Una idea originale. Non ci giocherò mai, naturalmente. Senza contare l'impatto ecologico per cui ad ogni partita devo buttare un etto di carta, temo che il rumore del registratore di cassa sarebbe snervante.

Tuttavia mi fa piacere che queste idee vengano alla luce, e che questo Jerry abbia avuto la capacità di finanziare i suoi progetti innovativi.
Sfogliate il suo sito web http://jerrytron.com e vedete di cosa altro è capace questo game designer indipendente.

Mi sembra interessante, ma anche fin troppo furbo...
Imposti un librogame in un aggeggio come questo, e sarà in grado di tirar fuori centinaia e centinaia di storie tutte diverse l'una dall'altra.
Non mi sembra altro che la riproposizione lineare di quello che in un librogame è mescolato.
La furbizia sta nel fatto che costa così tanto...

Dubito che contenga situazioni variabili, cioè qualcosa che vada a cambiare una trama di volta in volta, o una propria variabilità di scelte.

Allora, se vogliamo parlarne seriamente: questa persona dev'essere un creativo (e inventore di giochi) molto noto e stimato, almeno nel mondo anglosassone.

Lo deduco dal seguente fatto:
Sulla pagina del progetto si scusa per certi contrattempi produttivi (in seguito a una partita di "case" difettosi, al contrario del previsto non ci saranno box di legno ma solo in plastica trasparente e molto piu' sottili dell'originale) poi spiega che non ci saranno sviluppi al progetto e la cosa si conclude cosi' perche' ha terminato i fondi. Spiega: raccolti 75mila dollari, 35mila son serviti a produrre i pezzi spediti ai sottoscrittori, il resto a coprire il tempo impiegato, la progettazione, lo sviluppo etc...
La cosa bella e' che la gente, invece di saltargli al collo, ci tiene ad incoraggiarlo, e a testimoniare riconoscenza per quanto finora fatto... etc...

A parte questo, purtroppo, i creativi di "fama" sono spesso poi costretti sfornare progetti "geniali" in continuazione e -( impressione mia, eh!) - cadono spesso in una routine dove finisce per contare molto lo "slogan giusto" e poco la sostanza(*). Lo vedo nelle foto ritratto con una serie di Choosatron, ciascuno con davanti un bambino e siccome si parla di "impiego didattico" continuo a credere che ci troviamo di fronte a iniziative piu' simboliche (e promozionali) che per il mondo reale... Si tratta comunque sempre di impressioni mie, eh!

(*) purtroppo a questo punto e' dimostrato un fatto: il tema dei librogioco e' spesso preso di mira da un'infinita' di produttori occasionali che vi vedono un riferimento facile per accattivarsi l'istintiva simpatia del potenziale pubblico. Dal DVD di Zairo, alla compagnia appena nata di giochi per smarthphone, all'editore che "uhm, 40 sfumature di grigio c'e' gia'... idea: lo facciamo a bivi!"... tutti geniali "innovatori", salvo in realta' dimostrare di avere idee molto superficiali in merito.

Su questo e' da tempo che medito: si potrebbe parlare della maledizione della narrativa a bivi: molto facile far "qualcosa", molto difficile farlo bene

per quanto riguarda il Choosatron, il discorso e' leggermente diverso: qui gia' l'idea sembra velleitaria e sbagliata in partenza. Ma non importa, perche' - seconda maledizione della narrativa a bivi - la gente compra i librogiochi NON per giocarci ma, evidentemente per possederli. Significativo il fatto che (almeno finora) non sia riuscito a trovare un posto dove spieghino esattamente cosa fa il choosatron, ne' quali siano le avventure finora realizzate, ne' dove stia il kit che dovrebbe consentire di farne altre. Dettagli importanti che sembrano pero' passati in secondo piano...
Voi cosa avete scoperto a riguardo?

Seven_Legion ha scritto:

comunque vi ho mai parlato della mia inizativa "Scegli il tuo Rotolo"?

 Spoiler  

 E' molto semplice e geniale: raggiunto il raisefundig da 50mila euro, i sottoscrittori vedranno recapitarsi a casa la classica confezione da 12 rotoli a doppio velo, 10 piani di "morbidezzza". Solo che su ognuno c'e' stampata un'avventura diversa! 
Stanchi di passare il tempo in bagno senza nulla da fare? Da oggi srotola e gioca! 

In questo caso i bivi mi inquietano un po'...