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Librigame: stili di scrittura

Librigame: stili di scrittura

A Natale mi sono regalato i D.A. e i Ninja di librinostri, così oltre a questi mi sono riletto gli altri libri delle due serie + sortilegio, mi sono scaricato le mappe di FF per poterli giocare meglio e trovare tutte le strade (e i true path), poi mi sono riletto anche Terra di Mezzo e Bloodsword, e anche le recensioni sul nostro sito.
Mi sono fatto questo "tour nostalgico" anche per motivi di scrittura, come autore di LibriNostri mi interessa sempre confrontarmi con gli autori storici come fonte di ispirazione e con le recensioni per avere il polso dei lettori.
Così ho trovato un paio di punti di discussione di cui mi interesserebbe sapere il vostro parere: lo stile di scrittura e il true path/o no.
1) Trovo nei D.A/FF uno stile di narrazione asciutto e diretto che mi ha sempre conquistato, paragrafi quasi sempre brevi con poche righe di contesto e dialoghi rapidi, descrizioni minimal ma efficaci, che permettono (a mio parere) una lettura rapida e quindi anche un gioco più veloce e coinvolgente.
Mentre lo stile, ad esempio, di Bloodsword (ma anche i LS dal 13 in poi), è molto più descrittivo, attento ai particolari, alle sensazioni, agli odori, ai dialoghi, ecc. molto più vicino ad un romanzo.
E' certo uno stile più lento e diretto ad un pubblico più maturo che apprezza anche i particolari; ma per conto mio faccio fatica, e devo finire il libro più più sessioni, a differenza dei D.A. che riesco ancora a leggere tutto d'un fiato.
2) questione true path molto discussa anche in passato. Mi limito ai D.A/FF ovviamente, leggendo le varie recensioni e commenti sul nostro sito ho trovato linee di pensiero diverse, ovviamente, ma su alcuni numeri più o meno i gusti coincidono.
Ad esempio alcuni libri hanno ricevuto voti bassi per via di un true path molto rigido tanto da essere frustante (D.A. 15, 16, 18 ad esempio) mentre altri con true path altrettanto rigidi hanno ottenuto ottimi voti. La creatura del male, ad esempio, è uno dei librogame più amati, eppure rigiocandolo ho avuto estrema difficoltà anche con la mappa in mano, con un true path estremamente rigido, tanto che se alla fine hai fatto l'errore di usare la mazza di cristallo (sempre che tu l'abbia trovata) fallisci all'ultimo paragrafo; o altri libri di Jackson/Lingstone dove andare a destra o a sinistra ad un bivio può far fallire l'intera avventura.
Quindi da dove arriva questa disparità di giudizio? Solo dalla storia (più avvincente)? Dallo stile (più accattivante)?

Mi interessa molto sapere il vostro parere anche come autore di librinostri.
Grazie

Ultima modifica di: djmayhem
Feb-23-18 07:11:06

Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)

djmayhem
Re dei refusi
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Re: Librigame: stili di scrittura

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gabrieleud
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Re: Librigame: stili di scrittura

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gabrieleud
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Re: Librigame: stili di scrittura

Il true path è una meccanica di gioco come altre. Non è male né bene di per sé: dipende da come lo si implementa. Esistono libri in cui la ricerca della giusta via è parte del gioco e altri in cui è solo un trucchetto per creare un livello di difficoltà posticcio.

Per quanto riguarda la prolissità: si tratta anche in questo caso di una scelta che può avere i suoi pro e i suoi contro e che deve essere combinata in modo adeguato con la parte gioco. Se decidi di scrivere un libro estremamente pendente sul lato "romanzo" ma con una struttura a bivi mi aspetto che tu segua questa strada fino in fondo, ad esempio evitando di costringermi a rileggere più volte dei lunghi paragrafi in caso di sconfitta. Se vuoi scrivere un libro da leggere e rileggere più volte per arrivare alla conclusione mi aspetto un testo asciutto e che va diretto al sodo.

Il problema si ha solo quando l'autore cade nella via di mezzo, scrivendo libri che necessitano di più riletture con venti paragrafi di introduzione e sbrodolate che già alla seconda lettura andranno a noia e verranno saltate a piè pari.

Zakimos
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Re: Librigame: stili di scrittura

Zakimos ha scritto:

Se vuoi scrivere un libro da leggere e rileggere più volte per arrivare alla conclusione mi aspetto un testo asciutto e che va diretto al sodo.

Infatti i Dimensione Avventura rientrano in questo ambito. Come valore aggiunto, sono anche ben ambientati, con mondi e mostri meravigliosi.

La pupù prodotta da Thraves invece non trova spiegazioni.

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gabrieleud
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Re: Librigame: stili di scrittura

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Mimimmi
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Re: Librigame: stili di scrittura

Mimimmi ha scritto:

Mostri meravigliosi come i Rotocefali??

Esattamente

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gabrieleud
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Re: Librigame: stili di scrittura

Zakimos ha scritto:

il true path è una meccanica di gioco come altre. Non è male né bene

Concordo.
Secondo me questa eterna diatriba true path si true path no è sopravvalutata, ma alla grande.
L'importante è che il LG sia giocabile.

L'autore per me deve testare la sua opera e mirare alla calibrazione migliore possibile di difficoltà (medio alta sarebbe il top) e giocabilità (impegnativa).
Tra i DA il migliore in questo senso è il Labirinto della Morte, come ho già scritto più volte.

Per quanto riguarda l'altro punto in esame, lo stile, per me ognuno ha le sue preferenze e non si può tirare giù uno schema generale.
Se un autore, ad esempio, scrive paragrafi più corposi ma ci ammalia con una storia/saga stupenda ben venga il LG spesso!

Qui dentro in teoria siamo tutti amanti della lettura quindi nessuno dovrebbe spaventarsi di fronte a paragrafi lunghi. Conta casomai la bravura dell'autore e il tipo di storia scelta (ma anche qua si va sul personale)

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

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Re: Librigame: stili di scrittura

Secondo me il true path è in parte anche un "trucco" per scrivere più in fretta un Librogame e per fare in modo che esso non sia troppo lungo e che l'autore non sbagli o si perda nella stesura dei paragrafi.

Prendiamo un caso limite, un Librogame in cui ci sono diversi finali e in cui la trama veramente sia decisa e modificata dal lettore attraverso le sue scelte e le dinamiche di gioco (per esempio vincere o perdere un combattimento), a meno di non realizzare un Librogame a mappa, stiamo parlando, anche per un opera semplice, di almeno 600-1000 paragrafi, che servono appunto per dare al lettore la possibilità di "costruire la trama" invece di seguirla come nel true path. Creare un Librogame non a mappa in cui si vuole dare al lettore una ampia possibilità di "free-roaming" (termine che prendo in prestito dai videogiochi) significa scrivere un libro con numero altissimo di paragrafi e questo non è mai stato il caso della stragrande maggioranza dei Librogame, che, per dirne una, hanno quasi sempre un unico finale.

Se si vuole un completa libertà di scelta del giocatore allora si crea un ambientazione per Gioco di Ruolo, anche se in parte i Librogame a mappa si avvicinano abbastanza a questa forma.

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Re: Librigame: stili di scrittura

Questa spiegazione non mi convince... anche se scrivessi un libro da 1000 paragrafi, ciò non comporterebbe affatto che il lettore possa costruire la trama. Sarebbe sempre vincolato agli sviluppi che lo scrittore ha pensato per lui.
(Per quanto sì, se la storia era stata pensata per 300 paragrafi e ne aggiungo altri 300 senza allungarla, è ovvio che al giocatore si presentano più scelte).

La questione del finale convergente, credo sia stata fatta per consentire allo scrittore di proseguire la storia su un altro libro senza tener conto di molteplici sviluppi precedenti. Inoltre, la soddisfazione di accedere all'ultimo paragrafo a cifra tonda (il 400 o il 350) è maggiore di quella di aver trovato uno qualsiasi dei finali dispersi al par 274 o al 25. Ma più che altro,

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