Grazie a Prodo che mi ha svelato qualche inghippo e capire un po' di più del racconto. Sono dell'idea di non votare questo corto perché come ha detto lo stesso autore è fuori concorso.

L'anno scorso il BAH mi fece notare gli errori "tecnici" (di formattazione dei file Word) e mi fece delle considerazioni a livello stilistico.
Utilissima la prima segnalazione, assolutamente campata in aria la seconda

Più che altro recentemente ho letto quel vecchio Corto col robottone giapponese, in cui mancavano interi paragrafi! Gli organizzatori avrebbero potuto segnalare la cosa al povero autore.
In effetti nel caso specifico di questo Corto non è che potevate nemmeno indirizzare verso correzioni che avrebbero necessitato di un lavoro molto profondo di riscrittura, almeno a leggere i commenti degli altri. Ma almeno i numeri di paragrafi che andavano in grassetto, accidenti...

Fare un commento ad un Corto è una cosa piuttosto semplice.
Basta leggerlo, giocarlo e mettere giù un paio di righe.
Il rischio è poco, eppure tutti dovrebbero rendersi conto che, nel farlo, ci si sobbarca un enorme fardello sulle spalle.
Un Corto come questo, con una prosa avvincente e una storia che si scopre paragrafo dopo paragrafo mi riporta alla mente il miglior Apologeta (La Luce bel Buio e Liberami, disse l'uomo).
Non so se l'autore ne sia consapevole, ma il solleticarmi con il mio autore di Corti preferito equivale ad una strizzatina d'occhio tanto innocente quanto scivolosa.
Eppure accetterò la sfida di mantenermi imparziale in questo confronto con Apologeta, caro autore sconosciuto.
La tua opera, come ammetti, è una bozza, scritta frettolosamente e, con ogni probabilità, non testato.
Il cuore del Corto sono gli enigmi (inutile che tenti di dissimularlo, autore). E' lì che va sviluppata una meccanica di gioco a prova di stupido che permetta di capire se la strada sia quella giusta o no.
Confesso di non essere sufficientemente intelligente per risolvere il racconto, anche con la soluzione in mano. Per questo sono indeciso se dare un voto basso al Corto, oppure darlo a me stesso. In ogni caso, sono dispiaciuto.
Venendo alla storia, io non sono un amante della letteratura classica, quindi temo di non avere colto le tante citazioni e i suggerimenti. Né forse lo spirito del Corto stesso. Ma non importa. L'ambientazione e la storia sono talmente suggestive da impedirmi di soffermarmi troppo sul mia scarsa cultura letteraria (e che si potrebbe chiedere ad un chimico? I miei studi matti e disperatissimi furono affollati di provette e beute...).
Grazie quindi, caro autore, per ricordarmi che in gioventù anche io avevo l'ambizione di non bruciare.
In pochi riesono a toccare tali corde.
Concludo, quindi, augurandomi che l'autore ci ripensi e ripresenti tale Corto (riveduto e corretto) anche il prossimo anno. Tanto "fuori concorso" per "fuori concorso", che cosa cambia?
Di sicuro, non brucerai, amico autore.

Voto inviato a Pirata delle Alpi.

Di fronte a un corto del genere la domanda che sorge spontanea è: ha senso sbattersi, leggerlo e valutarlo? Diciamola tutta: questo corto è ingiocabile. Non so se è per via di problemi con lo shuffle, mancanza di tempo o rilettura: è ingiocabile. Senza l'errata postata da Prodo non sarei mai riuscito a completarlo. Come si può dare un voto a un'opera così?

Invece lo si può fare e anzi lo si DEVE fare per premiare il lavoro che l'autore ci ha messo dietro. Perché sì, è un'opera fallata come poche che ho visto al concorso dei corti, eppure è affascinante. Colpisce perché è diversa, perché osa e anche se è il contrario di ciò che dovrebbe vincere il concorso di quest'anno mi ha lasciato comunque dentro qualcosa, non solo la frustrazione nel non sapere che pesci pigliare. Un sistema di trasformazione parole in numeri ottimo, molto superiore come fruibilità a quello di Alessandria. Un testo che (finalmente!!) abbandona la tanto abusata seconda persona presente. Una storia onirica e difficile ma che non fagocita del tutto la parte gioco: autore, non è vero che gli enigmi erano la parte meno interessante. Lo sono stati solo perché irrisolvibili, mannaggia a te!

Mi sento però di fare un appunto all'autore a cui va comunque la mia stima: ammetti tu stesso nel racconto di non essere riuscito a completarlo. Perché a questo punto non presentarlo fuori concorso sforando il termine di consegna? Avresti avuto tempo fino ai primi di febbraio con la possibilità di consegnarci un lavoro estremo, suggestivo ma almeno corretto. Poi magari verrà fuori che il racconto E' fuori concorso e presentato fuori termine in tal caso... non lo so. Probabilmente presentare una storia così quest'anno è stato un suicidio, ma non me la sento di fartene più di tanto una colpa.

C'è però una cosa su cui voglio menartela e che avrebbe contribuito ad abbassare la mia valutazione anche se il corto fosse stato perfetto: lo stile. Tutti i votanti prima di me hanno elogiato "Io non brucerò" sostenendo che sia scritto in modo eccezionale.

Sono assolutamente consapevole che esiste questa corrente di pensiero secondo cui l'abuso di virgole e incisi nel testo dovrebbe servire a trasmettere un'idea di aulico, di professionale e sono altrettanto consapevole di essere in minoranza, ma da parte mia non posso premiare un corto che si presenta con la frase: "All’inizio, non c’era altro che il vuoto, un vuoto bianco e fosco; poi, apparve una voce".

Come dovrei leggere una roba del genere ad alta voce? Facendo le pause alla Vittorio Gassman che legge l'elenco del telefono? Con la voce baritonale stile rutto? Con la metrica da consumato attore teatrale? La mia scuola di pensiero impone di scrivere in modo semplice quando si parla di cose complesse e in modo complesso quando si parla di cose semplici: il rischio in caso contrario è cadere nel ridicolo involontario e purtroppo in alcuni passaggi "Io non brucerò" commette questo errore.

In definitiva: un'opera coraggiosa come non se ne vedeva da tempo, piena di bug e scritta con uno stile che non apprezzo.

Voto inviato ad Adriano