Yaztromo ha scritto:

e' principalmente una questione di prezzo e non saranno per forza necessari anni di ricerche.

Quoto. Io ho completato la raccolta in un anno e mezzo, considerando però che avevo già un centinaio di volumi avanzati da ragazzo... e che gli ultimi 3 libri hanno richiesto 6 mesi di appostamenti!

rrider ha scritto:

gabrieleud ha scritto:

Yaztromo ha scritto:

e' principalmente una questione di prezzo e non saranno per forza necessari anni di ricerche.

Quoto. Io ho completato la raccolta in un anno e mezzo, considerando però che avevo già un centinaio di volumi avanzati da ragazzo... e che gli ultimi 3 libri hanno richiesto 6 mesi di appostamenti!

Quali sono gli ultimi 3 libri che hai trovato?

Fra quelli che avevi già da ragazzo ce n'era qualcuno particolarmente raro?

ultimo arrivato: Realtà Virtuale 6. Ho pianto quanto l'ho visto nella cassetta della posta.
penultimo: Time Machine 9.
terz'ultimo: AD&D 18.

Tra quelli che avevo da ragazzo... tutti i Dimensione Avventura, La Terra di Mezzo, Guerrieri della Strada. Forse il più raro che avevo prima di iscrivermi su questo sito era AD&D 17.

Credevo che il boom di Magic fosse finito da tempo e che restasse soltanto una nicchia di fedelissimi (comunque non piccola come per i LG).

rrider ha scritto:

Sarei curioso di sapere se all'estero i librogame attraversarono vicende analoghe, ma io penso di no.

Domanda difficile, alla quale la risposta sara' ovviamente interlocutoria: all'estero (paesi anglofoni, ma anche Francia, Germania, Spagna, ecc.) c'e' stata un'abbuffata di librigame come e piu' che in Italia (anzi, come date sono arrivati un po' prima, visto che in Italia abbiamo avuto praticamente tutte traduzioni che dovevano quindi venire dall'estero), ma normalmente pubblicati da piu' editori e SENZA il predominante effetto collezionistico che c'e' stato in Italia, dove il collezionismo non era piu' tanto riguardante una serie in particolare, ma TUTTE le serie "con le fascette", mentre le serie "senza fascette" avevano pochissima distribuzione, anche a prescindere dal valore delle serie. In questo modo di fatto in Italia c'e' stata solo la E.ELLE che ha guadagnato bene dal fenomeno, mentre all'estero c'erano piu' editori.

Una volta crollate le vendite dei librigame (e l'offerta, perche' a volte sorge il dubbio se le case editrici si siano ritirate fin troppo frettolosamente dai librigame...), in Italia c'e' stato il deserto fino ad un anno fa circa, mentre all'estero la produzione, pur molto ridotta, e' continuata fino ad oggi.

Come vedi, sotto certi aspetti (boom e contro-boom) in Italia si e' seguito "la moda", ma sotto altri aspetti (la religione delle fascette) il fenomeno e' stato diverso che nel resto del mondo.

Ovviamente la storia raccontata in dieci righe porta a semplificazioni drastiche, per cui mi scuso se ho tralasciato qualche dettaglio importante.

All'analisi di rrider, che mi sembra corretta, aggiungerei il giusto il fattore "videogame".

Nel senso che in quegli anni il concetto di interattivita' quasi non esisteva. Cinema, libri, fumetti e tv erano gli intrattenimenti principali dei giovani. Quindi l'uscita dei librigame fu vista come qualcosa di eccitante, innovativo.
Ma se parliamo di interattivita' da li a poco sbarcano i primi home computer che hanno la possibilita' di superare tutto e tutti in questo campo, e il librogioco rischia di colpo di sembrare il parente povero.
Probabilmente la ELLE editrice percepisce questo rischio tanto che la nuova ristampa di Lupo Solitario assume una livrea completamente diversa, allineandosi alla voglia di videogame di quegli anni. Tentativo peraltro inutile e maldestro.

In definitiva, per riassumere:
Il fenomeno e' mondiale, all'estero la pubblicazione e' articolata tra piu' editori, questo favorisce una maggiore affinazione del prodotto e il formarsi di vari scrittori di rilievo.
In Italia il fenomeno e' compulsivo e si lega subito ad un fattore collezionistico. Appena la ELLE editrice si accorge che i primi 4 numeri di LS vendono molto piu' del previsto, blocca la serie, ne raddoppia il prezzo di copertina e la fa ripartire con la fascietta colorata. Parte immediatamente l'operazione di importare ogni serie possibile dall'estero ricopertinandola con la famosa livrea "librogame".
Questa operazione di mercato e' geniale e molto efficace (sul forum ne subiamo gli effetti ancora oggi) ma il rovescio della medaglia e' che impedisce sostanzialmente lo svilupparsi di una realta' del librogioco italiana. Nella logica ELLE e' importante procedere a tappe forzate e non c'e' tempo di curare eventuali autori, meglio tradurre.

Che l'effetto di saturazione operato nel lettore (indubbiamente vero) abbia prematuramente concluso il fenomeno in Italia potrebbe essere meno rilevante di quanto sembri, se consideriamo che da li a poco il fenomeno "videogame" portera' comunque ad un netto ridimensionamento del librogioco un po' in tutto il mondo.