Re: 11° racconto: Firenze (canzone triste)
Rygar ha scritto:Edit di Seven legion: Pero' hai votato o no? Se si, lo devi scrivere qui.
Ho votato. Nel commento spiegavo i motivi del mio voto.
Edit di Seven Legion: ok, ma dovresti scrivere la a chi hai mandato il voto. (Serve ai giudici a capire se han conteggiato tutti o si son persi qualcuno.)
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Re: 11° racconto: Firenze (canzone triste)
Fratelli, ecco i nostri (suoi? Miei? Loro?) giudizi su Firenze (canzone triste)
babacampione ha scritto:
Questo Corto è sorprendente per il linguaggio usato che, ad una prima lettura, mi è sembrato troppo criptico. Il Corto assume infatti la sua piena dimensione solamente nel paragrafo finale migliore (il 38,a memoria) che risolve le tante perplessità riscontrate durante le numerose letture che sono state necessarie per arrivarvi. E' un Corto quindi che tratta in maniera decisamente originale e anche scanzonata un tema drammatico, riuscendo, a mio avviso, a colpire nel segno. Mi è quindi piaciuto immedesimarmi in questo nano-robot e rileggermi tutti i paragrafi per riprovare più e più volte la strada per il successo e quelle per il fallimento. Quindi, per la parte narrativa, il Corto si merita un volto molto alto, che però devo abbassare perchéil gioco si esaurisce comunque in pochi minuti. Un Corto divertente, quindi, e che ha saputo osare, ma nulla di più. Non c'è un regolamento da valutare, non ci sono comprimari degni di nota, lo stesso protagonista ètutto sommato anonimo. L'autore forse si compiacerà del fatto che il protagonista mi ha ricordato La Creatura del Male per via del fatto che riacquista la consapevolezza di se stesso durante tutto lo svolgimento del racconto. Ma le due opere sono, ovviamente, imparagonabili. Con qualche paragrafo in più il protagonista avrebbe potuto acquistare quello spessore che lo avrebbe reso memorabile.
Hyeronimus ha scritto:
Recensire questo corto è per me l'impresa più difficile della mia vita dopo l'aver accettato il fatto che c'è chi ha creduto che Ruby fosse la nipote di Mubarak.
Questo è un corto ovviamente atipico, e ovviamente mi piace. Qui siamo davanti a un genio, o forse a una mente contorta, o forse a uno che deve cambiare pusher, ma a ogni modo questo è un corto di forte impatto, che sicuramente verrà ricordato. Mi è davvero difficile commentare i singoli passaggi, e dare una definizione generale a questo corto, o inserirlo in un genere narrativo. Siamo davanti a qualcosa di assolutamente nuovo e originale, qualcosa di onirico e allo stesso tempo filosofico, la cui sostanza non viene rovinata dalle varie citazioni.
Nonostante sia atipico riesce comunque a mantenere una struttura da librogioco classico, con tanto di finali diversi.
Congratulazioni all'autore, il mio votone è stato inviato a me stesso in quanto sono un giudice.
Aloona ha scritto:
L'idea merita sicuramente una lode speciale; l'eccesso di terminologia filosofica, invece, non mi convince sempre e ovunque, risultando in alcuni passaggi più un esercizio estetico che una necessità concettuale, finendo alle lunghe per stuccare un poco; nel complesso è comunque uno stile ben realizzato, ricercato ed efficace, che sa il fatto suo. Il sistema a bivi non mi dispiace: risulta quantomeno adatto ad un soggetto simile, lasciando che l'attenzione del lettore sia interamente concentrata sullo sviluppo narrativo e il raggiungimento dell'obiettivo finale. Purtroppo, non si può dimenticare una certa scontatezza nel percorso stesso: bastano un paio di bivi per capire come la chiave sia il conformismo, il gruppo, l'unione e via dicendo fino alla giusta fine, senza pericolo di avere sorprese. A complicare un pizzico la cosa ci si mettono giusto le ultime scelte (cuore, testa, anima, ecc.), ma con un po' di logica è facilissimo ingranare giusto. Insomma, dal punto di vista ludico è un racconto bello, ma che non balla troppo bene. Pur supponendo che l'interesse dell'autore fosse principalmente nel messaggio, non dimentichiamo di avere sempre a che fare un librogame, qualche emozione in più anche nella longevità sarebbe stata ben accetta.
Ciò appurato, complimenti all'autore per l'audacia, la bella pensata e la cura che rendono il tutto gradevole e a tratti commovente, anche se il titolo resta un mistero che spero vorrà rivelarci.
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Aloona
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