Locusta Temporis è praticamente un'avventura grafica resa in ebook.

È qualcosa che in PDF ha poco senso.

Avevo provato una app-ebook. In sostanza funziona proprio come un’avventura grafica. Fai delle scelte e il programma aggiorna, automaticamente e spesso a tua insaputa, dei parametri in modo che a un certo punto, si sbloccano nuove scelte. Per esempio, metti delle monetine in una macchinetta, e solo quando ne hai messo il numero giusto ti appare un nuovo “paragrafo” su cui cliccare. Un librogame “normale” utilizza in genere solo 2 o 3 paragrafi per gestire una situazione simile, ma Locusta evidentemente ne usa di più.

Non l’ho mai finito perché a un certo punto c’era un enigma, e poiché non trovavo il gioco particolarmente avvincente, non avevo molta voglia di andarmi a rivedere tutti gli indizi del caso e rifletterci su per scoprire come andare avanti.

In realtà, siccome la carta digitale non costa, è più economico di una App che è vincolata ad un Os (e in alcuni casi ad una determinata release di un Os). Locusta Temporis come le altre polistorie è basata invece su formati aperti. E sì, si tratta di un librogame che lavora come una interactive fiction (e non - scusatemi - come una avventura grafica).

In teoria funziona, ma non sarebbe molto divertente. Avevo fatto anche il progetto di stampa per farne alcune copie a tiratura limitata per collezionisti, ma veniva troppo alto.

Bhe, la collana delle polistorie è un punto di incontro. Penso che "punto di incontro" significhi che i due linguaggi si aiutino l'un l'altro dando vita a qualcosa di diverso sia dai librogame che dalla interactive fiction. Locusta, ad esempio, non è librogame (pur usandone la struttura) ma non è nemmeno interactive fiction in senso stretto.

Qua il discorso diventa grande e non so se il forum è un luogo adatto per parlarne: queste cose sono letteratura non lineare e - quando sviluppate in digitale - letteratura elettronica. Purtroppo il discorso della letteratura elettronica e non lineare è stato in passato frammentato in microcosmi esclusivi, ognuno interessato a presidiare una propria identità a scapito delle altre, cosa che ha danneggiato l'intero settore rendendolo per lungo tempo marginale. Il fatto di aver visto a Lucca Games alcuni librogame che si presentavano come "romanzi interattivi" mi fa sperare che questa seconda ondata di librogame sia meno nostalgica e autoreferenziale.