Re: I Corti di LGL 2016 - 5° - Fish and Chip
Shaman ha scritto:Aloona ha scritto:Specie Jake Armitage. Non so se sia una qualche citazione che mi sfugge, ma è perfetto. Forse sei nel campo dei fumetti, misterioso scrittore?
Mannaggia Alò mi cadi sui FONDAMENTALI!
Armitage è il personaggio che assolda Case in Neuromante
E diglielo!
Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.
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Re: I Corti di LGL 2016 - 5° - Fish and Chip
Aloona ha scritto:Avevo invece dimenticato gli Euro-Dollari e ricordavo solo i cyber-dollari (anche se, sinceramente, non sono sicura fossero nella versione CP gioco).
Guardate cosa rispolvero dalla mia libreria!
Tratto dalla versione (fotocopiata) della (credo) prima edizione italiana.
Il bello è che all'epoca l'euro era ancora lontanissimo a venire! (E ovviamente non esisteva nemmeno il simbolo. Infatti eurodollaro si indicava con E$)
A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0
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Re: I Corti di LGL 2016 - 5° - Fish and Chip
RECENSIONE
Letto e giocato il corto.
Mi è piaciuto, sia per l'ambientazione che, pur non essendo secondo molti originale, per me è praticamente nuova e mi ha stimolato.
A partire dal prologo sono stato catturato, la storia mi è piaciuta abbastanza da farmi restare incollato sullo schermo fino alla fine della lettura, per cui la promuovo a pieni voti.
L'aspetto un po' "dolente" del corto, è che non ha ragione di essere un libro a bivi, anzichè un racconto.
In fondo, le scelte che compiamo non hanno vere e proprie conseguenze sulla trama, servono solo a darci bonus più o meno vantaggiosi per la parte finale, bonus inutili visto che la difficoltà è davvero bassa.
Divergo abbastanza da alcune considerazioni di charles, come ad esempio la necessità di recuperare il chip (insomma, siamo a corto di soldi, e quello vale moltissimo), oltretutto mi pare che la motivazione per far cambiare mentalità al protagonista ci sia eccome.
Alla fine, tuttavia, l'impressione del corto è positiva: se l'avessi letto una volta sola probabilmente mi sarebbe piaciuto e avrei molto poco da lamentarmi, oltretutto -a mio parere- le situazioni sono collegate molto bene, le opzioni portano allo stesso risultato senza che per questo l'autore faccia prove di equilibrismo o cada in paradossi/contraddizioni.
Per cui bravo autore, una scrittura davvero buona e un regolamento leggero e godibile.
In fondo, non serve per forza strafare con enigmi pazzeschi o storie giocabili da 40 personaggi contemporaneamente per ottenere un buon voto.
Per cui
Il mio voto quindi è 7,5
Forse non un'avventura scritta da un giocatore di ruolo rodato, ma in fondo che i Librogames siano libri gdr con le descrizioni è vero solo a metà: questo è uno splendido esempio che dimostra come la narrazione possa e debba prevalere sulla parte ludica in certi contesti.
Complimenti!
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FinalFabbiX
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Re: I Corti di LGL 2016 - 5° - Fish and Chip
Shaman ha scritto:Aloona ha scritto:Specie Jake Armitage. Non so se sia una qualche citazione che mi sfugge, ma è perfetto. Forse sei nel campo dei fumetti, misterioso scrittore?
Mannaggia Alò mi cadi sui FONDAMENTALI!
Armitage è il personaggio che assolda Case in Neuromante
PORK... è vero! Chiedo perdono in ginocchio. Non ho memoria per i nomi...
A mia discolpa posso solo dire che mi suonava familiare, ma sinceramente pensavo ai fumetti.
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Aloona
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Re: I Corti di LGL 2016 - 5° - Fish and Chip
FinalFabbiX ha scritto:
Per cui
Per cui...?
Suspance?
Non sono molto d'accordo neanche sulla giustificazione "il chip vale un sacco di soldi e ci servono", per un banale motivo: quando ci viene fatta la proposta, c'è almeno un'opzione in cui mandiamo il nostro amico bellamente a fanculo. E scattiamo a recuperare il chip solo dopo che gli sparano (appunto) addosso. E' quasi più plausibile, quindi, l'idea che la sua morte lo faccia incazzare, nonostante faccia il duro. D'altronde, a giudicare dal dialogo iniziale, devono conoscersi da un bel po' di tempo.
Comunque, dai, è da migliorare.
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Aloona
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Re: I Corti di LGL 2016 - 5° - Fish and Chip
Bene, ho letto e riletto il testo.
Come accennavo in apertura, sono felice di vedere un corto "tradizionale" in questa edizione: regole, scheda, svolgimento lineare (anche troppo) e nessun virtuosismo che costringa il lettore a scervellarsi troppo. Proprio nella semplicità del regolamento sta il punto di forza di questo racconto, perché il lettore vi si può immergere senza doversi staccare ogni pochi minuti per aggiornare valori o punteggi e la storia scorre veloce; c'è anche da dire che tutta l'azione del racconto è frenetica, quindi si ha la sensazione di giocare in tempo reale (come ogni edgerunner che si rispetti).
L'ambientazione cyberpunk è resa molto bene, ma senza guizzi di originalità: ci sono riferimenti a Nathan Never (la Whydka), a Cyberpunk 2020 (la fantomatica marca Rostovic), a William Gibson (Jake Armitage), a Shadowrun per SNES (Jake Armitage si muove a Seattle) e a qualcosa altro che ora non mi sovviene. Anzi, a qualcuno tutto questo "fare l'occhiolino" potrebbe dare fastidio, per quanto io non lo trovi troppo forzato.
Gli avvenimenti narrati hanno un sapore "minimalista", nel senso che si tratta di vicende importanti solo per il protagonista; a differenza di storie dovo scopo è fermare guerre interplanetari o salvare l'Umanità, qui Jake deve semplicemente sopravvivere e, in seconda battuta, portare a casa qualche spicciolo. È bello, secondo me, vedere come anche una giornata "normale" possa essere oggetto di un racconto-gioco.
Sullo svolgimento dell'avventura mi trovo d'accordo con quanto detto da altri sopra di me: è abbastanza "guidato" (come un "tardo Deveriano") e non importa tanto "dove si va" quanto "come ci si arriva". Tuttavia la difficoltà è davvero bassa ed è facile finire il racconto in un paio di tentativi; a quel punto ci si può sbizzarrire nel rileggerlo facendo scelte volutamente sbagliate, per godersi alcune istant death o altre scenette ben delineate. Quello che manca in interattività viene infatti compensato ampiamente in dialoghi, descrizioni e con uno stile narrativo generalmente fresco ed efficace.
È un bel gioco? Io dico di sì. È scritto bene? Ancora una volta la risposta è affermativa. È memorabile? Qui, a malincuore, devo rspondere di no. Siamo di fronte a un "compitino ben svolto", nel quale manca però la scintilla che fa brillare gli occhi del lettore; se l'autore non osa sperimentare e si limita a seguire le tracce dei propri predecessori, difficilmente aprirà una nuova strada. Per queste ragioni, la mia valutazione è senz'altro positivo, ma non va oltre un "buono".
Voto: 7.
"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"
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Rygar
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