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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami
Purtroppo il periodo della mia vita attuale, caratterizzato da seri problemi familiari, molto lavoro e grande attività in ambito editoriale mi costringe a sfruttare tutto il tempo che ho a disposizione cercando di ottimizzarlo. Per questa ragione sono costretto pubblicare il mio commento oggi stesso, senza prendermi i canonici due giorni per metabolizzare il racconto e riguardarlo, come sono solito fare. Rassicuro l'autore però sul fatto che l'ho letto con estrema attenzione e sviscerato in ogni sua diramazione.
ATTENZIONE: IL COMMENTO CONTIENE SPOILER. DA LEGGERE SOLO DOPO AVER COMPLETATO IL RACCONTO.
Il Giorno prima degli esami mi è piaciuto. Ho apprezzato lo stile narrativo ricercato, ma allo stesso tempo molto chiaro, che ha palesemente l'obiettivo di comunicare con appassionati del genere, ma anche profani, forse ispirato a questo approccio anche dalla possibilità di pubblicazione con Tombolini e dalla potenziale diffusione fuori dal circuito "canonico".
Nonostante l'autore sia un uomo il modo di ragionare e le progressioni di Vera risultano credibili, e anche la sua concentrazione sul ragazzo amato piuttosto che sugli esami di maturità (o di stato, cito Zakimos) regge, considerando che a 18 anni gli impegni istituzionali vengono percepiti e gestiti con quel pizzico di incoscienza che aiuta anche a viverli con maggiore leggerezza.
La struttura è a bivi "secchi", ma nonostante questo l'autore è riuscito, infilando un true path serrato e diversi rimandi caratterizzati da addizioni e sottrazioni, a regalare all'opera una certa profondità. La cosa che mi è piaciuta, e che secondo me costituisce un valore aggiunto rispetto al true path canonico, è la volontà di fronte alle scelte, di fornire al lettore un'imbeccata e metterlo sulla "vera strada o unico percorso" che dir si voglia.
I bivi focali per arrivare a conquistare Unico sono tre: il braccialetto di Vixi, La fotocopiatrice e il libro di Mulini. In tutti e tre i casi ragionando sulle scelte è possibile arrivare a optare per quella più sensata (perché mettersi dei pendenti antiquati o un anello dozzinale? meglio un braccialetto colorato e giovanile. Perché l'autore si sofferma sulla fotocopiatrice? E' il caso di andare a indagare. Prima di entrare in biblioteca non sarà il caso di avvicinare De Giacomo e capire che aiuto ci può dare per conquistare il ragazzo che aneliamo? Insomma tutto ha una logica).
Non esiste quindi il canonico vai a destra o a sinistra e se sbagli la prima scelta dopo tre paragrafi hai perso, tanto caro a Thraves. Questo mi piace, perché dimostra che il true path può anche essere sensato e ragionato, e non semplicemente contraddistinto da un vagare casuale sperando nello stellone. Ovviamente una scelta simile facilita un po' le cose, e il racconto si può finire già al primo o al secondo tentativo con una certa semplicità, centrando l'epilogo migliore.
Ho adorato i personaggi di contorno (l'amica sessualmente insaziabile sotto un'apparenza ostile e trasandata, le secchione, l'amico scemo e iperattivo del nostro potenziale ragazzo, i due "pischelli" che di fronte alla gonna corta e il seno in evidenza sotto il maglioncino di Vera balbettano e si impappinano, la sorellina "stronza" che dobbiamo necessariamente portare dalla nostra parte per completare la missione) e ho adorato le chicche per amanti del genere disseminate in giro per la storia (la considerazione della signorina Strada sul fatto che solo suo padre presumibilmente ultraquarantenne o quasi cinquantenne potrebbe ricercare Pax Tharkas su google mi ha fatto sbellicare).
Mi è piaciuta anche la cura che c'è stata nel confezionare la storia, che è ben raccontata, con attenzione all'uso proprio dell'Italiano e solo con qualche saltuario refuso minore. E gli elementi avveniristici inseriti, in un mondo che appare simile all'attuale, un po' più tecnologico, estremo e qualche passo avanti rispetto al nostro sulla via della decadenza (e della guerra) non stonano e sono assolutamente credibili, seppur estremizzati e a tratti ironici.
In generale Il giorno prima degli esami mi è sembrato un racconto non certo pretenzioso, ma ben congegnato, adeguatamente strutturato e piacevole.
Ho riscontrato due difetti principali:
La storia introduce moltissimi elementi e ne approfondisce solo alcuni, dando l'idea che il piano di fondo fosse più ambizioso, e il racconto abbia poi dovuto abbandonare alcuni filoni narrativi. Di fatto poi gli indizi che troviamo sono tutti necessari per scovare la giusta strada, e nessuno di essi porta a scoprire qualche percorso collaterale, magari non fondamentale ma sfizioso ai fini della trama (avremmo potuto cogliere Gianna sul fatto per esempio, o spiare Unico impegnato in qualche attività che non gli avremmo mai attribuito, o approfondire le figure di Stefania e Ilaria). Tutte cose accennate, ma che poi non hanno sbocchi. Mi chiedo se questo sia accaduto perché l'autore ha dovuto affrettare la consegna del lavoro o perché si è accorto in fase già avanzata che rischiava di sforare i limiti imposti dal bando di quest'anno.
Seconda pecca, minore della prima: sarebbe stato carino integrare il racconto con una piccola scheda del personaggio, magari con la possibilità di raccogliere qualche semplice oggetto e una o due caratteristiche. Niente di trascendentale eh: ma credo ne avrebbe aumentato un po' a profondità e avrebbe reso più godibile tutta la vicenda e la nostra esplorazione. L'autore ha deciso altrimenti e rispetto il suo approccio in stile SLTA, però un po' di curiosità su come sarebbe potuto essere il corto se caratterizzato da scelte strutturali un minimo più elaborate rimane.
Complessivamente comunque un buon lavoro, e un buon inizio per questa edizione 2018 del concorso.
Nota a chiusura: non ho davvero il tempo di dedicarmi alla crittografia del codice al paragrafo 39, peraltro non fondamentale ai fini della fruizione del racconto, ma mi incuriosisce sapere che c'è scritto. Se qualcuno lo riesce a decifrare magari può condividere la soluzione qui sul forum .
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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami
Al contrario di Prodo io ho imbroccato la via giusta al primo tentativo. A questo punto mi domando se vi sia davvero un True Path e io ho avuto fortuna, oppure si arriva all'Epilogo da tante vie diverse. Molte delle cose che cita Prodo non le ho proprio trovate, eppure l'ho finito al primo colpo...
Questo Corto per me è un po' controverso. Formalmente ed esteticamente impeccabile, ho davvero faticato a calarmi nel personaggio, nel trovare stimolante la storia e nel sentire l'ansia di farcela o l'emozione di aver competato l'avventura. Questo non per il personaggio femminile, la sua età e la situazione quotidiana e banale, ma per una generale mancanza di mordente (per me, eh!) che l'intera vicenda rappresenta.
Se poi strutturalmente e come qualità di scrittura potrei dare a questo corto i massimi voti, e come carica emotiva avrei abbassato un po', ecco che arrivo alle cose che davvero non mi sono piaciute.
- Per prima cosa ho trovato molto riduttiva e spiazzante la descrizione della protagonista, dei suoi pensieri, delle sue motivazioni e delle sue azioni: la raffigurazione di una studentessa 18enne mi pare davvero impropria e caricata di luoghi comuni e un po' di sessismo. Anche nel caso si volesse tirare in causa una protagonista volutamente svampita, tutto quello che dice e fa mi sembra davvero filtrato dall'ottica di un maschio di altra età, che non riesce a immedesimarsi e farmi immedesimare in un plausibile punto di vista di Vera.
- L'ironia di fondo è una cosa che mi piace sempre in opere leggere come i Corti, ma qui mi pare troppo calcata e si arriva al demenziale, cosa che invece raramente mi piace, specialmente in un contesto così realistico. Perchè una storia così quotidiana dovrebbe essere raccontata in maniera tanto surreale? Passi per le citazioni del mondo librogamistico, ma a partire dal nome dei due personaggi principali tutto quanto ho letto stride continuamente e mi fa cadere ogni volta la sospensione dell'incredulità.
In finale, un corto sicuramente meritevole di un buon voto, ma che - scindendo meriti oggettivi e gusti soggettivi - non mi ha coinvolto particolarmente.
Proprio perchè voglio distinguere più possibile pareri personali da parametri "assoluti", penso di dare comunque un buon voto.
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM http://www.caponatameccanica.com
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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami
Prodo ha scritto:
Nota a chiusura: non ho davvero il tempo di dedicarmi alla crittografia del codice al paragrafo 39, peraltro non fondamentale ai fini della fruizione del racconto, ma mi incuriosisce sapere che c'è scritto. Se qualcuno lo riesce a decifrare magari può condividere la soluzione qui sul forum .
Io credo che sia finta, come i vari numeri infilati nei paragrafi che fanno dubito drizzare le antenne ai consumatori di librogame
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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami
Ragazzi, qua l'ironia fa breccia nel mio cuore... già da l nome dei personaggi, Gianna che non perde mai un minuto, Okane's Life... . Le varie chicche e i richiami agli anni 90 mi garbano assai.
Dopo "È un gioco da ragazzi" e quell'altro corto dove il protagonista cerca di far invaghire la figlia del locandiere "In cerca di avventura", eccoci nei panni della giuovane che desidera conquistare il suo lui. (Anzi, il tuo lui, perché il protagonista sei tu, cioé lei... insomma, avete capito)
E qua mi precipita la mandibola perché mi torna in mente una frase di Aloona, per cui "Possibile che ogni volta che la protagonista è una ragazza, la storia è imperniata - tralasciando i Freudismi - sul tema romantico/ sentimentale/ sessuale?".
Vale a dire, ero partito prevenuto. MA mi sono ricreduto: la storia è valida, coerente, buona, ben congegnata e per niente banale. (E mica abbasserò il voto perché un tizio si chiama Giusto Paragrafo?)
A differenza di Mornon, il sospensorio della mia incredulità è ben saldo.
Purtroppo ancora non sono venuto a capo dell'intreccio. Ci deve essere qualche indizio che non colgo, anche se mi sono avvantaggiato degli spoiler gettati dagli utenti prima di me.
La data di nascita, 9/9/1999, fa presagire una raffica di indizi numerici... fortunatamente sebbene l'autore dissemini il corto di numeri e similcodici, essi sono ininfluenti. Servono solo a far sudare freddo.
PS: Pirata, ti ho inviato 3 volte il voto. Questo è colpa del Regolamento, che dice che devo votare almeno 5 volte prima della fine del concorso. Col prossimo corto voterò due volte e sono a posto.
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