Io ho capito così: si può passare da un personaggio all'altro in qualunque momento annotando le rispettive posizioni.
Se Lodovica è a L46 e vuoi combinare la sua posizione con Ustolfo, che hai lasciato a U89 (metto numeri a caso) cerchi sulla tabella di Lodovica L46 in verticale e U89 in orizzontale.
All'incrocio c'è il paragrafo di prosecuzione.

Se vuoi combinare le stesse posizioni ma dal punto di vista di Ustolfo, cerchi gli stessi numeri ma sulla sua tabella.

... chiaro, ma in mezz'ora di tentativi non ho beccato un collegamento che funzioni tra i due personaggi 
Racconti a bivi con diversi punti di vista a cui passare non mi hanno mai convinto molto.
A qualcuno è andata meglio con la gioco lettura di questo corto?

Epperò gli autori hanno anche fatto ricorso a delle false piste, o almeno così mi è parso.

Ho rigiocato questo Corto per potergli dare un giudizio adeguato e riconfermo le mie impressioni iniziali.

Si tratta di un buon Corto con delle meccaniche di gioco particolari (la possibilità di usare due personaggi che agiscono in tempi diversi, ma apparentemente nello stesso luogo; l'"incrocio dei paragrafi chiave" per risolvere gli enigmi, rappresentati da azioni da compiere nel momento giusto per entrambi i personaggi..) e un'idea di fondo abbastanza originale. All'inizio terminare il Corto tenendo basso l'"Errorometro" è difficile, ma dopo qualche partita si inizia a ricordare quali sono i collanti.
Prosa piacevole e zero errori da parte dell'autore. Un po' difficoltoso consultare le due tabelle ogni volta che si deve cercare il punto di incontro.

Un buon lavoro.

L'idea di fondo di questo corto è ottima: due punti di vista diversa, due mondi diversi, due protagonisti diversi (che più diversi non si può!). È esattamente ciò che mi aspettavo dal concorso di quest'anno.
L'idea di fare interagire i due mondi è buona, ma diventa secondaria rispetto alle peripezie dei due protagonisti. L'uso delle tabelle funziona egregiamente, anche se ho la sensazione che la stessa identica esperienza potesse essere resa con artifici meno complessi e più user friendly (una sola tabella? Oppure semplici trigger attivabili con parole-chiave?). Giudizio finale positivo comunque, specie per quanto riguarda la parte di Ustolfo, con quel volgare maccheronico reso così bene, al punto da farmi desiderare un intero libro scritto in quel modo - anche se temo sarebbe troppo impegnativo per il grande pubblico!