GGigassi ha scritto:

Ubik ha scritto:

sarei un po' più parco con gli aggettivi, praticamente accompagnano ogni sostantivo.

E che male c'è?

Una delle buone norme (best practice, per essere più moderni ;-)) quando si scrive è "less is more".
Aggettivi, e ovviamente avverbi, devono essere usati con cautela sia per non rendere la prosa farragginosa e pesante, sia per non fargli perdere d'importanza.
Fai una prova: prendi un libro, aprilo a caso e controlla se (quasi) ogni sostantivo ha un avverbio. Se non è così prendi un altro libro e fa lo stesso controllo, fin quando non ne troverai uno che ha tanti (quasi) tanti aggettivi quanti sono i sostantivi. Vale anche il rapporto verbo-avverbio ovviamente.
Ti consiglio a proposito On writing di S. King, molto interessante che tratta anche questo argomento. Ma penso che anche in altri libri di scrittura o chiedendo a editor professionisti avrai risposte analoghe.

Prodo ha scritto:

Un progetto troppo troppo bello: io ho adorato Baldur's Gate e l'ho giocato fino alla morte.

Io lo gioco tutt'ora e lo giocherò fino alla (mia) morte.

Prodo ha scritto:

Minsc, il ranger che parlava con il suo topolino bianco durante i combattimenti

Era un criceto spaziale gigante in miniatura.
Dai, ma nemmeno i fondamenti!

Evernight ha scritto:

ricordo ancora di essere caduto dalla sedia senza più fiato quando, colto da ispirazione, dovendo entrare nel manicomio feci parlare Minsc, anzichè il figlio di Baal, col responsabile.

Lo devo ancora fare, ma mi sa tanto di scena epica.

Rygar ha scritto:

Era un criceto spaziale gigante in miniatura.
Dai, ma nemmeno i fondamenti!

Abbi pazienza, l'ho giocato 20 anni fa! . Comunque ragione in più per includere qualche chicca comprendente i personaggi storici, anche per rinfrescarci la memoria!

Ubik ha scritto:

Prodo ha scritto:

includere qualche chicca comprendente i personaggi storici,

Credo che questi se l'aspetti ogni veccho giocatore di BG. Io lo vedo come must have in un progetto del genere.

Magari Tiax che bercia alla folla, profetizzando la sua grandiosa, inarrestabile ascesa. Oppure qualcun'altro incapace di fare un discorso, senza nominare le rape...