Scacchi e il super-programmone Frizt !
Allora scacchisti del forum, chi voi gioca con Fritz? Io ho Fritz 8 vorrei usarlo non tanto per giocare e divertirmi ma per imparare a giocare meglio, soprattutto per le aperture dove sono un po' debole.
Il punto è che il programma è molto complesso, ha molte opzioni, insomma dovrei fare un corso per usare Fritz, oppure faccio prima a fare direttamente un corso di scacchi?
Qualcuno di voi lo padroneggia?
A me interessano le mosse migliori sulle aperture di pedone di re e pedone di donna.
Ultima modifica di: Mimimmi Ago-31-15 19:08:07
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Re: Scacchi e il super-programmone Frizt !
Eccomi!
Io ho Scacchi Premium - Fritz 8, dovrebbe essere lo stesso.
Per aprire il database delle aperture io vado su: File / Apri / Database, e il secondo foglio è "Aperture". Ti elenca le aperture per codici ECO e ti dà l'albero delle varianti.
Se stiamo parlando dello stesso programma, è molto buono e ricco di opzioni, però ti sconsiglio di utilizzarlo per le aperture: i computer non ci capiscono un cavolo di aperture, basta pensare alla valutazione che Fritz dà del Gambetto Benko, in cui il nero viene continuamente giudicato tra -0,6 e -1,2, quando in realtà nella pratica i giocatori sanno che quel valore negativo non conta nulla. Stessa cosa vale per alcuni sistemi come il KIA, che sfocia in varie aperture derivanti da 1.e4 (Siciliana, Francese, ecc.), in cui il carattere chiuso della posizione dà subito al bianco un -0,1 / -0,3, ma in realtà anche in questo caso non è così.
Personalmente ci gioco solamente e non ci studio mai, anche perchè il mio istruttore me l'ha sconsigliato.
Come hanno suggerito a me, dipende tutto dal livello a cui vuoi arrivare.
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Re: Scacchi e il super-programmone Frizt !
Frizt è una bomba per giocare e anche la forte ironia dei programmatori fa la sua parte.
Ad ogni modo volevo sapere se esiste un modo per usarlo come maestro durante le partite oltre che con le opzioni "l'allenatore ti guarda" e "proponi". Sarebbe bello per esempio se per le aperture ti mostrasse sulla scacchiera le mosse migliori di riposta.
Comunque è molto frustrante giocare con Frizt perché ti fa sempre il culo a capanna!
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Re: Scacchi e il super-programmone Frizt !
Credo sia da sempre il migliore programma di scacchi al mondo, nel senso che il motore di gioco è il motore più forte del mondo. Infatti a me mi prende sempre a ceffoni in faccia!
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Re: Scacchi e il super-programmone Frizt !
Sotto Aiuto c'è la funzione "Spiega tutte le mosse": qui ti da le conseguenze di ogni mossa che potresti fare, potrebbe esserti utile.
Poi, a destra, invece che Notazione vai sulla pagina "Libro": ti elenca tutte le mosse giocate da altri scacchisti in quella posizione, con le percentuali, gli esiti e le volte in cui è stata giocata.
Sono due funzioni che potrebbero servirti.
Personalmente ho trovato Fritz fortissimo. Fin troppo forte! Per batterlo praticamente gli devi assegnare pesanti handicap.
Ho smesso da tempo di giocare con i software perchè non solo è frustrante, ma poi a livello "didattico" non è molto utile giocare col motore. Infatti, anche il Fritz più potente, quando ti suggerisce di giocare la g2-g4 di turno, non ti spiega perchè è bene farlo: non ti dice, cioè, che va fatto per guadagnare spazio sul lato visto che il centro è bloccato, giusto per dirne una...
E' potentissimo, si, ma gli manca la spiegazione (è pure ovvio, lui calcola e basta).
Oggi lo uso solo per la tattica, e lì devo ammettere che analizzare una partita per vedere se c'erano colpi tattici è sempre utile.
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Re: Scacchi e il super-programmone Frizt !
È chiaro che "le mosse migliori" in termini assoluti non esistono, altrimenti tutti le userebbero: esistono solo quelle più efficaci sulla base del tipo di giocatore che sei e in ragione dell'avversario che incontri. Il consiglio è quello di non innamorarsi della teoria; conoscerla, certo, ma senza mai pensare di avere già vinto perché siamo entrati in una variante conosciuta: la teoria ci accompagna per quindici-venti mosse, se va bene, e poi ci abbandona in un mediogioco in cui dobbiamo saper tradurre in vantaggi concreti quelle che sono solo delle "posizioni migliori".
Nella mia (poco) luminosa carriera di scacchista mi è capitato di incontrare avversari tronfi del fatto che conoscevano l'ultima variante proposta dall'"Informatore scacchistico" ma che non erano in grado di rispondere efficacemente alle minime deviazioni dalla teoria, perché questo deve essere chiaro: la teoria funziona se si è in grado di confutare le mosse eterodosse; le mosse teoricamente "deboli" sono tali solo se troviamo la contromossa giusta, e non è detto che ci si riesca. Soprattutto, se non siamo grandi maestri, il rischio è quello che l'avversario ci proponga un'uscita dal seminato teoricamente meno forte ma più audace e, in pratica, in grado di spiazzarci.
Per rispondere al tuo quesito, l'utilizzo migliore di Fritz e dei vari software scacchistici, a mio avviso, è quello dell'analisi autoptica. Riproducendo il listato delle proprie partite si ha una duplice opzione: quella di lanciare la funzione di analisi completa (a seconda della potenza del processore un'analisi ben fatta può richiedere anche diverse ore) oppure, più semplicemente, quella di riprodurre la situazione di mediogioco che ci interessa - normalmente quella decisiva - e tentare di migliorare il gioco scelto. Anche qui il suggerimento è quello di non fermarsi all'unica situazione che ci è parsa determinante, perché spesso ci si inganna anche sul come e sul quando abbiamo perso e spesso la "cappella" decisiva è stata commessa in una situazione già compromessa, anche se non ce ne eravamo resi conto.
È cosa risaputa che anche il motore di gioco più performante non è adatto a un'analisi in tempo reale delle aperture, che comportano troppe varianti (soprattutto, faticano a calcolare le mosse dei pezzi posti al riparo dei pedoni); di conseguenza le valutazioni espresse da Fritz, che in questi casi oscillano intorno a un ventaglio di pochi decimali, non sono neppure granché attendibili.
Le aperture è meglio studiarle su un database, meglio ancora su qualche volume che le sistematizzi con qualche criterio basato sulle linee strategiche che si vogliono imprimere al mediogioco e/o al finale. Il primissimo libro che ho utilizzato è stato il popolarissimo "Manuale teorico-pratico delle aperture" di Giorgio Porreca, che unisce la piacevolezza della scrittura alla descrizione delle linee di gioco anche in base alla loro evoluzione storica; purtroppo è un libro che risale all'inizio degli anni Settanta, e non è più stato aggiornato con le varianti più recenti. Da questo punto di vista ho avuto modo di usare un manualetto più spartano ma senz'altro più efficace: l'"Enciclopedia essenziale delle aperture" di Gabor Kallai, che fornisce una panoramica rapida sulle principali varianti di ogni apertura. Naturalmente esistono l’"Enciclopedia delle aperture" o la più modesta (ma efficacissima per giocatori sino a un certo livello) "Piccola enciclopedia delle aperture", entrambe edite dalla mecca degli scacchisti: lo Šahovski Informator di Belgrado.
Poi, chiaramente, a un certo punto è opportuno specializzarsi in almeno due o tre impianti di apertura: ad esempio, quando mi è capitato per ventura di vincere un torneo di II nazionale ero molto forte (per il mio livello) sulla siciliana B57, tant’è vero che in quel torneo ho ottenuto un mirabolante 100% di punti col nero anche perché i miei avversari mi hanno fatto l'indubbio favore di aprire tutti di re. In questo caso ci si può procurare una monografia: ne esistono moltissime praticamente su ogni variante e normalmente si possono utilizzare pubblicazioni in ogni lingua, perché essenzialmente si tratta di repertori di varianti e di partite in notazione algebrica corredati dei consueti punti esclamativi, punti di domanda, o dei vari "più" e "meno"). A quel punto torna utile anche il nostro Fritz perché, dopo le nostre mosse d’apertura, possiamo provare a giocarcela tentando di concretizzare i minimi vantaggi ottenuti oppure possiamo provare a trovare le confutazioni alle mosse che escono dalla teoria.
Come ultimissima indicazione di utilizzo di Fritz, posso suggerirti di accompagnarlo con qualche database delle aperture: ormai ne trovi a centinaia anche on line, oppure si possono acquistare (o scaricare) via web. Anche Fritz ha un suo database di partite e di aperture ma è meglio incrementarlo, dopo di che dovresti poter impostare i suggerimenti sulle varianti in base alla ricerca d’archivio (la cosiddetta ricerca basata sulla "forza bruta") e non solo al calcolo momentaneo del processore: questo fa sì che tu possa anche apprezzare lo svolgimento effettivo di partite che sono scaturite da determinate varianti di apertura, vedendo in che tipo di mediogioco o di finale si viene catapultati.
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Re: Scacchi e il super-programmone Frizt !
Beh Fritz per giocare e allenarsi è ottimo e divertente. Heimdall magari da un lato non esistono mosse migliori in assoluto, ma non per le aperture, nel senso che almeno le prime 10-12 mosse della partita ormai sono state "codificate", dovrebbero essere cioè giocate abbastanza in automatico, anche perché sono limitate dal posizionamento dei pezzi che all'inizio non lasciano molta scelta.
Anch'io ho svariati libri di scacchi tra cui "il mio sistema" però non sono certo catalogabili come "letture": sono libri da leggere con la scacchiera di fianco per fare tre pagine ci vuole un'ora e mezza e finisce che ti
stracci le gonadi e lasci perdere, con Fritz almeno giochi!!
Alla fine dovrei andare a lezione perché il punto non sapere che quella è la mossa migliore ma anche cosa c'è dietro le mosse ovvero i piani di attacco e difesa, eventuali punti deboli.
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Re: Scacchi e il super-programmone Frizt !
GRAZIE per la dritta ADRIANO, l'opzione "spiega tutte le mosse" mi sembra ottima per studiare le aperture.
Voglio provare anche quella di Heimdall...
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