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I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami

Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami

FinalFabbiX ha scritto:

Certo, ci sono alcune situazioni che sono pura fantascienza, ma in generale ci siamo. Confermo che da noi ragazzi l'esame viene preso abbastanza svogliatamente (c'è chi al posto di studiare va a rimorchiare, chi si mette a dirigere la gazzetta dei corti, son gusti), faccio tuttavia presente che nessuno studente andrebbe mai in biblioteca a prepararsi per l'orale, visto che la maturità è un esame di riepilogo e non di approfondimento: in biblioteca ci si va per la tesina, che però si consegna almeno un mese prima.

Abbi pazienza, c'é il gap generazionale. Ai nostri tempi l'esame andava più o meno come descritto nel racconto smile

Prodo
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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami

GGigassi ha scritto:

FinalFabbiX ha scritto:


A essere sinceri, giustifico di più una carenza in un racconto soft piuttosto che in un mattone (e sono certo che visto il tema ne arriveranno, ci metto la mano sul fuoco, e ce ne saranno tanti di terribili)

Iiiiiiiiiih, che pessimista! smile2

c'hai un po' la coda di paglia, eh  tongue

Zakimos ha scritto:

L'autore si dimostra un vecchietto di prim'ordine: se oggi è lunedì 25 giugno 2018 gli Esami di Stato non possono certi chiamarsi "Maturità" bigsmile.

ehmm.. in realtà proprio no: è un po' come le "gite", che nessuno chiama "viaggi di istruzione" malgrado il nome ufficiale sia quello da anni.

FinalFabbiX
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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami

FinalFabbiX ha scritto:


ehmm.. in realtà proprio no: è un po' come le "gite", che nessuno chiama "viaggi di istruzione" malgrado il nome ufficiale sia quello da anni.

Buono a sapersi! Però non mi giocherò comunque il tuo nome al Totoautori   smile Non ti ci vedo a scherzare su una cosa così "vicina".

Zakimos
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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami

Si comincia proprio bene! Deponiamo spadone e scudo e indossiamo le vesti e il frasario di una adolescente innamorata. Non me lo aspettavo proprio e perdipiù cominciando la lettura si incontrano subito dei nomi propri composti da orribili giochi di parole. Poi però la scorrevolezza dello stile e soprattutto le molte scelte da poter fare a fine paragrafi stemperano lo scetticismo iniziale.
Da lì a poco mi sono trovato a provare e riprovare, studiare tutte le situazioni descritte e i dialoghi in cerca di indizi per arrivare all'unica strada che porta al lieto fine.
La difficoltà è molto ben calibrata, occorrono più tentativi per risolverlo ma non troppi da renderlo frustrante.
Strabiliante il crescendo di entusiasmo che l'autore è riuscito (almeno in me) a creare. La storia, purtroppo, non altrettanto. E' scritta molto bene non fraintendiamo, ma resta pur sempre un effimera giornata di un adolescente infatuata; siamo abituati a ben altro noi!
Il regolamento assente agevola il rigiocarci.
Avrei però inserito due epiloghi distinti, uno in caso di riuscita, un altro in caso di fallimento.

Complimenti all'autore che dimostra di saperci fare con le storie corte a bivi.

Voto inviato ad Adriano

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sancio
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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami

FinalFabbiX ha scritto:

e sono certo che visto il tema ne arriveranno, ci metto la mano sul fuoco, e ce ne saranno tanti di terribili

Questo è lo spirito giusto bigsmile bigsmile

Prodo
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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami

Recensione de Il giorno prima degli esami

Per prima cosa ringrazio gli autori del Corto per il tuffo nel passato che mi hanno fatto fare.

Anche se quella fase della mia vita non la metto al primo posto nel mio cuore, è ricca di bei momenti, cotte terrificanti non corrisposte,  amicizie senza filtri, forse ancora la sensazione che la vita non finisce ecc... È davvero fantastico poter tornare, anche solo per poco tempo e nella mente, indietro nel tempo. La nostalgia e i ricordi della nostra vita sono sentimenti potenti e riuscire a imbrigliarli in uno scritto è qualcosa di unico. Se poi tale scritto è un percorso a bivi, il testo che ne esce è un'opera comunque degna della mia ammirazione. Certo, ci sarebbero le revisioni da fare suggerite dall'ottimo gabrieleud, ma per me il racconto è ampiamente scorrevole e nel complesso ben scritto. La trama semplice e il tema leggero aiutano molto il lettore, che penso abbia un'unica difficoltà: trovare il primo passaggio.

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 Sommare 5 e andare dal p. 13 al p.18
Dopodiché la strada è tutta in discesa e il Corto si finisce in 30 secondi. Questo perché lo si è già ampiamente esplorato in precedenza e si sono spulciati tutti i paragrafi.
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 Ad esempio, avevo già più volte fatto caso alla ragazza dai capelli rossi in zona bagno..perchè appunto per cercare il primo enigma p.13-p.18, sarò passato di lì 10 volte almeno
Gli autori questo l'hanno intuito e pure scritto: vedi battuta sulla nausea all'Epilogo al p.55.
Io avrò aggiunto i 5 paragrafi del braccialetto (che ho indossato subito, mi è sembrata infatti la seconda scelta più logica. Inizialmente pensavo fosse importante la tv al p.19, dove credevo fosse utile reperire info sulla Corea del Nord in quota Unico, poi ho scoperto che la pista della guerra era inutile ai fini della giocabilità) un po' ovunque, sbagliando ovviamente.
Credevo che tutti mi vedessero pazza? Penserete... No. In realtà..
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 ero bloccato e tentavo a caso perché non riuscivo a trovare il modo di usare il foglio A4 sommando gli altri 5, quelli del p.23
In realtà poi era semplice risolvere quel passaggio: bastava cambiare modo di ragionare. Io infatti cercavo un libro dove inserire il foglio, non una penna/matita con la quale scrivere il messaggio. Ecco perché non ho sommato subito 5 al p.13, dove Gianna ci dà l'imbeccata per la dedica "romantica".
Al p.23 infatti ci viene detto "potrebbe servirti della carta" durante la storia.
Ecco, ora che la carta ce l'ho (p.23), e mi viene detto come usarla (p.13: inserirla nel libro preferito di Unico) cercavo il libro saltando il passaggio della scrittura del messaggio.
Quindi, cari autori, anche tenendo conto della mia poca perspicacia, me l'avete fatta! E sarete premiati per questo.

Dunque, il tema scelto mi piace e la tecnica è buona.
Non mi sono piaciute invece due cose.

1) Anch'io, come Mornon, non ho gradito il ricorso a nomi buffi tipo Unico Percorso, Vera Strada, Somma Tredici e Giusto Paragrafo, che mi distraevano e basta.

2) Nascondere la carta (necessaria) dalla fotocopiatrice va bene ma perché dovrei andare a vedere lì, io? Cosa attira una ragazza del '99 verso una fotocopiatrice? Magari (e sottolineo magari..) poteva attirare uno della mia generazione, che ha fatto la Maturità nel 2001 ma Vera non ce la vedo. Mi sembra una scelta poco legata alla storia e infatti anche Prodo la giustifica tramite la curiosità del lettore, non del personaggio. Si poteva, secondo me, creare una scena più appropriata come ad esempio mettere uno specchio accanto alla postazione nell'atrio, dove sta tra le altre cose la fotocopiatrice, per far avvicinare Vera (vuoi darti un'occhiata prima di entrare?) puntando sulla maggiore attenzione per il proprio aspetto esteriore che hanno la maggior parte delle ragazze rispetto ai ragazzi (specialmente Vera che deve far colpo su Unico!) oppure ti avvicini alla fotocopiatrice per parlare con una persona che conosci (devi restituire il libro di storia a quella strega di Lisa, che da secchiona antipatica senza speranza qual è sta già monopolizzando l'attenzione di alcuni tuoi compagni in fila davanti alla fotocopiatrice scassata).

Sono solo alcune idee, buttate lì, per carità. Di certo però leggere "non puoi fare a meno di notare..." non ci sta prima di macchina fotocopiatrice.
A quell'età l'attenzione secondo me è su ben altro, le mie amiche non facevano a meno di notare il culo ben fatto di un bel ragazzo, o il trucco troppo pesante di una ragazza antipatica. Non certo una fotocopiatrice! E ho avuto anche amiche studiose (ma i pensieri tanto sempre quelli erano..) che non si sono mai sognate di accostarsi ad una fotocopiatrice così, tanto per curiosità. E qui stiamo parlando di un nodo cruciale della storia, dunque avrei gradito una logica più curata.

-


Quest'anno il tema "Ornitorinco" era davvero ostico ma questo primo testo è ben realizzato. La Biblioteca risulta assoluta coprotagonista, come penso debba essere. Non protagonista perché ovviamente voglio vedere una trama e un personaggio al centro della scena ma la Biblioteca sullo sfondo risalta bene.
Costruire qualcosa attorno a un tema unico così specifico non era facile e posso comprendere che la trama sia risultata un po' semplice. Inoltre aver tolto i codici a mio avviso semplifica ancor più il tutto.
Quello che mi rimane maggiormente impresso di questo Corto è però il tema scelto, i diciott'anni (o giù di lì..), la difficoltà a concentrarsi sui libri (pur avendo la Maturità!) quando la testa va da un'altra parte.
Come dice Prodo, a quell'età tutto ciò che è "istituzionale" si approccia in modo assai poco serioso...se penso che ora la mia vita (e quella di molti di voi) gira intorno a scadenze, limiti, tempi da ansia e obblighi, quasi quasi rimpiango la "spensieratezza" con cui affrontai la Maturità e i tempi in cui si guardava a un futuro lunghissimo!

gabrieleud ha scritto:

mi torna in mente una frase di Aloona, per cui "Possibile che ogni volta che la protagonista è una ragazza, la storia è imperniata - tralasciando i Freudismi - sul tema romantico/ sentimentale/ sessuale?".

Ahhh!! Parole sante!
Cara Aloona, il tuo fantasma, come quello di abeas, di Yaztromo e di molti altri amici indimenticabili torna a perseguitarci sempre.  smile2  applauso

Comunque l'aspetto sentimentale presente in storie con protagoniste ragazze a me piace moltissimo, basta che il Corto non cada nel banale e sia strutturato bene. Poi, certo, sarebbe bello vedere esaltata la femminilità anche in altri ambiti ma capisco che non sia facile.

E questo è tutto gente. Non siamo ai livelli di È un gioco da ragazzi, al quale assegnai un meritato 10, ma il 1° Corto di quest'anno è valido e avrà un bel voto da parte mia.

Complimenti agli autori. Passo alla votazione.
Il 4 marzo voterò:

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 affinché il latte torni nelle bottiglie di vetro (cit. Homer Simpson)
Voto inviato a Pirata delle Alpi

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
Barone del Sole
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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami

Ciao a tutti,
comincio con i complimenti all'autore. Il libro è scritto è bene e molto godibile. L'ambientazione è divertente, così come i tanti riferimenti e citazioni - forse alcune volti anche troppi, e troppo compiaciuti.
Molto divertente l'idea di giocare un tentativo di approccio e anche il modo in cui è fatto, cioè cercare il momento giusto per parlare con la persona con cui ci si sta provando.

Ho invece un parere più negativo sulla giocabilità. Il true path non è la modalità che preferisco nei libri game. Ho giocato più volte, e in alcuni punti diventa frustrante e viene l'idea che qualsiasi scelta sia ininfluente.
Quando poi si prende la strada giusta è gustoso il modo con cui si risolve, però non è detto che si abbia voglia di farlo fino a quel punto (anche perché alcune di queste scelte sono davvero casuali, anche se si posso intuire).

Per me è il giudizio finale è "contemporaneamente godibile e frustrante"! smile

Klaatu Barada Nikto

sterosso
Novizio
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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami

Forza ragazzi! La finestra per votare il corto sta per finire!
Ovviamente però potrete continuare a commentarlo.

Dario III
Inadatto a regnare
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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami

La mia recensione sarà abbastanza sbrigativa per motivi spazio-temporali.
Il corto mi è piaciuto, è scritto bene, permea di umorismo affine alle mie corde, è colmo di citazioni (tra cui Aquisgrana* bigsmile), straripa di false piste, indicazioni numeriche e altri espedienti usati nei LG, che qui invece servono solo a trollare.
Il corto è molto ben strutturato, con parecchi bivi, per cui imbeccare il ben realizzato true path non è semplicissimo, se non si fanno i giusti ragionamenti. Mi sono piaciuti i numerosi indizi sparsi, pure nell'epilogo, per indirizzare il lettore nella giusta direzione una volta falliti i primi tentativi.
Particolare, ma funzionale al tipo di storia, il fatto che non ci siano instant death, quindi si arriva sempre alla fine. Mi è piaciuto a tal proposito, caso più unico che raro, che l'epilogo sia sempre lo stesso sia in caso di successo che di fallimento, ma assuma un significato diverso nei due casi.
In definitiva un corto divertente e godibile.
Il mio voto è

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 noto ad Adriano
* che tra parentesi un tempo non era motivo di squalifica?

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

¿„ãßꪧ¬
Arkham Lêgãcy ¬
Arcimaestro
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Re: I. Corto 2018: Il giorno prima degli esami

Bene, bene, questo corto è un vero toccas... Ah no, scusate, siamo nel 2018. Che ci volete fare, noi "vecchietti" perdiamo colpi.

Allora ho letto volentieri il racconto e mi sono divertito. Non so che persone frequentino (o abbiano frequentato) gli altri utenti, ma la nostra Vera mi sembra credibile: è una (quasi) diciannovenne con gli occhi a cuoricino che sbava per un compagno di classe ma non vuole/può fare il primo passo. Il fatto che passi più tempo a cazzeggiare che a studiare la rende molto simile a tanti altri studenti che salgono sul carrozzone del "tanto si passa tutti". O almeno questi sono i ricordi che ho io della mia "maturità" nel lontano 2003.

Andando alla forma, purtroppo, il testo presenta ampli margini di miglioramento. Oltre agli esempi di gabrielelud faccio notare la "specie di disimpegno" al par. 58. Dai, autore/i, cosa ti/vi sarebbe costato chiamarlo "pianerottolo" o simili? Sempre al 58 due frasi consecutive terminano con la locuzione "con gli altri". Ok, si tratta di piccole cose, ma proprio perché sono piccole avrebbero potuto essere aggiustate, no?

A livello di meccanica le cose non vanno molto meglio. Allora, il true path fila liscio e rigiocare N volte (come ho fatto io) non pesa. Però certe situazioni sono un po' forzate e spesso la trama procede più per colpi di fortuna che per altro. Metto sotto spoiler anche se ormai tutti hanno già letto.

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 Al par. 16 mi pare improbabile che Stefano parli (e mi domando con chi) raccontando i casi di Unico ai quattro venti davanti alla macchinetta del caffè. Questa scena avrebbe potuto essere gestita meglio perché le informazioni qui sono proprio un infodump.
Al 28 è abbastanza improbabile che in tutta la scuola solo Stefano e Patrizia abbiano i capelli rossi. Va bene che in Italia i "rosci" sono meno diffusi, ma qui la cosa è tirata per i capelli (se mi consentite la facezia).
L'epilogo fa sorridere e mantiene bene l'atmosfera scanzonata e ironica del racconto, con l'unico difetto di fare riferimento a cose che il lettore potrebbe non avere incontrato. Per esempio la "fame" di Gianna o i misteriosi didgeridoo (vi giuro che non so cosa siano e non voglio cercarli su internet).

Voto inviato a Pirata delle Alpi.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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