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Re: Corto numero 8: Paziente n. 20
Dragan ha scritto:Paziente n.20
In un manicomio da incubo in cima alle montagne, un misterioso assassino sta ammazzando uno a uno alcuni tra gli sfortunati ospiti, che spariscono poi come d’incanto dal loro letto di morte. Al protagonista senza nome, senza storia e senza senno, spetta risolvere il giallo e salvare la pelle. Un’opera straniante, che riesce a trasmettere benissimo la sensazione di oppressione, tensione e alienazione di una situazione del genere. Ricchissima la parte game con enigmi di ogni sorta, tanto diversi e complessi da portare a un certo punto a un’indigestione. Rivedibile l’aspetto narrativo, con una trama appena accennata da qualche pennellata qua e là, personaggi secondari ben descritti ma mal caratterizzati, l’impressione finale di una stesura troppo veloce e poco rivista.
Pro:
> Clima opprimente descritto nel migliore dei modi tanto da risultare disturbante
> Presenza di più risposte plausibili agli enigmi, di cui alcune portano a false piste
> Finale che in fondo rientra nei cliché ma comunque colpisce a sorpresa
Contro:
> Troppa varietà di codici: numeri, lettere, parole chiave, operazioni matematiche, salti strani
> In qualche situazione si può rimanere bloccati senza possibilità di andare avanti o indietro
> Trama tutto sommato incosistente e gettata lì con eccessiva semplicità
Kenfalco ha scritto:
- "Paziente n.20" -
Il racconto è diviso in due parti con la prima che termina al paragrafo 18. Da questo punto in poi, se non si è esperti di enigmi, il gioco finisce. Non ho le chiavi per giudicare questo Cortissimo, per molti giocatori può essere divertente trovare il paragrafo sommando il numero ricavato dal simbolo nascosto nel quadro che rappresenta la mancanza dell'elemento suggerito dal motto del manicomio che spiega che noi siamo le nostre mancanze e che quindi Picchio che non ha i baffi fa bene a dirci di non andare nel luogo "dove troviamo solo cose che ci portano fuori strada o aumentano i Punti Pazzia".
Preferisco i classici a bivi, quindi cosa ho fatto? Ho cambiato le regole e ho iniziato a girare tra i paragrafi come se fossi un turista nel tour della casa stregata, con la lampadina in mano, per scoprire stranezze e curiosità.
Ho trovato un bagno e mi sono specchiato, poi sono stato in un altro bagno e ho trovato un cadavere, ho incontrato Jack, Lino, una bambola, un uomo ritratto, un gatto putrefatto! e altre cose che mi hanno fatto pensare che in quasi ogni paragrafo c'è qualcuno o qualcosa di interessante.
Pro:
- Ambiente misterioso, atmosfera da incubo dentro un ospedale psichiatrico.
- Mi piace girare tra i paragrafi per fare nuove scoperte.
Contro:
- Gli enigmi, per me, sono troppo difficili.
Consiglio:
- Prevedere un meccanismo di gioco secondario per chi ha difficoltà con gli enigmi.
Tema Venti:
- Per tutto il racconto ci sono strani venti che disturbano il protagonista e nell'enigma finale la soluzione è un gioco di parole che riguarda il numero venti.
Test rompi-tema:
Nella versione ufficiale del corto, quella pubblicata, la soluzione si trova specchiando i venti cioè il numero 20 che diventa 05. Quindi qualsiasi altro numero non avrebbe funzionato.
Gabrieleud ha scritto:
Una bella realizzazione, non c’è che dire. Il protagonista è il paziente di una clinica per igiene mentale, o meglio… il protagonista è la sua testa. L’autore è stato bravo a creare in poco spazio una situazione surreale fatta di arzigogoli e messaggi cifrati, che tuttavia mantiene la sua coerenza se viene filtrata dagli occhi del paziente.
Ho avuto paura nel sentirmi prigioniero del Corto, una sensazione che a molti avrà ricordato la nebbia di quell’utente misterioso scomparso negli Inferi.
Non sono riuscito a finire il Corto senza gli aiuti, e mi sono fatto accompagnare dalla soluzione. Certi passaggi, anche con la soluzione in mano, mi sono sembrati molto “strattonati” nella loro logica… ma ci sta. Le associazioni mentali di un folle non sono così cristalline come dovrebbero (sorpresi?)
Secondo me l’autore ha centrato uno dei fondamenti del librogame: immedesimare il lettore nel protagonista. Eccoci serviti, qui abbiamo tutto: un mistero, un killer, il senso di urgenza e la sensazione di impotenza. In più, per risolvere il mistero non dobbiamo usare la nostra mente, ma letteralmente quella del protagonista, con i suoi messaggi interpretati in maniera contorta, e col rischio di suicidarsi solo perché si trova davanti a una finestra. Ho apprezzato tantissimo.
Se devo trovare difetti minori, sono il tiro di dado a inizio gioco per determinare il punteggio a cui si perde la partita, che è come dire “in certe partite sarai più libero di sbagliare, in altre meno, e dipende dal caso.” Secondo me sarebbe stato meglio definire un limite, tipo il 10, e attenersi a quello. Oppure – spazio permettendo – stabilire dei gradi di successo finale a seconda di quanti punti Pazzia abbiamo accumulato.
Altro difetto, l’esplorazione della propria stanza che ci penalizza con 1 punto Pazzia ad ogni mossa, poiché dopo ogni azione si rientra al paragrafo 19. Ho preso 6 punti Pazzia per averla esplorata troppo, ma anche scegliendo il percorso migliore ne ho presi 2 solo nella prima stanza. Mi sono sentito eccessivamente penalizzato.
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Re: Corto numero 8: Paziente n. 20
Riesumo il topic per spiegare il problema più grande legato a questo corto: il fatto che la frase indizio per risolvere l'ultimo enigma ("hai mai provato a specchiare il tempo?") fosse sbagliata nel testo. Si tratta di una delle frasi più importanti di tutto il corto, quindi mi spiace davvero molto.
Quando ho spiegato il corto e poi l'ho consegnato (con la frase giusta), mi è stato detto che andava bene perché il 20 era usato in modo originale nell'enigma dello specchio. Tuttavia, a una settimana circa dall'inizio del concorso, mi sono state richieste alcune modifiche per rendere il 20 insostituibile, perché lo stesso giochino dei numeri a specchio poteva essere fatto anche con qualche altro numero o con logiche diverse.
A quel punto, ho pensato che cambiando la frase dell'enigma in ("hai mai provato a specchiare i venti?"), il gioco di parole rendesse il 20 insostituibile; e così ho inviato agli organizzatori la versione modificata ma senza cambiare la soluzione, poiché non credevo che sarebbe rimasta nel file per i lettori. Questo è il motivo per cui testo e soluzione riportano due frasi differenti.
Tuttavia, dopo qualche giorno mi sono reso conto che la frase così modificata di fretta per rientrare nel bando andava a rovinare completamente l'ultimo enigma: essendo il venti già nella frase suggerimento, a che serviva trovare l'orologio e accenderlo? Il lettore poteva benissimo collegare i venti della frase al numero venti e capire la soluzione senza trovare l'orologio. Al contrario, il collegamento tra la frase suggerimento e l'orologio diventa flebile... cosa c'entrano i venti con l'orologio? Sì, l'orologio segna le 20, però è chiaro che con la parola "tempo" funzionava meglio... insomma, mi sono reso conto che l'enigma più importante del corto non aveva più senso.
Quando poi ho visto dai primi corti che ce n'erano alcuni che usavano il tema del 20 in maniera piuttosto blanda, ho chiesto agli organizzatori se per favore non si poteva usare la prima versione del corto. Mi è stato detto che ormai non si poteva più modificare, ma volendo potevo far avere un messaggio ai lettori per dir loro di ignorare la frase che compare nel testo e di far finta che ci fosse scritto "hai mai provato a specchiare il tempo?".
Ecco qui spiegate tutte le peripezie che hanno portato a questo piccolo incidente, spero che non abbia rovinato più di tanto la lettura o influito nel vostro giudizio.
Chiudo con un sentito ringraziamento a tutti quelli che hanno avuto piacere di passare qualche momento di follia nella clinica Monte Sereno!
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Re: Corto numero 8: Paziente n. 20
GGigassi ha scritto:O così o cosà il tema del/i venti in questo tema non mi ha convinto del tutto
Sicuramente il tema è flebile, come anche nel mio altro corto. Ho preso il tema del venti come un'ispirazione, non come una camicia di forza (tanto per rimanere in tema). Mi rendo conto che in molti hanno usato il tema molto meglio di me.
In ogni caso, tu che fai tanto il nazi con il tema venti nei corti degli altri... mi spieghi in Io sto in crisi 20:20 cosa sarebbe cambiato se si fosse intitolato "Io sto in crisi 19:19" e lo dovevi completare in 19 mosse?
Zakimos ha scritto:Esordire con un corto così non è da tutti. Al netto delle imperfezioni, Tumassa ha dimostrato un grandissimo talento come designer: il corto sul basket oscurerà questo, ma è comunque una prova eccellente.
Grazie mille per le belle parole!
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Re: Corto numero 8: Paziente n. 20
Zakimos ha scritto:Esordire con un corto così non è da tutti. Al netto delle imperfezioni, Tumassa ha dimostrato un grandissimo talento come designer: il corto sul basket oscurerà questo, ma è comunque una prova eccellente.
Concordo.
Complimenti a Tumassa!
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