Home Forum General Librogame e dintorni I Corti di LGL 2018 VI. Corto 2018: È ora che tu sappia

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Il Sondaggione!!

Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

VI. Corto 2018: È ora che tu sappia

Re: VI. Corto 2018: È ora che tu sappia

Pirata delle Alpi ha scritto:

#iostocondario #iovotoaicortidilgl #iostoconlautoremisterioso #ioinventohashtag

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Seven_Legion ha scritto:

- il concorso e' poco visibile e non e' per nulla intuitivo dove trovarlo.

Una proposta che avevo fatto tempo fa era di creare la sottocartella anche per l'anno in corso (quindi in questo caso una cartella "2018" che sta sopra la 2017 e le precedenti, con tutti i thread del concorso attuale lì dentro). Questo risolverebbe anche l'annoso bug del thread sbagliato segnalato come ultima risposta in Librogame e dintorni (ad es in questo momento il link porta a "Voti concorso Corti 2017..." anzichè a questo thread), che ogni volta allunga il numero di click che devo fare per arrivare al punto giusto.

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: VI. Corto 2018: È ora che tu sappia

In realtà volevo fin dall'inizio applicare il lodo Abeas quest'anno, ma poi mi è passato di mente. Ho travasato tutto nella cartella 2018. Fate un check e fatemi sapere se ci sono problemi. Dovrebbe essere tutto più raggiungibile e visibile ora.

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Re: VI. Corto 2018: È ora che tu sappia

una caccia al tesoro in cerca della verità
e se non vuoi cercare la verità c'è un finale anche per quello 
devo dire che l'idea non è male per niente
i personaggi e soprattutto l'ambiente è ben raccontato

peccato quel bug al terzo paragrafo (avevo ignorato la comunicazione di Dario III e quindi ho provato le peggio combinazioni per andare avanti)

devo dire che lo trovo un buon corto che potrebbe funzionare bene anche nell'ottica pubblicazione

voto inviato ad adriano

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Re: VI. Corto 2018: È ora che tu sappia

Seven_Legion ha scritto:

il concorso e' poco visibile e non e' per nulla intuitivo dove trovarlo.

Potremmo anche inserire in prima pagina un banner per pubblicizzare il Concorso, magari con il colibrì, dotato di link per l'anno in corso.

L'autore del Corto ci scusi per gli OT ma trattasi di cosa importante. smile

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Re: VI. Corto 2018: È ora che tu sappia

Questo racconto è molto bello ma cade in alcuni errori, uno dei quali abbastanza grave per un corto realistico: la stupidera :-(. Perdonami e non offenderti autore, capirai cosa intendo leggendo la mia recensione.

Ripartiamo: questo racconto è molto bello. Ha tutto ciò che un corto dovrebbe avere per vincere: è semplice, è CORTO (santo cielo, FINALMENTE un corto che posso godermi leggendo velocemente di straforo! Grazie!!), è avvincente, è realistico, è ITALIANO (un punto in più per questo), è scritto bene seppur con qualche incertezza di forma e impaginazione che tradiscono una genesi frettolosa. Sono queste le storia che vorrei leggere nel terzo millennio: storie adulte e profonde che mettono il ragionamento al centro dell'attenzione.

Anche qui come nei migliori corti della tradizione abbiamo da lavorare di mente, ma diversamente da Alessandria l'impegno non è mai invasivo. Niente trasformazioni, cacce al tesoro e arzigogli: l'autore nasconde un sistema a "parole chiave" dietro ai titoli di una biblioteca privata ma lo usa pochissimo, solo quando necessario, riuscendo in un sol colpo ad azzeccare alla perfezione sia l'aderenza al bando che la necessità di avere un regolamento semplificato. Ok, per raggiungere questo risultato bisogna conoscere le trame dei libri in questione, ma è un prezzo che come autore sarei ben disposto a pagare per avere un sistema così funzionale. Bravo, autore, bravo!

... ma solo in parte, perché con una bomba del genere tra le mani hai confezionato un corto fallato :-(. Vado quindi a elencare i problemi alla parte gioco che ho riscontrato:

Problema n. 1: i loop. In questo corto i bivi sono fasulli. Puoi fare delle scelte ma nulla ti vieta di tornare ogni volta sui tuoi passi. Dico di più: questo è un racconto alla Ellery Queen, non un libro a bivi. Per vincere bisogna leggere quanta più storia possibile, immagazzinare le informazioni, rielaborarle alla fine e tirare le fila. E' indubbiamente interattivo ma i bivi sono stati aggiunti DOPO l'ossatura della storia, non il contrario. L'unica vera scelta presente è quella ossessiva del 14 e la scelta finale. Questo rende la presenza dei loop particolarmente fastidiosa, perché toglie ai bivi l'unico senso che avevano: limitare le informazioni ottenute. Inoltre sedersi più volte su quella poltrona ti merita il premio "La Torre Fantasma di Andrea Angiolino" - questa la capirai se sei un autore vissuto.

(Lo so che facendo il contrario alcuni avrebbero protestato perché "non puoi fare tutto a ogni lettura". Rassegnati, autore: qualunque cosa fai ti tirano le pietre).

Problema n. 2: il bug. Ne hanno già parlato allo sfinimento, ma cielo... al terzo paragrafo, inevitabile! Come hai fatto a mancarlo?

Problema n. 3: non c'è nulla che mi impedisca di "azzeccare" il secondo libro "importante" al posto del primo saltando un intero pezzo di storia. Provate a farlo: la storia ha senso comunque.

E questo è quanto. Non è tanto, ma anche la parte gioco non è tanta per cui vedere ben tre problemi non marginali dispiace e abbassa necessariamente il gradimento del corto.

In realtà ci sarebbe un quarto problema: la menzionata stupidera. Ripeto: non offenderti, autore, ma la struttura realistica del corto mi ha impedito di chiudere un occhio su un'incongruenza grossa come una casa. In questo bellissimo racconto Claudia cade nel terribile errore del "protagonista stupido". Lasciami raccontare un aneddoto per farti capire che intendo. Il mio amico Entangled, pseudo coautore di Falkenstein l'anno scorso, tempo fa scrisse un bel romanzo dal titolo "La Scala di Vetro". In questo libro una scrittrice muore lasciando al marito un ultimo romanzo, che racchiude degli importanti segreti su un omicidio a cui ha assistito. Il marito per tutto il corso della storia lo legge, arrivano al finale insieme ai lettori nelle ultime pagine del libro. Quando l'ho letto (bellissimo libro) ho subito sollevato la testa e gli ho chiesto "ma perché Derek non è andato direttamente al finale quando ha capito che nel libro c'era una rivelazione?" Lui è rimasto di sale. Aveva piegato il realismo all'esigenza narrativa e io me ne ero accorto, il che significava che non si era mosso bene. Risolvemmo rimuovendo il finale dal libro fittizio: Derek salta alla fine ma non trova un pezzo, rimosso da qualcuno, e passa il resto della storia a cercarlo.

Torniamo a bomba qui, anche se avrai ormai capito cosa intendo. Nessuna persona sana di mente si sarebbe comportata come Claudia al paragrafo 50.

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Se scopro che mio padre ha nascosto un indizio in un libro nella sua biblioteca, io li apro tutti a casaccio finché non lo trovo.
Perché sono una persona normale, non il personaggio di una storia in cui l'autore-ha-deciso-che-devo-far-questo. L'effetto si attiva una seconda volta quando a un passo dalla soluzione Claudia si addormenta perché DEVE sognare. Non ha senso, autore. Mi permetto di tirarti le orecchie su questo punto, il realismo, che da solo basterebbe a mandare in vacca il 90% dei corti scritti, solo perché il realismo è il tuo forte e vorrei che facessi più attenzione in futuro.

In conclusioni e salvo sorprese, questo è forse il vincitore morale del concorso dei corti 2018. I difetti summenzionati non lo rendono degno di puntare diretto al primo posto, ma merita di giungere almeno tra i primi 3 e in tale ottica lo voto.

voto inviato a Pirata delle Alpi

Zakimos
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Re: VI. Corto 2018: È ora che tu sappia

Finalmente riesco anche io a dire la mia!
Devo dire che per essere la mia prima esperienza con i Corti, c'è molta varietà. Questo racconto è qualcosa di molto diverso da quanto visto fino ad ora, a parte forse l'irrealizzato Io non brucerò (che continuo comunque a preferire). Mi è piaciuto come è scritto e a differenza di Zakimov (ma l'aveva annunciato lui stesso) ho apprezzato che ci si potesse muovere il più liberi possibile. C'è da dire che comunque, quando gioco tendo a non ripetere scelte già fatte solo per vedere altre alternative, che gusto c'è?
Concordo sia con i pregi che avete detto prima di me (ad es. coinvolgimento nella storia, ben scritto - a parte errori dovuti alla fretta - idea originale per quanto riguarda le indagini da fare) e anche, purtroppo, con i lati negativi. Innanzitutto, come si fa a sbagliare il terzo paragrafo? Autore misterioso, già ti hanno detto tutto quelli che mi hanno preceduto, ci vuole un po' più di attenzione! Altra cosa che non mi è piaciuta è il finale. E' bello arrivare alla conclusione, ero tutto contento di aver beccato il libro giusto dopo qualche tentativo e poi... la spiegazione buttata un po' troppo così. Capisco avevi poco spazio, autore, ma probabilmente quella parte lì la dovevi gestire meglio.

Comunque, errori a parte io l'ho trovato interessante e sicuramente originale.

Invio il mio voto a Dario III

#io sto con Dario

Kinn
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Re: VI. Corto 2018: È ora che tu sappia

Kinn ha scritto:

C'è da dire che comunque, quando gioco tendo a non ripetere scelte già fatte solo per vedere altre alternative, che gusto c'è?

Eh?

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: VI. Corto 2018: È ora che tu sappia

Oddio scritto a cazzo, scusa Gabrieleud!Intendevo quando ci sono dei loop, come diceva Zakomos in cui si può tornare a parlare più volte con la stessa persona ad es., non mi viene da farlo anche se è "previsto" perché mi sembra una forzatura.
Nel caso specifico, per capirci, si può parlare due volte con l'amico malato ad es. solo per fare domande diverse.

Kinn
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Re: VI. Corto 2018: È ora che tu sappia

L'autore del corto desidera rispondere ad alcuni punti espressi dai lettori!
Ecco le sue considerazioni:

Autore misterioso ha scritto:


Anima di Lupo: grazie per i complimenti, mi soffermo su una delle cose che hai detto perché credo ci sia un fraintendimento. L'appendice è valida con tutti e 50 libri: quando il padre dice che per semplificare basta vedere la prima pagina dell'elenco, intende proprio quei 50 libri lì, il fatto che vengano divisi in due nell'appendice, perché finisce una pagina e ne iniza un'altra è solo un caso. Mi dispiace che ci sia stato questo fraintendimento che ti ha complicato ancora più la vita dopo l'errore iniziale (di cui ancora mi scuso tantissismo, ho già spiegato nell'altro intervento che mi è passato per la testa prima di inviare il corto).

Zakimos: volevo risponderti per quanto riguarda la "stupidera", anche io mentre scrivevo ho pensato: ma non fa prima a controllarli tutti? Mi sono dato due spiegazioni che ti rigiro:
1) I 50 libri sono una semplificazione extranarrativa per rendere giocabile il Corto. Nella mia testa la biblioteca, per quanto casalinga è parecchio grande: parliamo comunque di una persona benestante con una casa molto ampia, che per giunta fa lo scrittore e che quindi si presuppone legga molto. Ma non potevo metter su una lista di qualche centinaio di libri (se non di più), sarebbe stato impossibile giocare.
2) Da un punto di vista narrativo, la protagonista decide di stare al gioco del padre perché, anche se lo nega anche a se stessa, in questo modo sente di avere un rapporto con lui che non ha mai avuto e riesce a capire per la prima volta chi è Mauro Nicolai. Va avanti perché il padre ha pensato a questa cosa per lei, quindi dentro di lei sente che è stata pensata, che ha fatto parte della vita del padre. Se questo passaggio non è chiaro nel corto, ovviamente è colpa mia perché non sono stato in grado di spiegarlo bene.
Ah, sempre per Zakimos: per la brevità ringrazia la terna del concorso che ha dato dei limiti abbastanza stringati (giustamente). Fosse stato per me, il mio non sarebbe stato poi così "Corto”!

Dario III
Inadatto a regnare
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Re: VI. Corto 2018: È ora che tu sappia

I difetti del corto:
1) L'introduzione è sballata e poteva essere completamente saltata. Di fatto mi ha fuorviato, perchè più andavo avanti con la lettura dei primi paragrafi e più mi chiedevo se non stessi sbagliando a non capire come e quando usare i titoli in appendice. In realtà ha più senso limitarsi alla scelta del titolo solo e soltanto quando te lo chiede il testo, e quindi tutto quello che sta scritto nella premessa non serve a niente.
2) Link sbagliato al terzo rimando: peccato mortale!
3) Link sbagliato al par.17, che riporta indietro di un giorno.
4) Quando ho dovuto scegliere il primo titolo, così come quando ho dovuto scegliere il secondo, avevo l'ansia di beccare per sbaglio un titolo pensato per una fase successiva del racconto, andandomi a leggere un paragrafo spoiler che saltava un pezzo di corto. In realtà a posteriori ho visto che i titoli in gioco erano solo due, quindi l'ansia della seconda scelta era infondata.
5) Se il primo titolo da indovinare è semplice, il secondo è estremamente difficile. E questo pur conoscendo e avendo personalmente letto molti dei libri di quella lista. Inoltre vedere il corto terminare dopo soli due titoli lascia un senso di conclusione sbrigativa, accentuato anche dallo stringato paragrafo finale. Il corto sarebbe stato perfetto con tre titoli da indovinare, di difficoltà crescente.
6) Il problema di fondo del corto: i titoli sono 50, cosa impedisce a una persona normale di prendere uno ad uno tutti quei libri in cerca del messaggio lasciato nascosto dal padre? In fondo si tratta di soli 50 titoli! (Tra l'altro io ho risolto il corto così, alla fine). Questa è la domanda che mi risuonava costantemente in testa mentre giocavo il corto. Eppure questo si poteva risolvere facilmente con qualche piccolo accorgimento. Bastava ad esempio non scrivere al par. 50 che ci si affidava all' "elenco dei libri, utilizzando solo la prima pagina". Tanto per cominciare, chi mai è che ha un indice dei libri posseduti??? Si poteva dire che ad essere in gioco erano TUTTI i libri della libreria del padre. Questo annulla la possibilità della scorciatoia per la protagonista di controllarli tutti. Ai fini del corto però la lista veniva comunque limitata a un estratto di 50 titoli per esigenze di gioco.
7) Occasionali refusi e iniziali minuscole (aaargh!).
8] Le troppe spiegazioni fornite dall'autore durante la settimana di votazione. Mai visto, in tutta la storia del concorso dei Corti, un autore così logorroico durante la fase di silenzio elettorale! Un buffetto anche agli organizzatori troppo permissivi. Finora gli interventi in esterna degli autori sono sempre stati limitati a casi di assoluta necessità. In questo caso l'unico intervento assolutamente necessario che ho letto è solo l'errata corrige del primo post.

I pregi del corto:
1) Il titolo apologetiano.
2) La storia e il modo in cui viene raccontata e sviluppata, attraverso i ricordi dei personaggi.
3) Lo stile di scrittura, molto adatto alla storia.
4) Il meccanismo della caccia al tesoro tramite i libri, che funziona benissimo. (Pur con i limiti e difetti già riscontrati.) L'intera idea alla base del corto è molto bella.
5) I sogni (in particolare il secondo).
6) I titoli proposti, che spero l'autore abbia letto tutti o in buona parte. Molto bello che in mezzo a libri classici ci siano anche opere letterarie meno canoniche quali due graphic novel, comic strips, e pure un librogame smile Tra parentesi, in questo periodo sto leggendo L'uomo senza qualità, un'opera tanto misconosciuta da sorprendermi di vederla in questa lista.

Bilanciando pregi e difetti, il voto finale è

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