Ho come il presentimento che anche questo corto mi intrigherà molto... Ma inizio davvero a temere che questa settimana avremo delle attinenze con il tema davvero debolissime.

GGigassi ha scritto:

Aaaargh, che rime agghiaccianti

Tu criticavi la poesia del g20 XD

E siamo all'ultimo commento: 20 cortissimi sembravano tanti, e invece sono volati!
20.20 si presenta come il più classico degli escape book, genere molto in voga negli ultimi tempi e parecchio supportato anche da case editrici che di solito non hanno granché a che fare con la narrativa interattiva. La struttura del racconto è classica: ci risvegliamo chiusi dentro una stanza senza ricordare nulla o quasi e veniamo informati da una misteriosa filastrocca che abbiamo venti minuti di tempo per risolvere gli enigmi pena l'impossibilità di fuggire dalla nostra prigione.
Incipiti sinistro che ci mette subito in allarme e crea un'atmosfera di opprimente impellenza che permarrà per tutta la durata del cortissimo. Questa sensazione mantenuta alta in ogni paragrafo è una delle cose migliori del lavoro, favorita anche dalla prosa secca e asciutta che in questo caso non solo è adeguata, ma contribuisce a migliorare sensibilmente l'opera.
In realtà a livello di descrizione e narrazione poco altro ci viene detto: dopo l'incitamento iniziale cominciamo a esplorare la nostra prigione, che si rivelerà ben presto essere molto più grande e moderna di quanto non apparisse in prima battuta.

In realtà c'è ben poco da esplorare: il compito sarà quello di risolvere gli enigmi, uno dopo l'altro. Ogni volta che ci riusciremo si aprirà una porta e ci sarà possibile così superarle tutte fino ad arrivare a quella finale. .
Per evitare di offrire un prodotto frustrante l'autore ha pensato di offrirci un bonus: . Non mi ha convinto appieno neanche la struttura del lavoro: molti paragrafi sono impiegati per delle funzioni collaterali e in un Corto così breve permettersi il lusso di non utilizzare al meglio i pochi paragrafi a disposizione può essere mortifero. Mi sono piaciuti alcuni tocchi di classe non immediatamente individuabili, che aggiungono un po' di tinta noir e in generale i problemi proposti, al di là della già accennata eccessiva semplicità, mi sono sembrati divertenti con un paio di eccezioni .
Concludendo, un lavoro di base gradevole, con pregi e difetti, che secondo me piacerà agli amanti del genere, anche se difficilmente assicurerà loro un livello di sfida alto. Le basi per un ottimo cortissimo di genere comunque ci sono: limandone le asperità e cambiando qualche enigma secondo me può venire fuori qualcosa di molto divertente.
Così come è ora è certamente un opera più che sufficiente, ma, come ho già detto per La Festa, credo che difficilmente potrà competere per la vittoria finale.

Voto inviato a GabrieleUD

GGigassi ha scritto:

E poi se non ricordo male mi sembra che il ventesimo e ultimo Cortissimo avrebbe dovuto essere La Festa!

La Festa! è l'ultimo corto in concorso nella lista.
Per i rimandi di 20:20 hai ragione, l'ennesimo problema di conversione del mio OpenOffice, scusate.

E' stato ripubblicato.

Che dire di questo corto...?
Io credo che NON sia un libro game, ecco. Sembra più una raccolta di enigmi messi a casaccio, senza nemmeno un nesso. Non ci sono scelte: è tutto un "o la sai o non la sai", fino a giungere alla conclusione (ben fatta e inaspettata, quello lo devo ammettere). Per di più, non vedo davvero la minima attinenza con il tema: il 20 poteva essere davvero sostituito con qualunque altro numero.  Mi spiace davvero essere così duro, ma ritengo che sarebbe bastato davvero poco, pochissimo, per permettermi di assegnare la sufficienza: non sarebbe stato meglio se ogni stanza avesse avuto 2 o più stanze tra cui scegliere? Magari ogni stanza avrebbe celato un enigma di difficoltà diversa... E magari anche le stesse porte potevano avere un colore o un simbolo che avrebbe permesso in qualche modo di intuire il grado di difficoltà. Ciò avrebbe quanto meno aggiunto la facoltà di scelta al lettore. E invece, neanche serve aver mischiato i paragrafi: li si metteva in ordine, si leggevano le soluzioni alla fine se non si sapeva la risposta e fine.