e parole è la medesima; non ci sono oggetti che danno +2 a qualcosa: gli oggetti sono tutti tecnicamente solo dei codici.
- per seconda cosa, scrivere dei codici potrebbe avere senso se vuoi davvero tenere segreto "come ti sei procurato" quel codice (esempio: tucano); Se chiedi a un certo punto "hai il codice tucano?" oppure "hai già incontrato MAry-Ann?" cambia solo la "segretezza" di come tu possa accedere a quel rimando. Nel primo caso, quando rigiocherò la partita, saprò che se voglio ottenere l'accesso a quel rimando dovrò trovare il dannato codice tucano (e come si fa?), altrimenti, avrò già l'indizio che dovrò parlare con Mary Ann a tavola. Se il tuo scopo è tenere la cosa segreta (ha senso), allora mantieni i codici ed estendili anche agli oggetti. Se invece vuoi che quei codici NON siano una sorpresa (anche questo ha senso), usa semplicemente una modalità narrativa, che rende tutto più discorsivo.

Questo secondo me, ovviamente...

È verissimo, tanto più che non c'è un limite agli oggetti che si possono trasportare. Credo che opterò per la soluzione "solo parole d'ordine".

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Rygar ha scritto:

Questa volta i miei genitori (rispettivamente classe '49 e '52) smentiscono il tuo dubbio. A Firenze, anche prima del '68, gli studenti meridionali non erano rarissimi. Ovviamente sia mio padre che mia madre hanno fatto l'università (Matematica e Giurisprudenza), quindi parlano a ragion veduta.

Quale dei due è del '49 e quale del '52?

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Rygar ha scritto:

Sabretooth ha scritto:

ha scritto:
PS3.. ma se sulla corriera sale il vecchio rincitrullito, chi o cosa pestiamo a piedi scalzi in cucina??? O_o

Stefano non sale sulla SITA. Non è presente al massacro perché, dopo cena, torna a Vaglia. Se ti riferisci al 28, pestiamo qualsiasi schifezza appiccicosa che si possa trovare in cucina.

beh la porta si apriva e con lui scambiavamo sguardi.. ho presunto che fosse salito.. colpa mia..

resta che in diverse letture:
-sono entrato in cucina al buio (NIUBBO TIME!) tongue
-mi veniva detto che era andato in cucina a cenare
-non si vedeva più dopo la cena e l'apecar è ancora lì (presumevo fosse il suo mezzo)
-c'è sempre il dettaglio dello strano sapore dello spezzatino/arrosto

avevo semplicemente fatto 2+2=5 tongue
il vecchietto è stato "preparato" per primo appena accompagnati gli altri alle camere e ovviamente non c'era stato tempo per pulire..

ovviamente in quest'ottica mi immaginavo che la gita organizzata fosse troppo numerosa per rischiare di farli sparire, mentre gli altri.....

anche se non avevi intenzione il cannibalismo ci sta davvero bene wink

Sabretooth
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Rygar ha scritto:

Dario III ha scritto:
infine, scusate, il tedesco di Armand, non esente da refusi (schon per schön) e soprattutto continuamente incerto tra maiuscolo e minuscolo (avrei accettato se fosse stato tutto minuscolo, ma così no)... Può sembrare una stupidaggine ma, dal momento che non ce lo prescrive il dottore di usare il tedesco in un Corto, se si decide di farlo un po' più di cura ci sta.
E qui mi scuso nuovamente, come uomo di origini austriache e come studente di questa bellissima lingua: ho voluto strafare e ho toppato.
Ma come mai parli di maiuscolo e minuscolo? In maiuscolo dovrebbero esserci i sostantivi che possono essere preceduti da articolo. Forse fai riferimento al corsivo, che ho usato per quando Armand parla la propria lingua.

Innanzitutto congratulazioni per il tuo secondo posto/quasi primo, visto che sei rimasto indietro di un decimale o poco più!
Scusa, davvero non voglio fare le pulci al tuo ottimo lavoro, però mi pare doveroso risponderti: da come ho studiato io ai miei tempi, i sostantivi tedeschi vanno sempre maiuscoli, tranne quando inseriti in certi rari contesti idiomatici (per esempio quando hanno valore preposizionale): quindi, nel tuo Corto, Frau e Sauerkraut sarebbero stati da scrivere in maiuscolo. Ovviamente posso sbagliare, ma questa è la faccenda come la conosco io e come l'ho sempre trovata leggendo libri tedeschi (ne ho anche tradotto qualcuno, ai miei tempi!). Poi, ammetto che potrei essermi perso qua e là qualche Riforma... Non ho seguito molto la cosa! wink
Comunque l'unico difetto concreto e rilevante del tuo corto secondo me è la giocabilità non vastissima; il resto sono solo sciocchezzuole! Quindi ancora complimenti, per il Corto ma pure per lo studio del tedesco: ottima idea! Anche se il mio è un poco arrugginito, resta una lingua capace di darmi immense soddisfazioni.

Dario III
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Rygar ha scritto:

Il 40, che è un checkpoint, ha proprio lo scambio in cui Mary-Ann e Armand si chiamano per nome. È una scena un po' forzata,ma la ho dovuta inserire proprio per giustificare il fatto che Piera conosca i nomi dei due sfortunati viaggiatori.

Ora capisco: avevo anche ricontrollato prima di scriverlo e per farlo avevo ricercato nel racconto il punto in cui i due si fossero presentati formalmente a Piera. Effettivamente converrai che è una soluzione un po' forzata, anche perché per come è descritta la scena secondo me è molto più facile figurarsi il dialogo del #40 sussurrato tra i due innamorati, senza immaginare che la protagonista possa distintamente cogliere (e memorizzare) i nomi dei due comprimari. wink

Heimdall di Bifrost
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Ah, il dettaglio della fotocopia aveva anche a me dato qualche dubbio su un possibile anacronismo. Ma non ho voluto sottolinearlo, non avendo controllato.

Un commento in ritardo, che m'ero dimenticato di inserire nel post-voto: non mi è piaciuta tanto l'idea di poter fregare l'Opinel ad Armand... così, vedi un coltello che spunta dallo zaino di uno sconosciuto e te ne appropri? Si tratta di un foreshadowing forse eccessivo, che ti fa già capire che aria tirerà nei prossimi paragrafi. A livello ludico, però, è probabilmente necessario.

EGO
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Rygar ha scritto:

Questa volta i miei genitori (rispettivamente classe '49 e '52) smentiscono il tuo dubbio. A Firenze, anche prima del '68, gli studenti meridionali non erano rarissimi. Ovviamente sia mio padre che mia madre hanno fatto l'università (Matematica e Giurisprudenza), quindi parlano a ragion veduta.

Quale dei due è del '49 e quale del '52?

Mio padre è del '49, mia madre del '52. Ma ha importanza?

Sabretooth ha scritto:

Rygar ha scritto:

Sabretooth ha scritto:

ha scritto:
PS3.. ma se sulla corriera sale il vecchio rincitrullito, chi o cosa pestiamo a piedi scalzi in cucina??? O_o

Stefano non sale sulla SITA. Non è presente al massacro perché, dopo cena, torna a Vaglia. Se ti riferisci al 28, pestiamo qualsiasi schifezza appiccicosa che si possa trovare in cucina.

beh la porta si apriva e con lui scambiavamo sguardi.. ho presunto che fosse salito.. colpa mia..

resta che in diverse letture:
-sono entrato in cucina al buio (NIUBBO TIME!) tongue
-mi veniva detto che era andato in cucina a cenare
-non si vedeva più dopo la cena e l'apecar è ancora lì (presumevo fosse il suo mezzo)
-c'è sempre il dettaglio dello strano sapore dello spezzatino/arrosto

avevo semplicemente fatto 2+2=5 tongue
il vecchietto è stato "preparato" per primo appena accompagnati gli altri alle camere e ovviamente non c'era stato tempo per pulire..

ovviamente in quest'ottica mi immaginavo che la gita organizzata fosse troppo numerosa per rischiare di farli sparire, mentre gli altri.....

anche se non avevi intenzione il cannibalismo ci sta davvero bene wink

Sì, in effetti la scena al 4 non è chiarissima. Nelle mie intenzioni il vecchio è sotto la pensilina e guarda Piera partire.
L'Apecar è il mezzo di Giovannini, che usa per rifornire il rifugio; infatti al 32 Palmiro fruga nel cassone cercando un oggetto per aiutare il fratello. Avrei dovuto specificare che il vecchio Stefano sale a piedi: sono quasi due ore di cammino, ma tanto non ha una mazza da fare.
Però il fatto che anche lui sia una vittima non regge: lui conosce Palmiro da almeno venticinque anni e probabilmente, se non è suo complice, è pur sempre uno "sa ma non parla".

Dario III ha scritto:

Rygar ha scritto:

Dario III ha scritto:
infine, scusate, il tedesco di Armand, non esente da refusi (schon per schön) e soprattutto continuamente incerto tra maiuscolo e minuscolo (avrei accettato se fosse stato tutto minuscolo, ma così no)... Può sembrare una stupidaggine ma, dal momento che non ce lo prescrive il dottore di usare il tedesco in un Corto, se si decide di farlo un po' più di cura ci sta.
E qui mi scuso nuovamente, come uomo di origini austriache e come studente di questa bellissima lingua: ho voluto strafare e ho toppato.
Ma come mai parli di maiuscolo e minuscolo? In maiuscolo dovrebbero esserci i sostantivi che possono essere preceduti da articolo. Forse fai riferimento al corsivo, che ho usato per quando Armand parla la propria lingua.

Scusa, davvero non voglio fare le pulci al tuo ottimo lavoro, però mi pare doveroso risponderti: da come ho studiato io ai miei tempi, i sostantivi tedeschi vanno sempre maiuscoli, tranne quando inseriti in certi rari contesti idiomatici (per esempio quando hanno valore preposizionale): quindi, nel tuo Corto, Frau e Sauerkraut sarebbero stati da scrivere in maiuscolo. Ovviamente posso sbagliare, ma questa è la faccenda come la conosco io e come l'ho sempre trovata leggendo libri tedeschi (ne ho anche tradotto qualcuno, ai miei tempi!). Poi, ammetto che potrei essermi perso qua e là qualche Riforma... Non ho seguito molto la cosa! wink

Allora stiamo dicendo la stessa cosa: tutti i sostantivi hanno la maiuscola, quindi ho toppato. L'ultima riforma che ti puoi essere perso è quella sulla Eszett, che risale ad alcuni anni fa. I Tedeschi fanno le cose sul serio!

Heimdall di Bifrost ha scritto:

Rygar ha scritto:

Il 40, che è un checkpoint, ha proprio lo scambio in cui Mary-Ann e Armand si chiamano per nome. È una scena un po' forzata,ma la ho dovuta inserire proprio per giustificare il fatto che Piera conosca i nomi dei due sfortunati viaggiatori.

Ora capisco: avevo anche ricontrollato prima di scriverlo e per farlo avevo ricercato nel racconto il punto in cui i due si fossero presentati formalmente a Piera. Effettivamente converrai che è una soluzione un po' forzata, anche perché per come è descritta la scena secondo me è molto più facile figurarsi il dialogo del #40 sussurrato tra i due innamorati, senza immaginare che la protagonista possa distintamente cogliere (e memorizzare) i nomi dei due comprimari. wink

Sì, ribadisco che è una scena "debole". Purtroppo, per evitarla, avrei dovuto fare in modo che i due si presentassero direttamente appena Piera entra nel rifugio, ma ci sarebbe voluto un lavoro troppo impegnativo.

EGO ha scritto:


Un commento in ritardo, che m'ero dimenticato di inserire nel post-voto: non mi è piaciuta tanto l'idea di poter fregare l'Opinel ad Armand... così, vedi un coltello che spunta dallo zaino di uno sconosciuto e te ne appropri? Si tratta di un foreshadowing forse eccessivo, che ti fa già capire che aria tirerà nei prossimi paragrafi. A livello ludico, però, è probabilmente necessario.

Sì, altrimenti avri dovuto riscrivere altre parti. L'alternativa sarebbe stata fregare uno dei coltelli da tavola, ma dubito possano essere usati per squarciare le gomme di un fuoristrada.
Avrei anche potuto far apparire il coltello in u no dei sogni di Piera, ma se poi lei non avesse parlato con Armand e non fosse entrata in cucina? I sogni devono avverarsi.

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Rygar
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Ma adesso parliamo di Piera, che è meglio!
Come molti hanno immaginato Piera esiste; lavoriamo nello stesso centro commerciale (sia pure con datori di lavoro diversi) e ci conosciamo da vari anni. È una donna stupenda, coraggiosa e intelligente: sono fiero che abbia accettato di comparire in questo racconto e che mi abbia chiesto di sposarla. Ma procediamo con ordine.

Quando lessi il bando, dopo aver scartato il soggetto "motel sull'autostrada circondato dagli zombi", decisi di scrivere qualcosa sulla scia dei maestri horror/thriller degli anni '70 e scelsi un'ambientazione "nostrana". Abitando io a Firenze, Pratolino, Monte Senario, Vaglia e Bivigliano sono posti ben raggiungibili.
Essendomi interessato negli ultimi tempi al femminismo, mi ero reso conto che nessuno dei miei lavori precedenti avrebbe passato il Bechdel Test. Di per sé la cosa non era grave, ma volevo provare a cambiare un po' stile, quindi decisi per una protagonista femminile, senza però scadere nello stereotipo dell'amazzone tipo Red Sonja. Intendiamoci, non ho nulla contro Brigitte Nielsen, però volevo un personaggio più "umano". Ci pensai e mi venne in mente Piera, quindi andai a chiederle il permesso di inserirla e lei accettò volentieri. A onor del vero, non le dissi esattamente cosa avrei scritto, limitandomi ad alcuni accenni: "anni '70", "maestri del Cinema Italiano", "protagonista femminile", "locanda nella nebbia". Questo, in seguito, avrebbe creato dei malintesi.
Decidemmo insieme che la protagonista avrebbe studiato Architettura (cosa che Piera avrebbe voluto fare anche nella vita reale) e poi le scegliemmo una compagna di stanza. Sì, perché anche Monia è ispirata a una persona in carne e ossa (anche se le ossa si vedono poco); lavora insieme a Piera e, dopo aver letto le prime pagine del racconto, si è fatta una bella risata e mi ha dato il permesso di proseguire. Ci tengo a precisare che la vera Monia è una signora sposata, madre di due bellissimi bambini. Mi spiace per voi.
Volendo essere pignoli, anche gli altri personaggi del racconto sono ispirati a persone reali. Armand è una mia caricatura, perché ho il vizio di non accorgermi di ciò che mi circonda e di rompere le scatole quando non mangio come dico io; Mary-Ann è una tipa che conobbi anni fa, fondamentalmente ben intenzionata ma con un modo di fare un po' "sopra le righe" (anche se la sua controparte letteraria risulta più gradevole); Palmiro e Stefano sono due persone con per cui lavoro, quindi è meglio che non leggano mai il mio racconto.
Ci furono alcuni malintesi quando Piera lesse la prima stesura e si trovò con una mannaia conficcata nel cranio. Le assicurai che c'erano altri modi per finire il racconto, ma lei rimase incupita. Quando nelle successive due letture, morì nuovamente (senza nemmeno essere uscita dal rifugio), le feci notare che la colpa era sua, in quanto giocatrice mediocre; lei allora si impuntò e arrivò al finale. Brava moglie! C'è da dire che anche Monia ha avuto una copia del testo ma, a oggi, non mi risulta lo abbia letto (forse perché mancano le figure).

In conclusione, sono felice di avere partecipato a questa edizione: bravi i concorrenti e bravissimi i giudici. Il mio unico appunto, ma ne parlerò nella discussione apposita, è stato nel lassismo da parte di entrambe le categorie nello stabilire l'attinenza al tema.
Sono specialmente fiero di aver conquistato il primo posto per la narrativa e vi comunico che ho già un racconto horror "tradizionale" (nel senso di "non interattivo") in lavorazione. Prima o poi qualcuno di voi potrebbe essere chiamato a darci un'occhiata, quindi aspettatevi altre stragi!

Ringrazio per l'ennesima volta tutta l'utenza di Librogame's Land e dedico il mio secondo posto a Piera!

Arrivederci!

Adriano

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Rygar
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

E bravo Rygar  applauso

Ora però vedi di finire in fretta Desperados, per cortesia...

phantom
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