Ho fatto il master a Paranoia ed è stato fenomenale!

Era la seconda Naoniscon (abitavo proprio di fronte alla fiera, all'epoca). Ho recuperato dieci magliette nere da una squadra di calcio e ho fatto vestire i partecipanti al LARP di Paranoia. Uno di loro era il "traditore", un altro era il "comunista", un altro ancora era l'"illuminato", ovvero colui che conosceva le identità dei due ribelli.

I "maglietta nera" dovevano prendere ordini da tutti quelli che erano alla fiera, passanti inclusi, a meno che anch'essi non avessero la maglietta nera. Rendendosi meritevoli di elogio, i giocatori diventavano "maglietta rossa", li vestivo di rosso e potevano dare ordini a tutti quelli che avevano la maglietta nera, non subendo più i ricatti della gente dalla maglietta rossa.

Lo scopo del gioco era conquistare la maglietta arancione e poi quella gialla.

Non le avevo nemmeno portate.

Non avevo nemmeno designato il traditore, il comunista e l'illuminato.

Hanno fatto tutto da soli, io mi sono goduto la fiera.

Ho partecipato a vari LARP e sono stato membro della Camarilla Francese per tre anni e mezzo.

Un LARP è bello solo se i master fanno veramente il loro lavoro, un mio amico ha vissuto la scena seguente:

Per fare una cosa molto importante, i personaggio dovevano fare un rituale. Ma appena hanno iniziato, un master arriva correndo e dice "raga, aspettate perché i mostri non sono pronti!". QUATTRO ORE DOPO arrivano tre poveri scheletri, più di dieci personaggi furiosi gli saltano addosso e li fanno a pezzi in tempi da record.

Non so come sono messe le associazioni di Larp in Italia, ma ho giocato con 6 associazioni francesi e solo tre mi hanno convinto...

Pirata delle Alpi ha scritto:

QUATTRO ORE DOPO arrivano tre poveri scheletri

Exterminate

Io ho giocato a varie sessioni di Vampiri dal vivo (Secoli Bui e Masquerade) e a qualche altro evento simile. Mi sono sempre divertito moltissimo!

Ho modo di organizzare eventi di gioco di ruolo da tavolo e dal vivo da una decina di anni e ho capito che (al contrario di quello che si può pensare) il gioco dal vivo è molto più accessibile e godibile del gioco da tavolo.

Organizzo eventi che vorrei giocare quindi in cui conta l'esperienza e tutto è assolutamente reale, non ci sono scene immaginate o descritte. D'altra parte un regolamento essenziale di cui bisogna ricordare solo una "parola chiave" e  tenere presente le (immancabili) norme di sicurezza. Questo vuol dire da parte di chi viene a giocare di avere un grande senso della realtà e quindi facilità nell'immedesimarsi automaticamente nel gioco. Con me hanno giocato dai ragazzini fino a persone di 65 anni, quindi posso dire che il discorso funziona...

Per esempio questo mese giocheremo una "sceneggiatura" che riprende i classici del giallo ed è possibile prenotarsi per giocare qui alla Gilda degli Artisti di Reggio Calabria (eventualmente anche gioco + notte al b&b dell'associazione). Ma se ci sono interessati compiacenti sarei felice di poter organizzare anche in altre città, nei prossimi mesi sarò a spasso in Calabria ed in Sicilia con altri eventi di gioco.

Pirata delle Alpi ha scritto:

Per fare una cosa molto importante, i personaggio dovevano fare un rituale. Ma appena hanno iniziato, un master arriva correndo e dice "raga, aspettate perché i mostri non sono pronti!". QUATTRO ORE DOPO arrivano tre poveri scheletri, più di dieci personaggi furiosi gli saltano addosso e li fanno a pezzi in tempi da record.

Mi dispiace che ci sia questa idea del gioco dal vivo, per quanto posso capire che se si organizza un gioco con un regolamento stracotto e un certo tipo di ambizione è inevitabile che ci possano essere intoppi... Posso assicurare che il gioco dal vivo è anche ben altro.