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40 anni di Fighting Fantasy in Italia: quale, tra gli storici volumi tradotti da EL, è il tuo preferito?

Ma che è sta roba

Re: Ma che è sta roba

Farren ha scritto:

Personalmente non sono mai stato ostacolato nell'acquisto o nella lettura dei LG. Anzi ho un bellissimo ricordo di quando mia madre mi comprò il primo (che ancora possiedo). Anche se ho sempre notato una certa diffidenza della gente, neanche fossero libri di demonologia... Forse dato il periodo, mentre la videoludica prendeva piede e di si confermava come svago e divertimento senza precedenti per una certa fascia di età, il termine "gioco" agli occhi di molti, e senza motivo, sminuiva il suffisso "libro".

scherzi? e i riti satanici a base di vigorilla con i compagni?

lonewolf79
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Re: Ma che è sta roba

Ah, che nostalgia i riti satanici... ma adesso sono diventato vegano antivaccinista e terrapiattista, non ho più bisogno di sgozzare capretti.

"La gramatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: Ma che è sta roba

gabrieleud ha scritto:

Secondo voi come mai negli anni 80/90 i librogame erano considerati letteratura di infimo ordine/robaccia?
Tanto più che la critica non derivava da come fossero scritti, ma proprio dal fatto che erano costruiti a bivi.

Assolutamente sì. Nella mia famiglia erano considerati alla stregua di videogame, ovvero (entrambi) prodotti per perditempo incapaci di dedicarsi a cose serie e che probabilmente da adulti sarebbero finiti a chiedere l'elemosina schiavi dell'alcolismo.
Ma probabilmente accadeva perché non c'era nessun interesse ad approfondire la conoscenza del genere.
Ricordo infatti che una volta un mio zio "illuminato", professore universitario, prese in mano Il Lord Traditore (primo capitolo della serie Falcon) e si mise a leggerlo: ne rimase affascinato.
Quindi si trattava più che altro di preconcetti dettati dalla non conoscenza del mezzo.

Prodo
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Re: Ma che è sta roba

djmayhem ha scritto:

Negli anni 2010/2020 quando dico che scrivo librogame le reazioni degli adulti sono: "ma perché non scrivi libri veri? Libri normali? Libri seri?"

Beh ma tu scrivi le Superguide Del Paranormale, nemmeno quelli te li passano per buoni? (mi capitano spesso i tuoi libri su ebay)

"La gramatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: Ma che è sta roba

gabrieleud ha scritto:

djmayhem ha scritto:

Negli anni 2010/2020 quando dico che scrivo librogame le reazioni degli adulti sono: "ma perché non scrivi libri veri? Libri normali? Libri seri?"

Beh ma tu scrivi le Superguide Del Paranormale, nemmeno quelli te li passano per buoni? (mi capitano spesso i tuoi libri su ebay)

Mia madre mi ha sconfessato, mio fratello mi prendere per il culo, i miei amici non me lo hanno comprato nemmeno sotto costo. L'unico è mio padre che legge tutto

Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)

djmayhem
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Re: Ma che è sta roba

djmayhem ha scritto:

gabrieleud ha scritto:

djmayhem ha scritto:

Negli anni 2010/2020 quando dico che scrivo librogame le reazioni degli adulti sono: "ma perché non scrivi libri veri? Libri normali? Libri seri?"

Beh ma tu scrivi le Superguide Del Paranormale, nemmeno quelli te li passano per buoni? (mi capitano spesso i tuoi libri su ebay)

Mia madre mi ha sconfessato, mio fratello mi prendere per il culo, i miei amici non me lo hanno comprato nemmeno sotto costo. L'unico è mio padre che legge tutto

Per curiosità, che volume di vendite hanno?

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gabrieleud
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Re: Ma che è sta roba

gabrieleud ha scritto:


Per curiosità, che volume di vendite hanno?

eh...davvero poco... se escludiamo quelli che comprato io per regalarli forse una decina o poco più...

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djmayhem
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Re: Ma che è sta roba

nella mia zona (monza/brianza) e nella mia cerchia di amici e familiari i librogame non erano affatto  "disprezzati"... anzi!

Il mondo si divide in 2 categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi.

Ald
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Re: Ma che è sta roba

L'Italia è un Paese di enormi gap culturali e generazionali.

È un Paese dove i nostri nonni sono cresciuti leggendo fumetti (negli anni Trenta l'editoria del fumetto in Italia era immensa), ma dove i fumetti sono roba da bambini non sempre intelligenti, alcuni genitori rifiutano categoricamente di far leggere fumetti ai figli ancora negli anni 2010, e in libreria trovi 1/20 delle pubblicazioni che trovi in Francia o in Spagna. Poi i mercatini sono pieni di 50-60enni che cercano il volumetto di Tex che lessero da bambini per ritrovare l'emozione di allora, ma tutti fanno finta di non vederli.

È un Paese dove o lavori di braccia o lavori di testa. Se sei nato da chi lavora di braccia, non va bene che ti interessi ai lavori di testa e ai passatempi connessi.

È un Paese scettico nei confronti di tutta la nuova cultura di massa che non si mangia.
Un tempo andavano bene le patatine fritte, ma i blue jeans erano l'abito del demonio, il rock 'n roll la musica del demonio, il bikini e il topless ti portavano in guardina.
Fantasy e fantascienza sono rimasti nel ghetto finché non sono stati scritti (per lo più male) da autori italiani, e conditi con sapienti dosi di elementi in stile romanzo Harmony. Oppure finché non sono arrivati al cinema, con tutti gli effetti speciali del caso; allora aver visto il film equivale ad aver letto il libro.
I videogiochi sono diventati popolari solo quando hanno cominciato a offrire simulazioni di calcio abbastanza realistiche da poter somigliare a quanto si vede in televisione.

Negli anni Ottanta, la "letteratura per ragazzi" era ancora considerata quella dei nostri nonni e genitori, quindi Salgari e Calvino e Pinocchio e i romanzi ottocenteschi di Verne, London, Alcott ecc. Topolino era all'apice della sua diffusione ed era la lettura "infantile" di riferimento. Lo sbarco sulla Luna aveva avuto grande risonanza, ma non abbastanza da sdoganare la fantascienza tra il grande pubblico; il fantasy poteva benissimo non esistere, perché se qualcuno si accorgeva della sua esistenza, chiamava l'esorcista.
I movimenti operai e l'ingerenza cattolica nella politica e nella cultura erano ancora forti e freschi.

Ora immaginate che improvvisamente, bambini delle elementari e delle medie si mettono a leggere (1) dei libri (2) con illustrazioni in bianco e nero (3) per nulla pucciose come si conviene ad un libro per i più piccoli (4) ma anzi di carattere inquietante o letteralmente demoniaco (5), ad ambientazione quasi sempre fantasy (6), dove si parla di divinità che nulla hanno a che fare col Dio di Abramo (7) e compaiono nomi e termini di nessun significato e nessun precedente in italiano (8), tirando dadi durante la lettura (9).
Tali libri sono scritti in paragrafi brevi (10), che non si leggono in sequenza (11) e includono dettagliate scene di morte (12). Ogni tanto, il giovane lettore chiude il libro tutto incazzato (13) e sbuffando "Sono morto!" (14).
I protagonisti di questi libri non lavorano (15), non votano (16), non pagano tasse (17), non hanno quasi mai storie romantiche (18), non tengono famiglia (19), trovano soldi in giro o se li procurano ammazzando qualcuno (20), non sono quasi mai soggetti alla giustizia o all'autorità costituita (21), raramente devono mangiare (22) e il loro obiettivo nella vita non è fare soldi o istruirsi (23).
E questi libri sono "in realtà" dei giochi (24) e il loro nome contiene una parola in inglese (25).

Potrei continuare, ma siamo già a 25 ottimi motivi perché l'italiano adulto medio degli anni 1980 nutrisse per lo meno una sospettosa diffidenza nei confronti dei librogame e li considerasse robaccia.

A me è andata bene di avere genitori giovani e lettori, ma mia nonna restò convinta che quei libri mi avrebbero portato alla perdizione finché continuai a leggerli. Probabilmente ai suoi occhi mi salvò solo il fatto di essere un bravo studente.

EGO
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Re: Ma che è sta roba

il primissimo librogame entrato in casa lo comprò mio fratello (aveva 15 anni io 9), era LS 1, e dopo mio fratello lo lesse (e ci giocò) anche mio padre.

Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)

djmayhem
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