Re: Corto 05 - DESLAGRATE! - La magia esiste
Recensione di Prodo (già pubblicata sulla pagina Fb di LGL, ma la riporto anche qui):
05 Deslagrate! La Magia Esiste: Racconto veramente innovativo nel concept, introduce un sistema di gioco multipersonaggio raffinato e moderno. Talmente divertente dal punto di vista strutturale da far venire voglia di provarlo in coppia per vedere cosa può uscirne fuori.
PRO
1) Il sistema ideato da solo merita un plauso convinto. Sia chiaro, non è per tutti e sono certo che qualche lettore storcerà il naso. Ma virtù “ingegneristica” che si cela dietro la trovata della tabella, nonché la conoscenza del mondo dei librogame che è necessaria per partorire un’idea simile, ci fanno capire che l’autore è tutt’altro che inesperto. Come riuscire a gestire personaggi multipli in un singolo volume è un’annosa questione: qui salta fuori un sistema che non solo funziona a meraviglia, ma ci consente un certo libero arbitrio (seppur illusorio) su quando switchare da un personaggio all’altro. Dal punto di vista tecnico un lavoro encomiabile.
2) La prosa è di prim’ordine. Fresca e sbarazzina quando vestiamo i panni della peste nerd Lodovica, pomposa e antiquata, come deve essere, quando è la corazza di Ustolfo a farci da riparo. I due diversi approcci, seppur differenti come non si potrebbe immaginare di più, riescono a essere perfettamente equilibrati, a dimostrazione di un autore estremamente poliedrico nelle sue abilità narrative (o di una coppia di autori che hanno trovato estremo affiatamento).
3) Per arrivare in fondo bisognerà utilizzare l’intuito e il cervello. Il livello di sfida è elevato, ma non frustrante e far collimare i pezzi ci costringerà probabilmente a più di un tentativo. Questo fatto aumenta esponenzialmente la longevità, che finirà per garantirci una sfida di una certa durata. Considerando che stiamo parlando di un lavoro di sole dieci pagine è virtù non da poco.
CONTRO
1) Paradossalmente l’estrema raffinatezza del sistema strutturale potrebbe costituire, così come un pregio, anche un difetto. Non è uno di quei corti che puoi leggere quando sei stanco per rilassarti, o confidando sul fatto che la disattenzione possa in certi momenti essere perdonata. Devi stare attento a come ti muovi, a quello che leggi, ai tentativi fatti, per cogliere l’imbeccata giusta al momento giusto e capire quando è il caso di tentare lo scambio di personaggio. L’idea dell’errorometro è esilarante, ma allo stesso tempo fissa un criterio numerico preciso per finire il corto considerandosi davvero vincitori, non dei più abbordabili. Credo che qualche defezione prima di leggere l’epilogo, da parte degli amanti di racconti più classici e incentrati su criteri narrativi lineari, sia nel medio termine da mettere in conto.
2) Talvolta, forse per mia carenza, mi sono trovato in grosse difficoltà a cogliere segnali che mi facessero capire il momento giusto per tentare un cambio di personaggio. I buchi nell’acqua e la sensazione di spaesamento che provavo spesse volte quando era il momento di fare uno switch alla lunga hanno pesato, facendomi perdere un po’ di interesse per l’opera. È un difetto che andrebbe un minimo limato per fare in modo che Deslagrate abbia un bacino di utenza potenziale più ampio, come meriterebbe.
3) La prosa di Ustolfo, per me è stata esaltante e mi ha divertito moltissimo. Ma è probabile che per qualcuno possa risultare ostica, perché lo stile è veramente curato e adattato alla parlata di un ipotetico cavaliere medievale alle prese con il volgare. Un altro elemento che, se proposto fuori dalla cerchia degli appassionati, potrebbe appesantire la lettura e portare i meno motivati a mollare prima della reale conclusione.
GLOBALE: Tecnicamente, stilisticamente, per l’impegno e la cura che ci sono dietro il racconto meriterebbe un voto stratosferico. Rimane qualche dubbio su quanto, a livello generale, sia gestibile senza impazzire e senza che la noia potenziale degli incroci da tenere d’occhio e della prosa di Ustolfo un po’ più “pesante” finisca per diventare preponderante. Il giudizio rimane alto, perché ci troviamo a un prodotto di livello alto. Vedremo se sarà sufficiente per puntare al podio o alla addirittura vittoria finale.
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Re: Corto 05 - DESLAGRATE! - La magia esiste
Certo, questo è un racconto più difficile e che richiede un po' di costanza e impegno ma il Regolamento è chiaro (va assimilato, ma è chiarissimo) e la logica torna sempre, sia negli incastri che negli eventi. A me è piaciuto davvero molto, e averlo risolto da solo (ci ho messo un po' ma ce l'ho fatta) mi ha dato moltissima soddisfazione. L'autore (che forse ho intuito) si dimostra capace e intelligente, osando un sistema complesso ma funzionale. La storia è bellissima, magari non innovativa, ma toccante. Ho apprezzato quando i due personaggi si incontrano, molto bello davvero. Mi ha ricordato il classico Ladyhawke, che non c'entra nulla per carità, però quel minimo momento d'incontro che passa subito è presente in entrambe le storie. Complimenti davvero, dunque. Voto altissimo, da parte mia.
Inviato ad Adriano.
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Re: Corto 05 - DESLAGRATE! - La magia esiste
FANTABULOSO!
Idea fantastica, sviluppo che meglio non si poteva.
Oddio, nei Corti avete una fissazione morbosa per il nome Lodovica, ma tant’è. La ragazza se la cava, ma il brancaleonesco Ustolfo è veramente un personaggione, tra visioni di santi e… palle! Palle di fuoco!
Magistrale utilizzo dei paragrafi, davvero originale, e splendido sistema di gioco che richiede buona attenzione e un pizzico di immaginazione, ma non al punto da restare seriamente bloccati (e se non c’importa dell’Errorometro, possiamo sempre andare a casaccio!). Enorme la soddisfazione quando riusciamo a trovare una combinazione che ci porta oltre l’ostacolo, e tutto questo senza dover raccogliere oggetti o annotare parole chiave.
Brillante, brillantissimo Corto, un vero gioiellino, scritto anche benissimo.
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Re: Corto 05 - DESLAGRATE! - La magia esiste
Voti dei Giudici:
Adriano:
Questo corto ha probabilmente il sistema di gioco più intrigante tra tutti quelli in gara: l’idea di due tabelle da confrontare per far incontrare in un momento X due personaggi di due mondi differenti è pregevole.
Il corto è anche abbastanza complesso da giocare, richiede grande attenzione, precisione e intuizione: insomma, gli ingredienti per preparare un buon piatto sono stati tutti allestiti nel migliore dei modi.
REGOLAMENTO: l’annuncio che si tratta di un puzzle, le due lettere e il salto da un mondo all’altro, l’interazione tra i due personaggi, le tabelle, i link a vuoto, l’errorometro (genialata!)… Insomma, l’autore confeziona un racconto incuriosendoci non poco, facendoci intuire un sistema di gioco originale e complesso. Raramente un regolamento mi ha entusiasmato così tanto!
TRAMA: Due pagine di regolamento senza alcuna trama. Ok, ma avrei apprezzato un minimo di intro, tanto per capire perché una lettrice ed un cavaliere in cerca di un mago debbano incontrarsi, o quantomeno per contestualizzare un po’ la situazione.
Certo, è vero che c’era poco spazio a disposizione quest’anno, però leggere il primo paragrafo di Lodovica mi ha dato sensazioni strane, come di eventi narrati troppo di fretta. Poi fortunatamente la storia si dipana.
STRUTTURA: i è piaciuta molto la suddivisione in due del racconto, caratteristica che lo rende riconoscibile ad una prima occhiata. Il sistema funziona bene, i paragrafi di incontro sono resi in modo realistico ed intelligente, il lettore è sempre stimolato a trovare il momento migliore per far convergere i due protagonisti.
PARTE LUDICA: Divertente, ripeto. Anche le partite successive offrono una buona sfida, sia a livello ludico che narrativo, nel senso che oltre a voler esplorare tutti gli altri momenti in cui i due personaggi convergono, si è portati a letture successive per scoprire tutti i vari sviluppi. E il moltiplicarsi del percorsi dà effettivamente al corto una grandissima rigiocabilità.
NARRAZIONE: Ecco, se finora ho praticamente lodato questo corto nella sua quasi totalità, qui arriva il tasto (per me) più dolente. Perché i paragrafi dedicati a Ustolfo semplicemente li ho trovati arcigni da leggere, di conseguenza lenti. Limite mio, probabilmente, proprio non riesci a andar giù questa forma di italiano. Niente da dire sul lato tecnico (è scritto da Dio), ma praticamente faccio davvero una fatica bestiale a leggere in questo linguaggio (seppur i fondo comprensibile).
Questo aspetto narrativo diminuirà un po’ il voto del corto, che rimane comunque altissimo: al netto di tutto, quest’opera secondo me rientra nella top 5 di quest’anno.
Non mi resta quindi che fare i complimenti all’autore, anche per l’idea originale.
Aloona:
Che dire, se non che ha tutto quel che personalmente potevo desiderare dal tema prescelto? L’interazione tra i due mondi è magistralmente azzeccata, con tutte le tragicomiche conseguenze che translare eventi in mondi paralleli comporta. L’immancabile richiamo a “La Storia Infinita” e le citazioni per intenditori si sprecano fin dal titolo, tuttavia il racconto mantiene una propria originalità, grazie al tenore cavalleresco del mondo di Ustolfo. Se a prima vista il sistema di gioco mi ha dato i brividi (data la mia pazienza con gli schemi), ho dovuto ricredermi dopo poco: difficile il giusto e ben realizzato; alla faccia dell’Errorometro, sono ancora qualcuno a “nascondino”. Last, but not least, la narrazione è fresca e divertente, soprattutto (e per ovvi motivi) da lato del buon Ustolfo; ma anche Lodovica si difende bene, non solo dalle bulle. Complimenti,
messer autore, hai conquistato la donzella!
FinalFabbiX:
Premessa: io ho un odio feroce verso i testi scritti integralmente in forme linguistiche particolari, ad esempio in italiano inutilmente forbito o anticheggiante. Per quanto mi riguarda, infatti, va bene avere una forma ricercata, va bene dare colore al testo inserendo qualche linea di dialogo speciale, non va bene rendere il testo più difficile da comprendere per cercare un effetto particolare: ne va di mezzo il povero lettore!
In questo caso, però, chiudo un occhio su questa scelta ben volentieri, perché per il resto il corto è quasi impeccabile. Ci sono sicuramente dei margini di miglioramento, primo fra tutti il regolamento che, secondo me, si può ancora limare e semplificare senza per questo rinunciare alla complessità del gioco. Ma sono comunque aggiunte o correzioni a elementi che funzionano già così come presentati e che già così regalano un’esperienza di gioco fresca e piacevole.
Il corto, infatti, riesce a stagliarsi sia per trama, che per personaggi, che soprattutto per concept, struttura di gioco e aderenza al tema. I due protagonisti sono ben caratterizzati e risultano interessanti fin dal primo istante, sono iconici e facilmente distinguibili l’uno dall’altro. Doppio applauso per l’assenza dei soliti stereotipi, una scorciatoia a cui non si è ricorso nonostante la natura della trama potesse ampiamente giustificarla. Il concetto di due mondi, poi, è declinato in maniera superlativa: l’interazione fra il mondo di Lodovica e quello di Ustolfo è al centro sia della parte libro che della parte game, e costituisce il pilastro attorno al quale è costruito il resto del corto. Chapeau.
Il vero merito dell’opera, però, è di essere riuscita a proporre un sistema di gioco soddisfacente. Dopo il primo enigma, che è il più complicato perché richiede di capire le meccaniche di gioco, gli altri sono piacevoli da risolvere ed è divertente proseguire e mettere assieme i pezzi per vedere il puzzle che man mano acquista senso. A ogni combinazione trovata, inoltre, il lettore viene premiato con la lettura di un’interazione tra i mondi (sicuramente i paragrafi più riusciti del corto, in particolare quello del santo che impreca fulmini). Si prosegue fino al finale che è spettacolare, soprattutto la parte di Lodovica.
So che per molti gli indovinelli sono risultati fin troppo facili. Personalmente, per me non lo sono stati, ma mi rendo conto che è esattamente il tipo di indovinelli per cui sono più negato. L’errore nell’indovinello del pugnale mi è costato un errorometro finale di 5.
Non c’è molto altro da aggiungere. Il corto mi ha preso così tanto che mi ha spinto a recuperare la prima stagione della serie “Gargoyles” a cui fa riferimento il titolo. Meh, alcune cose sono invecchiate maluccio.
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Adriano
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Re: Corto 05 - DESLAGRATE! - La magia esiste
Come scrivo ogni anno, il Concorso dei Corti è per me occasione di sperimentare e/o riciclare vecchie demo inutilizzabili, per vedere se può uscirne fuori qualcosa di buono.
In questo caso la demo si chiamava "I Tre Vichinghi", aveva tre personaggi e si basava sul funzionamento del videogioco The Lost Vikings: spostarsi da un personaggio all'altro per combinare le rispettive posizioni e proseguire così nell'esplorazione. Già nella demo erano presenti tutti i difetti evidenziati per DESLAGRATE, uno su tutti la scomodità nell'uso delle tabelle in formato file (meno percepibile se la tabella viene stampata e tenuta a portata di mano, ma comunque presente) e una certa tendenza a muoversi a tentoni, invece che col ragionamento.
Durante l'autunno Matteo De Benedittis mi ha contattato per inviarmi il corto con cui aveva partecipato al Trofeo Teseo, ottenendo buoni riscontri. Era scritto in versi e dimostrava il grande talento dell'autore per la scrittura, ma non era molto user friendly. Non ricordo chi dei due abbia proposto all'altro di collaborare per i corti, ma il "riciclio" della struttura dei Tre Vichinghi è stato logico e immediato, sia per dare un senso a quel lavoro, sia perché era molto in linea con il tipo di giocabilità apprezzato da Matteo, sia perché si adattava perfettamente al concorso: due mondi comunicanti, due personaggi... due autori!
E così è andata: ho buttato giù uno scheletro di paragrafi su cui Matteo ha costruito la storia, dopodiché mi sono occupato personalmente di sistemare i testi di Lodovica, rendendolo il "mio" personaggio, mentre ho fatto pochissime modifiche a Ustolfo, così da rendere più marcata la differenza tra i due. Sono soddisfatto del risultato finale, forse il miglior compromesso ottenibile in così poco tempo e spazio, anche se certamente il tarlo resta: come avremmo potuto rendere il tutto più user friendly?
Migliorando gli enigmi e le combinazioni? Sicuramente si poteva fare di più. Ma il problema maggiore ci è sembrato meno legato alla difficoltà dell'opera e più alla sua interfaccia.
Una sola tabella avrebbe reso tutto più semplice? O era meglio rinunciare alle tabelle e inserire un sistema di somme (non credo avrebbe aiutato, anzi!)? O forse avremmo potuto ispirarci alla struttura degli Adventure Games di Giochi Uniti, rendendo il paragrafo a cui andare la "combinazione" di quelli dei due personaggi (esempio: L07+U48 = vai al X0748)?
O forse ancora avremmo dovuto rinunciare del tutto alla "combinazione" e mettere semplicemente dei trigger attivabili saltando da un personaggio all'altro, quindi classiche parole chiave e/o oggetti da usare sommando e sottraendo, come accade ad esempio ne Il Giorno del Librogame? O forse ancora è proprio il salto libero da un personaggio all'altro a non andare bene?
Non so dare oggi una risposta assoluta a queste domande. Sicuramente se qualcuno vorrà darci la possibilità di espandere le avventure di Lodovica e Ustolfo in qualcosa di più ci rifletteremo sopra. Al momento sono soltanto felice di aver potuto collaborare con un altro magnifico autore, come accaduto in passato con GGigassi, e ringrazio tutti coloro che si sono divertiti o scervellati affrontando quest'opera.
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Zakimos
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Re: Corto 05 - DESLAGRATE! - La magia esiste
Zakimos ha scritto:
Una sola tabella avrebbe reso tutto più semplice? O era meglio rinunciare alle tabelle e inserire un sistema di somme (non credo avrebbe aiutato, anzi!)? O forse avremmo potuto ispirarci alla struttura degli Adventure Games di Giochi Uniti, rendendo il paragrafo a cui andare la "combinazione" di quelli dei due personaggi (esempio: L07+U48 = vai al X0748)?
secondo me come app o videogioco avrebbe funzionato meglio.
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