Home Forum General Librogame e dintorni I Corti di LGL 2017 5° racconto: Il Palazzinaro

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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

5° racconto: Il Palazzinaro

Re: 5° racconto: Il Palazzinaro

GGigassi ha scritto:

Rygar ha scritto:


(ma presenta un'insulsa istant death al 45).
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 È possibile che il defunto Sig. Francusi del par. 45 sia l'innominato capro espiatorio del bruttissimo par. 34, "tagliato" in fase di revisione? Questo spiegherebbe un istant death altrimenti insensata.

Eh eh l'autore ha fatto la paraculata di mettere il nome incriminato nell'elenco lunghissimo del paragrafo delle vittime, probabilmente pensando che nessuno le avrebbe lette tutte, e invece

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 manco io le ho lette, ma facendo una ricerca con Trova mettendo "Francusi" ho notato la cosa  smile2

Quando mi sono trovato al paragrafo della instant death, dopo l'appellativo con cui si rivolge a noi la signora, ho subito pensato anche io a quello.

Tutto quello che il saggio aveva imparato lo scrisse su un libro, e quando le pagine furono nere per l'inchiostro, prese dell'inchiostro bianco e ricominciò.

Farren
Principe dei Fagiani
Maestro Ramas
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Re: 5° racconto: Il Palazzinaro

GGigassi ha scritto:

Rygar ha scritto:


(ma presenta un'insulsa istant death al 45).
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 È possibile che il defunto Sig. Francusi del par. 45 sia l'innominato capro espiatorio del bruttissimo par. 34, "tagliato" in fase di revisione? Questo spiegherebbe un istant death altrimenti insensata.

Eh eh l'autore ha fatto la paraculata di mettere il nome incriminato nell'elenco lunghissimo del paragrafo delle vittime, probabilmente pensando che nessuno le avrebbe lette tutte, e invece

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 manco io le ho lette, ma facendo una ricerca con Trova mettendo "Francusi" ho notato la cosa  smile2

Da qui si vede quanto siete dei pivelli, librogamisticamente parlando. Quando ho visto che c'era una lista di vittime messa in quel modo sospetto, mi si sono subito alzate le antenne: era veramente un'instant death telefonata.

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
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Re: 5° racconto: Il Palazzinaro

Seven_Legion ha scritto:

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 A proposito della "barzelletta". Se uno conosce la storia sa gia' che, appunto, per i Nazisti lo sterminio era un mero problema logistico (quindi dov'e la battuta?). Inoltre mi pare confonda Goebbels con Himmler (il primo fu ministro della "propaganda", il secondo fu l'effettivo incaricato di organizzare lo sterminio).
In sostanza, pur capendo l'intento di dipingere sgradevolmente i protagonisti del corto, suggerirei di trovare un altro modo, evitando di toccare argomenti delicati...

Invece io la ho trovata azzeccata. Il fatto di sbagliare personaggio, pescando un nazista "a caso", indica la superficialità dei due personaggi, in linea con i loro atteggiamenti. Io credo quindi che l'autore sapesse benissimo la differenza tra i due e che l'errore sia stato inserito di proposito (un po' come in un vecchio episodio Homer Simpson diceva che Einstein aveva inventato la lampadina).

Yaztromo ha scritto:

GGigassi ha scritto:

Rygar ha scritto:


(ma presenta un'insulsa istant death al 45).
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 È possibile che il defunto Sig. Francusi del par. 45 sia l'innominato capro espiatorio del bruttissimo par. 34, "tagliato" in fase di revisione? Questo spiegherebbe un istant death altrimenti insensata.

Eh eh l'autore ha fatto la paraculata di mettere il nome incriminato nell'elenco lunghissimo del paragrafo delle vittime, probabilmente pensando che nessuno le avrebbe lette tutte, e invece

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 manco io le ho lette, ma facendo una ricerca con Trova mettendo "Francusi" ho notato la cosa  smile2

Da qui si vede quanto siete dei pivelli, librogamisticamente parlando. Quando ho visto che c'era una lista di vittime messa in quel modo sospetto, mi si sono subito alzate le antenne: era veramente un'instant death telefonata.

Già, l'autore mi ha messo nel sacco!

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: 5° racconto: Il Palazzinaro

Io invece ho scoperto della trappola solo leggendo i vostri commenti... per qualche assurda ragione nelle quattro partite che ho fatto non mi sono avventurato a casa Francusi 0_o.

Ho aggiunto un'EDIT al mio commento visto che a questo punto non è vero che nel terzo atto non c'è nessuna scelta.

Zakimos
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Re: 5° racconto: Il Palazzinaro

Questo corto è della tipologia "senza regolamento", quindi praticissimo si legge ovunque. Non può però, per lo stesso motivo, coinvolgere più di tanto il lettore perché la parte interattiva è composta solo ed esclusivamente dalle scelte a fine paragrafo. E' scritto molto bene, ed è ottima la caratterizzazione del personaggio che interpretiamo; l'unica pecca forse sono le eccessive inflessioni gergali in dialetto. Nel complesso riesce a divertire abbastanza ma non si dimostra affatto longevo. Secondo me l'autore doveva essere più breve e conciso su molti paragrafi per aver cosi' la possibilità di sfruttare al meglio l'unico motore del divertimento che ha scelto di usare, ossia i bivi. Avrebbe potuto crearne di più e quindi più scelte e più paragrafi.
La divisione in atti mi è parsa inutile e spesso non mi sono nemmeno reso conto di essere passato al successivo. Un finale almeno è troppo scialbo e la scelta più importante (come preparare la casa per l'ospite da convincere ) troppo facile da intuire.
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sancio
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Re: 5° racconto: Il Palazzinaro

Ottimo lavoro, ben scritto e divertente. Anche la "locandina" è egregiamente realizzata (scommetto che si tratta di una mano femminile!). Finora indubbiamente il mio personale campione del concorso... e se per caso non fosse così a causa di una "apocalisse" calzata un po a forza, l'autore potrà sempre dire:
“Sì, ho rubato: ma rubavano tutti.”
bigsmile

PS:

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 Mi par di capire che "l'apocalisse" a cui si riferisce il corto sia semplicemente la fine di un'epoca, vista dalla prospettiva del protagonista... credo che sia semplicemente mancato lo spazio per rendere bene la situazione.

monpracem
Scienziato Pazzo
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Re: 5° racconto: Il Palazzinaro

Bel Corto davvero.
Al netto della tirata d'orecchi all'impaginatore (che non è l'autore, ci giuoco la paghetta settimanale) il racconto si fa proprio leggere bene. È inaspettato, originale, ben scritto.
Tanti dubbi e perplessità della prima lettura sono svaniti al secondo e terzo passaggio. Ok, alcune cose mi fanno storcere il naso, ma solo per quello che riguarda le mie opinioni personali: nulla a che vedere con gli aspetti tecnici della prosa, ergo nessun peso nella valutazione complessiva.

Corbezzoli, devo decidermi a mandare prima le valutazioni. Non voglio vincere il Tartarughino d'Oro! sad

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Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

Apologeta
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Re: 5° racconto: Il Palazzinaro

Mi scuso con gli autori dei Corti pubblicati finora se non sono riuscito ad esprimere giudizi più articolati, ma in questo periodo è stato molto difficile.

Il palazzinaro mi è piaciuto.
PREGI:
- l'incredibile quantità di citazioni, sparse ovunque e tutte interessanti;
- una prima parte davvero eccellente;
- un bello spaccato della società degli anni '50-'60, anche se un'ambientazione di questo tipo non è certo quello che più preferisco;
- lo stile della scrittura, mi è piaciuto molto e tutto il corto l'ho trovato molto frizzante e divertente da leggere;
- il fatto di dover essere davvero cattivi per ottenere il meglio durante la storia.
DIFETTI:
- il Corto si mantiene su livelli molto alti, ma verso la fine la qualità cala;
- la conclusione non sono riuscito ad apprezzarla, ok che per tutto il corto sono presenti tanti riferimenti sull'apocalisse, ma presentarla in questo modo non mi ha entusiasmato per niente, e purtroppo durante la lettura mi ero immaginato un finale col botto, cosa che mi ha lasciato un po' interdetto.

Insomma, un lavoro davvero ben fatto, peccato per una conclusione che, a prima vista, avrei descritto come "scritta frettolosamente", ma che non so se le cose siano andate effettivamente così.

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"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: 5° racconto: Il Palazzinaro

Letto e completato al primo tentativo, questo corto mi ha lasciato l'amaro in bocca perché ho avuto un pessimo impatto con il finale. All'inizio pensavo di essermi perso qualcosa, ma anche rileggendo purtroppo la situazione non è migliorata.
Come tanti altri utenti del forun hanno fatto notare, infatti, delle tre parti in cui il corto è diviso, solo la prima è davvero ben congegnata, la seconda è piú o meno un riempitivo (ci sono spunti interessanti, ma ci si ritrova un po' spiazzati perché non si capisce dove si vuole andare a parare) e la terza è completamente fuori luogo e si lega malissimo al resto del testo, senza chiudere realmente la vicenda e rendendo di conseguenza tutto il resto della vicenda inutile.
Leggendo il finale e confrontandolo con l'inizio del corto, viene proprio da chiedersi perché lo scrittore abbia voluto far entrare a forza nel racconto un elemento fantastico che non aggiunge nulla alla trama e non. E la risposta è ovvia, per rientrare nei termini del concorso.
Se permettete, ne approfitto per esprimere i miei dubbi/considerazioni sul bando di quest'anno. A differenza da quanto detto da molti, a mio parere,  il bando è tremendamente restrittivo perché anche se teoricamente erano possibili 9 combinazioni, solo poche avevano senso, ed erano comunque molto restrittive. Questo avrebbe dovuto, in teoria, spingere gli autori a creare situazioni particolari, ma almeno in questo corto, ciò non è successo e secondo me è un difetto che pesa molto nel giudizio complessivo.
Per quanto riguarda stile di scrittura, invece, non c'è nulla da dire: grammaticalmente perfetto e molto scorrevole, davvero complimenti. Bella e immediata l'idea di evidenziare il dialetto con il corsivo.
L'umorismo a me, personalmente, non ha divertito, ma forse è perché  il dialetto non mi ha mai fatto ridere e perché non ho l'età per cogliere molte delle citazioni.
Neppure il personaggio mi ha convinto del tutto: in fondo non è realmente così "cattivo". Certo, è un personaggio che ricorre all'illegalità (ma basta essere illegali per essere cattivi?) e che mette il proprio guadagno personale al di sopra di tutto, ma non arriva mai a compiere gesti eclatanti, di violenza, di vendetta spietata, di tradimento, di stronzaggine o bastardaggine pura, se non in pochi punti, mentre per il resto è un semplice cafone che se ne frega delle leggi.
Lodevole l'opera di documentazione compiuta dall'autore, che rende sicuramente molto più tangibile l'ambientazione dando ancora più realismo alla storia.
La difficoltà, invece, è calibrata abbastanza male, risultando troppo facile, con poche possibilità di errore e scelte decisamente ovvie.
Al contrario, l'interazione è molto buona e spinge a rileggere più volte il corto.

Voto inviato ad Aloona

FinalFabbiX
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Re: 5° racconto: Il Palazzinaro

Ed ecco i nostri giudizi!

babacampione ha scritto:

È interessante il racconto di questa settimana, perché ci presenta un cattivo a cui noi lettori di librogme non siamo abituati. È un perfido arrivista, senza scrupoli che non esita a utilizzare ogni mezzo lecito e illecito per ottenere i propri scopi, calpestando i sentimenti degli altri e approfittandosi dei più deboli.
È un personaggio che per me definisce davvero lo stereotipo del cattivo contemporaneo.
Mi convince meno il tema dell'Apocalisse che poteva essere sfruttata meglio. Cosi come è usata, è un po' debole e pecca di ingenuità (o forse sono io a non averla capita appieno).
Il Corto tuttavia non ha molto altro da raccontare, dacché l'interattività è piuttosto scarna e si tratta essenzialmente di godersi la meschinità del protagonista, rileggendosi tutti i paragrafi per scoprire ogni possibile cattiveria perpetrata.
Niente regolamento e niente interattività, quindi, per una prova che sarebbe potuta essere vincente se fosse stata curata meglio sotto questi aspetti e che invece rimane una prova monca, di buon impatto, ma impossibilitata a vincere il concorso di quest'anno.
Ho apprezzato il lessico che fa largo uso del romanesco e della trivialità: secondo me ci sta alla perfezione.
Peccato quindi non potere assegnare al Corto un voto alto e faccio una tiratina d'orecchi all'autore: la prossima volta cura la parte ludica tanto quella narrata. Da parte mia riceverai un voto eccellente!

***

Hieronymus ha scritto:

Il Palazzinaro, tu mi hai provocato, e io ti recensisco!
Devo dire che questo corto a primo impatto mi ha proprio entusiasmato. L'incipit, la locandina, un bel primo impatto insomma. Peccato che ci sia anche il secondo impatto.
Ma andiamo per ordine.
La prima cosa che balza agli occhi è l'assenza di regolamento. Abbiamo un bel corto scegli la tua avventura, e secondo me va bene così. Il contenuto non sembra averne bisogno.
Originalità e ironia, tutto spalmato sul piatto Italia, che rende ogni storia cruda e amara. Un corto per niente banale che coinvolge ma alla lunga si perde. Alcuni paragrafi si dilungano troppo in descrizioni o elementi di poco conto e questo ha tolto la possibilità di inserire più paragrafi e di conseguenza di rendere il corto più longevo. Citazioni tante e di sicuro non le ho colte tutte, manca un pò di continuità. Ci sono paragrafi dove le battute si presentano a raffica e altre dove sono totalmente assenti.
Nel complesso un'opera che reputo degna di questo concorso e mi complimento con l'autore, che ci fa fare un bel viaggio nella storia del nostro paese.
Il finale manca d'impatto, a ogni modo il mio voto è... *CENSORED*

***

Aloona ha scritto:

Gran bella idea di fondo, ma che via via finisce per convincermi poco. Il tema è certamente rispettato, ma confesso che avrei preferito una bella invasione di palazzi e centri commerciali a un'apocalisse abbastanza scollata dal contesto, se non una coincidenza temporale con il fatidico anno dell'Acquario, ma che non ha nulla a che fare con le nostre azioni. Possiamo giusto arrivare a prenderla più o meno bene. Confesso che la cosa è un po' frustrante per un librogame, specie per l'occasione persa di poter influire realmente su di essa con più o meno sordide porcherie o scelte oneste che abbiamo a disposizione.
La confezione è promettente: un presunto film, con tanto di locandina; parodia abbastanza ben fatta dei classici del cinema italiano e un cattivo vero, nel senso più puro del realismo, di quelli che ti fanno venir voglia di fare le scelte peggiori per vedere cosa accade e… abbastanza prevedibilmente, purtroppo… scoprire che basta fare tutto il peggio possibile per arrivare all'esito giusto in poco tempo. O sono io che sono super (e lo escludo) o questo libro è fin troppo semplice, pur se con una discreta dose di rigiocabilità a salvarlo.

Dal punto di vista stilistico, la scrittura è fluida, ironica e rende bene la debosciata linea di pensiero del protagonista, con un solo, grande appunto: una delle prime e più importanti regole della scrittura insegna a scrivere secondo il modo di pensare del personaggio, come fosse naturale. Ora, il nostro personaggio pensa in romanesco, quindi che bisogno c'è di mettere in corsivo qualsiasi espressione tale? Alle lunghe, risulta fastidioso, dando più l'impressione che il protagonista "motteggi" un romano e non che lo sia. Ci può stare quando a parlare è il suocero, le cui espressioni milanesi suoneranno "bizzarre" o estranee al protagonista, non col proprio dialetto. Tra l'altro, le espressioni romanesche si accompagnano, in alcune occasioni, ad altre che un romano doc avrebbe per forza espresso in dialetto e vengono invece rese in italiano corretto, perdendo un po' di coerenza.

Nel complesso, non mi è dispiaciuto affatto, ma non mi ha certo entusiasmato come le premesse facevano sperare. Ha comunque molte potenzialità che potrebbero venire alla luce in una revisione post concorso, soprattutto l'idea di un librogame come film.

A head full of dreams

Aloona
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