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I Corti 2015 - Legami di sangue

Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Sì, anche io ho delle riserve sull'epilogo.

Piera è un nome bruttissimo, e proprio per questo è perfetto.

In ogni caso, anche se più ci penso più trovo difetti, alcuni dei quali neanche piccoli, questo corto per me resta indubbiamente il migliore*. Anche perché è l'unico ad avermi dato quello che mi aspettavo dal tema.


*con l'ovvia esclusione del CAPOLAVORO fuori concorso

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Aloona ha scritto:

.. ma lo spezzatino?

Carne umana? Può essere, credo che l'abbiamo pensato in molti.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Sì, era scontato, infatti mi sono corretta: mi chiedevo se ci fosse un nesso tra i poveri ragazzi sorridenti E lo spezzatino.
In questo caso, si potrebbe prevedere già un degno seguito al Corto, in cui noi stessi diveniamo serial killer in preda alla dipendenza da carne umana, che ci avrà ormai irrimediabilmente avvinti. bigsmile

Sul fatto del nome, non sono d'accordo: le protagoniste degli horror hanno sempre nomi fighissimi o molto evocativi: roba come Eather, Rachel, Kimberly... modestamente, negli horror è anche molto quotato Laura (crepano quasi sempre). Certo che siamo in Italia qui, ma di nomi migliori ce ne abbiamo... ora, non vorrei star facendo una gaffe, che magari Piera è il nome della ragazza dell'autore o della sorella e via dicendo, quindi chiedo scusa a prescindere. Sono gusti del tutto personali, se può consolare ho odiato anche Lodovica. Oh... e poi non sono IO che la faccio crepare ad accettate, in fondo.  hmm

EDIT: ho letto ora i commenti altrui (da qualche tempo mi propongo di farlo in seguito al mio giudizio) ed in effetti la parte della Vespa contiene incongruenze "storiche", che non avevo considerato molto, cadendo nella stessa ingenuità dell'autore. Ciò non abbassa il mio voto, perché lo stile mi piace troppo e perché erano già incluse varie perplessità, ma l'autore dovrebbe tenere in considerazione speciale questa critica: è molto comune volersi cimentare in racconti d'altre epoche e cadere in queste falle. Occhio a documentarsi accuratamente prima di scrivere qualsiasi cosa. Il problema del comportamento dei killer con la polizia... beh, sì, la critica ci sta, ma ho visto di peggio nei B-Movies di genere, anche in quelli che alla fine funzionano meglio nel complesso. E il Corto, nel complesso, funziona bene.

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Aloona
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Ed eccoci arrivati alla fine dell'edizione 2015! Fa un caldo boia qui a Firenze e mi ritrovo a scrivere all'alba, appena smontato dal turno di notte, sperando in un po' di fresco.
Sono un illuso.


Allora, inizio col dire che mi piace molto l'ambientazione "nostrana" e, pur non avendoli vissuti, gli anni '70 mi hanno sempre affascinato. Ripensandoci, proprio il non averli vissuti può essere la causa del mio interesse.
L'atmosfera del corto mi ricorda gli immortali capolavori del cinema horror italiano: Mario Bava, Lucio Fulci e anche il primissimo Dario Argento (quando ancora aveva sceneggiature decenti). Proseguendo, si nota anche un'influenza d'oltreoceano e mi vengono subito in mente "Non aprite quella porta" ("The Texas Chainsaw Massacre") e "Venerdì 13" ("Friday the 13th"). La cosa non è poi così strana, perché molti registi 'mmerigani ammettono apertamente di avere preso ispirazione da colleghi italiani.

I riferimenti agli anni '70 abbondano fin dall'Introduzione: Elvis, Twiggy, le minigonne, i flipper... Se al posto di Piera avessimo avuto Piero, lo avremmo visto che si aggiustava le basette allo specchio, prima di indossare i calzoni a zampa di elefante. Sempre parlando dell'Introduzione, ho dei dubbi su Monia e sulla sua utilità. Credo sia utile per delineare il carattere di Piera, fornendo un contrasto tra due modi opposti di affrontare gli studi universitari, però è anche un "fanservice" continuo; non che io abbia niente contro le tette grosse i seni prosperosi, però questo c'entra poco col resto della storia.

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 Per fortuna Monia ricompare nell'Epilogo e fornisce un gradevole comic relief, dopo essere rimasti per una ventina di minuti col fiato sospeso e i denti serrati. Lo trovo un bene, perché mostra al lettore come tutte le vicissitudini di Piera siano indifferenti per il mondo che la circonda.
Piera è un bel personaggio, perché è autentica nella sua fragilità e non subisce improbabili trasformazioni in Mary Sue a metà del racconto. Se avesse steso i due energumeni a colpi di Kung Fu, mi sarei sentito preso in giro dallo sviluppo della storia. Invece la nostra studentessa scappa e usa l'astuzia (oltre alla fortuna) per salvarsi la pelle.
Il suo "dono" dei sogni premonitori, però, mi pare un po' forzato per far scorrere la trama, ma è pur vero che non viene detto con quale frequenza questi si verifichino: magari sono solo episodi occasionali e non le impediscono di avere una vita normale.

Il regolamento è ottimo: niente dadi e niente punteggi. Io sono sempre stato favorevole alla semplicità nei librigioco, a maggior ragione quando si tratta di gestire quaranta o cinquanta paragrafi. Quello che mi preme è che venga raccontata una storia, il resto è meno importante.
La varietà di azione c'è e consente di giocare due o tre volte tutto il corto, aiutati anche da fatto che non esiste un true path: comunque vada, viene sempre data al lettore un'occasione per salvarsi, a prescindere da quello che può avere deciso in precedenza. È notevole anche la presenza di un"doppio finale".
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 Però non mi convince il fatto che raggiungere il finale "agrodolce" (paragrafo 50) sia molto più difficile che raggiungere quello "canonico". In compenso apprezzo molto il modo in cui è stato progettato il paragrafo 43 e sono sicuro che il rimando al suddetto 50 ha ingannato e ingannerà più di un giocatore.
Per una volta (finalmente) sia la locanda che la nebbia hanno un ruolo centrale nella storia. È una soddisfazione vedere che, in questo caso, il bando è stato rispettato alla lettera.

Insomma, questo corto mi piace molto e, pur non ritenendolo il migliore, lo vorrei vedere sul podio.

Voto: 8
Giocabilità: 8
Divertimento: 8
Narrazione: 8


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 P.S. Gente, ma qui tutti si lamentano perché "Piera" è un nome brutto... E allora che dire di "Palmiro"!?

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Io sono molto curioso di sapere chi e' l'autore, visto che il racconto e' ambientato dalle mie parti . Abito a circa 20 km da Monte Senario, una di queste sere voglio proprio andare a cena ad una locanda da quelle parti...

Votiamo In Enciclopedia!
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sancio
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Se vai, almeno te fatti furbo e portati appresso un mitra.

Io non capisco una cosa: sono già due volte che leggo come i sogni premonitori di Piera sembrino una "forzatura"... ma perché?? Questo Corto parla di una ragazza che ha sogni premonitori e PER QUESTO finisce in mezzo a sto guaio. Centinaia di film dell'orrore iniziano con persone che hanno problemi per via di poteri sovrannaturali o perché sono predilette da qualche spirito o discendono da qualcosa di brutto. Allora vogliamo dire che, ne prendo uno a caso, Final Destination è "forzato" perché si basa sulla visione premonitrice di uno dei protagonisti o che, un altro a caso, Carrie è "forzato" perché succede tutto a causa dei poteri paranormali di lei?
Io posso capire solo la contestazione: "se avevo le stesse visioni, col cavolo che andavo" (ma allora centinaia di film horror, allo stesso modo, sarebbero finiti alla prima scena), ma questa no. Questo non è un thriller, è un HORROR, non ha alcun motivo per dover rimanere realistico, purché rimanga coerente a sé stesso.
Ho osservato anch'io come ci sia una certa incoerenza tra i sogni premonitori e l'apparizione del fantasma, ma poi ho pensato: Ovvìa, il fantasma è indipendente da Piera, in fondo, quindi perché non può manifestarsi? E poi ha fatto di peggio perfino Stephen King, quando su quella grande boiata di "Mucchio d'ossa" fa sbucare lo spirito della ragazza sotto forma di fantasma vegetale non specificato e fino a quel momento avevamo visto solo sogni e avvenimenti "incidentali".

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Aloona
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Stranamente Aloona ha ragione.

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Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Anche questi sono fenomeni paranormali. =_=

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Aloona
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Ho letto solo ora il par. 50.

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 A parte il fatto che non si capisce che tipo di finale configuri: sei nelle mani della polizia, non del pazzo, anche se all'inizio non crederanno alla tua storia difficilmente il Forestale riuscirà a far sparire tutto prima che delle indagini confermino le tue parole; quindi, anche se si sente impunibile in quanto appartenente a un corpo dello Stato, ha ben poco senso il secondo fratello Giovannini si comporti in quel modo.
Però, a parte questo, ci sono due inesattezze storiche: tu che dici agli agenti "so di essere senza casco", quando all'epoca il casco NON era obbligatorio e quasi nessuno lo usava per andare in vespa. E poi l'atteggiamento dei poliziotti quando scoprono la marijuana: siamo infatti prima della legge Cossiga del 1975, e non credo - anche se non sono sicurissimo - che il possesso di cannabinoidi costituisse reato all'epoca.

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 Vero, ricordo bene quando è stato introdotto l'obbligo del casco! Sul possesso di droghe non saprei...
Io ho un po' l'impressione che l'elemento «Sixties» ci sia stato un poco appiccicato. Dal mio punto di vista aggiunge poco al Corto, a parte qualche imprecisione; e in compenso alimenta in me dubbi che mi arrovellano in modo fastidioso. Per esempio: ripeto, non so niente di quegli anni, ma anche il riferimento a Twiggy mi è sembrato un poco prematuro nel '66; su Wikipedia mi dicono che ci sta (non saprei che altra fonte consultare a riguardo...), ma che siamo proprio ai limiti. E in generale la vita delle due ragazze, il clima universitario, i personaggi incontrati in locanda paiono anche a me più post '68. Ma forse sono io che non ne so abbastanza...
In ogni caso l'autore non me ne voglia, eh! Mi è piaciuto il suo lavoro e il voto complessivo sarà senz'altro positivo. Fin dall'inizio ho atteso un Corto che fosse al contempo «tradizionale» e perfetto (non mi spiace la sperimentazione, ma in fin dei conti sono un poco conservatore!), e forse questo è quello che ci si avvicina di più.

Per il resto anch'io ho trovato la ragazza un po' troppo coraggiosa (o avventata), ma questo è un po' tipico del genere...

Dario III
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Re: I Corti 2015 - Legami di sangue

No, calma: il corto NON si svolge negli anni '60, ma nel 1970. Il '66 è l'anno in cui Piera si è iscritta all'università, e ormai ha finito il IV anno. Twiggy era già famosa.

Dario III ha scritto:

E in generale la vita delle due ragazze, il clima universitario, i personaggi incontrati in locanda paiono anche a me più post '68. Ma forse sono io che non ne so abbastanza...

E appunto siamo già nel dopo '68, solo che quel clima sembra più quello del '77 (a parte la mancanza dei riferimenti politici, che però si fanno pesantemente sentire anche per il 1970).

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Charles Petrie-Smith
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