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INTERVISTA LGL: Mini-Intervista a tema n. 2

INTERVISTA LGL: Mini-Intervista a tema n. 2

Vi è piaciuta la prima Mini-Intervista a tema?
Bene, ecco la seconda: stavolta si parlerà di arti marziali.
Gli utenti coinvolti saranno tre, nello specifico: Flay4Fight, Ormozart e Rygar.
Buona lettura a tutti!
Vi ricordo che il thread generale delle interviste doppie è stickato ed è accessibile a questo link: https://www.librogame.net/index.php/for … c?id=2352.




Benvenuti carissimi. Nell’intervista di oggi parleremo di arti marziali in generale:
-   Come sei entrato nel mondo delle arti marziali?

Flay4Fight: Il grande Bruce Lee...
Ormozart: Da bambino a 9 anni. I miei genitori mi iscrissero ad una palestra... e da lì è scattata la scintilla.
Rygar: Avevo sette anni e iniziai il Judo (sulle orme di mia madre).
-   Ce n’è qualcuna che pratichi? Se si, da quanto?
Flay4Fight: Ho praticato per un periodo Karate, Muay thai e Winchun.
Ormozart: Praticavo Karate Shotokan (sono nera 3°dan e più volte campione italiano), ma non pratico più perché facendolo a livello agonistico stava diventando un lavoro! Così ho continuato ad allenarmi, ma non aveva più senso. Così ho mollato... e mi manca molto.
Rygar: Ho praticato Judo per sei anni e Capoeira per undici. Da quattro anni pratico Tae Kwon Do e da tre ho aggiunto anche Kickboxing.
-   I valori morali di un praticante di arti marziali?
Flay4Fight: Il rispetto, la costanza, la determinazione, la comprensione.
Ormozart: Disciplina, correttezza, non-belligeranza, rettitudine.
Rygar: In teoria dovrebbero essere il rispetto per l'avversario. Il resto viene dopo. Dico "in teoria" perché ci sono esempi eccellenti di atleti che godono nell'umiliare lo sconfitto.
-   In che modo praticare un’arte marziale può fare la differenza nella crescita psico-fisica di un bambino?
Flay4Fight: Gli permette di distinguere alcuni elementi fondamentali della vita e a controllare la propria forza mentale e fisica.
Ormozart: Aiuta molto. Ti pone a confronto con gli altri e con te stesso, aumenta la sicurezza, ti mette davanti a delle sfide e ti costringe ad affrontarle, infonde competitività sana e sportiva, ti insegna ad essere umile e a livello fisico ti costruisce in maniera globale. Basta?
Rygar: Rispetto ad altri sport, ha il vantaggio di insegnare anche il contatto.
-   Quale rapporto si dovrebbe instaurare tra maestro e allievo?
Flay4Fight: Un rapporto quasi di famiglia.
Ormozart: Il rapporto col Sensei è importantissimo. Io avevo un bellissimo rapporto col mio Sensei anche al di fuori del tatami. Spesso andavamo a correre insieme nel parco o mangiarci una pizza. Era un rapporto molto speciale e mi ha dato tanto.
Rygar: Buona domanda. Io parlo da allievo, perché ho insegnato solo sporadicamente. Il maestro deve essere quasi un membro della famiglia, uno al quale do piena fiducia; se la fiducia viene meno, lui non ha più il diritto di insegnarmi, anche se è sempre bravo.
-   Quali messaggi danno i film passati e moderni sulle arti marziali?
Flay4Fight: Dipende di quali film parliamo, recentemente ho visto la trilogia di IP MAN e devo dire che il messaggio che passa è di profondo rispetto, ma anche di forza d'animo e di sensibilità.
Ormozart: Io credo che sia cambiato il modo di rappresentare la violenza. Nei vecchi film si vedono alcune coreografie tra buono e cattivo molto pulite, e raramente si vedeva scorrere sangue. Pensiamo invece a... che sò... Kill Bill! o Solo Dio Perdona.
Rygar: Molto spesso fuorvianti, soprattutto quando vengono fuori "colpi segreti". Nelle arti marziali non ci sono scorciatoie, perché la vita non è un videogioco.
-   Esistono arti marziali migliori di altre?
Flay4Fight: Beh, io penso che ogni arte marziale si distingue per le proprie peculiarità e quindi non può essere messa a confronto.
Ormozart: Assolutamente NO! L'arte marziale deve corrispondere e plasmarsi alla tua natura. Se ti ci trovi bene... va bene! Poi magari ce ne sono di più fisiche (Judo, JuJitsu, Kendo) e più eleganti (KungFu, TaiChi, Aikido), ma quelli sono gusti.
Rygar: Odio questa domanda, nata forse dalla cultura dei videogiochi che si esprimono in bonus/malus. Ce ne sono alcune di certo più "efficaci", ma sono concetti relativi: un campione dello Stile A potrebbe sconfiggere un campione dello Stile B, che a sua volta batterebbe un altro campione dello Stile C, che comunque sarebbe più forte di quello dello Stile A. Ci sono troppe variabili in gioco.
-   Hai avuto qualche soddisfazione personale da qualche disciplina che hai praticato?
Flay4Fight: No.
Ormozart: Settimo posto agli Europei di Madrid di Karate.
Rygar: Vorrei dire "gli esami", ma tendono a essere tutti abbastanza deludenti. Forse le gare, dove si hanno pochi minuti per esprimere mesi di allenamenti.
-   In un paese tradizionalmente incatenato al calcio come sport principe, credi che ad oggi in Italia ci siano margini di sviluppo per le arti marziali?
Flay4Fight: Si, ma bisogna scavare nei bassifondi del paese.
Ormozart: Non ce ne sono mai stati, e credo mai ci saranno se i media ed i soldi che girano non cambiano rotta.
Rygar: I margini ci sono proprio perché tutti giocano a calcio. Poi, onestamente, io non vedrei di buon occhio un proliferare senza controllo delle scuole. Chiamatemi "snob", ma sono convinto che si appiattirebbe la qualità.
-   Qual è la disciplina che ritieni più violenta?
Flay4Fight: Il muay Thay e decisamente una disciplina per pochi, ci si fa male e gli allenamenti sono parecchio duri.
Ormozart: Mah! Non credo esista una disciplina marziale di natura violenta, visto che il principio cardine è che tali arti hanno come scopo la difesa. Se poi parliamo di MuaiThai... quello lo trovo violento, ma esce fuori dal mio concetto di arti marziali che per me rimangono quelle classiche cinesi e giapponesi. In tempi recenti ne sono nate tante, ma sono tutti ibridi senza nessuna filosofia dietro. Lo sai che i Samurai dovevano eccellere nell'arte di disporre i fiori? (Ikebana)
Rygar: Tutte quelle con il contatto pieno. Però "violenta" è una parola con un'accezione negativa.
Siamo giunti alla fine. Fate un saluto affettuo…

(i tre, dopo essersi voltati verso l’intervistatore, lo pistano di botte, e questo decreta la fine drammatica dell’intervista).

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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