Dà un senso di irrealtà, senti di non poterla toccare.
Poi un po' è migliorata, ma per esempio nella trilogia prequel di SW (e rientriamo marginalmente IT) era veramente irritante e desolante.

Il 2000 è stato uno spartiacque nella storia del cinema, e questo ovviamente si riflette anche nella storia della saga di Star Wars.

Prima del 2000 era ancora possibile sorprendere il pubblico con effetti speciali, per cui l'impatto visivo ed emotivo era amplificato dalla semplice capacità tecnica di animare un'astronave, un pupazzo, un dinosauro. Uno dei maggiori fattori di successo del primo Star Wars era sicuramente la capacità di portare per la prima volta sullo schermo un universo di astronavi giganti, robot che si muovono, spade laser e bizzarri alieni colorati. Il tutto ovviamente frutto di una scelta consapevole di George Lucas, che non a caso era andato a caccia di talenti per realizzare gli effetti speciali di cui aveva bisogno per raccontare la sua storia. L'Industrial Light & Magic è figlia di quell'esperimento.

Dopo il 2000 è diventato impossibile sorprendere il pubblico. Gli spettatori non si meravigliano più di fronte a niente: puoi tirargli addosso anche tonnellate di 3D e computer grafica, ma niente. Ed è qui che George Lucas ha (parzialmente, secondo me, non totalmente) perso la scommessa della trilogia dei prequel: dopo il successo dei dinosauri di Jurassic Park (sempre ad opera della Industrial Light & Magic) era facile convincersi che la CGI fosse il futuro e che la gente sarebbe rimasta scioccata ed impressionata dalla sua "rivoluzione digitale", ma ciò non avvenne. Perché? In parte perché altri film nel '99 gli hanno rubato la scena, e qui mi sovviene Matrix che fu l'autentico shock di quegli anni; ma soprattutto perché ormai la gente non era più capace di meraviglia. Con il problema aggiunto che gli angusti spazi e l'assenza di riferimenti di un minuscolo set indoor tappezzato in bluescreen hanno sicuramente avuto il loro impatto sulla qualità della recitazione e la staticità delle scene della trilogia, piene di attori che passeggiano, stanno fermi o conversano seduti e senza interagire con lo scenario circostante.

Tornando ad Episodio VII: ottima la scelta di tornare ad un giusto mix di "realtà analogica" e grafica digitale. Nota di merito per la fotografia e gli scenari naturali: i miei preferiti la Tunisia di Jakku e le Skellig Islands per la scena finale.

Per non rischiare di fare una storia brutta hanno rifatto il primo con qualche novità tipo il soldato umanizzato: il Jedi inespresso, stavolta al femminile, il cattivo tormentato (e poco convincente), il pilota guascone, i ribelli, l'impero, la repubblica, la morte nera ingrandita.
Si son giocati il jolly andando sul sicuro, ma spero che nei prossimi ci siano delle novità.
Rivedere i "vecchi" Han Solo e Leia è stata comunque un'emozione, come ritrovare due vecchi amici (stesso effetto che mi fece rivedere Indiana Jones). Per non parlare di Chewbecca, splendido.
A me è piaciuto. Intendiamoci, non una pietra miliare, ma c'era il rischio di una gran schifezza e non lo è.